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www.ildialogo.org LA RIVOLUZIONE DIGITALE E LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA, DI GIANNINO PIANA,A CURA DI CARLO CASTELLINI

LA RIVOLUZIONE DIGITALE E LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA, DI GIANNINO PIANA

DA ROCCA, 1 FEBBRARIO 2019


A CURA DI CARLO CASTELLINI

La democrazia liberale, che ha avuto la sua culla in Occidente, e che è venuta gradualmente espandendosi e perfezionandosi nel tempo, soffre oggi di uno stato di grave crisi. Soggetta a processi di logoramento sempre più evidenti, essa appare minacciata nelle sue stesse radici. Le istituzioni democratiche vivono infatti ai nostri giorni una stagione di pericoloso declino, conseguenza dell'indebolimento o della erosione di alcuni pilastri, che costituiscono il supporto fondamentale della loro impalcatura. A venire a mancare (o quanto meno a ridurre di molto la loro consistenza), sono in fatti: UNA CITTADINANZA ATTIVA e dotata di autonomia intellettuale, UNA SOCIETA' CIVILE MATURA caratterizzata alla presenza di enti intermedi rappresentativi e (non corporativi), l'assenza di strumenti e di procedure adeguate ad affrontare la COMPLESSITA'' e da ultimo ( ma non in ordine di importanza), una positiva dialettica tra SOGGETTIVITA' SOCIALI ED ISTITUZIONI PUBBLICHE.
“............Le cause di tale crisi sono in realtà molte e di varia entità. Si va da ragioni di ordine sociale – si pensi soltanto alle conflittualità indotte dalla crescita delle disuguaglianze – a ragioni di ordine morale, come l'assenza di un ethos culturale condiviso: da ragioni di ordine economico, quali i vincoli imposti alla politica della finanza globalizzata, al conformismo e alla bassa qualità dei cittadini, fino al moltiplicarsi di movimenti SOVRANISTI E POPULISTI che scavalcano senza esitazione le regole della democrazia rappresentativa. Un ruolo di prim'ordine riveste, poi, soprattutto la RIVOLUZIONE DIGITALE, che ha oggi un'incidenza del tutto particolare perchè coinvolge nel profondo le coscienze e provoca spesso gravi alterazioni nella percezione della realtà.
IL RUOLO FONDAMENTALE DELL'INFORMAZIONE.
Per comprendere tale incidenza è importante ricordare che il bene più prezioso della democrazia liberale è l'INFORMAZIONE. Non è un caso che uno dei primi provvedimenti di tutte le dittature è l'assunzione del controllo della diretta appropriazione degli strumenti di comunicazione sociale. La possibilità di partecipazione alla vita pubblica diviene infatti reale solo in presenza di un'informazione attendibile e plurale.
Il diritto a ricevere informazioni vere sugli sviluppi della vita sociale e sulle decisioni di carattere economico e politico è un diritto fondamentale, che crea le premesse per poter dare corso, a tutti gli effetti, all'esercizio della cittadinanza. Si tratta di una condizione imprescindibile per la formulazione di una critica corretta per l'elaborazione di proposta che corrispondano alle esigenze effettive della situazione.
Questa condizione è oggi, per molti aspetti, venuta meno. La SOCIETA' DIGITALE è sempre più in balia di imprese giganti – da GOOGLE a FACEBOOK – (per non ricordare che le più importanti) – che hanno il monopolio tanto del controllo quanto dell'orientamento dell'informazione.
L'estensione spaziale della loro influenza – si può decisamente parlare di una rete mondiale – e la pervasività dei mezzi a disposizione determinano un coinvolgimento passivo e universale, che impedisce ogni presa di distanza. Ha luogo così una sorta di permanente asservimento acritico ai messaggi, sia in ragione della rilevanza (e dell'apparente autorevolezza) delle fonti da cui provengono, sia, più banalmente, in forza della saturazione provocata dal bombardamento quotidiano, che indebolisce la resistenza di fronte all'offerta di esche seducenti.
Il panorama appare da questo punto di vista, , particolarmente oscuro. Accanto alla proliferazione di NOTIZIE FALSE e alla loro capillare diffusione tramite i social, sia per la loro straordinaria forza moltiplicatrice che per la loro permanenza nel tempo, si registra, ed è ancora più disarmante, il flusso delle NOTIZIE VERE proposte enfaticamente ed in incalzante successione, con la tendenza cioè ad ingigantire gli eventi ai quali si fa riferimento ed insistere in maniera ossessiva e proporli (ed a riproporli), creando una forma di assorbimento facilitato dalla mobilitazione dei sensi (di tutti i sensi) e della SFERA EMOTIVA DELLA PERSONA.
Emblematica è al riguardo in ITALIA, LA QUESTIONE DELL'IMMIGRAZIONE, su cui i media hanno praticato, e continuano a praticare, una lente di ingrandimento, grazie soprattutto ad una martellante proposizione di notizie, la quale fa sì, che la PERCEZIONE DISTORTA DEL FENOMENO, risulti quattro volte superiore alla sua consistenza reale. Ma la questione dell'immigrazione non è la sola. Un'analoga deformazione subiscono anche altri fenomeni: da quello DEI SONDAGGI, con cui si presentano verità ingannevoli, che determinano decisioni importanti di ordine economico e politico, a quello dei REATI, dove diviene del tutto irrilevante il fatto che essi siano, meno che per il passato quando vengono presentati con FINALITA' DEMAGOGICA, dando ad essi una considerevole importanza che suscita un grande impatto sul PIANO PSICOLOGICO. Si va in questo modo verso quella che qualcuno ha definito come UNA DEMOCRAZIA TAROCCATA”, anche a causa del farsi strada della convinzione che le decisioni scaturite dagli algoritmi sono più efficaci di quelle assunte a seguito dei PROCESSI DI DISCUSSIONE DEMOCRATICA.
LA RIVOLUZIONE COMUNICATIVA presenta inoltre anche esiti preoccupanti per le sorti dello sviluppo della vita civile. Da strumento per la creazione di una GRANDE AGORA' VIRTUALE che si pensava potesse dar vita ad una DEMOCRAZIA DIRETTA, INTERNET si è trasformato in strumento volto a determinare na nuova TRIBALIZZAZIONE; la tendenza che prevale nell'uso che comunemente ne fa la maggioranza delle persone è infatti a dare la preferenza alle persone che condividono le medesime opinioni, con il, rafforzamento delle proprie e l'accentuazione della insofferenza verso gli avversari (che diventano spesso veri nemici), nonché con lo sgretolamento di quella cultura condivisa che favoriva il DIALOGO e la RICERCA DEL COMPROMESSO.
Come sostiene in un suo recente saggio dal titolo THE PEOPLE VS TECH, JANNIE BARTLETT, Direttore del Centro per l'Analisi dei social media, del Think Thank Demos, i nuoci media hanno portato sulla scena la potenza distruttiva di nuove folle digitali, che rappresentano un serio pericolo per il DESTINO DELLA DEMOCRAZIA.
LE NUOVE SFIDE DA AFFRONTARE.
Non si deve tuttavia indulgere unicamente in analisi e in previsioni pessimistiche. Moltissimi sono oggi i regimi con SISTEMI POLITICI DEMOCRATICI, nei quali sussiste cioè la libera competizione e la possibilità dell'alternanza di governo, nonché la tutela e la promozione dei diritti fondamentali dei cittadini.
Il che fa dire ad alcuni scienziati della politica, - è questa la posizione di GIANFRANCO PASQUINO - che a dover essere criticato è più il FUNZIONAMENTO che la NATURA vera e propria della democrazia; in altri termini che ciò su cui devono appuntarsi oggi le riserve non è tanto la bontà del metodo democratico quanto la carenza e l'inadeguatezza della sua concreta applicazione alle diverse situazioni.
Al di là dei vari modi di intendere il CONCETTO STESSO DI DEMOCRAZIA, - si va in proposito da un minimo costituito dal rispetto delle regole del gioco ad un massimo rappresentativo dalla cosiddetta DEMOCRAZIA SOCIALE - , dove il principio ispiratore è il riconoscimento non solo formale dell'eguaglianza di tutti i cittadini (a tale concessione si riferisce l'art. 3 della nostra COSTITUZIONE) – la costante dalla quale non si può prescindere è il COINVOLGIMENTO PARTECIPATIVO di una rappresentanza il più possibile ampia di cittadini che vengano messi in grado di intervenire con una corretta cognizione di causa nella formazione delle DECISIONI COLLETTIVE.
E' a questo livello che emergono oggi, per le ragioni ricordate, le maggiori difficoltà e che si aprono le nuove sfide, che impongono l'adozione di nuovi interventi. Il primo di essi riguarda le istituzioni politiche alle quali comete il dovere della formulazione di regole che stabiliscano precisi vincoli alla diffusione delle notizie con la penalizzazione degli autori – singoli
o società -sia delle false notizie che di quelle vere ma deformate.
La situazione di interdipendenza a livello mondiale che si registra ai nostri giorni in tutti i campi delLa vita associata, in particolare in quello dell'informazione, rende evidente l'impossibilità delle singole nazioni di far fronte a tale emergenza- le regole formulate da una singola nazione risultano del tutto inefficaci, in quanto i processi in corso travalicano le proprie frontiere – e impone la necessità di ricercare soluzioni adeguate
attraverso gli organismi internazionali.
Ma l'impegno sul versante politico istituzionale, per quanto essenziale non è sufficiente. Deve accompagnarsi ad una crescita della coscienza della coscienza civile dei cittadini; coscienza che esige la messa in atto di un'azione educativa a vasto raggio, con un attenzione privilegiata alle nuove generazioni che, oltre ad avere una maggiore dimestichezza con i nuovi media, sono anche i veri destinatari (e i potenziali costruttori) del futuro. La democrazia infatti ha bisogno di un numero sempre più alto di persone autenticamene democratiche, che escano dal disimpegno e dal conformismo e si assumano la responsabilità dei propri compiti civili, mettendo le proprie competenze e le proprie informazioni a servizio del bene dell'intera comunità.
Ciò che in definitiva si esige, è dunque l'USO SOCIALE delle nuove tecnologie, attraverso il quale dare attuazione a una DEMOCRAZIA DIGITALE, espressione di una partecipazione sempre più estesa della cittadinanza.
Una democrazia che offre garanzie di una rappresentanza qualificata e decentrata, capace di gestire gli strumenti comunicativi e/o di esercitare su di essi il controllo con l'obiettivo non solo di evitare la FALSIFICAZIONE DELLA VERITA', ma anche (e soprattutto) di offrire nuove (e significative) opportunità a un'area sempre più vasta di persone .
Se queste condizioni si verificheranno sarà possibile fruire positivamente delle chances fornite dalle nuove tecnologie
dell'informazione, concorrendo in questo modo al progresso della democrazia. (GIANNINO PIANA, a cura di Carlo Castellini).



Domenica 10 Febbraio,2019 Ore: 17:34
 
 
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