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www.ildialogo.org L’Italia è ancora una Repubblica indipendente?,di Giorgio Forti

L’Italia è ancora una Repubblica indipendente?

di Giorgio Forti

Non lo si direbbe, a leggere quel che scrivono i principali giornali del Paese e quel che dicono le principali stazioni TV e Radio. Due eventi di grande importanza mondiale hanno avuto luogo in questi ultimi giorni, ma sono stati ignorati dai grandi mezzi di informazione italiani, con l’eccezione, parziale, de L’Avvenire. Dopo l’uscita degli USA di Trump dal Trattato firmato dal presidente Obama con l’Iran, che ha comportato l’interruzione delle sanzioni economiche contro quell’importante Paese, è stata ignorata dai media la dichiarazione della Comunità Europea di fedeltà a quel Trattato, alla quale l’Italia ha aderito in sordina, per non farsi sentire dai suoi padroni. Il “trattato di pace” con l’Iran consente agli Stati Europei di continuare a commerciare con l’Iran, vendendo proprie merci (tra le quali sono stati specificamente menzionati farmaci e vaccini di cui l’Iran ha estremo bisogno) ed importando dall’Iran soprattutto petrolio e gas naturale, di cui l’Iran è uno dei più forti produttori, acquistandoli senza pagar dogana, e pagandoli in euro invece che in dollari. Oltre ai vantaggi commerciali, il trattato con l’Iran rappresenta un notevole passo nella riconciliazione politica e dei rapporti culturali con quel Paese di oltre 80 milioni di abitanti, culturalmente il più avanzato tra i Paesi a cultura prevalentemente, ma non esclusivamente, Islamica.
E’ stato anche ignorato il nuovissimo trattato commerciale con il Giappone dei principali Paesi europei: Germania, Francia, Gran Bretagna e Olanda. La Spagna si è introdotta nel gruppo, ma non l’Italia, evidentemente per non irritare i suoi due padroni: USA e Israele. Questo trattato è di grande importanza economica, date le dimensioni ed il potenziale dei Paesi che lo hanno sottoscritto, e la loro collocazione geopolitica. I Paesi nominati potranno così importare dal Giappone le automobili “ibride” Toyota, ed esportare i loro prodotti industriali ed agricoli senza pagar dogana. E’ un modo in cui la Gran Bretagna, autoesclusa dalla Comunità Economica Europea, rientra in una “nuova” comunità economica di Paesi europei, di fatto riducendo di molto il potere economico della CEE, e quello politico di conseguenza. L’Italia, governata da degli incolti e zotici nazionalisti, provinciali quanto arroganti, rimarrà in una CEE asfittica, destinata forse a sopravvivere ma non a prosperare, e sarà sempre più suddita di Israele, che ormai detta legge, direttamente e/o tramite gli USA, in tutti i campi della finanza e dell’industria. Dunque, i Paesi forti dell’Europa, compresa la Gran Bretagna che ha nella City un importante centro di comando finanziario, non hanno scrupoli ad affossare la Comunità Europea ideata dopo la II Guerra Mondiale dai Costituenti Europei come primo passo per un’unità che metta fine per sempre alle guerre. Può darsi che Lorsignori della finanza e dell’industria ci degneranno di qualche briciola di attività finanziaria e industriale, in settori particolari. Quanto alle esportazioni agricole, la frutta italiana sta perdendo i mercati esteri a causa della ormai men che mediocre qualità dei nostri prodotti: il pubblico italiano è costretto ad adattarsi, ma quello dei mercati esteri preferisce rivolgersi ad altri produttori, più capaci e meno presuntuosi. I politici italiani sembrano più interessati alle loro dispute di bottega che a quel che avviene nel mondo intorno a loro.



Mercoledì 06 Febbraio,2019 Ore: 23:15
 
 
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