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www.ildialogo.org Matteo Salvini: la vendetta,di Rosario Amico Roxas

Matteo Salvini: la vendetta

di Rosario Amico Roxas

Ascoltare Matteo Salvini commentare l’apocalisse del ponte crollato a Genova, ci proietta nel più classico dei film western, dove lo sceriffo di turno abbatte “i cattivi”perché il suo ruolo gli consente  il diritto di sparare, uccidere, minacciare, per soddisfare gli abitanti del villaggio, arsi dal desiderio di vendetta contro “i cattivi”.
Dalla lontana catania Salvini ha seguito le fasi del disastro, ma non si è occupato di criticare l’assenza di una programmazione in grado di tamponare, se non evitare, gli effetti delle tragedie che periodicamente colpiscono la parte più operosa della popolazione.  E’  un vezzo ormai collaudato, ne abbiamo registrato gli effetti quando tremò Perugia, uccidendo oltre 300 persone. In quel caso a calcare la scena  delle apparenze fu Berlusconi che, giornalmente si recava in quel disastrato centro,  trasformando una tragedia di quelle proporzioni , in una passerella personale, in cerca di voti e/o consensi abusivi.
Ora di quel ruolo sciacallesco si è impadronito Salvini che non parla di messa in sicurezza delle ormai obsolete opere pubbliche; si tratta di un problema non inserito nel programma di governo che permette allo stesso Salvini e al socio/complice Di Maio. di vestire gli abiti della domenica e recitare un ruolo troppo grande per le loro modestissime capacità.
La gente, il popolo, vuole sentire parole che non riguardano proposte positive per capovolgere la cronaca e aspirare ad un futuro  produttivo, la gente, ma specialmente gli elettori dei neo-fascisti della Lega, vogliono sentire parole, affermazioni, minacce come “toglieremo ai responsabili e ai boss mafiosi anche le mutande”, “finiranno in galera” , “li processeremo tutti”, promettendo “vendetta” molto lontana dalla giustizia.  etc.etc.  Parole al vento che non prevedono alcuna azione successiva, tanto meno se penalizzante  le “iene ridens” che se la ridono dei disastri, purchè forieri di nuovi appalti, nuove truffe e nuove corruzioni.
Poi la perla finale, sempre del parolaio Salvini : “ Ci dedicheremo alla messa in sicurezza del strutture pubbliche, i soldi ci sono e nessuno potrà impedirci di farne uso”.
Questa frase sembra proprio una chiamata a raccolta dei peggiori elementi dell’imprenditoria italiana, allettati dalle promesse  di nuovi e ricchi appalti (anche se tali progetti non sono stati inseriti nel fumoso “contratto di Governo” sottoscritto dal duo Salvini/Di Maio).
Rosario Amico Roxas



Giovedì 16 Agosto,2018 Ore: 07:36
 
 
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