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www.ildialogo.org RIDARE LA PAROLA A CHI NON L'HA AVUTAPER NON DIMENTICARE,a cura di CARLO CASTELLINI

RIDARE LA PAROLA A CHI NON L'HA AVUTAPER NON DIMENTICARE

L'INTERVENTO IN SENATO DELLA SENATRICE LILIANA SEGRE


a cura di CARLO CASTELLINI

Testimone vivente dell'OLOCAUSTO e vittima delle leggi razziali di 80 anni fa, la senatrice a vita LILIANA SEGRE è intervenuta il 5 giugno nel dibattito al senato sulla fiducia al governo CONTE. Il suo discorso che sarà più a lungo ricordato.
Tutta l'aula del senato si è alzata in piedi per una STANDING OVATION in memoria delle vittime di AUSCHWITZ E DELL'OLOCAUSTO. Il ricordo è stato fatto dalla senatrice a vita SEGRE che ha ricordato di essere “una vecchia signora tra le poche ancora in vita a portare sul braccio il numero di di Auschwitz”
“Mi rifiuto di pensare che la nostra civiltà democratica sia sporcata da leggi speciali nei confronti di ROM E DI SINTI: se accadrà mi opporrò con tutte le forze”, ha detto ancora. Ma ecco il suo discorso.
“Prendendo la parola per la prima volta in quest'Aula, non posso fare a meno di rivolgere innanzitutto un ringraziamento al presidente della Repubblica MATTARELLA, il quale ha deciso di ricordare l'ottantesimo anniversario dell'emanazione delle LEGGI RAZZIALI, razziste, del 1938 facendo una scelta sorprendente: nominando quale senatrice a vita una vecchia signora, una persona tra le pochissime ancora viventi in Italia, che porta sul braccio il numero di AUSCHWITZ e ha il compito non solo di ricordare, ma anche di dare, in qualche modo, la parola a coloro, che ottant'anni or sono, non la ebbero; a quelle migliaia di Italiani40.000 circa, appartenenti alla piccola MINORANZA EBRAICA, che subirono l'umiliazione di essere espulsi dalle scuole, dalle professioni, dalla società, quella persecuzione che “preparò la SHOAH italiana del 1943/45, che purtroppo fu un crimine anche italiano, del FASCISMO ITALIANO”.
Soprattutto, si dovrebbe dare idealmente la parola a quei tanti che, a differenza di me, non sono tornati dai campi di sterminio, che sono stati uccisi per la sola colpa di essere nati, che non hanno tomba, che sono cenere nel vento.
Salvarli dall'oblio non significa soltanto onorare un debito storico verso i nostri concittadini di allora, ma anche aiutare gli Italiani di oggi a respingere la tentazione dell'indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano.
“A non anestetizzare le coscienze, a essere più vigili, più avvertiti della responsabilità che ciascuno ha verso gli altri. In quei campi di sterminio altre minoranze, oltre agli EBREI, vennero annientate. Tra queste voglio ricordare oggi gli appartenenti alle popolazioni ROM E SINTI, che inizialmente suscitarono la nostra invidia di prigioniere perchè nelle loro baracche le famiglie erano lasciate unite; ma presto all'invidia seguì l'orrore, perchè una notte furono portati tutti al GAS e il giorno dopo in quelle baracche vuote regnava un silenzio spettrale.
Per questo accolgo con grande convinzione l'appello che mi ha rivolto oggi su LA REPUBBLICA il professor MELLONI.
“Mi rifiuto di pensare che oggi la nostra civiltà democratica possa essere sporcata da progetti di LEGGI SPECIALI contro i popoli nomadi. Se dovesse accadere, mi opporrò con tutte le energie che mi restano. (….....) Ho conosciuto la condizione di CLANDESTINA e di richiedente ASILO, ho conosciuto il CARCERE; ho conosciuto il LAVORO OPERAIO, essendo stata manodopera SCHIAVA MINORILE in una fabbrica satellite del campo di sterminio. Non avendo mai avuto appartenenze di partito, svolgerò la mia attività di SENATRICE SENZA LEGAMI DI SCHIERAMENTO POLITICO e rispondendo solo alla mia COSCIENZA. (LILIANA SEGRE, a cura di Carlo Castellini, da azione missionaria, attualità dei Missionari Comboniani).



Mercoledì 01 Agosto,2018 Ore: 17:56
 
 
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