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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org L'ORA. UNA SEGNALAZIONE ALLA PRESIDENTE DEL SENATO,di Peppe Sini

L'ORA. UNA SEGNALAZIONE ALLA PRESIDENTE DEL SENATO

di Peppe Sini

Alla Presidente del Senato della Repubblica
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: segnalazione relativa alla condotta di un senatore attualmente anche ministro che ha commesso e annunciato l'intenzione di commettere atti immorali e illegali con cio' violando altresi' l'art. 54 della Costituzione; e conseguente richiesta di un suo tempestivo e adeguato intervento in merito.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
fa parte dell'organo legislativo da lei presieduto un senatore che ha altresi' l'incarico di ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri, e che da anni e' massimo dirigente e principale portavoce di una forza politica che istiga al disprezzo, alla discriminazione e all'odio razziale e religioso.
*
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
le segnaliamo i seguenti fatti che peraltro sono gia' tutti di pubblico dominio:
a) il citato senatore e ministro da anni conduce una campagna di propaganda di vera e propria istigazione all'odio razziale e religioso;
b) il medesimo senatore e ministro ha reiteratamente annunciato l'intenzione di procedere a una schedatura etnica delle persone di origine rom (atto palesemente incostituzionale);
c) il medesimo senatore e ministro, imponendo de facto la chiusura dei porti italiani a navi di soccorritori che recavano superstiti di naufragi, non solo sta rendendo piu' difficili le operazioni di soccorso dei naufraghi, ma rende l'Italia responsabile, con il mancato accoglimento dei superstiti, della violazione di fondamentali norme italiane ed internazionali e - flagrantemente - del reato di omissione di soccorso;
d) il medesimo senatore e ministro sta conducendo una campagna di diffamazione, di minaccia, di aggressione e di sabotaggio nei confronti dei soccorritori volontari che stanno salvando le vite dei naufraghi nel Mediterraneo; questa forsennata campagna ha costretto i soccorritori a diminuire i loro interventi di salvataggio, con le ovvie drammatiche conseguenze;
e) il medesimo senatore e ministro sta conducendo un'iniziativa politica tesa di fatto a impedire ai fuggiaschi dai lager libici di giungere in salvo in Europa;
f) il medesimo senatore e ministro, in quanto segretario nazionale del suo partito ha assunto la responsabilita' di una propaganda e di un programma politico in cui sono previsti atti palesemente configurabili come persecuzioni razziste e religiose.
*
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
con gli atti sopra citati quel senatore e ministro ha violato altresi' l'art. 54 della Costituzione che stabilisce che "tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge".
*
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
questa segnalazione ha tre finalita':
I. rivolgendoci a lei in quanto pubblico ufficiale (e seconda carica dello Stato) le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato una "notitia criminis" tale per cui - nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento - le incomba l'obbligo di procedere a promuovere ope legis un'azione giudiziaria nei suoi confronti;
II. rivolgendoci a lei specificamente in quanto Presidente del Senato di cui il citato ministro e' membro le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato condotte non conformi al dovere di adempiere le funzioni pubbliche allo stesso affidate "con disciplina ed onore" tali per cui - nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento - le incomba il dovere di procedere a promuovere un'iniziativa di carattere amministrativo, regolamentare e/o disciplinare ai sensi delle sue funzioni di Presidente del Senato;
III. e soprattutto le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato violazioni della Costituzione cui pure all'atto di assumere l'incarico ministeriale lo stesso aveva giurato fedelta'; non puo' sfuggirle la particolare, estrema gravita' di quest'ultima circostanza.
Ci sembra evidente che si imponga la necessita' delle dimissioni dei parlamentari ovvero dei ministri riconosciuti responsabili di violazioni della Costituzione; come ci sembra evidente che sia ineludibile dovere di ogni pubblico ufficiale promuovere la necessaria azione giudiziaria nei loro confronti.
*
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
poiche' gia' lo scorso mese le abbiamo inviato per conoscenza due esposti indirizzati a varie figure istituzionali e una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica, puo' forse essere non inutile riprodurli in calce per rammemorarli.
*
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
ringraziandola fin d'ora per l'attenzione e confidando nel suo impegno a verificare quanto segnalato e ad assumere tutti gli eventuali conseguenti provvedimenti di sua competenza, cogliamo l'occasione di questa lettera per ricordare ancora una volta che salvare le vite e' il primo dovere, che l'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto e un paese civile, che l'omissione di soccorso e' un reato, che il razzismo e' un crimine contro l'umanita', che un governo che viola la Costituzione si pone ipso facto fuori della legge.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 21 luglio 2018
* * *
Allegato primo. "Sicut lex obligat". Una seconda lettera aperta ad alcuni pubblici ufficiali che segnala gravi reati
Al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
e per conoscenza:
al Presidente della Repubblica
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: una seconda lettera aperta al Prefetto, al Questore ed al Presidente del Tribunale di Viterbo recante la segnalazione di gravi reati commessi e annunciati da personaggi che hanno responsabilita' di governo
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
vi scrivo nuovamente, facendo seguito alla mia precedente lettera aperta a voi medesimi indirizzata il 21 giugno 2018, che ad ogni buon fine allego in calce alla presente.
E vi scrivo per segnalarvi quanto segue:
I. che il ministro dell'Interno persiste tuttora, come da anni, in dichiarazioni che si configurano come una propaganda che istiga all'odio razziale, reato previsto e punito dalle leggi vigenti;
II. che lo stesso ministro dell'Interno persiste nel dichiarare la volonta' di procedere ad azioni contro i beni e i diritti delle persone rom, e finanche ad una loro schedatura etnica nonostante che autorevolissime personalita' istituzionali lo abbiano reso edotto che tale misura e' palesemente incostituzionale;
III. che il governo in almeno due specifiche circostanze ha rifiutato di accogliere nei porti italiani imbarcazioni che ospitavano naufraghi soccorsi in mare, con tale rifiuto violando fondamentali norme morali e giuridiche universalmente riconosciute;
IV. che il governo ha condotto nei giorni scorsi una vera e propria campagna di diffamazione, minaccia e aggressione nei confronti di organizzazioni non governative che stanno salvando vite umane in mare: con questa immorale e brutale campagna ostacolando la loro attivita' di salvataggio, e quindi mettendo ancor piu' in pericolo le vite di numerosi innocenti a rischio di naufragio nel Mediterraneo che le organizzazioni non governative si sforzano di trarre in salvo;
V. che non solo nella propaganda delle forze politiche che lo compongono, ma finanche nel suo dichiarato programma di governo, l'attuale esecutivo annuncia e prevede iniziative che si configurano come vere e proprie violazioni dei diritti umani, atti di omissione di soccorso, atti di persecuzione razzista, atti di persecuzione religiosa, flagranti violazioni di norme di legge vigenti e finanche della Costituzione della Repubblica italiana.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
con la presente lettera aperta vi si segnala tutto quanto precede, e che palesemente costituisce "notitia criminis", affinche' in quanto pubblici ufficiali procediate (sicut lex obligat) a promuovere la necessaria azione giudiziaria per far cessare la commissione di reati e punirne ai sensi di legge i responsabili.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile: salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 29 giugno 2018
*
Allegato: testo della lettera del 21 giugno 2018
Al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
e per conoscenza:
al Presidente della Repubblica
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: una lettera aperta al Prefetto, al Questore ed al Presidente del Tribunale di Viterbo recante la segnalazione di gravi reati commessi e annunciati dal ministro dell'Interno che oggi sara' a Viterbo, reati tali per cui lo stesso dovrebbe dimettersi immediatamente dal suo incarico e nei suoi confronti dovrebbe essere avviata un'azione giudiziaria ai sensi delle leggi vigenti.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
i mezzi d'informazione annunciano che oggi il ministro dell'Interno pro tempore sara' a Viterbo per un'iniziativa di propaganda elettorale.
Segnalo a voi, autorevoli pubblici ufficiali, la seguente notitia criminis.
Il ministro dell'Interno ha commesso gravi reati ed altri ha annunciato di volerne commettere; essi sono:
1. istigazione all'odio razziale attraverso una pluriennale campagna di propaganda razzista;
2. omissione di soccorso avendo proibito l'approdo nei porti italiani di una nave che recava naufraghi raccolti in mare in operazioni coordinate dalla Guardia costiera italiana;
3. intenzione di effettuare una schedatura etnica dei rom e sinti presenti in Italia, misura la cui flagrante incostituzionalita' e' stata dichiarata dallo stesso presidente del Consiglio dei ministri di cui il ministro dell'Interno e' magna pars ed effettuale dominus;
4. enunciazione della volonta' di effettuare atti di umiliazione, vessazione e persecuzione razzista e religiosa, come esplicitato in reiterate dichiarazioni e nello stesso programma di governo.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
poiche' il nostro e' un paese civile, uno stato di diritto, un ordinamento giuridico democratico, il ministro dell'Interno che cosi' caratterizza la sua azione di governo, in palese conflitto con i valori e i principi della Costituzione della Repubblica italiana, in palese conflitto con le norme di legge in Italia vigenti, ha il dovere di dimettersi immediatamente; e tutti i pubblici ufficiali cui giunge la notitia criminis contenuta in questa lettera aperta hanno il dovere di promuovere un'azione giudiziaria nei suoi confronti.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 21 giugno 2018
* * *
Allegato secondo. Al Presidente della Repubblica: una segnalazione e un quesito
Al Presidente della Repubblica italiana
Oggetto: una segnalazione e un quesito
Egregio Presidente della Repubblica,
credo che lei come ogni persona ragionevole sia indignato e crucciato per quanto sta accadendo in questi giorni: un ministro che annuncia una schedatura razzista palesemente incostituzionale; il governo italiano che rifiuta di accogliere i superstiti di naufragi e scatena una campagna di aggressione contro i soccorritori; ministri della Repubblica diuturnamente impegnati in una ripugnante, criminale, ossessiva propaganda di menzogne, di diffamazioni e di odio razzista.
Come tante altre persone (la reale maggioranza del popolo italiano, poiche' il governo dell'estrema destra razzista ha si' a suo sostegno la maggioranza effettiva dei seggi in Parlamento, ma non ha affatto la maggioranza reale dei voti di chi vive in Italia) anch'io la prego di intervenire, nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento, in difesa di tante vite innocenti in grave pericolo, in difesa della legalita' e della democrazia, in difesa della Costituzione della Repubblica di cui e' supremo garante.
Egregio Presidente della Repubblica,
mi permetta inoltre di porle il seguente quesito.
Tra i ministri che alcune settimane fa hanno giurato nelle sue mani fedelta' alla Costituzione della Repubblica ve ne sono alcuni che nella loro propaganda e nel loro programma avevano gia' precedentemente esplicitamente annunciato la volonta' di realizzare persecuzioni razziste e religiose in evidente, flagrante violazione della Costituzione.
Questi stessi ministri, una volta ottenuta la fiducia del Parlamento, hanno subito iniziato a mettere in pratica quanto avevano precedentemente pubblicamente e reiteratamente annunciato dando evidente esecuzione al dichiarato disegno criminoso.
Questi stessi ministri in queste poche settimane hanno gia' commesso flagranti reati ed hanno ripetutamente annunciato l'intenzione di commetterne degli altri in esplicita violazione della Costituzione.
Il quesito che le pongo e' il seguente: poiche' all'atto di giurare fedelta' alla Costituzione questi signori avevano gia' manifestato l'intenzione di violarla, cio' non e' motivo di invalidita' del giuramento reso?
E non implica quindi che il governo attuale, perlomeno nelle persone di alcuni suoi ministri (che peraltro di esso effettualmente sono, ancor piu' che magna pars, maestri e donni), sia in carica illegittimamente?
E non e' necessario che ai ministri rivelatisi ab origine palesemente spergiuri, mendaci, fraudolenti e quindi traditori dell'impegno giurato nelle sue mani siano imposte immediate dimissioni e nei loro confronti si avvii un procedimento giudiziario ai sensi delle leggi vigenti?
Le pongo questo quesito in tutta la sua gravita', con vivissima preoccupazione per l'operato delittuoso e fin disumano del governo e segnatamente di alcuni ministri che non fanno mistero di essere gli effettuali padroni dell'esecutivo nonche' i caporioni dell'estrema destra razzista.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 30 giugno 2018



Sabato 21 Luglio,2018 Ore: 17:23
 
 
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