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www.ildialogo.org LETTERA APERTA A MATTEO RENZI,di Renata Rusca Zargar

L'opinione
LETTERA APERTA A MATTEO RENZI

di Renata Rusca Zargar

Sono stata, in qualità di volontaria, ad accogliere i votanti presso il seggio Savona III l’8 di dicembre, anche se non sono iscritta al partito. Quello che mi ha fortemente colpito, oltre alla cospicua affluenza tutto sommato inaspettata, è stata la mancanza di giovani –sono venuti pochissimi!- contrastata, invece, dall’adesione di tanti non più giovani, persino molti in condizioni di salute non buone. Qualcuno non riusciva a muoversi per attraversare la sala, un uomo aveva persino l’ossigeno! Certamente, queste persone non hanno fatto un simile sforzo per sé, -come mi hanno detto- bensì per i loro nipoti, perché i loro nipoti non debbano soffrire l’incertezza e la precarietà che ci attanaglia e possano ancora immaginare di avere un futuro. Dobbiamo chiederci, però, perché il PD non sia attrattivo per i nostri giovani, angosciati, avviliti e confusi dall’inconcludenza e dalla putrefazione della politica.
Ho seguito dall’inizio il tuo percorso. Quando hai parlato, a suo tempo, di rottamazione, ho pensato alla mia esperienza personale, limitata, in quel di Savona. Qui, persino alcune Associazioni di volontariato (dove non c’è né denaro né potere) fanno fatica ad accogliere un “estraneo”, certe sono governate da persone che hanno dato un grande contributo in passato ma che ormai non comprendono i tempi nuovi e continuano a dettare legge alla vecchia maniera, oppure danno spazio solo agli amici, ai vecchi compagni di partito, altre provano fastidio per chi vorrebbe lavorare gratis e cercano di impedirlo in tutti modi… Tutto ciò che turba lo “status quo” deve essere fermato, non fa niente se si rende inutile chi potrebbe dare qualcosa alla società (che ne ha tanto bisogno!). L’Italia ha perso l’onore all’estero e all’interno, la nostra mentalità è stata via via abituata a desiderare solo immagine, potere, denaro: persino le madri e i padri spingono le figlie a fare le escort in cambio del paillettato mondo dello spettacolo o della ricchezza.
Così, sono stata subito interessata alle tue teorie anche perché pensavo che Bersani (senz’altro una meritevole persona) non fosse abbastanza attrattivo per vincere, usasse delle metafore comprese certamente da Crozza ma non dagli italiani che, so per esperienza, capiscono poco queste cose come pure l’ironia (non sai quante volte ho dovuto chiedere scusa ai colleghi per aver detto qualcosa scherzosamente che, invece, non è stato capito e preso alla lettera!).
Ho usato la parola “vincere” perché credo –da tempo- che sia giunta l’ora di farlo. Non sono affatto convinta della bellezza dell’opposizione dalle mani pulite, quel gusto di tanta sinistra che preferisce stare all’opposizione, cavalcando le proteste (diciamo la verità, siamo capaci tutti di protestare!).
Probabilmente, non condividerò alcune tue idee. Ma so già che se non si è un clone di un altro, non si può essere d’accordo su tutto, l’importante è il principio base, la visione della vita. Inoltre, il partito del quale mi sentivo di condividere le idee al 90%, a suo tempo, ha fatto cadere il centro sinistra e ha dato in mano anni di governo (?) alla destra, quindi, mai e poi mai lo voterei.
Ora sei Segretario: cercheranno di eliminarti –la sinistra sa farlo molto bene- o, peggio ancora, di inglobarti in quel gioco di potere mostruoso e strisciante come una colata di fango corrotto che avvolge ormai quasi tutto in Italia.
“…qui si parrà la tua nobilitate”, diceva Dante: riforma l’unico partito che abbiamo in Italia non padronale, rendilo moderno, accogliente per chi vuole partecipare e per chi non vuole pensare che sia davvero tutto finito. Scompiglia quei grumi di amici degli amici, di lobby dove non si può mettere il naso, di gente con un ego smisurato tanto quanto il loro complesso di superiorità, chiusi nelle vecchie idee e gelidi al disagio del nostro tempo, capovolgi quella tipologia di stato che ha umiliato la scuola e la sanità e ridotto gli italiani a carnefici di gente che fugge da fame, guerre, tirannie.
Forse ci vorrebbe un dio o almeno santo, mi rendo conto, ma tu sei ora l’unica speranza per la forza e il coraggio che hai dimostrato. Però, rigetta il concetto dell’“uomo solo al comando” (che tanto somiglia al partito padronale!), condividi il potere con altri valorosi (anche e specialmente se diversi da te) nell’interesse di questo paese che ci appare povero di tutto, specialmente di valori e di futuro. Essere ambiziosi, voler toccare il cielo con un dito, non è peccato, se fatto per fare del bene e rendere felici, oltre a se stessi, molte altre persone.
prof.ssa Renata Rusca Zargar, ex insegnante
di sinistra da ancor prima di essere nata



Mercoledì 18 Dicembre,2013 Ore: 17:42
 
 
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