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www.ildialogo.org Reggio bella e gentile o Reggio brutta e bruta.,di Lorenzo Fascì

Reggio Calabria
Reggio bella e gentile o Reggio brutta e bruta.

Ignoti hanno messo a fuoco il “Museo dello Strumento Musicale” di Pineta Zerbi.


di Lorenzo Fascì

Non sappiamo ovviamente quali sono state le ragioni che hanno spinto gli ignoti piromani ad effettuare tale brutale azione. In pochi giorni si sono susseguiti l’attentato al Presidente di Confindustria, al Presidente dell’ANCE, al Direttore della Camera di Commercio ed oggi addirittura la Museo dello Strumento musicale. A scoprire colpevoli e motivazioni ci penserà la Magistratura.
Ma quali che siano state le ragioni un fatto è certo:
L’ideologia (si fa per dire) dell’attentato incendiario per imporre la legge (si fa per dire) della forza per dettare le regole (si fa per dire) della società reggina ha fatto nuovamente vedere l’aspetto più deteriore di una parte (piccolissima) della società reggina che tenta di imporre la forza bruta alla civiltà, la violenza sulla democrazia.
Per fortuna sin dai primi istanti c’è stata una reazione forte e corale che ha visto unirsi a Mimmo Spagna ed a tutti gli amici del Museo la parte positiva e pulita della città. Crediamo che lo spirito di reazione, di rigetto verso la violenza, in qualunque forma si manifesti debba continuare a manifestarsi.
Sembra davvero che Reggio si muova in un perenne conflitto come se fosse un ritornello al dubbio di amletica memoria tra la scelta di condurre la città verso la cultura, il buon vivere civile, la buona amministrazione e, viceversa, la logica del malaffare, del predominio della delinquenza, della forza bruta.
In questo senso davvero è emblematico questo incendio, con la distruzione dei tanti strumenti musicali conservati dentro il Museo, si è voluto quasi cancellare, annullare la speranza di proiettare Reggio come capitale della cultura mediterranea.
Si è voluto forse dire alla città, che l’armonia della poesia, la melodia di uno strumento musicale non possono essere simboli della città; che Reggio deve soccombere alle scelte dettate dalla forza e dalla violenza che sono appunto l’antitesi alla forza della musica come strumento di civiltà.
Ebbene, oggi che Reggio sta intraprendendo la strada della città Metropolitana, dobbiamo porci la domanda essenziale, rispondere al dubbio di Amleto: su che basi vogliamo costruire la città Metropolitana? Dobbiamo lasciare che essa sia costruita sulla violenza o, invece, vogliamo che il terreno sul quale costruire la città metropolitana sia - peraltro, in linea di coerenza con la storia passata che ci appartiene e che troppo spesso dimentichiamo - quello della cultura, della civiltà e della democrazia? La musica diceva Platone è la “luce morale”.
Per cui la risposta che il popolo reggino – e la sua classe dirigente – saprà dare all’attentato incendiario perpetrato in danno del museo della musica sarà al contempo il segno tangibile di demarcazione tra i due modi di essere; tra i due modelli di società e potrà essere simbolicamente l’emblema di una scelta che per noi – e per tanti; per la stragrande maggioranza – non che essere una e solo una: Reggio come Reghion, la capitale metropolitana della cultura e dei saperi; insomma la Reggio bella e gentile che tutti auspichiamo ma che stenta a tornare ad imporsi come modello di società.
Per questo obiettivo mi voglio battere, come Partito vogliamo batterci e chiamiamo a battersi tutto il popolo di Reggio, tutte le forze sane, insieme forze laiche e mondo cattolico, insieme uomini e donne, insieme giovani e anziani, insieme operai e professionisti.
Solo così potremo far tornare a Reggio i nostri giovani che quotidianamente prendono la valigia, solo così potremo aprire la città al turismo, solo così potremo dare un futuro alla città ed ai suoi cittadini.
Il Segretario del PdCI di Reggio Calabria
Lorenzo Fascì



Giovedì 07 Novembre,2013 Ore: 19:54
 
 
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