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www.ildialogo.org IL TERREMOTO GRILLO: NIENTE SARA’ PIU’ COME PRIMA! CAMBIARE O PERIRE!,di NINO LANZETTA

ADESSO LA SECONDA REPUBBLICA E’ DAVVERO FINITA!
IL TERREMOTO GRILLO: NIENTE SARA’ PIU’ COME PRIMA! CAMBIARE O PERIRE!

di NINO LANZETTA

Dalle urne, senza moti insurrezionali e senza violenze, ma semplicemente con l’esercizio del voto ed in modo democratico, in Italia si è scatenata una rivoluzione che ha seppellito la seconda repubblica definitivamente e senza alcuna possibilità di tenerla in piedi artificialmente neanche con l’ossigeno.

La rabbia, che covava in moltissimi strati della popolazione, e che si era trasformata in un sentimento di insofferenza e disgusto per la politica ed i politici, è esplosa in modo incontenibile ed irrefrenabile! Nessuno, anche se ci si aspettava un successo del movimento 5 stelle, ne aveva previsto la reale dimensione. Come nessun serio commentatore aveva previsto che le panzane del Cavaliere, che ha continuato a dire che l’asino vola e che se non ha volato nei suoi governi è stato per colpa degli altri, avrebbero trovato ancora attenzione da parte di un certo tipo di elettorato in misura tale da permettergli una rimonta che sembrava impossibile per chi aveva fallito così clamorosamente alla guida del Governo in questi ultimi dieci anni, tanto da indurlo – più per iniziativa dei mercati e dei partner europei che per il dissolvimento della sua larga maggioranza - ad un abbandono precipitoso.

I due risultati vanno letti insieme e presi sul serio, molto sul serio. Niente sarà come prima ed i rischi per il Paese sono dietro la porta. Se prevalgono la serietà e la consapevolezza che della politica non se ne può fare a meno ma che essa debba esercitarsi in modo serio e con grande moralità, al servizio del Paese e non di interessi di parte o addirittura personali, e si troveranno modi nuovi e trasparenti nell’esercizio del potere, coinvolgendo – sui problemi e non su impossibili alleanze- i giovani parlamentari del movimento 5 stelle si potrà evitare il rischio Grecia. Se invece si darà accora credito allo squalificato Berlusconi, ai suoi accoliti, stampa e televisioni comprese: agli Alfani ai Cicchitto, alle Santanchè, alle Carfagne, alle De Girolamo, e ci fermiamo qui per amore di patria, ( a proposito cosa ha da spartire Gianfranco Rotondi, che si ritiene l’ultimo democristiano, con questo Caravan serraglio?), allora il rischio Grecia non si potrà evitare. Se invece facciamo di necessità virtù e andiamo a scoprire le carte dei grillini, mettendoli alla prova e nella soluzione dei gravissimi problemi che attanagliano la nostra economia, forse, potremo contribuire all’isolamento di questo centro destra populista e demagogico, nonché a riformare profondamente i partiti – previsti dalla Costituzione come cardini di formazione della politica. Occorre, ora che sono il primo partito nella Camera dei deputati ed il secondo nel Senato, coinvolgerli nella gestione dello Stato. A cominciare dalla Presidenza delle Camere e delle Commissioni parlamentari e nella scelta del Presidente della Repubblica.

Bersani ha pagato per una mancanza caratteriale di carisma, ma anche per il suo linguaggio di verità e perché non è andato dietro alle frottole ed alle facili promesse del Cavaliere che ha finito, invece, per contaminare perfino il professore Monti, anche lui uscito sconfitto.

Altra considerazione da fare subito, a scanso di equivoci: la constatazione della fine irreversibili dei tanti movimenti e partititi di estrema destra e di estrema sinistra che hanno, ormai, fatto il loro tempo. Dovrebbero prenderne atto e farsi da parte: Ingroia dovrebbe prendere il primo aereo per il Guatemala e non farsi più vedere in Italia per anni, Diliberto, dedicarsi solo ai suoi studi, Ferrero a far compagnia a Bertinotti e Benelli ad accasarsi in un partito di centro sinistra come il suo ex amico Realaci. Per Di Pietro un discorso a parte: è riuscito a dissipare in meno di un anno un considerevole patrimonio di valori e di idee con un comportamento incredibile: non gli resta che darsi all’agricoltura tornando definitivamente nel suo Molise. Analogo discorso per Fini – che malgrado tutto – è una persona per bene e seria. Casini si è salvato per il rotto della cuffia facendosi eleggere al Senato. Molti altri nomi illustri sono rimasti fuori ed hanno pagato, forse, anche per colpe non loro.

Bersani dovrebbe avere dal Presidente Napolitano l’incarico di formare il Governo. Ha detto che non si tirerà indietro e si assumerà la sua parte di responsabilità per il supremo interesse della Nazione. Poiché è una persona seria c’è da credergli. Ha fatto intendere che non si cimenterà nella ricerca di alleanze ed inciuci e farà le sue proposte, mirate e concrete, direttamente in Parlamento, dove dovranno avvenire incontri e accordi. Grillo ora dovrà scegliere! La campagna elettorale è finita ed i problemi del Paese si sono aggravati per le turbolenze e le speculazioni dei mercati. Non si può uscire dall’Europa e dall’euro né su queste materie, per la Costituzione, fare referendum. Se il Pd seguirà Bersani si salverà, se dovesse, invece, continuare nella divisione e nel correntizio, allora vorrà dire che seguirà l’Italia nello sfacelo. La storia ha cambiato pagina: occorre che tutti i protagonisti politici ne prendano atto.

NINO LANZETTA




Mercoledì 27 Febbraio,2013 Ore: 22:31
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 27/2/2013 22.49
Titolo:UNA BUONA OCCASIONE ...
Se non sono chiacchiere, è una buona occasione

di Margherita Hack (l’Unità, 27.02.2013)

MI SEMBRA CHE SE CI FOSSE UN PO’ DI BUON
SENSO E DI BUONA VOLONTÀ, da queste elezioni potrebbe uscire il governo più forte che ci sia mai stato negli ultimi anni.
Per dire questo, parto da una constatazione: Grillo e i grillini in fondo vogliono molte cose che vuole anche la coalizione di centro sinistra. Almeno su quelle cose, quindi, le due forze potrebbero trovare un accordo. Così l’Italia ingovernabile potrebbe essere governata per fare quello che c’è da fare in tempi brevi.

E cioè:
1) Intervenire sul conflitto d’interessi.
2) Una nuova legge elettorale che ridia al cittadino la possibilità di scegliere i propri rappresentanti.
3) Una drastica riduzione dei costi della politica, con riduzione del numero dei parlamentari, eliminazione dei vantaggi e dei privilegi di cui godono.
4) Una riduzione delle spese militari che renda subito disponibili fondi da investire in modo prioritario per la scuola e la ricerca.
5) L’eliminazione delle province. E non il loro accorpamento che solleverebbe infinite diatribe e avrebbe come risultato un raddoppiamento degli uffici e quindi delle spese.
6) Una politica del lavoro. Su questo, non ho ricette perché non sono un’economista e non so come si faccia a creare lavoro in un’Europa in crisi. Però credo che ci siano alcuni settori pubblici di risanamento e di rispetto dell’ambiente che potrebbero creare posti di lavoro e andrebbero privilegiati.
7) I diritti civili. C’è da mettere mano al testamento biologico, ai matrimoni di fatto, alla revisione della legge 40. Su alcune di queste cose si può pensare di mettere d’accordo anche i grillini.
8) Infine, ci sarebbe da facilitare il processo di integrazione degli immigrati, abolendo le leggi indegne fatte dalla Lega.

Almeno su alcuni di questi punti si potrebbe trovare un accordo e andare avanti fino alla fine della legislatura, senza perdersi nei distinguo sulle cose meno importanti. In questo quadro anche Monti con i suoi potrebbe fare un’opposizione intelligente, da economista che ha a cuore la riduzione del debito pubblico e le condizioni economiche del Paese.

Del resto, non c’è altra possibilità: la grande coalizione col Pdl non è possibile. Basta che quello che dice Grillo non siano chiacchiere.
Autore Città Giorno Ora
Augusta De Piero Udine 27/2/2013 23.42
Titolo:Se mai i parlamentari 5 stelle leggeranno queste righe...
I parlamentari del Movimento 5 stelle sono tanti e, qualunque cosa facciano, rappresenteranno anche me giurando sulla Costituzione e non sulla carta d'identità di un privato cittadino, per quanto carismatico.
Quindi io chiedo loro (se mai leggeranno quanto scrivo) un soprassalto di dignità: rivendichino il loro ruolo istituzionale che non ammette deleghe a privati.
Poi li giudicherenmo da quello che faranno, ma questo è un altro discorso.
Augusta De Piero - Udine

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