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www.ildialogo.org Adesso é tutto chiaro  ,di Lidia Menapace

Adesso é tutto chiaro  

di Lidia Menapace

L'intento di Monti è ora esplicito e ha esclusivamente fondamenta di potere politico. Non c' entra più la Costituzione , un ferrovecchio, non c'entrano più i diritti sanciti. L'importante è sulla base di categorie politiche molto incerte e vaghe come moderno conservatore moderato ecc. stabilire a chi spetta il potere e chi deve rispettare lo stato dei rapporti sociali dati, senza pensare a trasfomazioni ottenute con le lotte, bensì a una situazione che sconta come naturale la mancanza di eguaglianza e rimette in gioco la beneficenza per "curare" le più evidenti e stridenti ingiustizie.
Il lavoro non è un diritto, nè la salute, nè la scuola, nè i servizi per anziani, disabili ecc. Lo statuto dei lavoratori è da abolire, il sindacato è cosa del tempo pasato, se ci sono bambini per le strade, vecchi che muoiono id fame ecc,ecc, basta rivolgersi alle varie associazioni benefiche che ci pensano, per quelli che riescono a raggiungere. Lo stato italiano benedice i bravi missionari che fanno scuole per i bambini del Congo, ma intanto al Congo vende armi e non sottopone nessuno dei suoi"aiuti" a una legislazione che istituisca per esempio l'obbligo scolastico, o l'assistenza pubblica per le partorienti.
L'obiettivo è la distruzione dello stato sociale o Welfare, e ristabilire come unico mezzo di azione sociale non la supplenza dei benefattori alla scarsità o non sufficiente riconoscimento dei diritti, ma addirittura sostituire lo stato assistenziale gestito da religiosi preferibilmente, ma anche da laici, allo stato sociale.
Tutto ciò é indipendente dalla crisi, dalla Costituzione, e dai diritti acquisiti quando si costruì lo statosociale: é la vittoria della borghesia super (quasi un nuovo ceto di feudatari) sulle persone che non appartengono a quella classe.
Lo stato sociale è stato il massimo compromesso tra capitalismo e socialdemocrazia dopo la seconda guerra mondiale e la politica di Monti semplicemente vorrebbe tornare a prima della seconda guerra mondiale e stabilire per sempre il minimo di democrazia formale e il niente -soprattutto- di democrazia sociale.
Non è possibile economicamente e nemmeno culuralmente, ma bisogna ottenere intorno a questa questione il massimo di attenzione vigilanza accordo azione: ne va di mezzo tutto ciò che è stato ottenuto dalla seconda metà del secolo scorso.
Ma non si può pensare oggi di ristabilire lo stato sociale che poggia appunto su un compromesso forte tra capitalismo affluente e rivendicazioni democratiche e sociali del movimento operaio e di altri movimenti .
La strada é riprendere il disegno dei bisogni emersi storicamente e diventati diritti comuni universali. Essa é oggi sbarrata: bisogna produrre agire avviare politiche alternative, appunto dare il via alla rivoluzoone civile.


Lunedì 04 Febbraio,2013 Ore: 17:45
 
 
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