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www.ildialogo.org MINORITÀ,di Giovanni Sarubbi

Editoriali
MINORITÀ

di Giovanni Sarubbi

Papato distraente” quello di Francesco che sembra aperto e progressista ma che poi sulla questione delle donne è rigidissimo, così come sulla questione del celibato dei preti. È la definizione lapidaria data da Antonietta Potente, religiosa domenicana, che sabato 12 dicembre ha partecipato ad un incontro on-line(vedi link), che vi invito a guardare, insieme ad Anne Soupa, la teologa cattolica francese che nei mesi scorsi si è proposta come vescovo di Lione, suscitando un vasto dibattito internazionale e ricevendo come risposta un silenzio assordante da parte della curia romana e la nomina da parte di papa Francesco di un vescovo reazionario.
L’incontro è stato voluto e organizzato dall’OIVD (Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne) insieme ad altre sigle di riviste e associazioni e chiese cristiane che si impegnano sul tema delle donne nelle religioni.
Chi ha letto, anche di sfuggita, i testi evangelici sa bene che Gesù, il profeta di Nazareth, aveva un rapporto speciale con le donne che considerava persone, con gli stessi diritti degli uomini e questo in violazione delle norme ebraiche che impedivano alle donne, per esempio, di essere testimoni in un processo. E i vangeli testimoniano la fedeltà a Gesù delle donne che lo seguivano nel suo peregrinare fino alla morte in croce. Mentre gli apostoli maschi lo tradirono (non solo Giuda) e lo lasciarono solo, sono state le donne a rimanere con lui fino alla fine. E sono state le donne ad annunciare la sua resurrezione.
E per i primi due secoli d.C. nelle comunità dei seguaci di Gesù (le ecclèṡia) donne e uomini avevano gli stessi diritti e doveri. Cambiò tutto con la trasformazione del movimento dei seguaci di Gesù in religione dell’Impero Romano ad opera di Costantino al concilio di Nicea del 325 d.C., dove venne fondata quella che oggi conosciamo come “cristianesimo”.
La nuova religione inglobò per intero il vecchio culto dell’imperatore e l’organizzazione ecclesiastica fu adeguata alla organizzazione statale cosicché ad ogni provincia dell’impero dovevano corrispondere le provincie ecclesiastiche con i propri funzionari. Il “credo” approvato dall’imperatore divenne il credo della nuova religione e violare quel credo significava anatema e morte.
Il maschilismo nelle chiese cristiane è nato lì e la religione che ne è derivata è lontanissima dallo spirito dell’evangelo del profeta di Nazareth Gesù. Ed è quella la radice della crisi del cristianesimo, di una religione nella quale la metà del genere umano, le donne, non contano nulla. Possono fare le perpetue ai preti o le suore chiuse in monastero a pregare, o le serve dei vescovi e dei cardinali, le crocerossine, le sguattere o le monache di Monza o, secondo la nota formula agostiniana, essere “remedium concupiscentiae”, carne al servizio del padre padrone e dei suoi piaceri sessuali.
E quando una donna come Anne Soupa chiede di assumere un ruolo in una chiesa rigidamente maschilista come quella cattolica scattano gli attacchi feroci, gli ostracismi, l'isolamento. Ed il fatto che questo papa sia un Papa che sembra aperto rispetto ai due papi che l’hanno preceduto, fa scattare una sorta di difesa di ufficio di tutto ciò che egli fa, anche se vengono messi in atto dei veri e propri obbrobri come ad esempio il sorvolo di Assisi delle Frecce Tricolori, simboli del militarismo e delle industrie belliche italiane, o la sponsorizzazione delle banche armate e del grande capitale finanziario internazionale all’evento “l’Economia di Francesco” del 19 novembre scorso, o la riscoperta, in tempo di pandemia, di crocifissi, santi e madonne miracolosi. Un “Papa distraente”, appunto!
E sembrano lontanissimi i tempi nei quali nella stessa chiesa cattolica si metteva in discussione il ruolo di figure imperiali quale quelle dei vescovi o dei cardinali e nessuno più chiede che questi ruoli vengano aboliti perché funzionali al potere e non allo spirito dell’evangelo. E la stessa idea di “sacerdozio” ed il ruolo sacrificale ad essi attribuito sembra che non disturbi più nessuno e si esulta per la nomina di questo o quel vescovo progressista o addirittura rivoluzionario, come è stato definito il nuovo vescovo di Napoli Battaglia, ma si continua a tacere sul ruolo delle donne nella chiesa e sulla condizione di minorità nella quale sono tenute. La donna che fra i due sessi è l’unica che trasmette a figli e figlie quella frazione del DNA, nota come mitocondrio, che è quella raffinata struttura con “cui la cellula vivente (compresi i neuroni) utilizza e trasforma l’energia per compiere tutte le sue funzioni, comprese quelle del cervello”. Ciò che consente alla cellula di vivere è trasmesso dalla madre, altro che “potere maschile”, altro che “famiglia tradizionale”, cioè patriarcale, di cui si continua a blaterare. Altro che esclusione della donna dall’avere un ruolo nelle loro rispettive religioni.
Ma i nodi arrivano sempre al pettine e prima o poi verrà spazzato via tutto ciò che impedisce il giusto riconoscimento della dignità di tutti gli esseri umani. E le religioni non sono esenti da questi processi che sono ineluttabili e nessun Papa, per quanto simpatico o progressista egli possa essere potrà mai bloccarli.
Giovanni Sarubbi




Lunedì 14 Dicembre,2020 Ore: 08:04
 
 
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