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www.ildialogo.org Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra

«fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?». PROVE DI RESISTENZA (12)


di Giovanni Sarubbi

I Mattinali di Giugno 2020


MEDIOEVO
Enzo Bianchi, fondatore nel 1965 della comunità monastica di Bose (Biella), insieme ad altri suoi tre confratelli, devono lasciare la comunità di cui sono stati fondatori per ordine del Vaticano. L’ordine arriva dopo una “visita apostolica” che, come nel medioevo, ha proceduto ad interrogare tutti i membri della comunità alla ricerca delle cause che l’hanno fatta scoppiare e questa è l’unica cosa certa della vicenda che sta facendo discutere, come era prevedibile, cristiani di tutte le confessioni religiose perché Bose è stata finora una realtà ecumenica che tentava di mettere insieme cattolici protestanti ed ortodossi.
Sulla vicenda ci sono due tesi a confronto. Il Vaticano sostiene che il trasferimento coatto di Bianchi e dei suoi compagni è legato ad «aspetti problematici per quanto riguarda l’esercizio dell'autorità, la gestione del governo e il clima fraterno» con Enzo Bianchi sostanzialmente accusato di mettere i bastoni tra le ruote al nuovo priore nominato nel 2017.
L’altra tesi parla di “manovra contro il Papa“ in perfetto stile curiale con gli integristi intenti a “stappare champagne”.
Quella di Bose è l’ennesima manifestazione della crisi profonda che la religione cristiana, in tutte le sue componenti, vive da molti secoli e i cui sbocchi sono al momento imprevedibili. Di certo il futuro non può essere il rilancio del culto mariano o di crocifissi miracolosi per curare la pandemia, come sta facendo in questi mesi Papa Francesco. La fuga dalla realtà non è la soluzione perché non c’è spirito senza materia ed è un errore fatale contrapporli.

01/06/20 : 8:24:06

2 GIUGNO
19 ore di volo circa per riempire i cieli d’Italia, dal nord al sud, di olio di vaselina bruciato e colorato con i colori rosso, bianco, verde e per fare pubblicità non all’Italia che soffre, ai tanti poveri, ai disoccupati, ai cassintegrati, ai lavoratori sfruttati come nel 1800 e vittime del caporalato, ma ad un’azienda militare, la Leonardo di Finmeccanica la cui principale attività è produrre armi fra cui gli aerei delle Frecce Tricolori.
Ed è questo quello che fanno le Frecce Tricolori quando sfrecciano nei nostri cieli al costo di 5mila euro l’ora per ogni aereo più accessori. Fanno pubblicità alla nostra industria delle armi, fra le più floride e redditizie del mondo.
E così tra il 25 maggio e oggi 2 giugno sono andati letteralmente in fumo, come se l’aria non fosse già piena di inquinanti, un altro paio di milioni di euro per celebrare un’Italia piena di rigurgiti nazi-fascisti, che proclamano addirittura una nuova “marcia su Roma”, con ex generali che, come negli anni ‘20 del secolo scorso, promuovono la sovversione e il rovesciamento della nostra Costituzione nata dalla Resistenza al nazi-fascismo.
Un’Italia piena di discorsi retorici che coprono una miriade di leggi anticostituzionali, ultime i cosiddetti “decreti sicurezza”, che hanno l’unico scopo di reprimere i movimenti di lotta per il lavoro, per la giustizia sociale e sostenere il razzismo e consentire ai ricchi e gaudenti di continuare a sfruttare impunemente il lavoro di milioni di operai, braccianti, disoccupati per aumentare i loro profitti e patrimoni. Non è questa l’Italia per la quale sono morti i Partigiani durante la Resistenza.
Un’altra Italia è necessaria. “Ora e sempre Resistenza”.

02/06/20 : 8:31:25

IRRIFORMABILE
Il piccolo Borghese è un aspirante capitalista. Aspira a diventare ricco sfondato. Aspira al colpo di fortuna, al successo che gli consenta di non lavorare più e di sfruttare chi lavora per lui. Sogna la vincita ad una lotteria.
La sua vita è un continuo mordi e fuggi alla ricerca della ricchezza. È privo di qualsiasi scrupolo, e vive sostanzialmente alla giornata. Non è capace di un lavoro sistematico, programmato, scientifico. Non accetta vincoli, norme, rispetto per la natura. Salta da un'attività all'altra senza soluzione di continuità.
È questa la logica che sta dietro alle proteste di questi giorni dei proprietari di piccole attività artigianali, soprattutto del settore alimentare, bar, pasticcerie, ristoranti.
In queste attività le misure di igiene, che oggi con la pandemia sono venute all'ordine del giorno, dovrebbero essere la norma ed invece esse sono diventate elemento di protesta di queste categorie. Vogliono soldi per pulire e viene da chiedersi quante schifezze ci hanno propinato quando non c'era la pandemia visto che le norme prescrivono semplicemente pratiche igieniche che dovrebbero essere l’ABC di qualsiasi locale che somministri alimenti.
Ai piccoli borghesi fa appello il neo Presidente della Confindustria Bonomi quando dichiara: «Questa politica rischia di far più danni del Covid» perché darebbe troppi soldi ai poveri. Vogliono fare gli “imprenditori” ma sanno solo pubblicizzare le perdite e privatizzare i profitti. Come gli Agnelli. Come nel 1800 perché il capitalismo è irriformabile e va solo cancellato dalla storia.

03/06/20 : 8:02:36

IL CAPITALISMO HA FATTO ANCHE COSE BUONE? (3)
Quella degli infortuni e dei morti sul lavoro è una drammatica realtà che non riguarda solo l’Italia. La prima legge sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro risale al 1898. Non ho trovato dati sugli infortuni sul lavoro del 1800. Ho però quelli INAIL dal 1951 al 2013. Ci sono stati in tale periodo 70.752.103 infortuni sul lavoro con 161.766 morti e attualmente ci sono 665.981 invalidi che ricevono una pensione INAIL.
Dal 2013 ad oggi ci sono una media di tre omicidi sul lavoro al giorno e gli infortuni complessivamente denunciati superano le 650mila unità annue.
E poi ci sono le malattie professionali che dal 2006 in poi sono più che raddoppiate. Negli anni 2006-2010 le malattie professionali sono aumentate del 58,5% passando da 26.745 a 42.397. Gli ultimi dati relativi ai primi 10 mesi del 2019 parlano di 51.055 denunce, 1.295 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,6%).
Significati i dati relativi alla pandemia in atto con oltre 37mila contagi sul lavoro e 129 morti denunciati all’INAIL. Il 73,2% delle denunce e quasi il 40% dei casi mortali riguardano il settore della sanità e assistenza sociale, infermieri, fisioterapisti, OSS e medici con l’80% delle denunce concentrate nel Nord-Ovest (53,9% del totale) e nel Nord-Est (25,2%), con la Lombardia al primo posto con oltre una denuncia su tre (34,2%) e quasi il 43% dei casi mortali.
E dietro ad ogni numero ci sono persone, famiglie, affetti, vite distrutte o segnate per sempre dalla morte di un congiunto o dalle malattie che trasformano chi le subisce in “morti viventi”. Ed è inaccettabile. (Continua)

06/06/20 : 8:57:19

IL CAPITALISMO HA FATTO ANCHE COSE BUONE?(4)
«Io non ho mai veduta una classe così irrimediabilmente corrotta dall'egoismo e incapace d'ogni progresso come la borghesia inglese. Per essa nulla esiste al mondo all'infuori dell'amore del denaro, poiché essa non aspira ad altro, che a guadagnare denaro, non conosce beatitudine alcuna all'infuori del facile guadagno, nessun dolore eccetto che la perdita del denaro. Certo questi borghesi inglesi sono dei buoni mariti e dei buoni membri di famiglia, hanno pure ogni specie di virtù private e appaiono nelle relazioni private rispettabili e decorosi come gli altri borghesi;... ma che vale tutto ciò? Io andai una volta a Manchester con uno di questi borghesi e gli parlavo della struttura delle case cattiva e insalubre, della condizione orribile di un quarto degli operai e dichiaravo di non aver mai veduta una città così mal costruita. Il signore ascoltò tutto, tranquillamente e all'angolo, dove mi lasciò, disse: and yet, there is a great deal of money made here - e nondimeno vi si è guadagnato molto denaro - buon giorno, signore!
Al borghese inglese è indifferente, se i suoi operai soffrono o no la fame, quando egli guadagna denaro».
Questo scriveva Friedrich Engels nel suo libro “La situazione della classe operaia in Inghilterra” del 1845. Mi chiedo, notate qualche differenza con i capitalisti odierni? Con quelli che sfruttano i cosiddetti riders che portano il cibo a casa attraverso le App iper-tecnologiche che mettono insieme il progresso più estremo e lo schiavismo dell’antico Egitto?

07/06/20 : 8:54:24

IL CAPITALISMO HA FATTO ANCHE COSE BUONE?(1)
Un lettore mi ha scritto commentando il mio mattinale del 2 giugno contestandomi che “paragonare l’Italia odierna a quella dell’800 è un esercizio estremo che non rende giustizia a quanti si sono battuti e ogni giorno si battono per condizioni di vita e di lavoro migliori, coi risultati che le statistiche di infortuni, salari, attesa di vita ci mostrano”. Provo a fare qualche riflessione cominciando con l’ambiente.
Nel 1800 non c’era la “Terra dei fuochi”, che copre gran parte della Campania, dove migliaia di industrie del Nord hanno scaricato i veleni delle loro lavorazioni industriali. La pianura Padana nel 1800 non era ancora irrimediabilmente inquinata in tutte le sue componenti fisiche (aria, suolo, fiumi e laghi).
Non c’erano stati disastri ambientali come quelli dell’Icmesa del 1976 a Seveso, dell'ACNA di Cengio, dell’ISOCHIMICA ad Avellino, della Marlane a Praia a Mare, o la strage di Viareggio, ne c’era la produzione di amianto a Casale Monferrato. Non c’erano le acciaierie a Taranto, Napoli, Genova e non c’erano i tumori che devastano Taranto.
Non c’erano le autostrade e le auto e neppure i rifiuti tossici sotterrati sotto ogni viadotto o km di strada. Nel solo anno 2017 si sono registrati, su tutto il territorio nazionale, 217 casi di danno ambientale. Nel 1800 non c’erano i continenti di plastica che si sono formati negli ultimi 70 anni e i pesci non erano pieni di plastica, pesticidi, antibiotici o ormoni. E scusate se è poco. (Continua)

04/06/20 : 8:22:23

IL CAPITALISMO HA FATTO ANCHE COSE BUONE?(2)
La Pianura Padana è stata trasformata durante il 1900 in una immensa cloaca di veleni. Alcuni casi li ho citati ieri ma non si può dimenticare, visto ciò che è successo con l’attuale pandemia, il caso Brescia che ha il primato di città più inquinata d’Italia e terza in Europa.
Il caso più noto è quello della Caffaro che dagli anni trenta fino a metà degli anni 80 ha prodotto migliaia di tonnellate di Pcb (policlorobifenili), un pericoloso cancerogeno, sversandone centinaia di tonnellate allo stato puro nell’ambiente tanto da farlo entrare nella catena alimentare e persino nell’allattamento materno.
Ma non c’è solo la Caffaro. In Lombardia ci sono 914 siti con il terreno, il sottosuolo o le acque superficiali e di falda inquinati irrimediabilmente da zinco, rame, piombo, cadmio e selenio, idrocarburi, solventi clorurati, cromo esavalente, manganese e Cesio 137, un pericoloso cancerogeno radioattivo. 76 sono nella provincia di Brescia, 425 a Milano, 86 a Varese e 85 a Bergamo.
Cinque dei 57 siti di interesse nazionale (SIN) sono in Lombardia. Non c’è regione che non abbia un SIN cioè un’area molto estesa classificata come pericolosa dallo Stato Italiano e che necessita di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee.
Non c’è alcun dubbio, riguardo all’ambiente il 20° secolo è stato decisamente peggiore rispetto all’800. Le responsabilità sono di un sistema economico e sociale che ha consentito ai capitalisti di disporre del territorio come più gli aggradava. (Continua)

05/06/20 : 8:42:19

IL CAPITALISMO HA FATTO ANCHE COSE BUONE?(5)
A volte qualcuno scopre l’acqua calda. È il caso dell’economista francese Thomas Piketty autore di ben due libri sul tema delle diseguaglianze. Il primo libro è intitolato Il Capitale nel XXI secolo, il secondo, in uscita in italiano in questi giorni, è intitolato Capitale e ideologia. Sono oltre duemila pagine complessive che raccontano ciò che qualsiasi operaio conosce benissimo da molti secoli e cioè che i capitalisti sono immensamente ricchi e il resto del mondo è immensamente povero e che la ricchezza dei capitalisti è destinata a crescere e a concentrarsi sempre di più in poche mani. Nulla di nuovo per chi ha letto Marx. Come nulla di nuovo è la proposta di Piketty per salvare il capitalismo che è quella di tassare la ricchezza a livello globale. Una patrimoniale insomma. Nell’introduzione al secondo volume si legge: ”La disuguaglianza non é economica o tecnologica: é ideologica e politica”. Piketty sostiene la nota tesi sul “primato della politica sull’economia” contraddetta da tutta la storia dell’umanità. Chi ha un patrimonio di 100miliardi di dollari ha un potere politico incommensurabile rispetto al comune mortale. “Io insisto , al contrario, – scrive Piketty -sul fatto che esista una sostanziale autonomia della sfera delle idee, che é la sfera ideologico-politica”. I suoi libri hanno comunque il merito di aver certificato che le diseguaglianze sociali esistono e sono enormi e non sono una invenzione di Marx e che esse prospettano, come scrive Stefano Feltri, “il ritorno a un capitalismo ottocentesco“. (Continua)

08/06/20 : 8:43:21

IL CAPITALISMO HA FATTO ANCHE COSE BUONE? (6)
Negli ultimi 40 anni il 60% delle specie viventi è stato distrutto. È un dato certo e non è un'accidente della storia o un destino cinico e baro. Si chiama capitalismo che nella sua essenza è immutato da 5-6 secoli a questa parte.
Ho iniziato queste riflessioni sul capitalismo, lo scorso 4 giugno, partendo dalla critica di un lettore. Concludo oggi ricordando che il ‘900 è stato il secolo di ben due guerre mondiali, dei primi due bombardamenti nucleari della storia; di una quantità infinita di guerre; di oltre 1200 “esperimenti nucleari” nell’atmosfera, nel sottosuolo e sotto i mari. Nel ‘900 sono nati imponenti complessi militari-industriali che, a partire dagli USA e dall’Italia, hanno trasformato le guerre in un business infame. E nel ‘900 il sistema capitalistico ha generato i mostri, ancora vivi e vegeti, del fascismo e del nazismo e i campi di sterminio, sdoganando a livello di massa il razzismo diffuso e il genocidio di interi popoli.
Nel ‘900 il capitalismo si è trasformato in imperialismo ed è cominciato quel processo di concentrazione di capitali che oggi ha raggiunto il suo massimo storico con poco più di duemila iper-miliardari che posseggono 8700miliardi di dollari. E le fabbriche nel ‘900 come nell’800 falliscono e licenziano operai ed è cronaca quotidiana. E all’inizio degli anni ‘90 del ‘900, dopo la caduta dell’URSS, è iniziata la terza guerra mondiale a pezzi. Il capitalismo, come sempre ha fatto nella sua storia, ha scelto la guerra mondiale per risolvere le crisi economiche che ciclicamente caratterizzano il suo sistema economico.
Il ‘900 è peggiore dell’800. Il capitalismo è irriformabile. Le ricchezze che pochi miliardari hanno accumulato vanno socializzate. Non sarà facile farlo ma non c’è altra strada per salvare l’umanità. (Fine)

Link alle puntate precedenti: (1) - (2) - (3) - (4) - (5)

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09/06/20 : 8:40:05

RIFIUTI TOSSICI
I “cristiani della domenica” si battono il petto durante le messe e recitano rosari e sono fedelissimi della madonna di Pompei, di MeÄ‘ugorje, di Fatima o di Lourdes e di crocifissi miracolosi che però sotto la pioggia vanno in malora. Ma poi denunciano i loro vicini di casa perché ebrei, o musulmani o neri o cinesi, con cui magari avevano giocato a carte o bevuto il caffè.
Non hanno nulla a che vedere con l’uomo Gesù che hanno trasformato in “dio” e loro personale agnello sacrificale per placare la loro paura della morte che li accompagna da quando hanno scoperto che toccherà anche a loro morire.
Erano “cristiani della domenica” quelli che il 10 giugno del 1940 applaudirono il discorso di Mussolini in Piazza Venezia che annunciava l’inizio della seconda guerra mondiale; o che il 10 giugno del 1924 uccisero Giacomo Matteotti per impedirgli di andare in parlamento a denunciare le ruberie del regime fascista e dei Savoia; o che uccisero Oscar Romero, o che buttavano giù dagli aerei in pieno Atlantico gli oppositori del regime dittatoriale di Videla in Argentina; o quelli che, da cappellani militari, benedivano gli eserciti nazisti e fascisti o le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki; o quelli che, negli USA, fanno parte del Ku Klux Klan o di quei poliziotti suprematisti bianchi abituati ad uccidere per sport i neri come George Floyd.
Hanno sembianze umane ma di umano non hanno nulla. Si dicono cristiani ma sono dei rifiuti tossici cancerogeni. Facciamoli smettere. Come fece Gesù buttiamoli fuori dal tempio.

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10/06/20 : 8:15:49

IL VENTO E LA TEMPESTA
Sta suscitando scandalo fra i grandi e piccoli borghesi la furia iconoclastica che sta abbattendo statue negli USA, in Inghilterra e in vari stati europei di noti razzisti o feroci colonizzatori dei secoli passati come Winston Churchill.
Stamattina lo storico Franco Cardini su Avvenire ha scritto un articolo dove tra l’altro si legge quanto segue: «In Belgio il movimento Réparons Histoire ha lanciato una petizione chiedendo di rimuovere tutte le statue di Leopoldo II (re dei Belgi dal 10 dicembre 1865 fino alla sua morte nel 1909). Sotto Leopoldo II, lo "Stato libero del Congo" era stato un disastro umanitario, un’autentica infame sciagura. .. La Force Publique, esercito privato sotto il comando di Leopoldo, terrorizzava gli indigeni per farli lavorare come manodopera forzata per l’estrazione delle risorse. Il mancato rispetto delle quote di raccolta della gomma era punibile con la morte. Le punizioni corporali, comprese crudeli mutilazioni, erano ordinarie. I miliziani della Force Publique erano tenuti a fornire una mano delle loro vittime come prova che "giustizia era stata fatta”. Intere ceste di mani mozzate erano poste ai piedi dei comandanti.... anche se le stime dei morti variano, si parla di cifre che vanno tra i dieci e i venti milioni... il caso di Leopoldo II è particolarmente efferato perché il Congo, prima del 1908, era una sua proprietà personale e le leggi provenivano direttamente da lui: da un sovrano costituzionale, cattolico e liberale».
Chi semina vento raccoglie tempesta.

11/06/20 : 8:42:04

FIGLI E NIPOTI
Non avevamo dubbi e ora è chiaro da che parte sta l’ex Nunzio apostolico negli USA Viganò che si è schierato dalla parte di Trump, che sarebbe un “figlio della luce” mentre quelli che in queste settimane stanno manifestando contro il razzismo negli USA e nel mondo sarebbero i “figli delle tenebre”. E Viganò lancia un altro slogan (che letteralmente significa «grido di guerra») inventandosi una “deep church” che fa rima con “deep state”. Ma che cosa significano queste espressioni?
Quando avevo 18 anni mi sentivo preso per i fondelli quando sentivo usare, da persone che si atteggiavano ad intellettuali, frasi latine che la gente non conosceva. Oggi è la stessa cosa con l’inglese. Colpisce di più, dire “deep state” invece di “stato profondo”.
Queste frasi in sostanza dicono che ci sarebbe qualcosa di oscuro, di nascosto e di profondo, che tramerebbe contro gli interessi dei ricchi capitalisti e dei “buoni cristiani della domenica” come Trump. Si tende a stimolare la paura ancestrale del buio che prende spesso i bambini. E si tende a negare la realtà dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e dei popoli neri in particolare, che costituisce la base di un sistema sociale che si chiama capitalismo. Sarebbe una invenzione dei comunisti e di quello che durante il nazifascismo era il complotto demo pluto giudaico massonico.
Insomma il solito vecchio nazifascismo che si presenta come difensore del popolo ma che poi in realtà difende solo e sempre i padroni. Altro che figli della luce. Questi sono i nipotini di Hitler e Mussolini.

12/06/20 : 9:07:58

SCHELETRI
Quanto nazismo e quanto fascismo c’è nel DNA di italiani e tedeschi? E che legame c’è con il cattolicesimo visto che quando sono nati fascismo e nazismo Italia e Germania erano i paesi a più alta concentrazione di cattolici? Domande su cui si ragiona poco come risulta evidente dalle polemiche di questi giorni sull'ennesimo scheletro nazista ritrovato nell’armadio del neo assessore leghista alla cultura della Sicilia.
Che la Lega sia piena di ex nazifascisti è cosa nota. In particolare al sud la gran parte dei dirigenti leghisti hanno un passato in organizzazioni fasciste. Ma questo pare non interessi a nessuno di quelli che votano Lega. Perchè?
C'è una massa enorme di scritti su Hitler e Mussolini pochissimi invece su coloro che li hanno sostenuti, che li hanno pagati e che hanno consentito loro di esercitare la dittatura. Hitler e Mussolini sono stati degli assassini, dei delinquenti, dei criminali, dei bugiardi. Cosa sono stati coloro che li hanno sostenuti e appoggiati nella loro criminalità?
Uno storico, con riferimento alla Germania, li ha chiamati “I volenterosi carnefici di Hitler”, gente comune, non solo SS, di ogni estrazione sociale che brutalizzarono e assassinarono ebrei per convinzione ideologica e per libera scelta. E così in Italia.
Quanti scheletri nazifascisti esistono negli armadi degli italiani e perché si continua a votare per chi ha scritto poesie inneggianti al nazismo e che non ha mai fatto abiura pubblica delle sue idee e che solo ora balbetta qualcosa perché qualcuno le ha scoperte? Quanti sono i dittatori in pectore?

13/06/20 : 8:32:52

POVERI E RICCHI
«Dicevamo della disparità di trattamento. Ecco, qua si parla sempre e solo dei poveri, ma ai ricchi che pagano l’Imu chi ci pensa? Scusate, e ai ricchi che pagano le tasse e nessuno dice niente, chi ci pensa? Ci sono anche i ricchi a Udine, non ci sono solo i poveri…».
Sono le affermazioni di un consigliere comunale della Lega di Udine fatte durante il consiglio comunale di quella città del 18 maggio scorso ma rese note solo due giorni fa.
Cosa dire oltre il classico ridere o piangere?
Che ci possa essere qualcuno così cretino da pensare e dire idiozie simili è possibile. Sono dichiarazioni figlie di un martellamento culturale che è iniziato una quarantina di anni fa con telenovelas del tipo “Anche i ricchi piangono”, che nel 1979 più o meno rappresentava ciò che dice oggi questo consigliere leghista. “I ricchi piangono e bisogna compatirli” era il tema della telenovela che spopolava non fra i ricchi, che godevano della loro ricchezza, ma fra i poveri e in particolare fra le casalinghe disoccupate che sognavano la ricchezza e il principe azzurro. E sono 40 anni che le TV sfornano continuamente telenovelas che invitano i poveri a compatire i ricchi e le loro presunte sofferenze.
Dopo 40anni il cerchio si è chiuso e chi è cresciuto drogandosi con l’ideologia del “povero ricco” da compatire ha eletto uno di loro che probabilmente fra poco annuncerà che ha visto gli ufo che stanno per conquistare la Terra. E quelli della Lega sono tutti così, tolgono ai poveri per dare ai ricchi.
Non ci resta che indignarci e rispondere ai leghisti colpo su colpo.

14/06/20 : 8:36:17

CAPPELLO
Una costante di tutte le crisi aziendali che si concludono con licenziamenti e spostamenti di produzioni in altri paesi, dove la manodopera costa poco, è sentire l’intervista a qualche operaio o a qualche sindacalista che ripete sempre la stessa frase che dice pressapoco così: “Noi vogliamo solo lavorare”. E la frase viene detta spesso con le lacrime agli occhi e non mancano i riferimenti alle mogli casalinghe o ai figli che non potranno più studiare e al mutuo da pagare.
É un copione collaudato che gli inviati delle TV cercano. Viene mostrato un operaio nel momento del suo massimo bisogno e lo si mostra sottomesso, a capo chino e con il cappello in mano a chiedere l’elemosina del “lavoro” invece che rivendicare il suo sacrosanto diritto ad una vita degna di essere vissuta e soprattutto il superamento dei rapporti di produzione che consentono al padrone di fare quello che vuole delle aziende, della vita e dei destini dei lavoratori.
Per completare la scena, se l’informazione fosse tale, bisognerebbe mostrare il ghigno feroce del padrone che dal suo yacht licenzia tutti ma questo nessuno lo fa.
Come mai sentite alla TV contestazioni alle leggi che consentono ad un padrone di spostare le produzioni dove più gli aggrada o il suo “diritto” ad appropriarsi del plusvalore prodotto dai dipendenti di una qualsiasi impresa. Si vorrebbe anzi mettere fuorilegge chi propone la socializzazione delle ricchezze. Ma è questo che occorre fare e non sarà possibile farlo fino a quando i lavoratori continueranno a stare con il cappello in mano e a capo chino.

15/06/20 : 8:34:39

MOSTRI CHE PIANGONO
Chi semina vento raccoglie tempesta, ho scritto qualche giorno fa a proposito dell’abbattimento delle statue di personaggi razzisti del passato che in altri paesi è realizzato da decine di migliaia di persone che le buttano giù senza tanti complimenti o richieste formali.
Qui in Italia siamo invece al solo imbrattamento notturno di qualche statua che alla fine viene usato dai difensori del razzismo e della cultura oppressiva sulle donne per gridare allo scandalo e per presentare i propri idoli come vittime di persecuzione e non come persecutori.
Lo hanno fatto ieri Sallusti e Travaglio sui loro rispettivi giornali a proposito dell’imbrattamento della statua di Montanelli.
Il primo si è gongolato del fatto che Montanelli non sarebbe “un capitolo chiuso della nostra storia”, e ha concluso il suo editoriale scrivendo: “Facebook, social politicamente corretto che blocca chiunque scriva la parola negroni, ieri si è ben guardato di censurare il video dell'assalto alla statua. Montanelli, essendo bianco, eterosessuale e di destra non merita alcuna tutela”. Conclusione che fa il paio con quella del cretino leghista di Udine che chiede di pensare ai ricchi discriminati rispetto ai poveri.
Travaglio ha invece presentato Montanelli come una sorta di padre della patria al grido “così facevano tutti” e così fece anche lui.
I difensori di Montanelli dimenticano di dire che egli era contro le celebrazioni e le statue e che se fosse vivo avrebbe buttato giù lui stesso la sua statua. E solo su questo siamo d’accordo con lui.
Il vittimismo di Sallusti e Travaglio fa pena.

16/06/20 : 9:35:40

SCHIAVISMO
Donne e motori, donne e calcio, donne e barche, donne e pubblicità. Donne ostentate come oggetto sessuale e messe in bella mostra su auto di lusso, o su potenti yacht, o per vendere di tutto, dai pannolini, ai gelati, ai letti ortopedici, alle tende da sole, alle auto.
Donne sempre e solo donne per vendere di più. Fa vendere più una bella donna che le qualità intrinseche al prodotto stesso perché stimolano le pulsioni sessuali dei maschi eterosessuali o delle donne lesbiche o bisessuali.
E ci sono donne mostrate come simbolo del proprio potere economico o della propria potenza sessuale da vecchietti arricchiti che mettono in mostra le loro conquiste che hanno 20 o 30 anni di meno della loro età e che potrebbero essere le loro figlie o nipoti.
È ancora così nonostante oltre un secolo di femminismo e di lotte per la emancipazione delle donne e il superamento del doppio sfruttamento che le donne subiscono.
E la cosa peggiore sono le donne che diventano complici dei loro carnefici o che arrivano a godere del loro stato di schiave sessuali e a mettere in mostra le proprie nudità per far piacere al loro “padre padrone”.
Come gli schiavi delle piantagioni nord americane che sostenevano chi li teneva in schiavitù, le donne stesse diventano sostenitrici della cultura patriarcale e della violenza che si scarica su di esse, vittime ma al tempo stesso sostenitrici di un sistema perverso che le schiavizza.
Pensateci quando qualcuno, per difendere gli schiavisti di oggi, condannerà coloro che stanno abbattendo le statue degli schiavisti del passato.

17/06/20 : 8:37:59

MACELLERIA
Se lo scrive il “Corriere dello sport” sarà vero. Il calcio italiano ha perso l’occasione di liberarsi dal razzismo che lo permea soprattutto al nord del paese. Mentre nel resto del mondo i giocatori e anche varie società sportive hanno manifestato in modo netto il loro antirazzismo a partire dall’omicidio di George Floyd, in Italia e come se il fatto non fosse esistito. Nessuno si è inginocchiato o è rimasto così per gli otto minuti dell’agonia di Floyd.
I campi di calcio continuano ad essere il luogo della violenza e degli insulti sul campo e sugli spalti. È stato così anche ieri sera durante la finale Juventus-Napoli di Coppa Italia. L’immagine più vergognosa quella del capitano della Juventus Bonucci che viene ammonito per aver preso letteralmente per il collo con le mani, in quello che è sembrato un tentativo di strangolamento, il centrocampista del Napoli Fabián Ruiz. Nessuno dei tanti giocatori, da Boateng a Koulibaly, che hanno subito violenze razziste negli stadi italiani ha fatto un solo gesto. Sono dei maghi con i piedi o con i colpi di testa che usano solo per colpire il pallone in acrobazie aeree ma che non usano per pensare.
E ieri sera in Juventus-Napoli, partita vinta meritatamente dal Napoli, è andato in scena il calcio del futuro con gli spalti dello stadio pieno di spettatori virtuali, senza gente in carne ed ossa, fatto di solo pubblico pagante delle TV a pagamento. Niente più sport, solo soldi, pubblicità e gli urli belluini di giocatori e allenatori che si incitano a vicenda su come scannare meglio l’avversario.

18/06/20 : 8:41:04

CONCORRERE
Il 20 settembre 2020 dovrebbe essere il giorno delle elezioni. Si voterà per le regionali in Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia e in qualche migliaio di comuni, per alcune elezioni suppletive per il senato e per il referendum confermativo della modifica della Costituzione che riduce il numero dei parlamentari.
E come ormai accade da tempo è partita la corsa non alla “politica” e cioè ai contenuti e ai programmi, bensì agli schieramenti, a mettere insieme un po’ di sigle più o meno affini attorno ad un “capo”. Ed il verbo dominante è “vincere” e i candidati a sindaco o a presidente delle regioni diventano novelli condottieri che guidano l’assalto alle istituzioni.
La parola chiave della “Politica” dovrebbe essere “CONCORRERE” che è scritta nell’art. 49 della nostra Costituzione che recita così: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. CONCORRERE cioè correre con, correre insieme, cooperare, partecipare con altri a un’azione comune che è quella di gestire la cosa pubblica e cioè “il bene comune”.
La Costituzione è stata di fatto cancellata, lo è nella coscienza della grande maggioranza dei cittadini che infatti non partecipano più al voto e molti pensano al voto come al momento per chiedere favori.
Questo non è “Politica”, e non è sicuramente questo lo Stato per il quale hanno lottato i partigiani che ci hanno liberato dal nazifascismo. Questo è un nuovo fascismo contro cui occorre resistere.

19/06/20 : 8:36:54

SCONTI
Sembra surreale lo scaricabarile sulle responsabilità della pandemia in Italia con la regione Lombardia, che vuole scaricare sul governo centrale la responsabilità della mancata zona rossa ad Alzano Lombardo da cui sarebbe poi partita la pandemia in Italia.
Fanno finta tutti di non essere responsabili del cosiddetto federalismo e di ben 20 sistemi sanitari regionali e della privatizzazione di quello che era il sistema sanitario nazionale. Privatizzazione che ha ridotto i medici di famiglia a scribacchini e burocrati che scrivono ricette, privi del minimo indispensabile per poter affrontare una pandemia come i DPI (dispositivi protezione individuali) che ne ha uccisi 169.
Si cerca qualcuno su cui scaricare i quasi 35mila morti di cui 16.534 in Lombardia dove l’epidemia continua.
Sembra surreale ma non lo è perché il sistema sanitario è diventato un business dove le regioni forti, come la Lombardia, hanno succhiato risorse economiche dell’intero paese per arricchire baroni della medicina e padroni delle cliniche private lombarde presentate come l’eccellenza del paese dove sono arrivati, in piena pandemia, a vendere i tamponi per il COVID19 a 250euro l’uno mentre dovevano essere gratis.
Ovviamente non verrà punito nessuno, almeno nessuno di quelli che contano, nessun barone della medicina, nessun possessore di clinica privata. Forse ci andrà di mezzo qualche pesce piccolo così tutti potranno salvarsi la coscienza e continuare a fare come se nulla fosse stato. Ma i conti questa volta dovremo farli con la natura che di solito non fa sconti a nessuno.

20/06/20 : 7:38:59

ATTORI E COMPARSE
Cafone” e “vispa Teresa” sono gli ultimi epiteti lanciati contro la coppia Salvini-Meloni da Vincenzo De Luca, presidente lanciafiamme della Regine Campania, che cerca di imitare il De Luca imitato da Crozza senza però riuscirci.
La campagna elettorale per le regionali è alle porte e si combatterà così, sul nulla e su chi lo ha più…
Nel merito degli epiteti deluchiani non mi ci ritrovo.
Cafone è un termine con cui nell'Italia meridionale sono indicati i contadini, anche senza intenzione spregiativa. Perché disprezzare i cafoni, che lavorano la terra, per attaccare qualcuno che non ha mai lavorato in vita sua? Basta nullafacente.
E cosa c'entra la Meloni con la vispa Teresa? Se Meloni è vispa, gioiosa, allegra e intenta a correre tra i prati a cercare farfalle allora “anche gli elefanti volano”. Magari Morticia Addams, o Crudelia De Mon, o un qualsiasi altro personaggio femminile cattivo, tipo strega che mangia i bambini, o Grimilde, la matrigna di Biancaneve e i sette nani che si crede bellissima ma è brutta e cattiva come il diavolo. Vispa Teresa è un complimento per una che “spezzerebbe le reni” ai migranti, cioè a chi muore di fame.
Impropri altri paragoni animali che hanno una loro dignità. Come guerriera farebbe ridere. Con quei lineamenti spigolosi non è neppure tragico-comica ma funerea ma non ricorda neppure un funerale con la banda. È semplicemente una che si atteggia, che crede di essere chissà chi ma è solo la nipotina di Mussolini che cerca di imitare il nonno.
Siamo in una pessima tragedia con pessimi attori e comparse.

21/06/20 : 7:15:02

CREDO
Credo in una sola umanità, fatta di maschi e femmine di tutti i colori, senza discriminazioni di alcun tipo. Credo che non esistano razze ne che esistano razze superiori ad altre. Credo nell’amore che unisce la specie umana in tutte le sue varianti. Credo nella pace.
Credo nell’unità di tutte le specie viventi e nel loro rapporto armonioso e che gli esseri umani non siano superiori ad alcunché. Credo di dover rispettare la vita dell’insetto come del cammello e che non siamo noi esseri umani ad avere il diritto di distruggere o disporre in modo assoluto della vita di tutti gli altri esseri viventi o delle risorse della Madre Terra su cui viviamo. Credo che non abbiamo alcun diritto di inquinare i mari, i fiumi, i laghi, l’aria, il suolo. Credo che dobbiamo amare la Madre Terra che ci accoglie e ci dà da vivere.
Credo che la vita sia una parentesi dell'eternità, un raggio di luce nel buio profondo, un figlio o una figlia accolto/a a prescindere da chi lo abbia generato, il cinguettio degli uccelli in un bosco al mattino, un amplesso con la donna amata, una buona pizza con gli amici, una partita a scacchi con il campione del mondo, una poesia, un bacio, un piccolo fiore che sboccia in mezzo al letame, una sinfonia di Mozart, la lettura della Divina Commedia, una partita di calcio con 11 Maradona in campo tutti con la maglia del Napoli...
Credo che ogni essere vivente venga dall'eternità e all'eternità ritorni e che il nostro destino sia l'eternità.
Credo in tutto ciò che è solidarietà, accoglienza, misericordia. Credo sia possibile e necessario convivere pacificamente con tutti.

22/06/20 : 8:18:27

CRIMINI
Nel mondo sono in corso imponenti manifestazioni antirazziste, con abbattimento anche dei simboli del razzismo. In Italia assistiamo invece a discorsi che inneggiano al fascismo e al colonialismo, spacciato per civilizzazione dei popoli africani, o alla difesa di personaggi reazionari come Montanelli, che fra l’altro si schierò con il boia delle Fosse Ardeatine Priebke.
L’ultimo caso è quello di Domenico Tallini, attuale presidente del Consiglio Regionale della Calabria, eletto con oltre 8mila preferenze nelle liste di Forza Italia. In un intervento in Consiglio Regionale ha detto che “Il fascismo non era razzista”, e che era andato in Africa a civilizzare quei paesi. Cancellate le leggi razziali,  i rastrellamenti di ebrei e il loro invio nei campi di sterminio, cancellati lo sterminio delle popolazioni africane. Un discorso che meriterebbe una denuncia immediata per apologia di fascismo e di razzismo. Ma nulla, si tende a derubricare i farfugliamenti come quelli di Tallini come “libertà di pensiero”.
Così come libertà di pensiero fu derubricata la lettera a Priebke di Montanelli, dove tra l’altro egli scrisse: “Capitano, è una sentenza insensata...Da vecchio soldato, e sia pure di un Esercito molto diverso dal Suo, so benissimo che Lei non poteva fare nulla di diverso da ciò che ha fatto … Auguri, signor Capitano”.
Siamo di fronte oramai alla esaltazione dell’ignoranza e alla falsificazione della storia spacciata come libertà di pensiero e quando ciò accade nuovi crimini contro l’umanità sono alle porte.

23/06/20 : 8:58:31

MARXISMO
Marxismo si, marxismo no. È un dibattito nato con Marx vivente le cui analisi venivano ferocemente attaccate dai sostenitori della classe borghese o dagli esponenti del socialismo utopistico e anarchico.
Innanzitutto Marx bisogna conoscerlo, bisogna averlo studiato e soprattutto capito. Va di moda invece attaccare Marx e decretare la morte del marxismo senza aver mai letto nulla di Marx a cominciare dalla sua opera più importante che è il Capitale. È il caso di Thomas Piketty, autore de “il capitale nel XXI secolo”, che dichiara il marxismo morto e sepolto senza aver mai letto una riga del Capitale di Marx. «Non ho ancora letto Il capitale», dichiarò in una intervista al Wall Street Journal che lo accusava di essere un esponente della scuola marxista.
Ma per capire il marxismo basterebbe leggere il più piccolo ma non meno profondo e impegnativo “Manifesto del Partito Comunista” del 1948.
La discussione su Marx e il marxismo fra le forze di sinistra e fra le stesse persone che si dicono comunisti o socialisti, sconta oggi due limiti notevoli.
Il primo è quello di non avere una base comune di discussione costituita da una conoscenza diffusa della lezione marxista. Sono state scritte talmente tante cose negative e false su Marx da essere diventate moneta sonante.
Il secondo è l’esistenza di vere e proprie caricature del marxismo spacciate per marxismo. Ci sono personaggi accreditati come filosofi marxisti che però collaborano con la destra sovranista.
Occorre dunque ripartire dai contenuti veri del marxismo. È quello che cercherò di fare. (Continua)

24/06/20 : 8:26:13

MARXISMO (2)
A proposito di falsità su Marx oggi il quotidiano “il giornale” lancia contro Marx l’accusa di razzismo in un articolo falso fin dal titolo. L’occhiello dice: “GLI SCRITTI MAI TRADOTTI IN ITALIANO”, e il titolo: “Ecco il Marx colonialista e razzista”. E uno pensa che verranno resi noti scritti di Marx mai tradotti in italiano che svelino il suo pensiero colonialista e razzista. E invece no, gli scritti mai tradotti in italiano sono quelli di alcuni autori nordamericani del 1927, 1957 e 1972 che fra l’altro non hanno come titolo “il razzismo di Marx” ma ad esempio “Karl Marx's Interpretation of History”, “l’interpretazione di Marx della storia”. Secondo l’autore di questo articolo “Nel Capitale egli parla addirittura dell'esistenza di «caratteristiche razziali innate»”, una vera falsità.
I moderni mezzi informatici consentono di verificare velocemente se una citazione è falsa. Basta procurarsi una edizione in formato elettronico de “Il Capitale” e si può verificare che non c’è alcuna frase che parli di “«caratteristiche razziali innate»” e che la parola “razza” non viene mai usata per sostenere il razzismo.
Anzi è l’esatto contrario. Nel libro primo del Capitale, nel capitolo, “Genesi del capitalista industriale”, Marx attribuì alla tratta degli schiavi «uno dei momenti fondamentali dell’accumulazione originaria ». Egli scrive : «La trasformazione dell’Africa in una riserva di caccia commerciale dei neri è tra i segni che contraddistinguono l’aurora dell’era della produzione capitalistica». È il capitalismo che ha costruito le proprie fortune sfruttando gli schiavi africani. È il capitalismo il sostenitore del razzismo non Marx. (Continua)

25/06/20 : 9:11:52

MARXISMO(3)
Il cuore del marxismo è il materialismo dialettico e il corrispondente materialismo storico. Per capire il marxismo occorre capire la dialettica. Marx ed Engels per definire il loro metodo dialettico sono partiti dalla dialettica di Hegel, di cui hanno conservato le tre leggi fondamentali, cioè la legge della conversione della quantità in qualità e viceversa; la legge della compenetrazione o unità degli opposti; la legge della negazione della negazione. Hanno però depurato la dialettica di Hegel dal suo idealismo. «Il mio metodo dialettico – dice Marx – non solo differisce dal metodo hegeliano nella base, ma ne è diametralmente l’opposto. Per Hegel il processo del pensiero, che egli trasforma persino, sotto il nome di Idea, in un soggetto indipendente, è il demiurgo (il creatore) della realtà, la quale è solo la manifestazione estrinseca dell’Idea. Per me, al contrario, l’elemento ideale non è che l’elemento materiale, trasportato e trasposto nel cervello dell’uomo» (Il Capitale).
Engels ha dedicato alla dialettica un lavoro fondamentale che è “Dialettica della natura” nel quale egli documenta come «la natura intera, dalle sue particelle infime ai corpi più grandi, dal granellino di sabbia sino al sole, dal protista (cellula vivente primitiva) sino all’uomo, si trova in un processo eterno di nascita e distruzione, in un flusso incessante, in perpetuo movimento e cambiamento».
Il materialismo storico è l’estensione del materialismo dialettico allo studio della vita sociale e della storia della società. E questo metodo è tuttora attuale e insuperato. (Continua)

26/06/20 : 8:31:45

USTICA 1980
27 giugno 1980, strage di Ustica. Un aereo DC-9 della compagnia aerea Itavia in volo da Bologna a Palermo, scomparve all’altezza di Ustica alle 20:59 senza aver lanciato alcun SOS.
Un evento indimenticabile per la quantità enorme di bugie, depistaggi, documenti falsi, morti sospette di testimoni chiave e omertà che avvolgono quell’evento tragico. Immediatamente si parlò di cedimento strutturale del velivolo e a farlo fu il ministro dei trasporti, il socialista Rino Formica. Era una bugia colossale, sostenuta anche dall’Aeronautica Militare, che tenne banco per lungo tempo e che portò al fallimento della compagnia aerea dell’Itavia. Anni dopo ebbi modo di parlare con un ex dirigente dell’Itavia che mi disse che loro avevano saputo subito che era stato un missile a buttare giù il DC-9. Tesi del resto sostenuta dal National Transportation Safety Board, l’ente che vigila sulla sicurezza dei voli negli Stati Uniti, e successivamente confermato nell’ordinanza firmata nel ’92 dal giudice istruttore Rosario Priore. Intorno al Dc 9 di Ustica volavano 21 jet di nazionalità sconosciuta e l’abbattimento avvenne all’interno di uno scenario di guerra aerea. 
Una ventina di giorni dopo, il 18 luglio, vene ritrovato sulla Sila, a Castelsilano, un Mig23 libico. Stava lì già da tre settimane a giudicare dalla lunghezza dei vermi che avevano spolpato il cadavere del pilota. Era caduto quello stesso 27 giugno del DC-9.
Dopo 40 anni, non sappiamo ancora la verità e probabilmente non lo sapremo mai, come sempre succede quando ci sono di mezzo i militari.

27/06/20 : 8:32:17

FIGLICIDIO
“Una famiglia normale, felice, gioiosa”. È questo il commento che si sente costantemente quando le TV trasmettono notizie di efferati delitti di padri che uccidono i propri figli e poi si suicidano. Vite apparentemente “normali” che poi improvvisamente si trasformano in inferno per chi sopravvive e per chi li conosceva. È successo di nuovo ieri.
Si tratta di una variante del femminicidio dove il marito, per vendicarsi della moglie che vuole lasciarlo, uccide i figli.
L’infanticidio è fenomeno antico, e viene commesso al 90% dalle donne; il figlicidio, l’omicidio di bambini sopra i 6 anni o adolescenti, è commesso invece dai padri.
Secondo l’Istituto di ricerca Eures tra il 2000 e il 2014 sono stati 379 i figli uccisi da un genitore – padre o madre – naturale o acquisito. Il 2014 l’anno peggiore, con 39 figlicidi, uno ogni 10 giorni. Nei tre anni successivi, i figlicidi sono stati in totale 68 – 18 nel 2015, 25 nel 2016 e 25 nel 2017. Dal 2000 al 2017 447 bambini sono morti per mano dei genitori o familiari.
Dati terribili che raccontano di una società malata profondamente dove i rapporti sociali sono impregnati di una crescente violenza, che i mass-media e i social-network amplificano. Violenza che nasce spessissimo dalla precarietà economica e dalla mancanza di prospettiva di chi commette gli omicidi, oltre che da una cultura maschilista, violenta e prevaricatrice che persiste ferocemente e viene anzi diffusa a piene mani da chi considera la donna solo come un trastullo per i maschi. E si tratta di una cosa insopportabile.

28/06/20 : 9:20:52

ANTIFASCISMO
Sta per entrare in vigore la norma che limita l’uso del contante a duemila euro e puntuale arrivano i latrati di dolore dei difensori degli evasori fiscali che invocano la “libertà dei contanti” perché questo sarebbe il “momento in cui andrebbero incentivati con ogni mezzo i consumi e financo il ritorno in circolo di denaro accumulato in maniera spregiudicata”. Sì, scrive proprio così Sallusti oggi su “il Giornale” noto quotidiano degli evasori fiscali. Li chiama proprio così i soldi rubati alle casse dello Stato dagli evasori: “ denaro accumulato in maniera spregiudicata”, cioè rubati. Dovrebbero tornare in circolo e i loro possessori non dovrebbero essere arrestati e i soldi rubati requisiti.
Gli fa eco l’altro campione del giornalismo italiano, Vittorio Feltri, che si lamenta oggi di essere un perseguitato, pensate un po’, per le sue idee e che in Italia, per colpa della sinistra, sarebbe addirittura vietato pensare.
Per questi campioni del giornalismo italiano la libertà consisterebbe nell’evadere le tasse e nel poter insultare chi si vuole come fanno abitualmente loro, dai napoletani, ai gay, ai migranti, alle donne. Loro sarebbero i paladini della libertà, gli altri dei luridi sozzoni che si attardano, parola di Feltri, a difendere “l’insensato femminismo ormai anacronistico” e “nella lotta al sessismo”. Prossimamente sosterranno la libertà di stupro. Del resto cosa ti puoi aspettare da individui cresciuti alla scuola di un Montanelli e che sono arrivati a ristampare, Sallusti, il Mein Kampf di Hitler?
Antifascisti sempre.

29/06/20 : 8:41:16

PREGHIERA
Il dio unico della metafisica è un dio lontano muto e sordo come tutti gli dei che lo hanno preceduto. È un dio che si ciba di preghiere e sacrifici anche umani come il cosiddetto “sacrificio di Isacco” raccontato nella Bibbia.
Gesù, l’uomo di Nazareth, parlò di qualcosa di diverso, di “dio padre”, cioè di un “dio incarnato”, che vive nell’umanità, di un “dio umanità” da amare come se stessi. Di un dio che non ha bisogno di preghiere o di sacrifici né umani né di animali, ma di impegni concreti nei confronti di tutti gli esseri viventi e della Madre Terra che ci ospita. Di un dio che non vuole sacerdoti per celebrare sacrifici perenni, o di gruppi di persone che si separano dal resto della comunità e si dedicano a pregare trasformando l’invito di Gesù a servire (“chi vuol esser primo serva”) in “potere del servizio”.
Ne è testimonianza il “padre nostro”, da lui insegnato, che non è una preghiera nel senso classico del termine. “Nelle beatitudini Gesù espone il suo programma, nel Pater la comunità si impegna a praticarlo”, scrive Alberto Maggi nel suo “Padre dei poveri”.
Non c’è nel Pater alcuna richiesta a dio ma l’impegno a praticare le beatitudini e cioè la condivisione dei beni, espresso nel concetto del “beati quelli che decidono di vivere poveri”; l’impegno per la liberazione degli oppressi, dei diseredati degli affamati e assetati di giustizia; l’impegno alla mitezza, a praticare la misericordia e il soccorso a chi è in difficoltà; l’impegno a costruire la pace. E fare tutto ciò senza aver paura delle persecuzioni.

30/06/20 : 8:28:44


Martedì 14 Luglio,2020 Ore: 19:41
 
 
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