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www.ildialogo.org <br />Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra,di Giovanni Sarubbi

Editoriale

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra

«fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?». PROVE DI RESISTENZA (11)


di Giovanni Sarubbi

I Mattinali di Maggio 2020



AMARCORD
Per quelli della mia generazione la politica era la nostra prima pelle. Eravamo la generazione nata subito dopo la fine della II guerra mondiale e ci affacciavamo alle responsabilità della vita. Ci nutrivamo in quegli anni di libri come “Lettera ad una professoressa” della Scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani, o ai suoi scritti sulla obiezione di coscienza legata al rifiuto della guerra, che in quegli anni devastava il Vietnam, o che si manifestava nelle migliaia di esplosioni nucleari compiuti dalle grandi potenze uscite vincitrici dalla tragedia della II Guerra Mondiale. E ci affascinava la “Rivoluzione culturale cinese” e il Libretto rosso di Mao Tse-Tung e si cominciarono a rileggere i classici del marxismo e del leninismo e ci coinvolgeva la polemica contro la politica revisionista del PCI. E poi ho visto fascisti e camorristi distribuire droga fra i giovani e ho visto le cariche della polizia e i morti e il terrorismo nero e le stragi fasciste e poi il terrorismo cosiddetto rosso. Volevano stroncare sul nascere qualsiasi possibilità di attuazione della Costituzione repubblicana nata dalla lotta di liberazione dal nazifascismo.
Oggi non si sa neppure cosa significhi la parola “politica” ed è perciò che prevale nella società la corruzione e la violenza. Non dobbiamo temere di “fare politica”, che significa impegnarsi per il bene comune, ma di quelli che vogliono impedirci di farla dicendoci che si tratta di una cosa sporca e che sul disgusto generalizzato per la politica hanno costruito le proprie fortune.

01/05/20 : 9:02:09

ATTREZZI
«Non abbiamo bisogno di amarcord del passato, ma di analisi lucide, critiche, anche autocritiche per rimediare agli errori. L'infatuazione ideologica per Marx, Lenin, Mao fu un errore. Don Milani nell'aula della sua scuola aveva appeso solo il ritratto di Gandhi. Ci dice qualcosa quella scelta? Don Milani e Capitini avevano capito che la pratica nonviolenta è l'unica strada percorribile per realizzare una rivoluzione mondiale. Ma la nonviolenza va conosciuta, studiata e applicata, perché non è rassegnazione o passività». Così mi ha scritto un caro amico in risposta al mio amarcord di ieri.
Per chi voglia costruire il futuro la memoria è fondamentale e la parola amarcord significa esattamente «io mi ricordo», e a volte i ricordi sono amari. Personalmente non sono infatuato di nulla e l'unica cosa che so è quella di non sapere, come disse Socrate a chi lo processava e poi lo uccise. E continuo ad avere la curiosità di apprendere cose nuove perché so che l'umanità va avanti per errori successivi. E forse l'errore più grande è quello di cristallizzare le idee, di fermarle trasformandole in icone da contemplare. E cristallizzandole le riduciamo a frasi elementari, aforismi, o versetti biblici, una sorta di cassetta degli attrezzi che tiriamo fuori alla bisogna. Indubbiamente una buona cassetta degli attrezzi è necessaria ma poi ci vuole la capacità di usarla bene perché nessun cassetto degli attrezzi da solo è in grado di riparare alcunché. La chiamano sapienza e anche qui il cassetto è pieno, ma da dove ripartire? E spesso mentre il medico studia il malato muore.

02/05/20 : 8:21:23

ARMI SEMPRE ARMI
L’industria delle armi in Italia ha fatto un altro colpo grosso. La Fincantieri ha acquisito una commessa da 800 milioni di dollari, che potrebbero diventare 5,5 miliardi di dollari, per progettare e costruire l’unità capoclasse del programma “FFG(X)” per le nuove fregate lanciamissili della US Navy attraverso la controllata americana di Fincantieri, Marinette Marine (FMM). Immediate le dichiarazioni di giubilo del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che plaude “all’eccellenza di Fincantieri nelle costruzioni navali” che testimonierebbe “la qualità dell’industria italiana e la capacità di rilancio del nostro Paese”. Rilancio nel settore delle armi che è l’unico in Italia e nel mondo che non si è fermato un minuto durante questa pandemia e questo lascia intendere cosa si stanno preparando a fare gli stati del mondo per uscire dalla immensa crisi economica innescata dal coronavirus.
La guerra non è dietro l’angolo, ci siamo già dentro, come diciamo oramai da vent’anni e con questa crisi del Coronavirus subirà una svolta ancora più devastante. Lo dicono le accuse contro Cina e OMS di aver provocato intenzionalmente la pandemia per creare il casus belli per una guerra diretta tra Cina e USA. E l’Italia sarebbe in prima linea a fornire armi.
È sempre più chiaro che lo slogan “andrà tutto bene” è falso. Non andrà tutto bene se la prospettiva è l’accentuazione della guerra nella quale già siamo immersi. Affinché vada tutto bene occorre fermare la guerra e tutte le industrie degli armamenti.

03/05/20 : 8:43:35

4 MAGGIO
Il copione è sempre lo stesso, è antico e collaudato. Le imprese vogliono soldi e mano libera e nessuna responsabilità rispetto alla pandemia in corso. Lo dice chiaro oggi in una intervista il neo presidente della Confindustria Carlo Bonomi che critica la norma del codice civile che “mette in capo all’impresa la salute e sicurezza dei lavoratori” perché questo con la pandemia in atto genererebbe “una situazione potenzialmente deflagrante”. Dice Bonomi: «Penso al rischio di cause di lavoro e alla possibilità che venga richiesto alle aziende di dimostrare che un dipendente ammalato non si è contagiato in azienda: semplicemente una follia». Vogliono riaprire ma senza responsabilità, vogliono la botte piena e la moglie ubriaca e questo dimostra una volta di più l’inutilità della loro funzione sociale che è simile a quella di una sanguisuga. Svolgono una funzione parassitaria e questo si evidenzia in modo palese durante le crisi generali dovute a pandemie o catastrofi naturali quando invece serve solidarietà sociale per uscirne fuori. “Che nessuno pensi di toccare il malloppo dei nostri patrimoni personali” è il grido di battaglia degli industriali e più grosso è il malloppo più forte e feroce è il loro urlo di battaglia. Insomma “Ognuno per sé e Dio per tutti”, il principio perverso che è alla base della ricerca di onori, piaceri, vantaggi, lussi mondani, l’ingordigia elevata a sistema sociale. Anche per questo il capitalismo come sistema sociale è giunto a capolinea. È ora di socialismo e di dire basta all’avidità e allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

04/05/20 : 8:49:46

BUGIARDI
I ministri degli esteri degli USA, li si chiamano “Segretari di Stato”, sono noti per essere dei grandi bugiardi. Il più famoso è stato quel Colin Powel, Segretario di Stato di George W. Bush, che disse la bugia sulle armi di distruzione di massa possedute da Saddam Hussein per giustificare l’attacco all’Iraq del 2003. E lo fece davanti all’ONU mostrando una fialetta che avrebbe dovuto contenere antrace che non fu mai trovato. L’altrettanto famoso ex Segretario di Stato Kissinger ha giustificato le menzogne di Stato nel suo saggio «Diplomacy» (1994, «L’arte della diplomazia»), citando figure storiche di grandi bugiardi come Richelieu, Metternich, Bismarck e Roosevelt. Secondo Kissinger lo Stato, e perciò lo statista, avrebbe una morale diversa da quella del cittadino e lui ha messo in pratica questa sua teoria nei suoi anni all’amministrazione Nixon, quella dello scandalo Watergate. E come dimenticare le bugie dell’ex presidente Usa Bill Clinton nello scandalo Lewinsky, ma li almeno non servirono a giustificare una guerra.
Ora ci risiamo. L’attuale Segretario di Stato USA, Mike Pompeo, ha annunciato di avere le prove della responsabilità della Cina nella diffusione intenzionale dell’attuale pandemia. Ha annunciato l’ennesima bugia di Stato per giustificare una nuova guerra o quantomeno un nuovo argomento di polemica internazionale da usare come strumento di ricatto economico sulla Cina. Dareste credito al Segretario di Stato di un presidente USA che vuole curare il COVID19 con le iniziezioni di candeggina nelle vene?

05/05/20 : 8:31:41

FALSE FLAG
Anthony Fauci, smentisce il presidente Trump e il suo ministro degli esteri Pompeo. Il COVID19 secondo Fauci non è nato in laboratorio.
«Se guardiamo all’evoluzione del virus nei pipistrelli – scrive Fauci in una lunga intervista pubblicata da National Geographic - e a ciò che sta circolando in questo momento, é veramente molto, molto probabile che questo virus non sia stato manipolato artificialmente o deliberatamente. Bisogna guardare al modo in cui le mutazioni si sono evolute in natura. Molti biologi di altissimo livello hanno detto che tutto ciò che si osserva indica che (il virus) si é modificato in natura e poi ha fatto il salto della specie». E se lo dice lui sarà così. Fauci, 79 anni, immunologo di New York (di origini italiane), é il referente medico della task-force voluta dal presidente Donald Trump per combattere l’emergenza coronavirus.
I salti di specie non sono una novità per l’umanità. Il più famoso è certamente quello del morbillo derivato dal virus della peste bovina che miete ancora oggi decine di migliaia di vittime.
La ricerca del capro espiatorio e del “colpevole” dell’epidemia da punire in modo esemplare serve a tranquillizzare le coscienze e a far si che nessuno rifletta sui propri comportamenti e su ciò che il sistema sociale capitalistico ha fatto e sta continuando a fare contro la casa comune dell’umanità, quella Madre Terra che abbiamo ridotto ad una discarica di veleni. Smettiamola quindi di correre dietro a false piste che servono solo all’ennesima guerra degli USA contro il resto del mondo.

06/05/20 : 8:53:04

INFODEMIA
In un trafiletto pubblicato su la Repubblica di oggi 7 maggio 2020 che da conto di un appello di 100 medici contro le fake news sul coronavirus, ritrovo la parola infodemia che non conoscevo. “In questo momento – scrivono i 100 medici - ci troviamo davanti a una infodemia globale, notizie false che circolano online mettendo a rischio vite umane”. Leggo sul vocabolario Treccani che la parola in questione deriva dall’inglese infodemic, parola composta da info(rmation) (“informazione”) ed (epi)demic (“epidemia”) che è stata coniata nel 2003 in un articolo del quotidiano «Washington Post» da tale David J. Rothkopf presidente e CEO di una società di analisi open source. In quell’articolo egli lamentava i danni economici che le notizie sulla SARS, la prima epidemia da coronavirus, avevano provocato all’economia mondiale.
Nella situazione attuale la parola infodemia viene associata alle notizie false (fake news) che circolano sul virus che metterebbero a rischio vite umane. Associare la morte dei malati di COVID19 ad una “quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza”, come definisce il termine infodemia la Treccani, è una vera fake news perché i morti da COVID19 sono stati causati dalle carenze dei sistemi sanitari assolutamente impreparati ed insufficienti ad affrontare una qualsiasi emergenza pandemica. Vogliono colpire la libertà di informazione. Se volessero colpire le notizie false dovrebbero abolire le pubblicità commerciali che sono tutte rigorosamente false. Pubblicità da cui occorre disintossicarsi.

07/05/20 : 9:16:22

NAZIONALIZZAZIONI
Uno spettro si aggira per l’Italia, quello delle nazionalizzazioni. Lo “stato imprenditore” turba i sonni della Confindustria e del suo nuovo presidente Bonomi. Per i renziani sarebbe «il ritorno del Soviet» ma il ministro Gualtieri, quello che veniva indicato come un pericoloso “comunista” perché ha cantato “Bella ciao”, getta acqua sul fuoco. Non ci sarà nessuna nazionalizzazione. E del resto come potrebbero visto che fino a ieri hanno parlato solo di privatizzazioni? E Nicola Zingaretti ha confermato che «il sostegno alle imprese» non è pensato «per governarle o, peggio, statalizzarle. Queste sono balle, nessuno ci ha mai pensato».
Anche se cantano “Bella ciao” sono saldamente legati al sistema economico capitalista dove i grandi capitalisti usano lo Stato come propria appendice e come bancomat alla bisogna. “Stato servo dei padroni” avremmo detto noi giovani del ‘68, Stato che serve gli interessi di una sola classe sociale, quella dei ricchi e gaudenti che vogliono continuare ad ottenere sgravi fiscali, deregulation ambientale ed urbanistica, deroghe ai contratti nazionali di lavoro, riduzione dei diritti e aumento della precarietà. Bonomi ha chiesto l’abolizione dell’IRAP. Sono allergici alle tasse e scappano all’estero nei paradisi fiscali appena possono. E ci ritroviamo senza industrie che producono mascherine o respiratori perché per guadagnare di più loro signori le hanno delocalizzate dove la manodopera costa meno e oggi siamo costretti a comprarle dall’estero ad un prezzo decuplicato. Il socialismo è la via.

08/05/20 : 8:57:29

STORIA
La Chiesa Cattolica italiana ha firmato un protocollo di intesa con il governo per la ripresa delle “messe con il popolo” a partire dal 18 maggio prossimo. Gli ingressi nelle chiese saranno contingentati in base allo spazio disponibile. Tutti i partecipanti dovranno avere mascherine e guanti a cominciare dal prete e liquidi igienizzanti all’ingresso. Non si potrà cantare, e come si potrebbe con le mascherine, e non so come faranno i preti a tenere l’omelia e a leggere i testi delle letture. E niente coro, canti e segno della pace, e per distribuire le ostie consacrate il prete dovrà igienizzarsi le mani, indossare la mascherina e mettersi i guanti e non si capisce come faranno a depositare l’ostia nelle mani del fedele mantenendo la distanza di sicurezza.
La stessa smania di ritornare nei propri luoghi di culto sta prendendo anche qualche gruppo della comunità musulmana italiana che è stata la prima e autonomamente a chiudere i propri luoghi di culto memori di ciò che insegnava il profeta Muhammad sulle epidemie. In più per i musulmani un elemento fondamentale della preghiera comunitaria è quella di doversi svolgere a ranghi serrati e a contatto di gomito.
Leggendo queste notizie mi sembra di rileggere il racconto contenuto ne I Promessi sposi di Alessandro Manzoni (cap. 31 e 32) di ciò che accadde a Milano durante la peste. Anche lì grandi smanie per la processione del santo che quando si fece, dopo ripetuti rinvii per la giusta paura del contagio, provocò un'altra strage di milanesi. La storia non insegna proprio nulla a nessuno.

09/05/20 : 9:07:13

CUBA
Il 30 aprile scorso, dieci giorni fa, l’ambasciata Cubana negli USA a Washington DC ha subito un violento attacco da un uomo che ha aperto il fuoco “sull'edificio con una potente arma d'assalto di tipo militare con un caricatore ad alta capacità”. La stampa italiana ha completamente ignorato la notizia che è stata riportata il 5 maggio unicamente dal giornale on-line Sicurezza internazionale, il quotidiano dedicato alla politica internazionale della LUISS (link). É seguita una “Dichiarazione congiunta” firmata da una ventina di Partiti Comunisti nel mondo, fra cui il PCI che lo ha reso noto sul proprio sito (link), anch'essa completamente ignorata. È come se nulla fosse accaduto.
Gli USA sono un paese dove ci sono due o tre volte più armi che abitanti (oltre 600 milioni di armi su 328 milioni di abitanti) e dove ogni giorno si compiono stragi di civili inermi. Con Trump presidente la lobby delle armi non conosce più limiti. Ma l’attentato all’ambasciata cubana negli USA è particolarmente grave perché, si legge nell’appello dei PC, “gli attacchi diffamatori dell’amministrazione Trump e dei suoi alleati contro la Cuba socialista hanno raggiunto il parossismo” e “sono attualmente concentrati nel tentativo di screditare l’opera di solidarietà sanitaria internazionale” che Cuba sta conducendo nel mondo, fra cui l’Italia. C’è il pericolo concreto che questo attentato possa essere il preludio di una vera e propria aggressione armata alla Cuba socialista che già subisce un ingiusto e feroce blocco economico. Esprimiamo piena solidarietà alla Cuba socialista e chiediamo a tutti di fare altrettanto.

10/05/20 : 8:58:34

VIRUS
L’attacco della Confindustria alle tasse è oramai quotidiano. Ieri il Sole24ore annunciava “Professionisti compatti è il momento di abolire l’IRAP”. Quei fogliacci di Libero e “il Giornale” titolavano sempre ieri “La manovra delle imprese: azzerare le tasse” e “Un anno senza tasse”. E ci sono partiti politici che sostengono l’assalto alla diligenza di una classe sociale nota per essere costituita per l’80% da evasori fiscali, gente cioè abituata ad evadere le tasse, che cioè rubano ai propri concittadini e che normalmente dichiarano 15 o 25mila euro di introiti l’anno e che ora in due mesi di quarantena dicono di aver perso l’intero ammontare delle loro dichiarazioni annue. E i grandi im-prenditori scappano all’estero nei “paradisi fiscali”. E cosa dovrebbero dire i milioni di precari presenti in tutti i settori, a cominciare da quello pubblico, che si sono visti licenziare dalla sera alla mattina senza possibilità di fare alcunché? E i milioni di lavoratori dipendenti e pensionati tassati all’origine? Qual è il senso di responsabilità di chi è largamente responsabile della crisi sanitaria nella quale siamo per le loro scelte dissennate di spostamento all’estero delle produzioni dei DPI solo per ricercare il loro massimo profitto? L’ho già scritto: la classe sociale rappresentata da Confindustria è una classe sociale fatta di parassiti, di sanguisughe, di gente che ha un registratore di cassa nel cervello e che conoscono solo il “DIO DENARO” che nulla può contro i virus che colpiscono tutti e quando si muore i soldi rimangono qui.

11/05/20 : 8:11:23

VIOLENZA
Viene il vomito a leggere tutte le oscenità dette in poco più di 24 ore contro Silvia Romano, la giovane cooperante ritornata viva in Italia dopo 18 mesi di prigionia in Somalia. Loschi figuri, aizzati dai soliti fogliacci fascio-leghisti, la volevano morta, tifavano per i terroristi, la volevano in una bara avvolta nel tricolore. E pontificano sulle armi che i terroristi si potranno ora comprare con i soldi del riscatto. Come se l’Italia non vendesse armi a regimi islamici repressivi (a cominciare dall’Arabia Saudita) o come se ci fosse una maggioranza schiacciante degli italiani che sostenga i movimenti per il disarmo o Papa Francesco quando denunciano l’immondo commercio delle armi che è continuato anche durante la quarantena.
Immondi e vomitevoli poi gli insulti contro Silvia Romano convertitasi all’Islam. “Abbiamo liberato un’islamica”, ha titolato un fogliaccio fascio-leghista sottintendendo che gli islamici vanno tutti uccisi e fatti morire. Sono rimasti ai tempi delle Crociate. Sono degli stragisti, vogliono guerra e sangue sparso di poveri innocenti. La conversione all’Islam di Silvia è la conferma che questa religione non ha nulla a che fare con il terrorismo che infatti fa strage soprattutto di musulmani che costituiscono il 94% di tutte le vittime dei terroristi. Abbiamo invece bisogno di pace. E dunque forza Aisha, la violenza che stai subendo oggi è la stessa che hai subito durante la tua prigionia e i tuoi carcerieri sono i figli diretti di questa violenza.

12/05/20 : 8:52:26

MOSTRI
La montagna ha partorito il topolino. Fausto Bertinotti ha scritto oggi un articolo dal titolo “Confindustria si radicalizza e dice: vogliamo tutto! Gli industriali italiani diventano soggetto politico”, dove egli rileva l’arretratezza della Confindustria di Bonomi che “si propone di diventare soggetto politico andando in direzione opposta” a quello che starebbe accadendo “ai vertici dell’impresa mondiale” dove esisterebbe “un rilevante fronte critico” che vorrebbe contrastare la crisi della globalizzazione scoppiata con il virus con “un cambiamento di fondo nella gestione delle imprese: meno attenzione ai profitti e agli azionisti e più attenzioni ai salari dei lavoratori e all’ecologia”. E questa tesi sarebbe sostenuta dai “Ceo delle maggiori e più innovative aziende del mondo”. E il suo lungo articolo si conclude con un “perché non si può parlare di riduzione dell’orario?”. La montagna e il topolino! La Confindustria vuole riesumare fascismo e nazismo, perché di questo si tratta, e Bertinotti, vero guru del capitalismo mondiale, propone “la riduzione dell’orario di lavoro”. Ridere o piangere? Propendo per il piangere pensando che quest’uomo fu messo a capo di un partito che avrebbe dovuto ricostruire in Italia il Partito Comunista che i padroni dovrebbe volerli vedere tutti a lavorare anch’essi alla catena di montaggio e che invece ha distrutto l’idea stessa di socialismo ingannando milioni e milioni di operai, contadini, studenti, intellettuali che cercavano una via d’uscita da un sistema sociale che, non da oggi e non con il virus, ha dimostrato di essere senza speranze, foriero solo di guerra, violenza, sfruttamento della Madre Terra fino a ridurla ad una immensa discarica di veleni. Da questi mostri, che a volte ritornano, dobbiamo liberarci per dare un futuro a questa umanità.

13/05/20 : 8:56:50

NON SARÀ SEMPRE COSÌ
La portaerei Cavour è in partenza per gli Usa dove imbarcherà i famigerati aerei F35. L’Italia è ai primi posti nella vendita di armamenti e la nostra spesa militare oscilla tra i 60 e i 70 milioni di euro al giorno. Un solo F35 costa circa 150 milioni di dollari che saliranno a 500milioni di dollari considerando i costi operativi per tutti gli anni nei quali rimarrà in servizio. Un solo F35 vale 5000 terapie intensive.
Dove sono coloro che in questi giorni hanno detto che i soldi del riscatto di Silvia Romano serviranno ai terroristi per comprare armi? Perché non sono davanti al Cavour per bloccarne la partenza e perché non protestano davanti allo stabilimento di Cameri dove si costruiscono gli F35? E cosa scrivono oggi sul Cavour in partenza per gli USA quei fogliacci che continuano ad incitare al linciaggio di Silvia Romano? Nulla, proprio un bel nulla e come potrebbero visto che i loro fogliacci sono un perenne incitamento alla guerra e all’odio?
Ad opporsi alle armi e alle guerre rimarremo noi giovani del ‘68 che cantavamo “riempite di fiori i vostri cannoni” o gridavamo “fate l’amore non la guerra”, e volevamo una società dove ci fosse giustizia sociale, uguaglianza di diritti, pace, cultura, sanità per tutti. E rimarranno le solite organizzazioni pacifiste a battersi contro le spese militari. Sono migliaia le organizzazioni che dal basso si oppongono alle armi e alla guerra che oggi sono schiacciate e represse da chi ha fatto della guerra il proprio business. Ma non sarà sempre così. Statene certi.

14/05/20 : 8:51:29

PACE O AUTODISTRUZIONE
C’è odore di guerra civile”, ha scritto Marcello Veneziani ieri sul quotidiano La Verità. E sempre ieri su “La Repubblica” in prima pagina c’è una foto che dice più di un intera Treccani con un titolo che fa rabbrividire. “Il fronte sovranista contro i divieti per il virus”, scrive La Repubblica sotto una foto che ritrae manifestanti a Lansing Stati Uniti davanti al palazzo del governo nello Stato del Michigan. Ma non si tratta di bambini festanti o mamme col carrozzino e le bandiere della pace. Si vedono in primo piano persone armate con armi da guerra, mascherati e pronti all’assalto in mezzo a bandiere a stelle e strisce. “La sfida del populismo di destra” dice l’occhiello della foto. Non solo c’è chi minaccia a parole la “guerra civile” (ma cosa avrà mai di civile una guerra?) ma c’è chi è preparato militarmente a farla, con armi e addestramento adeguato ad usarle.
E non è una questione che riguarda solo gli USA dove, quando è scoppiata la pandemia da coronavirus, è scattato l’assalto ai negozi di armi per fare incetta di armi e munizioni. Riguarda anche l’Italia e l’Europa dove esistono da anni e indisturbati decine di organizzazioni paramilitari di destra che si addestrano alla guerra.
È uno scenario già visto nella storia dell’umanità a cominciare dalla prima guerra mondiale, quella che ha segnato l’inizio della crisi mondiale del sistema sociale capitalistico che da allora non si è mai fermata e che ora è giunta al suo più alto e devastante epilogo. O si cambia o si muore e non più in senso figurato. O solidarietà e pace o autodistruzione.

15/05/20 : 8:51:57

LIBERAZIONE
Se ne contano 8.248, sono i cosiddetti “think tank”, in senso letterale “serbatoi di pensiero”, centri studi che orientano le politiche dei governi e le opinioni della gente. I loro nomi e chi ne fa parte sono noti solo agli addetti ai lavori. La grande massa delle persone ignora chi è, da chi è pagato e perché in un determinato momento qualcuno appare in TV e fa determinate dichiarazioni che orientano l’opinione pubblica in un senso o nell’altro.
Si tratta di decine di migliaia di persone, di professori universitari, ma anche di artisti, giornalisti, politici che, se finanziati da multinazionali del mondo capitalistico, hanno un unico obiettivo: salvare il modo di produzione ed il sistema sociale capitalistico.
L’uso di termini inglesi quali “Deep Establishment” o “deep state” per indicare questo mondo ha creato attorno a questi enti un alone di mistero rafforzato dal fatto che il contenuto dei loro studi ed il loro livello di conoscenza della realtà è pressoché ignoto alla grande massa di chi segue la TV. Perchè, ad esempio, Bill Gates è diventato il primo sponsor nella ricerca dei vaccini? Perché egli sa che l’inquinamento della Terra ha superato il punto di non ritorno e pur di salvare il sistema sociale capitalistico promuove ricerche e vaccini per consentire all’uomo di vivere in un mondo inquinato e sempre più ostile alla specie umana per colpa sua stessa. Il mistero e gli oscuri interessi che muovono gli iper-miliardari come Bill Gates è solo questo: salvare il capitalismo e il suo sistema sociale. Occorre liberarsi dal capitalismo.

16/05/20 : 8:41:31

NON C’È ALTRA VIA
Non bisogna essere scienziati per capire che il sistema sociale dominante a livello mondiale, quello capitalistico, non può andare avanti all’infinito. Il disastro ambientale che stiamo toccando con mano anche con la pandemia da Covid19 è oramai evidente e conclamato. Non c’è angolo del pianeta Terra, atmosfera, oceani, laghi, fiumi, suolo, che non sia gravemente inquinato e nocivo per la specie umana e per tutte le altre specie animali o vegetali. O si cambia o si muore.
La responsabilità di tale disastro è nel nostro modo di vivere, nel nostro modo di produrre e nei rapporti di produzione che stanno alla base di tale modo di produrre. Il sistema capitalistico, a partire dal 1914, è responsabile di 2 guerre mondiali e dell’attuale “terza guerra mondiale a pezzi”, come la chiama Papa Francesco. E le guerre capitalistiche sono tutte mondiali e devastanti per l’intero pianeta Terra e sono figlie della concorrenza fra le grandi multinazionali che si trasforma in guerra, accentuata anche dall’esistenza di un vero e proprio business della guerra costituito dai complessi militari-industriali che sono, per paesi come quelli del G7, un rilevante settore economico che muove molte migliaia di miliardi di dollari di fatturato.
Verso quale modello sociale occorre muoversi? Bisogna abolire lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, gli egoismi individuali, lo sfruttamento selvaggio della madre Terra, la distruzione dell’ambiente. Si chiama SOCIALISMO e non c’è altra via.


17/05/20 : 8:49:14

SPADE IN VOMERI
Non possiamo dire “siamo alla barbarie” perché la barbarie, che non conosce limiti e confini, non ha mai abbandonato la specie umana ed è una costante fissa della storia dell’umanità. E ciò che sta accadendo negli Stati Uniti con l’uccisione di George Floyd, l’afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis, è una barbarie.
La più perversa fantasia non riesce ad eguagliare la crudeltà umana. I campi di sterminio nazista ne sono un esempio tragico sempre attuale. Così come sempre attuali sono negli USA le stragi di civili inermi uccisi in conflitti a fuoco spessissimo conditi con odio razziale, che è l'altra turpitudine della realtà statunitense. E sono proprio gli USA e il suo presidente Trump che vorrebbero arrogarsi il diritto di giudicare altri Stati sulla violazione dei diritti umani. Chi promette di scagliare “cani feroci” contro chi sta manifestando negli USA per chiedere giustizia per George Floyd vorrebbe mettere la Cina sotto accusa per la questione di Honk Kong. Due pesi e due misure, come è tipico dei farisei.
Del resto cosa ci si può aspettare da un paese la cui maggiore industria “culturale” diffonde film i cui componenti essenziali sono il sangue, le torture più efferate e gli squartamenti di massa?
L’alternativa è quella di rendere concreto il sogno del profeta Isaia: «Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra»(Isaia 2,4). Il rifiuto delle armi e della guerra salveranno l’umanità.

31/05/20 : 6:57:47


Martedì 14 Luglio,2020 Ore: 19:32
 
 
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