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www.ildialogo.org Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra

«fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?». PROVE DI RESISTENZA (10)


di Giovanni Sarubbi

I Mattinali di Aprile 2020


MADRE TERRA
Ascoltate bene cosa ha detto Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, nella conferenza stampa di commento dei dati sulla epidemia in corso di ieri 31 marzo presso il Corriere della Sera. Dice testualmente: “finché non ci sarà un vaccino dovremo abituarci a girare per le strade con la mascherina nella vita quotidiana, adesso le stanno producendo, ne arrivano anche in quantitativi sufficienti poi capiremo come tornare alla vita che non sarà più la vita normale a cui siamo abituati per molto tempo”.
Stamattina primo aprile c’è la neve. Il silenzio che cala sul mondo quando nevica è ancora più fitto e le parole di Gallera mi rintronano nelle orecchie. Questa pandemia è un punto di non ritorno. Lo dice Gallera che è solo l’ultimo responsabile di vent’anni e più di una politica, quella dei fascio-leghisti, che ha devastato non solo la sanità in Lombardia e in Italia con le privatizzazioni, ma che ha devastato in modo irreparabile l’ambiente, l’aria che respiriamo, la base stessa della vita.
Da questa crisi si può uscire in due modi. Uno è quello dei Gallera, “troveremo un vaccino, abituatevi a non respirare, mettetevi la mascherina” e ritorniamo a fare le stesse cose di prima.
L’altra è il prendiamoci cura della Madre Terra, l’unica che abbiamo e che dobbiamo amare per dare un futuro all’umanità. E quindi fermiamo i voli aerei civili e militari (oggi ce ne sono 100mila al giorno), fermiamo le guerre, fermiamo il trasporto privato, ripuliamo gli oceani dalla plastica. Ci riusciremo? Dipende solo da ognuno di noi!


01/04/20 : 8:41:16

PAESE
Un’amica mi ha posto la seguente domanda: «Tu cosa anteporresti il BENE del tuo Paese o il tuo BENE personale?». Bella domanda in un paese dove regna sovrano il “me ne frego” fascista e dove i ricchi e opulenti padroni dell’economia ogni giorno chiedono “libertà dalle tasse e da tutto ciò che blocchi la loro iniziativa economica”, come se finora fossero stati prigionieri di chissà cosa. E poi ci sono quelli che fanno attacchi hacker al sito dell’INPS o dello Spallanzani, o che speculano sulle mascherine o che “se ne fregano” delle disposizioni sanitarie e dove tutti sono autorizzati, la chiamano libertà, ad irridere chi da disposizioni sanitarie e dove i centri decisionali sono molteplici e in contrasto tra loro. Lo chiamano federalismo che significa “il ricco mangia il povero”. Di che “paese” stiamo parlando? Qui regna sovrano l’egoismo delle classi ricche che ordinano chiusure e blocchi dimenticandosi che ci sono in Italia oltre 10 milioni di persone povere a cui vengono date briciole e per dargli queste briciole li si minaccia pure di gravi sanzioni se non dicono la “verità”. Ecco, cosa è la verità in un paese come l’Italia?
E concludo ricordando una famosa frase di don Lorenzo Milani tratta dalla sua “Lettera ai cappellani militari”: «Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri».


02/04/20 : 8:54:13

MAI GUERRA
Dopo il messaggio video di Tullio Solenghi contro i tedeschi gira da giorni su internet un post anonimo che invita al boicottaggio economico di tedeschi e austriaci che parla apertamente di guerra. Dice: “Considerato che la guerra è ECONOMICA...VI IMPLORIAMO di far crollare il fatturato delle aziende tedesche e austriache, i vantaggi saranno enormi”. Bisogna solo stabilire per chi. E dopo aver affermato che le multinazionali “tramite un gioco complicato ma legale, pagano poche tasse, avendo sede ad Amsterdam o Paesi Bassi”, dicono di stare “tranquilli” perché se “le aziende tedesche che hanno dipendenti qui in Italia crollano”, e quindi i lavoratori italiani di tali aziende saranno licenziati, “altre aziende italiane o di altri paesi assumeranno personale in Italia”. Come tutti i lavoratori sanno nelle crisi e nelle guerre che iniziano sempre come guerre commerciali, chi ci rimette sempre sono proprio i lavoratori. Chi verrà licenziato a causa di questa guerra commerciale rimarrà tale. Ma la perla di questo post menzognero è la frase finale. Dice: “Buona Spesa a tutti E Forza Italia SEMPRE”. Avete letto bene “Forza Italia”. Con la scusa del patriottismo si fa propaganda al partito di Mediaset che ad ottobre 2019 ha trasferito la propria sede legale in Olanda, come ha fatto la Fiat già da qualche anno, e il suo padrone è tanto patriottico da essere scappato a Nizza ad inizio pandemia.
Noi fino a quando esisterà un partito che si chiama “Forza Italia”, non grideremo mai tale frase e non saremo mai per la guerra.


03/04/20 : 8:25:56

LIBERISMO
“SERVONO POLITICHE ECOLIBERISTE”, parola di Andrea Illy, presidente di Illycaffè. Lo afferma in un articolo questa mattina su Il Sole 24ore, il quotidiano della Confindustria di cui Illy fa parte. Dice Illy che “ bisogna mettere in atto una politica economica violentemente liberista e dopata da stimoli fiscali senza precedenti”. E così inventa l’ossimoro “ecoliberista”, mettendo insieme due cose assolutamente antitetiche, come l’ecologia e il liberismo. Lo stato di degrado in cui vive l’intera umanità è figlia del liberismo, cioè di quel sistema economico e sociale che mette gli interessi di ogni singolo capitalista al di sopra di qualsiasi valutazione etico-sociale. È il liberismo che ha ridotto l’aria il suolo e le acque di tutta la pianura Padana ad una immensa discarica di fumi e rifiuti tossici di tutti i tipi che hanno poi cominciato ad esportare, con l’aiuto della camorra, anche in Campania, trasformata anch’essa in una immensa cloaca.
E come tutte le ricette liberiste anche quella “ecoliberista” di Illy vuole mani libere sulle tasse e vuole soldi dallo Stato, anzi li vuole da tutti gli stati europei perché il capitalismo è oramai transnazionale. Vogliono i soldi per fare profitti che saranno gestiti ancora a livello di singoli capitalisti e mai socializzati, mai trasformati in ricchezza collettiva, cioè asili nido, scuole, sanità, ambiente sostenibile, cultura e quant’altro serve alla vita sociale.
No signor Illy, il liberismo non è la soluzione ma il problema che è all’origine di tutti i mali della nostra società, ed è ora di finirla.


04/04/20 : 8:41:51

PALME
Oggi, domenica delle palme, nei paesi cattolici ci si scambia i rametti di ulivo augurandosi reciprocamente pace. Ma non c’è pace nel cuore e nella mente di questa Italia malata nel corpo ma soprattutto nello spirito impregnato di odio e di violenza e gli stessi che con una mano porgeranno, virtualmente, il rametto di ulivo, con l’altra brandiranno l’orgoglio nazionalistico e l’odio per la Germania, la Francia e il resto del mondo. Fregandosene poi se dalle loro sconsiderate parole e azioni nasceranno altri lutti e altri morti come accadrebbe se dovesse prendere piede il boicottaggio dei prodotti tedeschi o francesi, che ricadrà sui milioni di emigranti italiani che lavorano in Germania o Francia o sui lavoratori italiani di aziende tedesche operanti in Italia. Siamo un tutto interconnesso e il nazionalismo non è la soluzione ma il problema.
Ma poi di cosa possiamo dirci orgogliosi? A parte poche eccezioni, come il Cotugno di Napoli, il resto delle nostra strutture sanitarie sono sia assolutamente insufficienti sia largamente impreparate ad affrontare l’epidemia del COVID19, come sanno gli oltre 10mila operatori sanitari contagiati e gli 80 medici e i 25 infermieri già morti, uccisi da chi ha ridotto la sanità ad un business.
E tutti fanno finta di dimenticare l’inquinamento ambientale e quella “terza guerra mondiale a pezzi” iniziata l’11 settembre del 2001 ancora in corso. E alle guerre, come è successo nella prima guerra mondiale, seguono sempre le pandemie. Un secolo fa ci fu la Spagnola, e dal 2001 ad oggi i virus si sono moltiplicati, Sars, Aviaria, Ebola... fino al COVID19. No, non abbiamo più bisogno di guerre.


05/04/20 : 9:09:24

PATRIA
Per quelli della mia generazione la “Lettera ai cappellani militari” di don Lorenzo Milani è stata un punto di non ritorno della nostra formazione umana in particolare sul concetto di “Patria”. E in queste settimane di clausura, non ho potuto fare a meno di rileggerla assistendo ai ripetuti richiami al patriottismo e all’orgoglio nazionale diffusi a tutte le ore e in tutti i modi possibili da quelle forze che oggi chiamiamo sovraniste, eredi e continuatori di quel fascismo che è stata la pagina più buia e sanguinosa di tutta la nostra storia. Chi sfrutta e chi è sfruttato non hanno la stessa patria, diceva don Milani e i fatti lo confermano. Chi sfrutta non ha patria se non quella rappresentata dal proprio tornaconto e così cambiano sede alle proprie società per azioni a seconda delle proprie convenienze e in questo momento sono tutti olandesi. E poi fanno diffondere messaggi menzogneri che si concludono con un “Forza Italia” che risuona come una beffa ed un insulto per chi non può scappare all’estero per sfuggire all’epidemia e non ha sale di rianimazione pronte in cliniche private di lusso ed è costretto a morire solo e senza affetti.
E chi sfrutta i lavoratori è anche quello che ha tratto solo profitti dalle guerre fatte in nome della cosiddetta “patria” che si sono combattute in tutta la storia dell’umanità. E allora oggi come nel 1965 ribadiamo che gli sfruttati non hanno la stessa patria dei loro sfruttatori e continueranno a lottare per la rottura delle loro catene e a costruire la società socialista.


06/04/20 : 8:47:24

TEMPI
Le chiese vuote e il clero, a partire dal Papa, che celebrano le messe da soli sono “il segno dei tempi” che stiamo vivendo. È la fine del sacro e del potere salvifico di statue e immagini, di ostensori d’oro tempestati di gemme e persino il crocifisso “miracoloso” che avrebbe fermato la peste a Roma nel 1500 si è danneggiato gravemente sotto la pioggia durante la solitaria benedizione URBI et orbi di Papa Francesco in una piazza San Pietro vuota. La "chiesa" fatta di mattoni e di potere traboccante ori e ricchezze è finita. I riti sacri, le statue e le immagini inutili e sorde di cui sono piene le chiese non fermano nulla. Il “dio umanità” che si manifesta nelle migliaia di vittime di questa pandemia che muoiono soli e senza l’affetto dei loro cari ci richiamano al dovere dell’amore verso i più deboli e per la Madre Terra. E “il dio” lontano e crudele che avrebbe fatto ammazzare suo figlio per salvare l’umanità è muto e sordo. E l’eucarestia torna ad essere quello che era all’inizio della vita dei primi seguaci di Gesù di Nazaret, non un momento sacro dove si ripete un sacrificio umano sotto altre forme, ma un momento di amore fraterno di una comunità di persone che insieme vive e lavora condividendo tutti i beni materiali di cui dispone, frutto del lavoro comune di una comunità senza sfruttati e senza sfruttatori.
Stiamo vivendo la fine dei padroni di “dio” e del Vangelo che appartiene invece ai poveri e a coloro che vogliono liberarsi dall’oppressione degli imperi che sfruttano le persone e la Madre Terra.


07/04/20 : 9:17:07

CAPITALISMO
Anche le crisi hanno i loro caduti”, parola di Giuseppe Pasini, 58 anni, presidente degli industriali bresciani che in una intervista di questa mattina al Corriere della Sera parla di riaperture delle fabbriche “dopo Pasqua” puntando sui giovani, facendo un calcolo sui morti per coronavirus per fasce di età. Dice: «Chi è sotto i 45 anni rischia meno. Potrebbe partire per primo». Numeri invece di persone, carne da macello da sacrificare sull’altare del profitto. Così ragiona chi ha un registratore di cassa al posto del cervello e un frigorifero al posto del cuore. Entusiasta ovviamente dei 400 miliardi stanziati dal governo che però “devono arrivare subito alle imprese”. E ci mancherebbe.
Il 14 aprile gli industriali vogliono riaprire, costi quel che costi. A questo servono i tanti ospedali dedicati alla rianimazione sorti in Lombardia e ieri anche a Salerno. Se dovesse ripartire l’epidemia, ragionano gli industriali, almeno avremmo strutture sanitarie simili a quelli della Germania che sono 4 volte le nostre. E in Germania le industrie non si sono fermate, ha rilevato lo stesso Pasini qualche giorno fa. Quindi fate le rianimazioni e dateci i soldi per continuare a fare profitti e i morti si seppelliscono o si cremano e via. E così l’inquinamento continuerà e i 400miliardi stanziati dal governo andranno per la massima parte alle grandi multinazionali. Chi è fallito o sta per fallire fallirà perché pesce grande mangia pesce piccolo. Si chiama capitalismo. Ed è ora di farla finita.
8/4/2020


08/04/20 : 8:37:48

ILLUSIONI
Su Facebook fioccano le “proposte creative” per uscire dalla crisi. C’è chi invoca l’apertura urgente di un «dibattito sull’uscita del nostro Paese dalla Ue», chi chiede la cacciata della “Germania e dell’Olanda dall'Unione Europea” insieme al boicottaggio dei loro prodotti (quindi anche di Mediaset e Fiat?) e a quelli della Cina, accusata da Trump di essere la responsabile dell’attuale pandemia in combutta con l’OMS. Tutto è buono per confondere le idee e allontanare da se le proprie responsabilità.
Nessuno vede i 2.095 miliardari della lista della rivista Forbes del 2020 che da soli hanno un patrimonio netto di 8mila miliardi di dollari. In testa i soliti Jeff Bezos e Bill Gates. In Italia ce ne sono 36 in questa lista con in testa sempre Giovanni Ferrero e Leonardo Del Vecchio e la new entry Antonio Percassi presidente dell’Atalanta. Nessuno chiede a tutti costoro di restituire all’umanità neppure una briciola dei loro immensi patrimoni rubati alla collettività che li ha prodotti. Nessuno pensa di mettere in discussione un sistema sociale che consente tali immonde concentrazioni di ricchezze in pochissime mani mentre oltre la metà della popolazione mondiale soffre fame, carestie, distruzioni e ora anche una pandemia in piena regola.
L’unica cosa da cui dobbiamo uscire spezzandone le catene si chiama capitalismo.
Diceva don Lorenzo Milani: «Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.” Il "si salvi chi può" è pura illusione.


09/04/20 : 8:48:16

INTERESSI
La notizia del giorno è il raggiungimento dell’accordo all’Eurogruppo con un “Pacchetto Ue di dimensioni senza precedenti”, dice Gentiloni. Non sono in grado al momento di dire nulla, devo leggere con attenzione.
Ma c’è una notizia che per me è più grave ed è quella che ha dato ieri la rivista Altroconsumo che titola così: «Regione Lombardia non rende pubblici i dati sull’epidemia: la trasparenza è un “intralcio”». «Dai decessi nelle RSA ai contagi tra i medici di base, dai dispositivi di protezione ai flussi da e verso le residenze per anziani: le ATS e le ASST lombarde hanno negato il nostro accesso agli atti – scrive Altroconsumo - con provvedimenti “fotocopia”. Allo stato i dati non sarebbero aggregati». Vi leggo solo alcune frasi di tale articolo: “Il rifiuto è di estrema gravità...perché la trasparenza, la fluidità e la chiarezza nelle comunicazioni tra le istituzioni non solo dovrebbe essere la regola in qualunque sistema democratico, ma è fondamentale in una situazione di emergenza sanitaria”. E ancora: “Questa mancanza è frutto della progressiva svendita della sanità al mercato”.
Questa notizia ci dice in che direzione stiamo andando insieme all’ennesima intervista di questa mattina al solito Giuseppe Pasini presidente della confindustria di Brescia che afferma: “Tenere buoni gli imprenditori lombardi è difficile”. Vogliono la riapertura subito. Gli interessi di chi ci ha portato nel baratro vengono prima di tutto. Non vogliono cambiare nulla e non vogliono assumersi alcuna responsabilità.


10/04/20 : 9:02:53

LIBERAZIONE
La pasqua ricorda la liberazione degli ebrei dalla schiavitù dell’Egitto. Qual è oggi il nostro “Egitto”? Da cosa dobbiamo liberarci? Sul piano sociale si chiama capitalismo che ha ridotto l’economia a oppressione dell’uomo sull’uomo e a ricerca del massimo profitto per pochi perpetuando lo schiavismo con forme diverse. La proprietà privata dei mezzi di produzione opprime le società. I multimiliardari succhiano tutte le risorse disponibili e la società muore e muore l’ambiente. E vogliono i profitti privati e la socializzazione delle perdite e dei loro fallimenti. Evadono le tasse ma poi vogliono aiuti a fondo perduto dallo Stato. Ricchezza per loro e debiti per tutti.
Sul piano religioso siamo oppressi da una idea di “dio” metafisico, lontano, sordo e muto come le statue di cui erano pieni i templi pagani che continuano a riempire i templi cattolici. Un dio che continua a cibarsi di sacrifici umani perenni sotto altre forme. Dobbiamo liberarci dal sacro e dalle catene che ci opprimono.
Gesù di Nazareth iniziò questo progetto di liberazione. Cacciò tutti dal tempio, fedeli e mercanti. Distrusse il tempio di Gerusalemme. Distrusse il dio lontano e indicò di cercarlo nell’umanità, nel fratello aggredito, sfruttato, povero. Gesù ci ha parlato di un “dio padre”, di un “dio uomo come noi”, di un “dio umanità” che da’ amore, che vuole amore, che da’ e riceve misericordia. Poi i suoi pronipoti si sono lasciati imbrogliare dall'imperatore Costantino a Nicea con l'invenzione del cristianesimo.
L’impero è continuato. Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è continuato utilizzando il nome di quel Gesù che aveva predicato “ai poveri il lieto annuncio” e proclamato “ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista e a rimettere in libertà gli oppressi e a proclamare l'anno di grazia del Signore”. (Lc 4,18-19). Liberiamoci dalle catene millenarie di quelle religioni che si cibano del sangue e della sofferenza dei loro fedeli. Ora è il momento di cambiare strada, ADESSO occorre farlo. Buona pasqua di liberazione.


11/04/20 : 8:46:43

RESPONSABILITÀ
Il Papa Francesco che ci piace è quello che parla contro la follia della guerra gli armamenti e le industrie che le producono. Ci piace il Papa Francesco che “chiede un salario certo ai senza tutele” e che tuona contro le diseguaglianze sociali. Ci piace il Papa Francesco che cerca di mettere insieme studiosi per proporre un sistema sociale diverso da quello attuale. Ci piace il Papa Francesco che dialoga con le altre religioni e che promuove la pace.
Non ci piace il Papa Francesco che bacia crocifissi miracolosi e che celebra riti sacri in solitario come se quei riti potessero avere un ruolo nella salvezza di una umanità largamente responsabile di tutto il male che le sta capitando, a cominciare dalla guerra che coinvolge oggi la metà della popolazione mondiale. Non ci piace il papa del sacro perché è quello stesso “sacro” che viene usato e agitato da quelle forze politiche e sociali che promuovono la guerra, la costruzione di armamenti, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che sono la base del sistema sociale che si chiama capitalismo dove dominano l’ingordigia, l’avidità, la violenza e la guerra.
Non ci piace il dio della metafisica, ci piace quel “dio umanità” che era il “dio di Gesù” che usava l’espressione “dio padre” per indicarlo e lui si definiva “figlio dell’uomo” mai “figlio di dio”. Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo, non di feste comandate, fisse e rituali che non cambiano la realtà e di auguri e feste fatte anche quando c’è solo da piangere e dobbiamo tirarci su assumendoci tutte le nostre responsabilità.


14/04/20 : 9:15:32

FEDERALISMO
Dal 31 gennaio 2020, quando il governo ha proclamato lo stato di emergenza nazionale da COVID19, stiamo vivendo cosa sia il tanto decantato federalismo. Lo potremmo definire con l’ossimoro “caos organizzato” dove se il governo proclama lo stato di emergenza nazionale per cause sanitarie, una regione o un singolo comune può decidere che non è così. Federalismo, cioè derogare a tutto ciò che non ci piace, dalle emergenze sanitarie ma soprattutto dalle tasse. Pare che gli amministratori di condominio stiano per richiedere l’estensione del federalismo al livello del singolo condominio. Così c’è il decreto del presidente del consiglio dei ministri che “blocca tutto” ma poi c’è quello della regione Veneto che riapre il 60% di tutte le attività produttive della regione e si apprende oggi che il 55% delle fabbriche italiane è in realtà già aperto. E chi è chiuso si incazza non perché vada tutelata la salute dei lavoratori ma perché “cca nisciuno e fesse”. Regola che vale anche per la sanità dove ognuno fa come vuole. E lo hanno capito bene i 21mila morti finora accertati per COVID19.
Dallo Stato i federalisti vogliono soldi subito e senza burocrazia, lo ha chiesto ieri il presidente della Confcommercio. Come in una rapina a mano armata. E se qualcuno accenna a qualche timida tassa sui grandi patrimoni scatta l’insurrezione al grido dello “stato ladrone”. Quando sono in perdita vogliono l’aiuto dello Stato gratis e subito, quando guadagnano vogliono tenersi tutti i loro profitti. Lo chiamano federalismo.


15/04/20 : 8:46:26

INGLESISMI
Se cerchi una bufala e la cerchi italiana la scelta migliore è il TG di Mentana”. È la filastrocca, con annessa immagine, che gira su internet da un po’ di giorni. Ci sono anche filmati che illustrano con dovizia di particolari i numerosi e plateali infortuni televisivi sia di Mentana sia di altri ”giornalisti” de La7 dove sono state spacciate per vere, solo per raccontarne una, le immagini di un videogioco di guerra descrivendole come quelle relative all’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani.
Le chiamano “fake news” (notizie false) e l’inglesismo funziona sempre perché rende tutto più cupo e intrigante come la frase “deep state” (stato profondo) che è stata inventata da mediocri scrittori di romanzi gialli per nascondere agli occhi del grande pubblico ciò che è invece chiaro e alla luce del sole.
Provate a sostituire “deep state” con “consiglio di amministrazione” o “amministratore delegato” o “direttore generale” o “presidente di una multinazionale” e avrete la personificazione del mistero che vi viene servito come se fosse un libro giallo. Si chiama “capitalismo” ed è tutto talmente chiaro e alla luce del sole che per nasconderlo hanno inventato il "deep state" che è una “fake news” che sa di cortina fumogena, come lo sono le pubblicità che vi spingono a comprare cose inutili e persino dannose per sostenere il PIL. Insomma roba da gonzi. Il giornalismo è un’altra cosa, ora quello che circola è solo pubblicità, che è tutta rigorosamente ingannevole.


16/04/20 : 8:46:28

FUTURO
Tutti vogliono la fase 2. I morti continuano al ritmo di 500 al giorno e i contagi non si fermano. Ieri ce ne sono stati 3786, soprattutto al nord in Lombardia e Piemonte. Ma vogliono la ripresa delle attività produttive e persino la CEI preme per la fase 2. «È ora di tornare a messa», titola qualche giornale con la Cei che starebbe trattando con il governo per una riapertura delle funzioni religiose perché «con lo stop a battesimi, matrimoni e funerali, troppi soffrono». La chiesa celebra riti, messe, battesimi, matrimoni e funerali. Sacramentificio.
Gli industriali hanno eletto il nuovo presidente per i prossimi 4 anni. È Carlo Bonomi, già presidente di Assolombarda, che è ha capo di una miriade di società del campo biomedicale, quello oggi più importante vista la pandemia che stiamo vivendo. E come sempre la Confindustria bussa a soldi. 30 miliardi, se l’epidemia finirà a giugno, 80 se dovessimo arrivare a dicembre. Miliardi subito senza burocrazia e senza fisco. Così ci riesco anche io a fare l’imprenditore. E per l’occasione gli industriali riscoprono i valori dello “spirito di comunità di Confindustria”. Anche un’associazione formata da esseri famelici in perenne concorrenza tra di loro che gioiscono quando gli altri falliscono, ha bisogno di “spirito di comunità”. Almeno fino al prossimo fallimento. E i lavoratori, quelli che producono la ricchezza di cui poi si appropriano gli industriali chi li rappresenta? Non andrà tutto bene se a dirigere le danze saranno gli stessi che ci hanno portano nel baratro.


17/04/20 : 9:12:01

FAME
La ricchezza sarebbe “la necessaria premessa di una socialità sostenibile” e chi si oppone alla ricchezza, “sotto sotto, preferisce un paese malconcio”. Lo sostiene stamattina Domenico Cacopardo sul quotidiano Italia Oggi. Se la prende anche con il Papa che ha più volte parlato contro le diseguaglianze dando così, secondo Cacopardo, “testimonianza della sua non conoscenza dei problemi economici delle società complesse”, definendo “semplicismo peronista” le sue proposte. Le posizioni del Papa, dice Cacopardo, non sono obbligatorie per i cattolici perché non sono espresse «ex cathedra». Insomma la solita vecchia tesi già nota a Marx ed Engels che chi non sostiene il capitalismo è un ignorante.
Cacopardo è membro fondatore di Aspen Institute Italia, associazione di cui è presidente Giulio Tremonti, che ha lo scopo di promuovere le idee del capitalismo. Si comprende così che egli odi Lenin e si opponga alle “geremiadi sulla iniquità sociale esistente” e alle “invocazioni a trasformare la prossima ripresa in un veicolo per una nuova equità” che dovrebbe portare ad una società socialista.
La quarantena prima o poi finirà ma è certo che non si potrà tornare alla vita di prima che ha messo il mondo in ginocchio. Non potranno più esserci 95mila voli aerei ogni giorno ne miliardi di auto che scaricano veleni nell'atmosfera, ne oceani pieni di plastica. Abbiamo bisogno di socialità e non di individualismo esasperato madre di tutti i mali della nostra società. “Il sazio non crede a chi ha fame”, dice un vecchio proverbio.


18/04/20 : 9:03:58

FOLLIA
Mettete le carte a posto” e “Carta canta”, sono le regole non scritte che vigono in qualsiasi organizzazione statale o privata che sia in previsione dei tempi di crisi. Le responsabilità e l’antico gioco dello scaricabarile (ricordate Adamo ed Eva?) vengono nascoste dietro ad un muro di carte, fax, email, relazioni, documenti. Nelle grandi aziende i responsabili dei vari settori passano parte del loro tempo a scrivere rapporti, resoconti di riunioni e a scambiarsi email anche se si sta nella stessa stanza. Per questo la Guardia di Finanza, quando indaga, sequestra masse enormi di carte, e oggi di computer e telefonini. Cercano “la carta” che inchiodi qualcuno alle proprie responsabilità.
L’emergenza coronavirus, si dice, ha colto tutti impreparati ma è una bugia. Sono per lo meno 20anni che gli scienziati di tutto il mondo hanno avvisato sul pericolo di una pandemia mondiale di vaste proporzioni. La quantità di virus scoperti negli ultimi 20 anni è impressionante ed è solo un caso che finora ci è andata bene. Alla follia del taglio della sanità insieme a quello di avere 20 servizi sanitari regionali l’un contro l’altro armati si è sommata la follia di 95mila voli aerei giornalieri che hanno diffuso ogni giorno in tutto il mondo milioni di persone e i virus che ognuno si porta addosso.
Se vogliamo che vada tutto bene dobbiamo tornare al Servizio Sanitario Unico cancellando l'obbrobrio del federalismo che è una macchina per fare soldi. E dobbiamo fermare la follia dei voli aerei di massa e soprattutto la follia della guerra.


19/04/20 : 9:03:52

NON ANDRÀ TUTTO BENE
«Non ci sarà un posto dove nascondersi. Se mancheremo di impegnarci in un programma di ripresa economica post-coronavirus trainato da una consapevolezza sociale e ambientale, imboccheremo inevitabilmente una strada molto peggiore della catastrofe provocata dal coronavirus. Per difenderci dal coronavirus possiamo rinchiuderci nelle nostre case ma, se non riusciremo a dare risposte adeguate alle questioni globali in costante peggioramento, non avremo dove nasconderci da Madre Natura arrabbiata con noi e dalle masse degli arrabbiati di tutto il pianeta».
Sono queste le conclusioni di un lungo articolo di Muhammad Yunus, pubblicato su Repubblica.it lo scorso 17 aprile. Non si può continuare con un modello di vita che non rispetta l’ambiente, che scarica nell’atmosfera miliardi di tonnellate di veleni di tutti i tipi. Ogni bomba che esplode uccide il pianeta e con il pianeta moriremo ANCHE noi e non ci saranno future generazioni.
Muhammad Yunus è l’ideatore del microcredito. Lo chiamano il banchiere dei poveri e per la sua iniziativa ha vinto il premio Nobel per la pace 2006.
Ma il mondo sta andando in tutt’altra direzione. Le dichiarazioni di Trump di questi giorni non sono altro che la ricerca dell’ennesimo casus belli per rilanciare la guerra. E mezza Italia riapre a partire dall’alta moda. I ricchi vogliono continuare a godere della ricchezza sociale di cui si sono impadroniti e muoia chi deve morire. E c’è chi continua a giocare a chi ce la più duro. Non andrà tutto bene se va avanti così. Sappiatelo.


20/04/20 : 9:21:52

RAMADAN
L’Islamofobia al tempo della pandemia continua. Oggi i soliti giornali islamofobici lanciano l’allarme “ramadan” che inizierà fra il 23 e il 24 aprile. Il solito quotidiano islamofobico parla di “rischio che si verifichino tensioni e disordini” perché “gran parte dei musulmani in suolo italiano è fortemente attaccata alle proprie abitudini derivanti dai Paesi d’origine” che contrasterebbero con le norme anti-pandemia emesse dal governo.
Ovviamente non è vero proprio nulla perché le comunità islamiche in Italia sono state le prime a fermare tutte le proprie iniziative comunitarie ben prima che il governo emettesse le proprie norme. Di più le associazioni di volontariato islamico si stanno impegnando in prima persona nel soccorso alle popolazioni colpite dalla epidemia come la Onsur Italia. E c’è poi l’appello dell’UCOII ai musulmani a donare il sangue che in periodo di pandemia è oltremodo importante. Ma questo ai razzisti in servizio permanente dietro le loro tastiere non importa nulla. Mentre gruppi religiosi cattolici celebravano riti che poi si sono trasformati in contagio per chi vi ha partecipato, le comunità islamiche hanno chiuso tutti i centri islamici autonomamente.
Il nostro giornale seguirà il ramadan con particolare attenzione. Tutti i giorni, a partire da venerdì 24 aprile, trasmetteremo sul nostro sito e sui canali social approfondimenti audio-video sul tema Ramadan intervistando esponenti delle comunità musulmane in Italia e nel mondo e cristiani impegnati nel dialogo con l’islam. Seguiteci. Ne vale sicuramente la pena.


21/04/20 : 9:23:51

ISLAM, I SOLITI CLICHÉ
Divieti, censure e proteste: il Ramadan che preoccupa”. È questo il titolo di un articolo pubblicato oggi sul quotidiano della CEI Avvenire che usa lo stesso linguaggio e gli stessi sottintesi con sfondo islamofobico di fogliacci quali “Libero” o “il giornale”. L’articolo parla di ciò che potrebbe accadere, e sottolineo potrebbe, nei paesi arabi o a maggioranza musulmana nel prossimo Ramadan a cominciare dall’Arabia Saudita, passando per Indonesia Algeria e Marocco, in relazione alla pandemia in corso che non ha risparmiato alcun paese. Viene fornito un guazzabuglio di notizie raccontato con lo stile di un pessimo romanzo giallo dove il maggiordomo è sempre l’omicida e gli arabi o i musulmani sono sempre sporchi, brutti e cattivi e fonte di tensioni.
Che nel mondo ci siano problemi e tensioni è una banalità ma un giornale, per essere tale, dovrebbe essere sempre in grado di distinguere una notizia dalle opinioni che si possono esprimere su quella notizia. Quando si mischiano le due cose e si fanno diventare “notizie” le proprie opinioni e quando si riempiono di “se” i propri articoli non si fa buon giornalismo, si fa disinformazione. E si fa disinformazione accostando la parola Ramadan alla parola “preoccupa” o a “divieti censure e proteste”. Quando si parla di islam i giornali italiani usano tutti lo stesso cliché della destra fascio-leghista. Tutto ciò che è islam per costoro è sempre sporco brutto e cattivo. Come quando parlano di Napoli e dei napoletani. Non se ne può più.


22/04/20 : 8:50:33

MADRE TERRA
Lo scorso 22 febbraio, quando iniziò la crisi del COVID-19, le TV trasmisero per 24 ore sul virus notizie terroristiche confuse e contraddittorie. Sembrava l’inizio dell’ennesima guerra economico-militare. Pur conoscendo la situazione disastrosa degli ospedali italiani non avevo dati sulla situazione in Lombardia e su ciò che poteva succedere se l’epidemia fosse scoppiata in un’area geografica, quella della Pianura Padana, che è la più inquinata al mondo. Non sapevo nulla sul primato della Lombardia per le malattie polmonari e sul fatto che le polveri sottili sono il veicolo su cui si attaccano i virus epidemici. Oggi è chiaro che il terrore profuso a piene mani fra la gente è servito a coprire le responsabilità di chi ha ridotto la sanità in Italia ad un business e che ha su di se la responsabilità degli oltre 25mila morti a cui siamo giunti. E a questo poi va aggiunto la recessione mondiale iniziata alla fine del 2019, e i tanti depistaggi, sul virus creato in laboratorio e poi la guerra ai cinesi, alla Germania, all’Europa, e ieri le reiterate minacce di Trump contro l’Iran. Tutto per coprire le responsabilità delle privatizzazioni e del fallimento di un sistema sociale parassitario e nefasto che ha ridotto la Terra ad una discarica di veleni.
Questa pandemia è un punto di non ritorno. O si cambia o si muore. O si fermano ora e subito tutte le guerre e tutte le immonde spese militari o è l’ecatombe nucleare e la fine dell’umanità. La Terra e l’universo andranno avanti lo stesso. Ricordiamolo.


23/04/20 : 9:10:00

Nel Ramadan la forza
Il Ramadan, che inizia oggi, è la forza dell’Islam. Questo mese di digiuno riconcilia i musulmani fra di loro, con la natura nella quale viviamo e con se stessi e li impegna a sopportare le difficoltà e il dolore e a trovare la “strada di Dio” che è liberazione dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Chi attacca e perseguita i musulmani ha paura della forza del Ramadan che non a caso è definito un “pilastro dell’islam”. E chi ha mire egemoniche teme questa forza che è forza di liberazione.
Il mondo cosiddetto cristiano non ha oggi la stessa forza. È un mondo diviso, lacerato, interessato a riti sacri o alla gestione del proprio otto per mille, intriso di poteri economici, politici e militari. È un mondo in gran parte responsabile dei mali che affliggono l’umanità e ha ragione fratel Enzo Bianchi, già priore di Bose, che tempo fa affermò: “Quando leggo che noi cristiani siamo due miliardi anziché gioire sono sconvolto: con tanti cristiani il mondo non dovrebbe essere migliore?
Chi si è messo alla sequela di Gesù non può che amare e dialogare con i musulmani che anch’essi amano Gesù e sua Madre Maria. I conflitti fra cristiani e musulmani, che anche in questi giorni di pandemia vengono agitati, come tutti i conflitti, non hanno a che fare con l’essenza del messaggio evangelico o del Corano ma attengono al campo economico-politico che sfrutta il fattore religioso per soffiare sulle guerre.
E allora buon Ramadan ai musulmani.
Sconfiggiamo insieme i nemici della pace.


24/04/20 : 8:49:54

ORA E SEMPRE RESISTENZA
25 Aprile 2020, Festa della Liberazione dal nazifascismo che non è morto. “Il grembo che lo ha generato è ancora fecondo”, scriveva Bertold Brecht. E infatti ci sono le organizzazioni apertamente nazifasciste che scorrazzano nel nostro paese come Forza Nuova o CasaPound e le centinaia di sigle e di gruppuscoli accomunati dall’etichetta “sovranista”. E ci sono i partiti come Fratelli d’Italia, che porta nel suo simbolo quello che fu il simbolo del MSI, e c’è la Lega, i cui rapporti con fascismo e nazismo sono profondi e ben documentati in decine di libri e inchieste televisive. E c’è Forza Italia, il cui padrone dichiarò che Mussolini "Per tanti versi ha fatto bene", che è tanto italiano da essere scappato a Nizza e ha portato la sua azienda in Olanda.
Ma il nazifascismo non è morto anche perché abbiamo un Trump, presidente USA, che è un fascista dichiarato e ammiratore di Mussolini. Egli è il tessitore della rete dei sovranisti mondiali la cui forza organizzata è fatta di fondamentalisti protestanti e cattolici ultra tradizionalisti. Un Trump che vuole la guerra contro l’Europa da un lato e la Cina dall’altro. Finora ha ottenuto la brexit e ha al suo soldo partiti come Lega e FDI che gridano “prima gli italiani” ma sono al soldo di Trump. Un Trump che parla di iniezioni di candeggina come cura contro il COVID19 crede di avere il mondo nelle mani. Lo hanno già ridotto ad una discarica di veleni e vogliono continuare a farlo.
Ora e sempre resistenza, non c’è altro da fare. Buon 25 aprile.


25/04/20 : 9:01:39

BELLA CIAO
I peggiori fascisti sono quelli in gonnella. La Giorgia nazionale si è arrabbiata per la nuova versione di Bella Ciao cantata ieri da Francesco Guccini che la attualizza citando come invasori Berlusconi, Salvini e Meloni. Vuole farsi passare per vittima, lei che ha gridato di nuovo “dio, patria e famiglia”, e vorrebbe cancellare la memoria delle stragi nazifasciste compiute in Italia dal 1943 al 1945. Ce ne sono state oltre 5000, con decine di migliaia di morti. Solo a Sant’Anna di Stazzena si contarono 560 morti di cui 130 bambini. Le potete trovare tutte su un sito che si chiama Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia. Stragi compiute insieme da nazisti e fascisti italiani della cosiddetta RSI (Repubblica Sociale Italiana), la repubblichetta creata dopo l’otto settembre del 1943 nella sede dell’ambasciata tedesca di cui fu nominato capo quel Mussolini cacciato dal potere il 25 luglio del 1943. Fascisti italiani asserviti al nazismo che svolgevano la funzione di delatori prezzolati per il rastrellamento e la deportazione di civili mandati nei campi di sterminio o al lavoro coatto. Fascisti che si resero anche protagonisti di una propria autonoma strategia stragista. Fascisti al soldo dello straniero come è oggi la Giorgia nazionale che è al servizio di Trump e del grande capitale imperialistico USA. Fascisti che gridano “forza Italia” ma poi hanno le loro aziende con sede in Olanda. Fascisti invasori, fascisti feccia e criminali ieri come oggi. Nulla di nuovo è da oggi la Bella Ciao di Guccini, sarà la nostra. Ascoltatela.


26/04/20 : 8:39:33

STUPIDITÀ
Il virus aiuta gli autocrati”, scrive oggi Ezio Mauro su “la Repubblica”. “La pandemia favorisce un potere nuovo, un ordine incardinato sull'abuso e sull'incoscienza del limite”, scrive Mauro che scopre l’acqua calda affermando anche che “la paura crea l'emergenza” e “l'autorità la usa per deformare i suoi confini”. E parla di ciò che sta accadendo in Europa e nel mondo, di Orban, delle Filippine, del Brasile e della Polonia e degli 84 paesi che hanno adottato leggi eccezionali. E si inventa “l'infezione della democrazia”. Non parla dell’Italia, dei vari “governatori sceriffi” che giocano a chi ce l’ha più duro e della destra fascio-leghista che è pronta per i pieni poteri. Non parla dei tanti abusi che migliaia di cittadini stanno subendo ogni giorno da chi usa la propria divisa per vessare il malcapitato di turno. Non parla dello stato pietoso del giornalismo italiano prono come non mai ai voleri della classe capitalistica. Dimmi chi ti paga e capirò cosa scrivi diceva qualcuno.
Dittatori nascono in ogni ambito. E i dittatori non sono una “infezione della democrazia”. Esercitano la dittatura, cioè repressione, abuso di poteri, violenza gratuita è portano la stupidità al potere e più stupidi sono più potere hanno. Vedi Trump, che può decidere di distruggere il genere umano, e la sua cura a base di varechina per il COVID19. E nessuno ne ha chiesto l’interdizione.
«Due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, ma sull’universo ho ancora dei dubbi», scrisse (forse) Einstein.


27/04/20 : 9:10:46

MADRE TERRA
Virus e batteri sono fatti tremendamente materiali, si attaccano agli esseri viventi che se li portano dietro anche senza sapere di averli addosso e senza conoscerne il numero o le loro caratteristiche positive o negative che siano. E i virus non domandano se uno è religioso o meno e in quale dio crede, se è ricco o povero, se semplice uomo della strada o capo del più potente stato del mondo, se scienziato o l’ultimo stupido messo a capo di qualcosa. Con i virus conviviamo da alcuni miliardi di anni e continueremo a farlo perché nonostante tutta la metafisica inventata finora dobbiamo fare i conti con la nostra materialità. Siamo costretti ad essere materialisti dalla nostra stessa natura umana. E stamattina invece scopriamo, leggendo i giornali, che il premier Conte ha dichiarato “non siamo materialisti” in merito allo scontro in atto tra Governo e Cei sulla riapertura delle Messe, come se il “non essere materialisti” ci mettesse al sicuro da questi piccolissimi e micidiali virus che non sono stati mai fermati da alcuna statua miracolosa e da alcuna dichiarazione di fede. E del resto la sapienza antica contenuta nei libri sacri delle varie religioni promuovono prudenza da un lato e speranza dall’altro insieme all’invito a non abusare della Terra su cui viviamo e della materia di cui siamo fatti. Terra che dobbiamo rispettare e amare come faremo con nostra madre o nostro padre. E molti infatti la chiamano “Madre Terra”, l’unica che abbiamo e di cui non possiamo fare a meno CEI, Conte e tutte le religioni permettendo.


28/04/20 : 8:59:52

ERRORI
L’umanità avanza per errori successivi. Non c’è campo della conoscenza umana che non sia caratterizzato da questo dato. Sbagliando si impara e si producono salti di qualità. È così in tutti i settori tecnologici, nella medicina, nella biologia, nella fisica, ma anche nella filosofia. E dietro agli errori tecnologici ci sono spessissimo centinaia di morti. Pensate quanti morti hanno fatto gli errori dei software usati nel pilotaggio dei moderni aerei civili. Dietro ad ogni norma tecnica ci sono centinaia di morti.
Così è nella vita sociale che nel corso dei secoli ha subito profondi cambiamenti nella sua struttura. Dalle società primitive siamo giunti oggi in una situazione di mondo globalizzato e profondamente interconnesso e ciò che succede all’altro capo del mondo si riflette nella nostra vita anche a decine di migliaia di km di distanza, come abbiamo appreso con la pandemia che stiamo vivendo. Viviamo una crisi profonda che è filosofica, politica, economica, religiosa, di rapporti sociali e abbiamo rapporti di produzione, come li chiamava Marx, fermi al 1500 quando è nato il sistema capitalistico. Proprietà privata dei mezzi di produzione e accumulazione capitalistica non sono più sostenibili o cambiamo sistema o il mondo imploderà. Il capitalismo è stata una fase dello sviluppo sociale oggi questo sistema non è più adeguato all’umanità. O scegliamo l’umanità o moriamo col capitalismo. O solidarietà e socializzazione di tutto o è la morte di tutti. Non c’è alternativa.


29/04/20 : 8:41:57

TORNIAMO UMANI
La pandemia sta creando dei mostri. Ci viene detto di diffidare di tutti e tutto. E si parla di “distanziamento sociale” anziché di “distanza di sicurezza”. E c’è chi ci invita a chiuderci in noi stessi e a rifiutare il diverso e a chiudere sia le frontiere delle nazioni sia quelle culturali e a mettersi dentro uno scafandro di idiozie e perversione pensando di potersi salvare da soli. Si stimola il tutti contro tutti e c’è chi si spaccia per innocente pur avendo finora coperto e sostenuto ladri, evasori fiscali e parassiti di Stato.
«Il distanziamento sociale è qui per rimanere molto più di qualche settimana. Stravolgerà il nostro modo di vivere, in un certo senso per sempre». Lo hanno annunciato lo scorso 17 marzo i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT). È la dichiarazione di chi non vuole cambiare nulla di un modo di vivere che ha ridotto la terra ad una discarica di veleni. E si preparano a rilanciare i 95mila voli aerei al giorno e l’uso sfrenato delle auto. E per continuare con l’abuso della Madre Terra bisogna mettersi lo scafandro e vedere nel nostro simile il nemico e la sua morte come la nostra vita (mors tua vita mea). E su questa impostazione c’è chi ha già trasformato il COVID19 e le future pandemie in un nuovo business, a cominciare dalle mascherine che oggi, col prezzo calmierato del governo, costano 10 volte il loro prezzo pre-pandemia.
Occorre tornare ad essere umani. E a socializzare la ricchezza ingiustamente accumulata. Questa è l’unica cosa da fare.


30/04/20 : 9:22:41

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Domenica 03 Maggio,2020 Ore: 18:35
 
 
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