- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (353) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Non siamo tutti uguali. Uomini e donne di volontà buona uniamoci!,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Non siamo tutti uguali. Uomini e donne di volontà buona uniamoci!

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
N
on siamo tutti uguali. Ci sono le persone cattive, ci sono quelli che anche a Natale uccidono i bambini, uccidono gli operai sui cantieri e nelle fabbriche, inquinano la terra, l’acqua, l’aria che respiriamo. Ci sono quelli che anche a Natale bruciano i rifiuti, i boschi e buttano la spazzatura e i veleni industriali nei fiumi, nei lagni, nei mari. Ed i continenti di plastica crescono negli oceani, e i pesci si cibano di plastica che poi ci ritorna nel piatto. E le persone a migliaia di migliaia si ammalano di cancro, a cominciare dai bambini, i più deboli e indifesi. E ci sono quelli che gioiscono per i migranti morti nel Mediterraneo e sono per la criminalizzazione di chi li va a soccorrere e di chi è contro la guerra o di chi è contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e vuole la pace e la giustizia sociale.
E c’è chi si addestra ogni giorno alla guerra, chi si prepara anche ad obbedire all’ordine di lanciare ordigni nucleari che porteranno alla distruzione totale della specie umana. E c’è chi diffonde paura e sa agitare solo spettri perché così le industrie degli armamenti aumentano i loro fatturati. Ed inventano storie di complotti e di invasioni, e gridano allo scontro di civiltà, e gridano all’odio razziale e cianciano di razze superiori alle altre e parlano di “suprematismo bianco” e propugnano “il prima io e morte a tutti gli altri”. E sobillano l’odio fra le religioni, loro che adorano “il dio denaro” nel nome del quale si combattono tutte le guerre.
No, non siamo tutti uguali. Chi produce armi sempre più distruttive è la feccia dell’umanità. Chi si addestra alla guerra e ad uccidere è la feccia dell’umanità.
«Disprezzo profondamente chi è felice di marciare in ranghi e nelle formazioni al seguito di una musica; - diceva Einstein - costui ha ricevuto solo per errore il cervello: un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente. Bisogna sopprimere questa vergogna della civiltà il più rapidamente possibile. L'eroismo comandato, gli stupidi corpo a corpo, il nefasto spirito nazionalista, come odio tutto questo! E quanto la guerra mi appare ignobile e spregevole! Sarei piuttosto disposto a farmi tagliare a pezzi che partecipare ad un'azione cosi miserabile. Eppure, nonostante tutto, io stimo tanto la umanità da essere persuaso che questo fantasma malefico sarebbe da lungo tempo scomparso se il buon senso dei popoli non fosse sistematicamente corrotto, per mezzo della scuola e della stampa dagli speculatori del mondo politico e del mondo degli affari».
No, non siamo tutti uguali. Ci sono i cattivi, quelli che credono di essere più furbi degli altri e che pensano che la loro cattiveria li salverà poi dalla morte, che è l’unica cosa che ci rende tutti uguali, “A livella”, come la chiamava Totò. Ci sono quelli malati di ingordigia, che mettono il loro guadagno immediato prima di tutte le altre cose, prima anche dei figli e figlie che essi stessi hanno generato.
Le persone buone non sono uguali a quelle cattive. Almeno a Natale gridiamoglielo in faccia a chi è cattivo. Diciamoglielo che essi sono “la schifezza, della schifezza, della schifezza, della schifezza degli uomini”, come diceva un altro grande napoletano, Eduardo De Filippo nel suo famoso “pernacchio”. Rompiamo il muro di silenzio che a Natale diventa ipocrisia pura, e che trasforma tutti, buoni e cattivi, in un’unica melassa disgustosa e indigeribile.
No, non siamo tutti uguali.
Noi che siamo per la pace, la giustizia sociale, la solidarietà, che non inquiniamo, che siamo contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo noi siamo l’umanità. Il resto è disumanità, è feccia, è tutto il peggio che c’è sulla Terra e che l’ha resa una pattumiera.
Ho un sogno. Che un giorno non lontano tutti i cattivi di questo mondo possano essere confinati su un’isola e costretti li a combattere la loro ultima battaglia e che essi alla fine possano scomparire tutti dalla faccia della Terra insieme alle loro armi malefiche, liberando l’umanità dalla loro presenza per consentirci di continuare a vivere su una Terra finalmente libera dal male.
È un sogno lo so. È un sogno che io, insieme a tanti altri, chiamo comunismo. È un sogno che significa condivisione, fraternità, amore fraterno, amicizia, assenza di odio e violenza, che sono possibili se riusciamo a capire che essere buoni non è la stessa cosa che essere cattivi e se riusciamo a capire quali sono i meccanismi sociali che generano l'ingiustizia e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Ed è un sogno che tutte le persone di volontà buona possono realizzare se solo riescono a trovare il coraggio di affermare la lor positiva diversità perché la cattiveria, e tutto ciò che ne consegue, non è mai giustificabile e non è mai accettabile. È la cattiveria e l'ingordigia che distruggono la nostra umanità.
«La moltitudine dei credenti viveva di un cuore solo e di un'anima sola. Nessuno di loro reputava proprio quel che possedeva. Ma tutto era comune fra loro... Non c'erano poveri nella comunità. Chiunque possedesse campi o casa, vendeva tutto, per deporre ai piedi degli Apostoli la somma ricavatane. E tutto si divideva fra i singoli secondo i bisogni di ciascuno». (Atti 4,32-35)
Questo è stato il sogno delle prime comunità di seguaci dell’UOMO chiamato Gesù di Nazareth. È ancora il sogno di milioni e milioni di persone che non hanno ancora trovato il coraggio di affermare la propria positiva diversità.
Uomini e donne di volontà buona uniamoci. Abbiamo un mondo da guadagnare.
Giovanni Sarubbi



Mercoledì 25 Dicembre,2019 Ore: 11:06
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info