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www.ildialogo.org Pasqua, non c'è nulla da festeggiare!,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Pasqua, non c'è nulla da festeggiare!

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
U
n mondo in guerra. Una guerra mondiale che dura da 18 anni. A pezzi, su più fronti, perennemente presente nella vita di tutti i giorni. Milioni di morti, milioni di profughi, immense devastazioni, ambiente inquinato. Mare, fiumi, laghi, terra, aria. Persino lo spazio è inquinato dai nostri rottami spaziali. Donne vecchi bambini affogano nel Mediterraneo e in altri mari mentre scappano dalla guerra. E milioni sono i profughi climatici. E c'è chi, in nome di presunte “radici cristiane dell'Europa”, chiude i porti, fa la faccia truce, dice parole immonde e disumane, diffonde paura e odio, calpesta la democrazia e la Costituzione.
Questa è la pasqua 2019. Peggiore di quella dell’anno scorso e di tutte quelle che l’hanno preceduta. Questa è la pasqua che vogliamo festeggiare? Ma di quale resurrezione parliamo?
Si celebrano liturgie piene di incenso e paramenti luccicanti di oro e pietre preziose. E mentre un Papa di nome Francesco celebra una via Crucis dedicata agli sfruttati, un parroco della sua diocesi di Roma cede ai fascisti di CasaPound che gli hanno imposto di dare gli aiuti alimentari “solo ai poveri italiani” discriminando rom e migranti.
I sacrifici umani continuano come e più di duemila anni fa. I “Gesù cristi” continuano ad essere uccisi sui luoghi di lavoro da chi ha sete di potere e di guadagno e anzi usano proprio la figura di questo uomo-dio per continuare ad opprimere ed uccidere.
Il nome di Gesù di Nazareth è abusato e vilipeso da chi si scaglia contro i migranti, i poveri i diseredati. Così è stato da duemila anni a questa parte. Lo si è trasformato in “signore” invece che vederlo come un fratello alla cui sequela mettersi. Dio invece che uomo. Lontano invece che vicino . Un fratello o una sorella che tutti possiamo incontrare per strada nello sconosciuto che fa un tratto di strada insieme a noi come capitò ai due discepoli di Emmaus.
Quando ne prenderemo atto e butteremo a mare tutta questa oppressione costruita nel nome di Gesù? Quando diremo che lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è da bandire dalla faccia della terra? Quando smetteremo di strumentalizzare Gesù e di utilizzarlo per opprimere? Su Gesù di Nazareth è stata costruita una teologia alienante di cui occorre liberarsi.
Siamo in guerra con noi stessi. Uomini contro altri uomini. In guerra per i soldi, per il potere, per conquistare mercati, materie prime, per sconfiggere la concorrenza, per il dio denaro che muove il dio mercato.
E un centinaio di piccoli uomini avidi detengono oltre la metà della ricchezza del mondo condannando alla morte e alla miseria oltre la metà della popolazione mondiale.
Cosa abbiamo da festeggiare? Chi deve risorgere in questi giorni? Cosa è che deve risorgere in questi giorni.
Perché continuiamo a prenderci in giro e non guardiamo la realtà per quella che è?
E perché continuiamo a sfruttare questa immagine di "Gesù morto per la nostra salvezza e poi risorto” se poi siamo in una guerra devastante e fratricida?
E continueremo a mangiare casatielli, pastiere, pizze alle erbe, cioccolata come se nulla fosse. E maschi cattolici continueranno a chiedere la legalizzazione della prostituzione che è come legalizzare l'omicidio e la otterranno come hanno già ottenuto la “libertà di uccidere in casa propria”. Si chiamano sovranisti, si dicono cattolici ma del Vangelo non conoscono neppure l’ABC.
Ma di cosa parliamo?
La cattedrale di Parigi brucia e c’è subito uno sfruttatore di uomini e di risorse della terra che da solo dona 120milioni di euro per la sua ricostruzione. Soldi sporchi del sangue di tanti milioni di uomini e donne sfruttati. E quei soldi vengono accolti senza rimandarli al mittente. Vogliono continuare ad opprimere e vogliono continuare a farlo utilizzando quel dio costruito strumentalizzando Gesù di Nazareth che, se fosse di nuovo tra noi, li caccerebbe tutti dal tempio a frustate. Brucino pure tutte le cattedrali e nessuno mai più le ricostruisca.
Basta! Basta pasqua, basta ipocrisia, basta odio e violenza, basta guerra. Togliere ai ricchi per dare ai poveri. Abolire la proprietà privata dei mezzi di produzione e condividere le ricchezze che l'ingegno umano produce. Come facevano i cristiani all’inizio del loro cammino: «Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.» (Atti 2.44-45). Poi venne la proprietà privata e l’egoismo e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Questa sarebbe vera pasqua, passaggio dalla morte alla vita.
Quella che stiamo vivendo è la pasqua delle multinazionali dei dolciumi, della cioccolata, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
E allora non vi farò auguri di pasqua. Non servono. Ognuno sa che cosa deve fare per cambiare questo mondo. E allora facciamolo.
Giovanni Sarubbi
P.S. Sono stato ispirato nello scrivere questo testo dal ritrovamento nelle mie carte di un mio scritto del 1965. Avevo 14 anni. Lo scrissi in occasione della prima via crucis a cui ho partecipato nella mia vita. Mi incaricarono, non so perché, di scrivere una riflessione per una delle stazioni. Serviva un giovane e io lo ero. Erano gli anni del Concilio Vaticano II. Anche allora c’era la guerra in giro per il mondo. C’erano continui esperimenti nucleari. Anche allora c’erano sfruttati e sfruttatori e io mi schierai dalla parte degli sfruttati. Il parroco e i preti presenti non furono contenti per quello che dissi e cominciarono a guardarmi con sospetto. E forse continuano a farlo.



Sabato 20 Aprile,2019 Ore: 19:37
 
 
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