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www.ildialogo.org Gesù è femmina e nera. Auguri a tutti gli sfruttati del mondo,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Gesù è femmina e nera. Auguri a tutti gli sfruttati del mondo

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
I
l Natale non centra nulla, ma proprio nulla, con la nascita di Gesù di Nazareth. Da un punto di vista storico è oramai acclarato che di Gesù di Nazareth non possiamo scrivere alcuna biografia che sia basata su dati storicamente accertati[1]. Non si sa quando è nato realmente, in che giorno e in che anno. Lo stesso racconto della passione e morte presenta discordanze fra i 4 Vangeli considerati “canonici” da tutte le chiese cristiane. Le uniche notizie su Gesù ci vengono dai testi del Nuovo Testamento che sono racconti teologici e non cronache giornalistiche o storiche.
I racconti dei 4 evangeli non ci rimandano affatto a ciò che oggi è diventato il Natale e a ciò che esso è stato nel corso dei secoli. Tutta la favola del presepe, bella quanto si vuole, non ha riscontro nei testi evangelici “canonici” dove non c’è alcuna stalla, né l’asino e il bue come termosifoni per il piccolo Gesù. Negli unici due vangeli che parlano della nascita di Gesù, Matteo e Luca, si parla di “casa” mai di grotta. Nulla a che vedere con ciò che sono diventati i presepi oggi, che sono fra l’altro molto diversi da quello realizzato nel 1223 da Francesco di Assisi in quel di Greccio(RI). E, ovviamente ma è bene dirlo in tempi di ignoranza diffusa, non c’è alcun Babbo Natale con renne annesse o Befana che portano doni ai bambini di tutto il mondo. Ne ci sono panettoni, pandori, struffoli, mostaccioli o rococò o altri dolci tipici delle varie regioni del mondo che siano obbligatori per potersi definire “cristiani”. Insomma, cristianesimo, inteso come religione inaugurata al Concilio di Nicea nel 325 d.c dall’imperatore Costantino che lo presiedette, e vangelo di Gesù di Nazareth, sono due cose inconciliabili fra loro.
Se tutto ciò è vero, è incomprensibile il voler fare del presepe e del Natale uno strumento di battaglia politica da parte di coloro che fino a ieri adoravano il “dio Po” e i suoi sacerdoti poi condannati per truffa ai danni dello Stato per la cifra di 49 milioni di euro.
Eppure è quello che è andato in scena in questi ultimi mesi nel nostro parlamento, dove si sono susseguite diverse interrogazioni parlamentari sulla necessità di realizzare il “presepe in ogni scuola d’Italia”, con tantissimi comuni e regioni, soprattutto al nord, impegnati nella “guerra del presepe e del Natale”, sollecitate dalle dichiarazioni di un ministro e vicepresidente del consiglio, che è abituato ad indossare divise militari che per legge neppure potrebbe indossare, che minaccia TSO per coloro che osassero mettere in discussione il presepe e le “sacre tradizioni natalizie”.
Il modo con cui ne parlano e l’enfasi che alle loro dichiarazioni viene dato dalle TV mainstream, fa credere alla grande maggioranza della popolazione che ci sia qualcuno che voglia attentare alle “nostre tradizioni e alla nostra cultura”, spacciata come autenticamente cristiana e aderente ai millenari dogmi “cattolici”, Babbo Natale e Befana compresi.
La realtà è ben diversa. Da alcuni decenni ricevo regolarmente auguri per le feste di fine anno da parte dei miei tanti amici, fratelli e sorelle, musulmani. E io e tanti altri come me facciamo gli auguri ai musulmani in occasione delle loro feste. E lo stesso succede nei paesi del medio oriente dove da alcuni millenni convivono pacificamente cristiani e musulmani, con i musulmani e i cristiani che si scambiano gli auguri nelle loro rispettive feste.
Ci sarebbe allora solo da scompisciarsi dalle risate se non fosse una cosa tremendamente seria perché siamo nel pieno di una vera e propria guerra di religione.
La religione che sta combattendo contro le altre religioni è quella che ha la sua sede "teologica" nazionale in via Bellerio a Milano. Sede "teologica" che ha sfornato fior fior di sacerdoti che hanno proclamato il loro “vangelo” nascondendosi però dietro al vangelo autentico di Gesù che hanno solo agitato ed esposto in pubblico, senza averlo mai letto ne praticato. Ma il loro dio è ancora quello che sono andati ad adorare alle foci del PO. E questa loro adorazione ha fatto seccare oramai definitamente la sorgente di quel grande fiume dimostrando di essere falsi sacerdoti e anche molto menagrami, come tutti gli adoratori del dio che si venera nelle borse di tutto il mondo, il “dio denaro”, da Wall Street, alla City di Londra, a Tokyo, ad Hong Kong, a quella di Milano.
Il Natale che questi moderni sacerdoti del dio denaro celebrano è un Natale egoistico, basato sulla propria soddisfazione personale e al massimo di quella della propria ristretta parentela. È il Natale che gioisce per la chiusura dei nostri porti ai migranti con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di morti in mare o nei lager libici, bambini compresi. È il Natale del razzismo, del “vengo prima io e degli altri me ne fotto”. È il Natale del “me ne frego” fascista che ora si autodefinisce “sovranista” per continuare ad imbrogliare la gente. È il Natale della guerra, della “terza guerra mondiale a pezzi” che ha fatto già svariati milioni di morti. È il Natale delle bombe prodotte in Sardegna e che sono utilizzate in Yemen per bombardare quella popolazione. È il Natale dei nuovi duci o di coloro che aspirano ad esserlo, che preparano inganni ai danni del popolo e lo fanno usurpando il nome del popolo. È il Natale dei Ponzio Pilato che non sanno o non vogliono opporsi, pur potendolo e dovendolo fare, alla criminalità istituzionale che avanza e si è insediata al governo del paese e approva leggi razziste e palesemente incostituzionali.
A volte mi consolo pensando alla delusione che avranno tutti questi stupidi e violenti fascisti-sovranisti-razzisti quando, andando all’altro mondo, scopriranno che Gesù è in realtà nero e per di più femmina, e li giudicherà perché hanno consentito la morte di milioni di persone nelle guerre o nel mare mediterraneo, o per fame o sul lavoro.
Si perché Gesù, io ne sono certo, è femmina e per di più nera. Ma non ce n’è stato una sola. Di Gesù ce ne sono stati e ce ne sono milioni e milioni e sono per lo più neri, ma poi ci sono quelli gialli, verdi , bianchi o di altri colori e ci sono anche una moltitudine di donne. I teologi di via Bellerio, guidati da un cardinale americano, si ostinano a celebrarne uno solo, che hanno dipinto come maschio, bianco, bello e di “razza ariana” e trasformato nell’ennesimo dio, ma in realtà sono milioni e milioni e sono loro che renderanno concreta la giustizia su questa terra.
Voi adorate, o fate finta di adorare, un Gesù Dio, che come tutti gli dei pagani esiste solo nella vostra immaginazione e nel terrore che riuscite ad imporre alla gente. Ma qui sulla Terra ci sono i tantissimi “Gesù figli dell’uomo”, uomini e donne che lottano per la giustizia e che non sanno che farsene dei vostri santini, dei vostri incensi, tridui e novene, delle vostre madonne piangenti sangue e dei vostri sacrifici perenni che servono a coprire lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Voi, signori sacerdoti e improbabili teologi di via Bellerio, siete i nuovi Erode, vi atteggiate ad imperatori e come tutti gli imperatori commettete l’errore che vi sarà fatale, quello di voler imporre una religione di stato che sia diretta emanazione del vostro potere politico-economico. Ci hanno più volte provato e sono stati spazzati via. La storia vi ha già condannati e dovrà solo emettere una nuova sentenza a vostro carico come è già successo per tutti coloro che voi vi ostinate ad imitare.
Oggi siete riusciti, come hanno già fatto i vostri predecessori, a scagliare la rabbia della gente, oppressa e affamata dai padroni che voi sostenete, contro gli stranieri che avete accusato di tutti i mali del mondo. Avete messo poveri contro altri poveri. Ma avete messo i poveri italiani contro gli stranieri sbagliati, perché i veri “stranieri” non sono quelli che arrivano in Italia sui barconi ma sono quelli che stanno nelle sedi delle grandi industrie o delle grandi banche in Italia o nelle capitali finanziarie del mondo, New York, Londra, Parigi, Berlino, Tokyo, Milano … Quelli sono gli stranieri da combattere, quelli sono i corpi estranei da cacciare via dalle nostre società insieme ai loro lacchè e pennivendoli vari che ne magnificano le gesta e ne occultano la responsabilità.
L’umanità, quella a cui faceva riferimento il Gesù di Nazareth dei vangeli, è più forte di tutti gli dei del vostro Olimpo. Più forte del “dio Po”, del “dio denaro”, del “dio dell’imperatore di Roma”, del cristianesimo da lui generato, o di tutti gli imperatori del mondo che si considerano o “vicari di dio” o dei essi stessi.
Questo mondo fatto di oppressione e sfruttamento e di teologie e dogmi oppressivi è alla fine. I segni, per chi sa leggerli, sono chiari.
Io e quelli della mia generazione probabilmente non riusciremo a vedere la fine del vostro mondo fatto di sfruttamento e oppressione, ma a me consola l’idea che la linea è tracciata e che nessun cretino armato di rosario potrà bloccare la liberazione dell'umanità dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Festeggiare ed essere felici è un diritto inalienabile dell’umanità e non un privilegio concesso dagli imperatori di turno. Ben vengano le feste, ben vengano le feste di fine anno, ben venga il ricordo di esperienze e culture del passato, ben venga il carnevale, o la pasqua o qualsiasi altra festa esista, religiosa o no che sia e di qualsiasi religione. Ma guai a chi festeggia alla faccia ed in dispregio del resto del mondo, soprattutto se povero e derelitto. Guai all’egoismo e all’ingordigia che seppellirà chi se ne fa portatore.
E allora che il capitone possa andare di traverso, insieme a tutti i loro lauti pranzi, a chi celebrerà il “natale” a danno dei poveri del mondo.
Auguri invece a tutti i Gesù figli e figlie dell’umanità sfruttata e derelitta del mondo. Voi siete la speranza dell'umanità.
Giovanni Sarubbi
NOTE
1Vedi Giuseppe Barbaglio, Gesù Ebreo di Galilea – indagine storica, EDB 2002. A pag 8 Barbaglio riporta la nota affermazione di A. von Harnak che “ha affermato che di lui è impossibile scrivere una biografia e oggi nessuno lo può contraddire”.
 



Lunedì 24 Dicembre,2018 Ore: 16:59
 
 
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