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www.ildialogo.org Collaborazionismo? No grazie!,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Collaborazionismo? No grazie!

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
Q
ualsiasi regime politico ha bisogno di collaborazionisti. È un dato di fatto della politica che riguarda tutti i tipi di regime, da quello dittatoriale a quello democratico.
Il collaborazionismo può avere un connotato fortemente negativo, nel caso si tratti, per dirla con Hannah Arendt, di collaborare con “un regime in cui il crimine è legale ed anzi è la regola”[1]; o può essere connotato positivamente nel caso si tratti di un regime democratico in cui sono garantiti i diritti umani e le libertà fondamentali. Ma è anche vero che il termine collaborazionismo ha un significato prevalentemente negativo.
Anche il regime politico che si è instaurato nel nostro paese lo scorso 1 giugno, con l’insediamento del governo Lega – Movimento 5 Stelle, cerca collaborazionisti e ce ne sono molti e volenterosi in giro che si stanno muovendo tutti all’unisono. La loro parola d’ordine si racchiude nella frase: «lasciamoli lavorare e vediamo se il nuovo "governo del cambiamento" ci porta qualcosa di buono. In fondo è difficile, anche volendo, fare peggio del PD di questi ultimi anni...». Facciamoli lavorare, asteniamoci da qualsiasi giudizio nel merito di ciò che questo governo sta facendo. Stiamo zitti in particolare sulla questione dei migranti, sulla chiusura dei porti, sul grande carcere a cielo aperto che è la Libia che ha stretti rapporti con il governo Italiano. Taciamo sui morti nel Mediterraneo e sulla criminalizzazione delle ONG che salvano vite in questo mare. Ma taciamo anche sugli aspetti economici che cominciano a delinearsi come il quasi raddoppio delle spese militari che passeranno dal 1,4% al 2% del PIL. Questo il mantra che ci viene propinato dalle TV ma soprattutto attraverso i social-network dove il tam-tam è diventato martellante.
E dovremmo anche tacere sulla nuova legge sulla cosiddetta “difesa sempre legittima”, che in questi giorni ha cominciato il suo iter parlamentare, e sui legami tra questa legge e la lobby delle industrie italiane delle armi cosiddette leggere che è una delle prime del mondo. Così come dovremmo tacere sul progetto di legge che vuole legalizzare la prostituzione, o quello sulla cosiddetta flat-tax palesemente incostituzionale. Tutte leggi e iniziative che, se approvate, trasformeranno il nostro stato in un regime “in cui il crimine è legale” secondo la definizione della Arendt.
E dovremmo anche tacere e derubricare a boutade da comizio la dichiarazione dell’onnipresente ministro dell’interno/vicepremier/capo partito, sul loro rimanere al governo per i prossimi 30anni, dimenticando che in Italia si vota ogni 5 anni e che non può essere un capo partito a decidere chi governerà questo paese per i prossimi trent’anni. Se il primo atto del “governo del cambiamento” è quello di cercare di mettere il bavaglio alla stampa o a chi si oppone alle loro politiche quali saranno i passi successivi? Ma siamo al regime anche rispetto alle oramai molte querele che il ministro dell’interno/vicepremier/capo partito ha annunciato verso varie persone che gli si sono contrapposte. Per ora siamo alle querele, e poi cosa succederà?
A me personalmente non stupiscono affatto gli appelli continui che mi giungono al “lasciamoli governare” anche da persone da cui mai me lo sarei aspettato.
È una cosa già successa in tutti i passaggi epocali della storia come quello che stiamo attraversando e i motivi sono molteplici.
Ciò succede sia perché il collaborazionismo è sollecitato in modo diretto e organizzato dalle forze che hanno conquistato il potere, sia perché le promesse elettorali hanno suscitato tra la popolazione tali e tante aspettative che molti dal basso stanno cercando di fare tutto quello che è in loro potere per sostenere il governo nella speranza che esso mantenga le promesse fatte. Ma c’è il collaborazionismo di chi aspetta precise disposizioni di legge palesemente ingiuste e illegali, quali la flat-tax, o la cosiddetta “pace fiscale” di cui parla il solito ministro dell’interno/vicepremier/capo partito e che altro non sarà che l’ennesimo condono tombale a favore di chi ha evaso allegramente il fisco.
Tutti i governi si rivolgono alla loro base sociale e nell’attuale regime la base sociale costituita dalle piccole e medie industrie è molto forte ed è quella che unifica Lega e M5S. Base sociale che passerà all’incasso dei provvedimenti che ancora una volta tendono a distorcere la legalità e la Costituzione. E a pagare saranno i soliti noti, i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Anche questa una storia già vista.
La lezione della storia
E come è successo nel passato anche nell’attuale regime si cercano collaborazionisti nel campo avverso a quello governativo. Questo governo ha inserito nel proprio programma la realizzazione di iniziative contro l’Islam italiano,  i ROM e i migranti. La parola chiave è “RUSPA” usata continuamente dal ministro dell’interno/vicepremier/capo partito. È molto probabile, e stanno già venendo fuori, che sorgeranno collaborazionisti nel mondo musulmano fra i ROM e  gli stessi migranti. Il partito del ministro dell’interno/vicepremier/capo partito ha, infatti, come responsabile delle migrazioni un immigrato per di più nero. Nonostante il razzismo anti-meridionale che ha caratterizzato il partito del ministro dell’interno/vicepremier/capo partito , questo partito è riuscito ad espandersi anche al SUD e a trovare adepti anche a Napoli. Lo stesso ministro dell’interno/vicepremier/capo partito è stato eletto in Calabria cosa impensabile fino a pochi anni fa.
Non c’è nulla di nuovo, è già successo anche con gli ebrei ai tempi dell’antisemitismo durante la seconda guerra mondiale. Ma è successo anche in Sudafrica ai tempi dall'apartheid. Sia il nazismo sia il regime di persecuzione razziale del Sudafrica, si sono serviti per i compiti più bassi e brutali di collaborazionisti arruolati tra gli ebrei o i neri. È nota a tale proposito la polemica suscitata dal libro di Hannah Arendt citato che raccontò il ruolo di collaborazione con la Shoha dei Consigli ebraici(judenrat) venuto fuori durante il processo ad Eichmann, l’organizzatore della macchina di sterminio nazista, di cui il libro della Arendt è un resoconto stringente.
Il male può diventare una forza di massa e pensare di poter governare per i prossimi 30 anni (nella versione leghista) o mille anni (in quella del terzo reich) ad una determinata condizione che la Arendt individua con chiarezza.
«Nel Terzo Reich – scrive la Arendt - tutta la società "rispettabile" aveva in un modo o nell'altro ceduto a Hitler, virtualmente erano svanite le massime morali che determinano il comportamento sociale, e assieme ad esse erano svaniti i comandamenti religiosi ("non ammazzare") che guidano la coscienza»[2]. 
E affinché ciò avvenga è determinante il ruolo dei collaborazionisti.
«Non c'è dubbio, infatti, - scrive l’Enciclopedia dell’Olocausto - che il collaborazionismo costituì un elemento fondamentale per l'attuazione della "Soluzione Finale" e dell'assassinio di massa di tutte quelle categorie che il regime nazista aveva preso di mira, come del fatto che i collaboratori dei Nazisti commisero alcune tra le peggiori atrocità del periodo dell'Olocausto»[3].
Oggi, come durante il fascismo ed il nazismo, la domanda alla quale tutti abbiamo il dovere di rispondere e su cui la Arendt si interrogò, è una sola: che cosa sarebbe accaduto del fascismo e del nazismo "se un numero sufficiente di persone avesse rifiutato l' appoggio, anche senza fare una resistenza attiva, o una rivolta"? Quanto hanno pesato nella mostruosità della “soluzione finale” il collaborazionismo o il semplice stare alla finestra, il non opporsi ed il non gridare forte il proprio rifiuto di “ un regime in cui il crimine è legale ed anzi è la regola”, quale quello nel quale siamo entrati con il blocco dei porti e la criminalizzazione delle ONG che salvano vite?
La questione delle migrazioni
La questione delle migrazioni diventa dunque dirimente, come dirimente diventa la questione della libertà religiosa.
Sulla questione delle migrazioni ho più volte scritto che le forze della cosiddetta “sinistra” e anche molti settori delle religioni sono prigionieri della narrazione Leghista, quella che si basa sui cosiddetti “trafficanti di esseri umani” e sulla esistenza di un “complotto della grande finanza internazionale” che vorrebbe realizzare una sostituzione etnica della popolazione europea favorendo e incentivando l’emigrazione di massa dei popoli africani e asiatici verso l’Europa. Questo complotto prende il nome di “Teoria del complotto sul piano Kalergi” di cui indichiamo nelle note alcuni link ad articoli presenti in rete[4]. Questa teoria, assolutamente falsa ed inventata di sana pianta, è la versione moderna del complotto giudaico-massonico di cui parlavano i famosi ed altrettanto falsi “Protocolli dei savi di Sion” del 1905, su cui si è costruito tutto l’antisemitismo della prima metà del secolo scorso e che è servito come carburante per le due guerre mondiali del 1900.
Oggi siamo di nuovo nella stessa situazione di 100 anni fa. Siamo di nuovo a combattere con le bugie, oggi le chiamano fakenews, e con organizzazioni politiche della destra fascista e nazista, comunque mascherati, che le diffondono sistematicamente con l’aggravante che i mezzi di comunicazione di massa sono oggi incommensurabilmente più potenti e invasivi rispetto ad un secolo fa, con i social network che sono diventati la vera arma di distruzione di massa di qualsiasi coscienza critica.
Sulla questione migranti ci sono in circolazione documenti di persone immigrate in Italia da molti anni che, magari anche in buona fede, cercano di dare un sostegno alla narrazione della Lega nord fornendo anche cifre del presunto "traffico di esseri umani" che starebbe dietro alle migrazioni nel quale sono coinvolti una settantina di milioni di persone a livello mondiale. Ma si tratta di cifre che sembrano essere il frutto del gioco a chi la spara più grossa. Si parla di 100, 150 miliardi di dollari ma perché non 1000? In alcuni testi si cita l'ONU o documenti della TV araba Al Jazeera senza però fornire alcun riferimento a documenti precisi. E poi chi sborserebbe questa massa enorme di miliardi? E che utilità ne avrebbero gli uomini più ricchi del pianeta che, fra l’altro, si sono espressi più volte contro il fenomeno migratorio, vedi Bill Gates?
Vescovi, preti, forze politiche anche di "sinistra" sono prigionieri di questa narrazione che si basa sul nulla.
Si racconta che in Africa esistano organizzazioni che vanno in giro per tutti i villaggi a magnificare la realtà europea e a promettere per pochi soldi il viaggio verso il benessere.
Io non sono mai stato in Africa e non so quali forze si muovono nei vari paesi. So che in Africa domina il sistema capitalistico con il suo corredo di delinquenze e mafie, come nel resto del mondo, che speculano sulla ignoranza delle popolazioni. Ma so che le guerre in corso in Africa sono tante e queste guerre costituiscono quelli che i sociologi chiamano "fattori di spinta" delle migrazioni insieme alla miseria derivante dalla rapina delle risorse fatta dalle multinazionali  e dai cambiamenti climatici. Senza questi "fattori di spinta" non ci sarebbe nessuno disposto ad imbarcarsi in un viaggio di cui non si sa l'esito. E si tratta di guerre combattute con armi europee, ed italiane in massima parte, e chiunque si ponga il problema di fermarle si scontrerà con gli interessi delle industrie da guerra che hanno la loro sede proprio nelle regioni dove la Lega è maggioritaria. Spostare l’attenzione dalla guerra e dirottarla verso fenomeni non principali diventa dunque fondamentale per le industrie da guerra per continuare a mantenere il loro business. C'è, infine, la questione della chiusura di canali legali di trasporto verso l'Europa. Se ci sono persone che cadono vittime di organizzazioni criminali che magnificano la realtà europea, questa è responsabilità dei governi europei, che negano visti legali, e delle multinazionali che sfruttano l'Africa.
Il termine trafficante, lo abbiamo più volte detto, è fuorviante ed è stato scelto con cura dalla Lega per criminalizzare i migranti e spostare l'attenzione dalle guerre in corso e dallo sfruttamento delle risorse dei paesi africani da parte delle multinazionali imperialiste nord-americane che sono la questione principale. È un termine che nasce nell’ambito della “teoria del complotto di Kalergi” basata sul nulla. Teoria del complotto che, come quella sullo “scontro di civiltà”, favorisce la guerra e le industrie di armamenti. Il “dio denaro” che è l’unico “dio della guerra” vuole altre vittime e i collaborazionisti, anche quelli in buona fede, servono questo dio.
Il problema sono dunque le guerre e lo sfruttamento delle risorse da parte del sistema imperialistico multinazionale che ha mandato in miseria l'Africa, arricchendo le élite locali costituite da personale politico corrotto e legato a filo doppio alle multinazionali.
Rimanere umani
Chiunque voglia rimanere umano e fare tesoro della lezione della storia non può in alcun modo sostenere la stessa narrazione di Salvini e chiunque lo faccia e qualunque pelle abbia e qualunque religione professi è un collaborazionista di quella “banalità del male” che tanto male e distruzioni ha già provocato nel secolo appena passato.
E in ogni caso salvare le vite prescinde da qualsiasi valutazione su ciò che spinge i migranti ad affrontare i viaggi verso l'Europa. Chi nega il salvataggio delle vite o è complice dei regimi africani che affondano i barconi carichi di migranti, invece di salvarli, non può in alcun modo avere il nostro appoggio.
I migranti, non dobbiamo dimenticarlo, sono le vittime e noi non possiamo che essere dalla parte delle vittime.
Per questo noi non stiamo con Salvini e soci e risponderemo sempre con un “No grazie!” a qualsiasi proposta di collaborazione con quelli che sono oggi la reincarnazione del male.
Crediamo sia necessario organizzare una resistenza quanto più diffusa possibile ad un governo che è già fascismo senza farsi alcuna illusione sia sul concetto di "unità", che si fa solo sui contenuti, sia sulla possibilità che le contraddizioni esistenti tra Lega e 5Stelle li portino alla rottura. Credo che il rapporto tra 5S e Lega sia più profondo di quello che appare perché questo rapporto è determinato dalle forze sociali che ne costituiscono la base. Classe sociale piccolo borghese che non metterà mai in discussione gli interessi economici sociali delle grandi multinazionali delle armi e gli interessi dell'imperialismo americano. L'esplodere delle contraddizioni fra lega e 5s non saranno dirompenti e non li faranno cadere, almeno nel breve e medio periodo.
Giovanni Sarubbi

NOTE

1La Banalità del male , Hannah Arendt, Feltrinelli editore, Prima edizione italiana 1964 p. 293
2La Banalità del male , Hannah Arendt, Feltrinelli editore, Prima edizione italiana 1964 p. 296



Lunedì 23 Luglio,2018 Ore: 09:44
 
 
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