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www.ildialogo.org Ignocrazia!,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Ignocrazia!

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi

C
he Papa Francesco telefoni a qualcuno in giro per il mondo non fa oramai più notizia. Succede una o due volte al mese e così nessuno ci fa più caso. L’ultima telefonata però merita di essere citata. È quella fatta lo scorso 25 giugno al neo sindaco di Messina Cateno De Luca che ne ha dato notizia. Si è occupato della vicenda anche il nostro amico Augusto Cavadi in suo articolo che abbiamo ripreso sul nostro sito e che vi consigliamo di leggere[1]. Oggi voglio sottolineare, di questa telefonata, un aspetto apparentemente marginale ma che ci fa comprendere i tempi che stiamo vivendo.
Il Papa ha telefonato a De Luca per ringraziarlo di aver portato dei fiori alla Madonna per ringraziarla dell’elezione a sindaco.
La cosa che mi ha colpito di questa vicenda sono le parole usate dal sindaco per raccontare la telefonata. Egli ha concluso il suo racconto affermando: «Sono ancora costernato ed emozionato – ha scritto De Luca – e prima di chiudere la telefonata ho messo il viva voce per far sentire all’intera giunta, a mia moglie ed a Danilo lo giudice la voce del Santo Padre e tutti ci siamo emozionati».
La stessa identica frase è stata riportata da vari giornali locali, segno che è stata effettivamente scritta dal sindaco e non si è trattato di una errata interpretazione giornalistica.[2]
Costernato? E perché il neo sindaco De Luca si è sentito “costernato” per la telefonata del Papa? E perché nessun giornalista si è posto la domanda e non gli ha chiesto spiegazioni?
La parola costernato [ agg. part. pass. di costernare], secondo il vocabolario Treccani on-line significa «Abbattuto profondamente, avvilito, dolorosamente sorpreso per qualche brutta notizia o per un fatto improvviso: rimase c. alle mie parole; faccia c., che esprime costernazione, che rivela l’intima e dolorosa contrarietà».
Si tratta di una parola che, senza ombra di dubbio, esprime dolore e avvilimento profondo rispetto ad un fatto doloroso. Di che cosa ha da essere “costernato” il sindaco De Luca per la telefonata del Papa?
Evidentemente nulla. Al massimo può essere stato emozionato o commosso, ma avvilito o addolorato proprio no! Eppure la parola che ha usato e diffuso urbi et orbi è proprio “costernato”. Ridere o piangere? È questo il nuovo che avanza? Fateli tornare alla scuola elementare!
Ci troviamo di fronte al fatto che oramai si usano parole senza conoscerne il significato, dette giusto per dirle, per riempirsi la bocca e senza riflettere su ciò che si dice. La stampa locale, ma anche quella nazionale, è piena di simili parole senza senso. E ci troviamo di fronte anche a giornali che le ripetono senza alcuna precisazione, sol perché esse sono state pronunciate da qualche uomo politico che gestisce un qualche potere, piccolo o grande che esso sia. E col potere alcuni giornali sono abituati ad essere servili. Giornali che di fronte ad un Re che sfila nudo per la città, secondo la vecchia e sempre attuale fiaba di Hans Christian Andersen dal titolo “I vestiti nuovi dell’imperatore”[3], non hanno il coraggio di dire che egli è nudo e si sperticano in lodi nel descrivere la sfarzosità del suo inesistente vestito. Così un “neo sindaco” che usa una parola di cui evidentemente non capisce il significato non viene censurato e nessuno gli fa notare che ha detto una cosa senza senso.
L’episodio del sindaco De Luca mi ha portato alla mente un’altra espressione senza senso che ho avuto modo di ascoltare alcuni anni fa durante una riunione di riflessione sui risultati elettorali delle elezioni politiche del 2013. Un giovane laureato di belle speranze parlò della sconfitta che aveva subito il suo partito come di “una sconfitta travolgente”. Avrebbe dovuto dire “devastante” o “rovinosa” ma usò coscientemente la parola “travolgente”. Travolgente può essere una vittoria non una sconfitta. Almeno così hanno insegnato a noi vecchi nati subito dopo la seconda guerra mondiale.
Credo che anche George Orwell, inventore della neolingua (nell'originale Newspeak, ossia "nuovo parlare") nel suo romando “1984”, rimarrebbe stupito di fronte allo stravolgimento del significato delle parole che si è realizzato nel nostro paese da una trentina di anni a questa parte.[4]
È una questione che più volte abbiamo sollevato su queste pagine, indicando tutta una serie di parole che vengono usate per stravolgere la realtà e imporre un pensiero o, come direbbe Orwell un “bispensiero”. È il caso della parola “buonista” con tutti i suoi derivati, o della parola “trafficante” che serve a nascondere il razzismo di chi la usa, per giustificare sia la mancata accoglienza dei migranti sia la loro criminalizzazione, visto che a morire sono proprio i migranti e che non vi è traccia di “trafficanti” arrestati e condannati. Anzi si assiste al pagamento di ingenti somme di denaro a diversi regimi dittatoriali dell’Africa che perseguitano i migranti in fuga da guerre e miseria. Invece di colpire quei regimi si è inventato l’entità astratta di trafficante di cui nessuno sa nulla.
Per fortuna la notizia del sindaco di Messina e la sua costernazione si è fermata a livello locale. Vi immaginate la rivoluzione epocale che ne deriverebbe se di fronte ad una notizia emozionante, ma positiva, che ci giungesse all’improvviso ed inaspettata dovessimo dire di essere “costernati” invece che “commossi”? Significherebbe essere definitivamente entrati realmente nel mondo immaginario descritto da Orwell. Gli incubi diventerebbero realtà.
La neolingua di Orwell si può sintetizzare nei tre slogan che nel romanzo “1984” sono posti all’ingresso del Ministero della Verità (Miniver in neolingua) e che sono i seguenti:
LA GUERRA È PACE
LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ
L'IGNORANZA È FORZA
Sembrano gli slogan del “governo del cambiamento”: sono per la guerra ma dicono che è amore e pace, sono per la schiavitù, ma dicono che è libertà, sono i paladini dell’ignoranza e dicono che essa è cosa buona. Ci fanno mangiare merda ma ci dicono che è cioccolata.
Da quando si è insediato il “governo del cambiamento”, la sede del Miniver è diventato il Ministero dell’Interno, da dove vengono quotidianamente diffuse, ad ogni ora del giorno, nuove verità e nuove parole. Prima la sua sede era Palazzo Chigi da cui il precedente Matteo è stato sfrattato.
Lo strumento usato è lo stesso, quello dei TWITTER, che nell’ italiano attualmente in uso, significa “cinguettio”, perché deriva dal verbo inglese to tweet, che significa per l’appunto «cinguettare». Ed infatti il logo del sito da dove è possibile inviare twitt è proprio un uccellino. All’inizio si trattava di messaggi di testo lunghi al massimo 140 battute che sono stati portati a 280 dal 2017. È proprio lo strumento della neolingua descritto da Orwell nel suo libro. Provate a leggere con attenzione la pagina di Wikipedia che abbiamo messo tra le note o il romanzo di Orwell e vi renderete conto che la nostra realtà è forse peggiore di quella che lui descrive.
Vedi anche la questione del “razzismo”. Ogni volta che qualcuno da del razzista al ministro Salvini egli si arrabbia e fa dei twitt che additano al pubblico ludibrio dei suoi fans l’accusatore di turno con parole di una violenza inaudite. Vedi quelle scritte recentemente contro Furio Colombo giornalista del Fatto Quotidiano.
Il ministro Salvini sembra sinceramente convinto che dire una frase del tipo “i rom italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere” non possa essere qualificata come razzista. E ciò vale anche per le altre tantissime castronerie che spara a livello industriale attraverso Twitter ad ogni ora del giorno. Quel “purtroppo” secondo la neolingua twitterese (così l’ha definita l’enciclopedia Treccani on line) e il “salvini pensiero”, non va attribuita alla cattiveria di Salvini ma proprio ai Rom, per cui i razzisti sono proprio i Rom e non Salvini. Non sono io che sono razzista, sono loro che sono Rom, dice in sostanza Salvini! Ridere o piangere? E scusate se mi ripeto.
Un anno fa Salvini scrisse il seguente TWITT riportato dall’agenzia ANSA: «(ANSA) - ROMA, 4 AGO - "Sequestrare le navi delle ONG che hanno chiamato, aiutato e protetto gli scafisti? No, non sequestrarle: affondarle". Lo scrive su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini». Come definire tale twitt e il suo autore? Sono parole di pace o di guerra quelle usate da Salvini? E con chi se la prende Salvini se non con gli operatori umanitari che aiutano i migranti e li salvano da morte?
Nell’italiano de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, e se le parole hanno ancora un senso, tali affermazioni si definirebbero sconsiderate, violente, criminali ed il suo autore un pericoloso criminale da arrestare e condannare per istigazione a delinquere.
La Treccani on line nel definire il termine twitterese (vedi link) fa riferimento al famoso twitt di Matteo Renzi di qualche anno fa che recitava così: «Diamo un hashtag: #enricostaisereno. Nessuno ti vuole prendere il posto, Vai avanti, fai quello che devi fare, fallo!». Ricordiamo come andò a finire con Renzi che prese il posto di Enrico Letta come capo del governo. Cioè quello che uno dice è il contrario di quello che uno pensa; se dico pace voglio dire in realtà guerra. Se dico “stai sereno” significa che devi preoccuparti perché ti faccio lo sgambetto. È una lingua al contrario, è un bispensiero orwelliano, una lingua double face illogica e incoerente utile all’imbroglio.
Con bispensiero (o bipensiero) Orwell indicava “il meccanismo psicologico che consente di credere che tutto possa farsi e disfarsi: la volontà e la capacità di sostenere un'idea e il suo opposto, in modo da non trovarsi mai al di fuori dell'ortodossia, dimenticando nel medesimo istante, aspetto questo fondamentale, il cambio di opinione e perfino l'atto stesso del dimenticare. Chi adopera il bipensiero è quindi consciamente convinto della veridicità (o falsità) di qualcosa, pur essendo inconsciamente consapevole della sua falsità (o veridicità). Il bipensiero è ipoteticamente essenziale nelle società totalitarie che, per definizione, richiedono un'adesione costante di fronte a mutevoli linee politiche”[5]. È l’arte degli imbroglioni di professione, dei ciarlatani che basano la loro forza di persuasione sulla ignoranza diffusa e sul non dare alcun valore alle parole. È la lingua dei dittatori che per essere tali hanno bisogno di una massa ignorante, affamata e arrabbiata. Fino al 4 marzo del 2018 l’obiettivo dei 5Stelle era quello dell’abolizione dei vitalizi degli ex parlamentari. Una volta al governo hanno presentato una proposta per la loro riduzione. E ancora nessuno se n’è accorto.
Che Salvini possa pensare quello che gli pare è “purtroppo” (uso anche io un purtroppo) connaturato alla sua esistenza. Il problema è che i suoi “purtroppo” hanno un seguito di alcuni milioni di fans che ora sono al governo del paese.
Qualche giorno fa leggendo la vicenda del neo sindaco di Messina mi è venuta spontanea la parola “ignocrazia” e l’ho scritta subito nei miei appunti per non dimenticarla. Non l’avevo mai usata prima ne letta in alcun articolo o libro. Per scrupolo sono andato a verificare se qualcun altro l’avesse già usata e ho scoperto un lungo articolo di un giornalista milanese, Luca Villani, che definisce in modo chiaro il termine “ignocrazia” e ne rivendica anzi - almeno platonicamente, senza pretese di esclusiva, come lui scrive – il brevetto. Siamo ora in due ad utilizzarla.
Ecco la sua definizione:« ignocrazia: la dittatura dell’ignoranza, o dell’ignorante. È una parola di evidente derivazione greca, intuitiva e facilmente traducibile (ignocracy dovrebbe funzionare, in inglese). I suoi derivati sono ignocrate (sostantivo), cioè colui che agisce in base ai principi della ignocrazia; e anche l’aggettivo (all’occorrenza sostantivabile, un po’ come democratico) ignocratico, cioè relativo all’ignocrazia. Esempi: tipico comportamento ignocratico; oppure: egli è un sincero ignocratico» (vedi link). Non avrebbe potuto essere più preciso. E se può servire mi associo a lui per chiedere all’accademia della Crusca l’inserimento di questo termine nel vocabolario di italiano prima che la neolingua lo sostituisca.
Quindi, secondo questa definizione, il sig. Salvini sarebbe un “ignocrate” e coloro che lo sostengono sono persone ignocratiche. Sig. Salvini se la chiamo ignocrate continuerà ad arrabbiarsi come quando le danno del razzista?
Razzista o ignocrate che sia, sappia che le sue parole non piacciono a me e a svariati altri milioni di italiani legati alla lingua di Dante, Alessandro Manzoni, Verga, Ignazio Silone, don Lorenzo Milani, solo per citare alcuni grandi scrittori. E siamo convinti di essere la maggioranza della popolazione e non la maggioranza relativa di quelli che sono andati a votare in votazioni sempre più false perché truccate dal principio maggioritario, dove vincono le minoranze che fanno valere il doppio i propri voti. Tutti i sindaci eletti nei ballottaggi dello scorso 24 giugno rappresentano poco più del 20% della popolazione essendo andati a votare meno del 40% degli elettori. Non lo dimentichi.
Lei ora si ritiene forte e al raduno di Pontida di oggi ha parlato di amore e ha fatto riferimento a dio e ai morti della Lega che dal cielo intercederebbero con dio a vostro favore. Ho già visto e udito immagini e parole simili alle sue e so che non è andata bene né per gli italiani né per l’Europa né per il mondo. Rivivere storie passate proprio non mi piace.
Si chieda perché il suo nome viene continuamente usato da persone che commettono violenze nei confronti dei migranti e dei musulmani in genere. Lo hanno fatto i carabinieri arrestati a Giuliano per aver inventato una accusa di terrorismo nei confronti di un musulmano per ottenere un encomio (vedi link). Lo ha fatto il 29 giugno un imprenditore metalmeccanico trentino nei confronti di un suo dipendente metalmeccanico con parole agghiaccianti quali ''Islamico di merda, ti posso anche ammazzare ora che è andato su Salvini'' (vedi link). Si sbagliano tutti oppure quello che trasmettono le sue parole è solo odio e violenza? Dal palco di Pontida può anche parlare di amore per i gonzi che ci credono ma gli atti di coloro che la invocano e la idolatrano, tanto da mettersi la sua foto sulla propria pancia, dicono il contrario.
Li smentisca sig. Ministro e li faccia condannare a pene esemplari. E dica ai movimenti come Casa Pound e simili, con cui ha stretti rapporti, di non pagare le spese legali a questi figuri. Altrimenti sarà il solito ignocrate che utilizza l’ignoranza di un popolo per andare al potere per gestirlo come meglio crede. Vedi vicenda dei rimborsi elettorali che il suo partito ha scialacquato e rubato dalle casse dello stato e per i quali sono stati condannati il tesoriere e il fondatore della Lega.
Voglio ricordarle il passo di una lettera del Nuovo Testamento che dice: “Non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti..." (1 Corinti 1,26-29).
E saranno quelli che lei considera una nullità, uno “zero”, come ha definito il sindaco di Riace Mimmo Lucano che accoglie i migranti, che le presenteranno il conto quando si accorgeranno che la guerra ai poveri migranti da lei scatenata non porterà alcun beneficio ai poveri italiani, ma continuerà a portare benefici ai soliti ricchi e gaudenti come già vi apprestate a fare. E non ci vorrà molto, perché il male che lei rappresenta, racchiuso nello slogan “Il buon senso al governo! Prima gli italiani”, non dura mai per sempre.
Giovanni Sarubbi
 
NOTE
[1] IL ROSARIO DI SALVINI, I FIORI ALLA MADONNA DI DE LUCA : NULLA DA ECCEPIRE? di Augusto Cavadi – vedi link
[2]Vedi i seguenti link: lasicilia.it - blogsicilia.it - normanno.com
[3]Hans Christian Andersen, Fiabe, Einaudi 1954
[4]Sulla neolingua in rete vedi it.wikipedia.org o anche homolaicus.com . Per il testo originale del romanzo di Orwell vedi il link homolaicus.com mentre la traduzione italiana la si trova al seguente link homolaicus.com



Domenica 01 Luglio,2018 Ore: 20:52
 
 
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