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www.ildialogo.org Gli Erode di turno,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Gli Erode di turno

di Giovanni Sarubbi

Il filmato mandato in onda dal TG2, di cui riproduciamo un frammento fotografico, ha suscitato grande scandalo e dichiarazioni ipocrite da parte di chi è responsabile diretto delle situazioni disumane che si vivono nei centri di detenzione dei migranti.

Ci sono ritornate così alla mente le iniziative del 2003, dieci anni fa, contro gli allora CPT (Centri di Permanenza Temporanei il cui nome è poi cambiato nel tempo). Era il giugno del 2003, due padri comboniani di Castelvolturno, p. Giorgio Poletti e p. Franco Nascimbeni, si incatenarono davanti alla prefettura di Caserta per protestare contro le condizioni disumane nelle quali erano costretti a vivere i migranti nei CPT. Era allora entrata in vigore la legge Bossi-Fini che aveva reso ancora più dure le norme in tema di immigrazione della precedente legge Turco-Napolitano, che aveva istituito quelli che sono a tutti gli effetti dei veri e propri campi di concentramento per persone migranti. I Comboniani lanciarono l'iniziativa dei “Permessi di soggiorno in nome di Dio” (vedi Link) e promossero in tutta Italia iniziative di protesta nonviolenta che si svilupparono davanti alle prefetture. L'iniziativa fu fatta anche successivamente, fra cui quella del 2009 (Vedi link1 e link2) . Non furono molti i gruppi sociali e politici che si mobilitarono sul piano nazionale a sostegno di tale iniziativa partita da un gruppo di missionari comboniani, quindi dall'interno della Chiesa Cattolica. I vescovi che fecero qualcosa furono pochissimi, 2 su duecento venti. Il cardinale Bagnasco, che oggi ha detto parole sdegnate sulle immagini del TG2, non era fra questi ed anzi era un sostenitore del governo che approvò la Bossi-Fini.

Le immagini che riproduciamo di seguito sono relative alla iniziativa che facemmo ad Avellino, in pieno centro cittadino, fra il palazzo della prefettura, quello della provincia, quello del comune ed il palazzo Vescovile. Montammo uno striscione, un gazebo, improvvisammo una gabbia dove ci rinchiudemmo per alcune ore; quando ci intervistavano ci mettevamo una grata di ferro in faccia per indicare che eravamo prigionieri; simulammo l'attracco dei gommoni carichi di migranti utilizzando la fontana che c'è nella piazza. Pubblicizzammo i “Permessi di soggiorno in nome di Dio” e materiale vario che documentavano, nel 2003, le condizioni disumane che si vivevano nei CPT, oggi CIE. Solo alcune realtà religiose parteciparono all'iniziativa: una piccola chiesa cristiana libera, la San Vincenzo, ragazzi di un centro sociale, nessun politico venne a fare passerella. Nonostante avessimo occupato la piazza principale della città la stampa quasi ci ignorò. Padre Giorgio e Padre Franco, da parte loro, realizzarono l'iniziativa rimanendo rinchiusi in una vera e propria gabbia davanti a varie prefetture per intere giornate.

All'epoca chi protestava contro la Bossi-Fini e le leggi razziali che essa reintroduceva in Italia, dopo quelle del 1939, vennero fatti passare per pazzi o per eversori. Oggi quegli stessi organi di informazione fingono di scandalizzarsi.

Noi, lo confessiamo, non crediamo alla buona fede delle TV. Chi ha dato l'ok alla trasmissione di quel filmato, gridando allo scandalo per una situazione ampiamente nota a tutti coloro che da dieci e più anni si battono contro le leggi sulla immigrazione ed i campi di concentramento da esse stabiliti e a chi quei centri ha realizzato e resi possibili, lo ha fatto perché ha idea di peggiorare ulteriormente la vita dei migranti e non certo di migliorarla. La dove c'è ipocrisia c'è inganno e violenza. Se lo scopo fosse il miglioramento, non si userebbero, come invece stanno facendo, imponenti mezzi militari per pattugliare il mediterraneo a caccia di migranti.

E così, dopo duemila anni, i cristiani si trovano di nuovo ad affrontare nuovi Erode, falsi e ipocriti, violenti e corrotti, preoccupati solo del proprio lusso e dei propri privilegi, disposti ad uccidere i piccoli, che nel Vangelo sono il simbolo dei deboli e dei poveri, pur di sopravvivere e continuare a mantenere inalterato il loro potere.

Che questo avvenga a pochi giorni dalla ricorrenza del Natale cristiano è certamente significativo: ci aiuta a capire le ipocrisie del natale tutto dolci, panettoni, spumanti, regali, cenoni, mentre la realtà attorno a noi è fatta di miseria, violenza, degrado umano, sopraffazione dell'uomo sull'uomo, con l'ipocrisia e la falsità che trasudano da ogni poro di questa nostra società dove i consumi dei ricchi sono aumentati al ritmo di oltre il 30% all'anno.

Credo sia ora che i piccoli di cui parla il Vangelo, cioè i poveri, i diseredati, trovino il coraggio e la determinazione di affrontare gli Erode di turno così come fece Gesù 2000 anni fa. E allora sarà Natale, nuova nascita, nuova società senza più sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Giovanni Sarubbi

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003

Avellino sabato 15 novembre 2003



Domenica 22 Dicembre,2013 Ore: 08:21
 
 
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