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www.ildialogo.org "Una pedagogia per i mosconi".,di Mario Mariotti

"Una pedagogia per i mosconi".

di Mario Mariotti

Uno degli spettacoli più infame e ributtanti cui uno ha potuto assistere è stato quello offerto dalla folla oceanica urlante ed entusiasta a Piazza Venezia quando il Duce, il 10 giugno del 1940, proclamò di aver dichiarato guerra alla Francia ed all'Inghilterra. Erano passati poco più di vent'anni dal primo conflitto mondiale, costato, a noi Italiani, 600 mila morti ammazzati ed un milione e 200 mila storpiati ed invalidi; e la folla, messa la memoria storica in qualche fognatura, ululava festante per l'enorme "dono" che quel leader megalomane ed alienato le aveva fatto. Una parte di quella folla veniva sicuramente anche da Piazza San Pietro, dato che qualcuno aveva individuato, nel precedente bipede l'uomo della Provvidenza.
E perché tutto questo preambolo? Per segnalare che il problema non sono i Benitl, gli Adolfi, i Franco, i Pavelic, i Trump, i Berlusca, i Salvini e c., ma le folle oceaniche di mosconi che ronzano loro intorno, e che consegnano le loro mani, cioè loro stessi, ad essere strumenti ubbidienti e rincoglioniti delle politiche, dei progetti "evangelici" che i suddetti probiviri coltivano nella loro zucca. Il problema quindi, non sono i leader, ma la cultura che li genera, ed è qui che bisogna cercare di agire se si vogliono dirottare i mosconi.
Il maligno, ad esempio oggi non è tanto Salvini quanto la cultura che genera la Lega, ed è qui che è necessario intervenire se si vuole andare alla radice. La radice è l'uomo, e il problema è pedagogico: come educare la persona a non farsi strumento di una politica maligna, e questa necessità riguarda tutti quanti, certo non solo la Lega.
Ecco alcuni elementi culturali che andrebbero affrontati per liberare i mosconi dalla loro alienazione.
Problema degli immigrati. Bisognerebbe informare e far capire che il primo problema non sono loro, dei quali fra l'altro avremo sempre più bisogno, data la nostra scarsa natalità; ma sono i nostri giovani, che ricevono la loro formazione qui da noi, coi relativi costi, e poi la vanno a far fruttare all'estero. Altro problema che riguarda non solo il popolo leghista, ma tutto quanto il popolo italiano, compresa S.R.Chiesa in esso contenuta le tasse non sono un cancro, ma un meccanismo di condivisione strutturale che raccoglie le risorse necessarie per le scuole, gli ospedali, la sicurezza, la giustizia, tutti quanti i servizi di cui ha bisogno il cittadino, anche il credente.
Sono risorse per il bene comune problema dell'assenza di logica votare per chi promette ogni sorta di servizi contemporaneamente di abbassare le tasse che li finanziano, equivale a correre stando fermi, ad avanzare indietreggiando.
Problema della sicurezza. Dato che l'informazione crea un tipo di percezione per cui noi, nel nostro prossimo, vediamo un Dracula incrociato con un licantropo. Con la cultura della competizione si generano strutturalmente i perdenti, e questi ultimi si devono arrangiare per sopravvivere, legalmente finché possono, e illegalmente se, non avendo il lavoro, hanno una famiglia col vizio di mangiare.
Problema ecologico si ri risolve solo nelle dimensioni della pianificazione dell'economia e della giustizia sociale. Bisogna educare alla cultura del necessario e ad una libertà connessa all'egualitarismo ed alla fraternità. Si libererebbero così anche le risorse per aiutare gli immigrati a casa loro, dato che scappano per la miseria di cui noi siamo concausa, e per le guerre fatte con armi vendute da noi. Ecco, infine, una sintesi che sa un po’ di fantascienza ma non lo e, senza giustizia non ci sarà mai pace; senza condivisione non ci sarà mai giustizia; senza compassione non ci sarà mai condivisione. Bisogna agire in questa direzione, per trasformare i mosconi in persone che sappiano il perché sono venute al mondo: hanno ricevuto doni da chi li ha preceuuti, li devono arricchire e consegnare a chi verrà dopo di Loro.



Sabato 26 Settembre,2020 Ore: 19:17
 
 
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