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www.ildialogo.org Politica, economia e religione: problemi di convivenza.,di Giorgio Forti

Politica, economia e religione: problemi di convivenza.

di Giorgio Forti

Un piccolo Comune delle Prealpi bergamasche è, per molti versi, rappresentativo della storia e sociologia dell’Italia settentrionale. Paese agricolo fino alla fine della IIa guerra mondiale, ha beneficiato della trasformazione dell’Italia in Paese industriale-terziario iniziata dopo la fine di quella guerra, quando i lavoratori agricoli, braccianti e piccoli proprietari coltivatori diretti, sono diventati muratori o operai dell’industria e dei trasporti nelle vicine città di Bergamo, Brescia, Milano, ed anche molto più lontano. Nella piazza principale, ed unica, del paese c’è la chiesa parrocchiale ed il monumento ai Caduti: della Prima Guerra Mondiale, quelle africane degli anni ’30 e quella di Spagna, e la Seconda Mondiale, disastro finale dell’Italia Fascista. Il numero dei caduti, distinti per guerra, è impressionante per un paesino di meno di 1000 abitanti all’inizio della prima guerra mondiale. Simili monumenti sono comuni a tutti i paesi dell’Italia contadina, ma questo ha una iscrizione che non ho mai visto in nessun villaggio italiano: “Ai Caduti per il Comandamento Della Patria” (1). Questo monumento è stato eretto, o rinnovato, nei primi anni ’50. Il “comandamento della patria” è forse l’undicesimo, dopo i tradizionali 10 che si insegnano nella Chiesa, di fronte? I compaesani negli anni fino all’immediato dopoguerra vi andavano, per l’enorme maggioranza, ad apprendervi i dieci comandamenti, mentre l’11° era stato sempre insegnato loro dalle istituzioni della Patria Nazione, da quando la Nazione era stata innalzata al livello di idolo sanguinario che esigeva ed esige i sacrifici umani prima, durante e dopo il fascismo. Dopo la loro trasformazione in operai o impiegati negli anni ’50 e ’60, e l’aumento delle loro entrate e condizioni di vita materiale, lo zelo religioso si è ridotto in molte persone, ed una frazione notevole della popolazione non frequenta oggi più affatto la Chiesa.

Ma l’ubbidienza, peraltro forzata, alla patria nazione è continuata sotto i regimi “moderati” della Democrazia Cristiana, il partito favorito ed approvato dalla Chiesa-Stato del Vaticano, che in questa zona d’Italia, ed in generale tra le popolazioni dell’Arco Alpino, con qualche eccezione in Piemonte, otteneva circa l’80% del voto popolare. Siccome la Democrazia Cristiana si era dichiarata agnostica circa la forma dello Stato, Monarchia o Repubblica, al Referendum istituzionale del 2 Giugno 1946, nel comune prealpino la Monarchia ha ottenuto l’80% circa dei voti, ed in Italia ne ha ottenuto 10 milioni, superati con 12 milioni, per fortuna, dalla Repubblica, che così ha potuto nascere. La Democrazia Cristiana ed i suoi alleati (Socialdemocratici, Repubblicani, Liberali ed alcuni partiti minori), faceva parte dell’alleanza antifascista che nel 1945 includeva il Partito Comunista Italiano, e, piccolo ma importante, il Partito d’Azione, di garibaldina memoria, che aveva preso parte attiva alla Resistenza antifascista, ed alla stesura della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza contro il fascismo. Questa Costituzione, nata dalla volontà di vivere insieme tra persone ed organizzazioni di diversa filosofia di vita e della società umana, rappresentava finalmente uno sforzo riuscito, teorico e pratico, di convivenza, discutendo pacificamente come organizzare la vita associata: il principio era che si prendesse a maggioranza, una persona un voto, ogni decisione rilevante per la Comunità nazionale per ora, ma aperta all’Europa immediatamente, ed al mondo intero in prospettiva. Una comunità di Uguali dunque, fondata sul lavoro, che affermava la abolizione di guerra e violenza per risolvere ogni differenza di opinione e volontà politica: un principio dunque radicalmente democratico, accettato poi dalla nuova Società dei popoli del mondo, la Associazione delle Nazioni Unite, che ha proclamato solennemente questi princìpi a S, Francisco, USA, nel 1948. L’Italia ha fatto parte delle Nazioni Costituenti, e ben presto la stragrande maggioranza delle Nazioni-Stato del mondo ha aderito. Ahimè, le dichiarazioni di principio non sono state rispettate: da allora non c’è stato un solo giorno in cui numerose guerre tra Nazioni non fossero in corso, oltre alle guerre cosiddette “civili” all’interno di Nazioni: la Nazione di sempre dei sudditi di re ed imperatori nei tempi antichi, dei cittadini con i diritti personali e civili di Repubbliche e Regni Costituzionali dopo la Rivoluzione Francese del 1789.

In Italia, e nei piccoli Comuni, nella prima metà del secolo XX°, la servitù della gleba e la sottomissione ad autorità nazionali e locali sopraffattrici e violente sono continuate, nel Nord come nel Centro-Sud: la Nazione Italia ha continuato ad esigere tutto, anche la vita dei suoi cittadini, anche la loro coscienza, mandandoli ad ammazzare ed essere ammazzati in terre altrui. Lo testimonia il “Comandamento della Patria” a cui è dedicato il Monumento ai caduti nella piazza. Ma allora, i principi del Cristianesimo, che qui è, o era, la religione di quasi tutti? Qualche accordo, tra princìpi della Religione e quelli della Nazione c’è stato, visibile non solo dal numero spaventoso dei morti sacrificati all’idolo Nazione, ma da un suo formale riconoscimento da parte della religione Cristiana, nelle sue diverse denominazioni. Papa Paolo VI, negli anni ’60, ha parlato all’Assemblea delle Nazioni Unite quale Capo dello Stato Città Del Vaticano, che si considera “lo Stato della religione cattolica”, una contraddizione in termini non accettabile in nome dell’Universalismo Cristiano. Forse Paolo VI la ha accettata, considerando necessario il compromesso con la realtà del momento!

Nei dettagli, nel piccolo Comune prealpino ed altrove, una collaborazione corrotta e corruttrice c’è sempre stata e si è adattata alle circostanze: durante il regime fascista, continua attualmente. Sovvenzioni ad enti locali arrivano in diversi modi, tra i quali le associazioni combattentistiche, che ricevono sussidi da fonti pubbliche impiegate a volte bene a volte meno bene (a seconda delle persone coinvolte): un compenso per l’ubbidienza al “Comandamento della Patria”? Ed i primi dieci, che la Chiesa insegna, o dovrebbe insegnare? Altro compenso, a livello dell’Italia intera: il Fascismo aveva “concordato” con la Chiesa Cattolica un compenso per i suoi sacerdoti, e nello stesso tempo si era impegnata a predicare l’ubbidienza al Comandamento della Patria da parte dei fedeli (deì più di 300 vescovi italiani, solo Mons. Bernareggi, vescovo di Bergamo, si era rifiutato di benedire i gagliardetti fascisti). Per dimostrarsi ugualitario in fatto di religioni, il regime fascista aveva anche preso l’impegno di riscuotere (1931) per conto delle Comunità Ebraiche le quote di iscrizione dei loro iscritti, ed esse avevano accettato, a loro vergogna. Il tentativo di fare lo stesso con i pochi Protestanti italiani è fallito, perché…la Chiesa Evangelica Valdese ha rifiutato l’offerta.

Ai nostri giorni, nell’Italia in cui molti pensano o fanno finta di pensare che siano superati Fascismo ed Antifascismo in nome di una finta e corruttrice “pacificazione” nazionale, ed una serie inedita di professorini si esibiscono nel pubblicizzarla utilizzando i più moderni media quali piccoli divi del mercato pubblicitario, la collaborazione esiste ancora, con o senza accordi espliciti: bastano le esenzioni fiscali per gli ingentissimi patrimoni immobiliari della Chiesa e degli Ordini religiosi, e le attività turistico-religiose quali i pellegrinaggi in Italia ed all’estero, che si sottraggono alle regole della concorrenza commerciale per i privilegi fiscali a loro accordati.

Una collaborazione attiva, e non solo in Italia, esiste tra le organizzazioni religiose e le strutture politiche ed economiche delle Nazioni. Per parlare solo delle tre Religioni del Libro, e stare solo ai secoli XX° e XXI°, si pensi al Medio e Vicino Oriente: dai Paesi Islamici (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Yemen, Turchia, Siria e Libano,Iran) a quelli Cristiani (delle diverse denominazioni) del vicino Oriente, dell’Europa e del Nord America. Limitandoci alla Cristianità, abbiamo visto i Cristiani Libanesi, Europei (Ortodossi, Protestanti e Cattolici) impegnati direttamente ed indirettamente nelle guerre e guerre civili in corso. Nei Paesi in cui i Cristiani partecipano ai governi nazionali (tutta l’Europa e Nord America) o formano il Governo assolutista, come nel caso dello Stato Città del Vaticano, teoricamente e praticamente si identificano Stato-Nazione e Religione. Si osserva infatti che lo Stato Città del Vaticano è una superpotenza che ha influenza grande sulle decisioni economiche, politiche e sociali delle massime superpotenze dotate di armi di distruzione di massa, e, diretta o indiretta, sull’economia mondiale. In questo caso sta evolvendosi una situazione del tutto inedita: lo Stato Cattolico, il Vaticano, ha in comune con lo Stato Ebraico, Israele, molti interessi economici e politici, e come religione ha in comune Dio, il Dio d’Abramo, Isacco e Giacobbe, che è la dichiarata base della loro esistenza: Il Vaticano dalla sua nascita con l’editto di Costantino (313 della nostra Era), Israele da quando si è dichiarato ufficialmente Stato del Popolo Ebraico (2018), in realtà sin dalla dichiarazione di intenzioni del Congresso di Basilea, (1897). Questa situazione ha creato ed ancor più creerà nel futuro difficoltà pratiche e teoriche sia sul piano politico, economico e sociologico, che su quello teorico. Mentre gli schieramenti politico-economici degli Stati cambiano con le circostanze, i principi universali del Cristianesimo non possono cambiare, rispetto all’insegnamento di Gesù Cristo, documentato dalla sua predicazione scritta con le Sue parole nei 4 Evangeli “autentici”. Nell’Ebraismo, teoricamente non esiste un’unica Autorità che possa imporre un’interpretazione unica della volontà di Dio, ma la tradizione della Torah ha princìpi riconosciuti da…chi si definisce Ebreo, sebbene questa definizione sia molto più varia, nella mente e nel cuore degli umani, dei princìpi delle Costituzioni scritte. Nel caso specifico, dalle pagine della Legge scritta sulla pietra da Mosè, sotto dettatura di Dio stesso, nella Lingua dell’Antica Tribù, e riconosciuta dall’Ebraismo e dal Cristianesimo, sono derivati i 10 Comandamenti che sono scritti in modo diverso nell’insegnamento delle due Religioni: nel Catechismo Cattolico “non desiderare la donna d’altri” è il nono comandamento, nell’insegnamento in Sinagoga è il decimo, mentre la posizione inversa ha “non desiderare la roba d’altri” nelle due religioni, che condividono lo stesso Dio. Entrambe le religioni mantengono tuttavia la dizione che la donna è “proprietà” dell’uomo, una caratteristica dei popoli primitivi, in cui i costumi erano più vicini agli istinti animaleschi (cioè, geneticamente determinati) da cui si sono un po’ emancipati nei secoli con il progresso del pensiero. Infatti, le differenze nei costumi non dipendono dai “comandamenti” scritti sulla pietra, ma piuttosto dal variare di idee e costumi nelle società reali di donne e uomini.

Nei nostri giorni, Papa Francesco I ha introdotto una novità fondamentale nella Chiesa Cattolica: ha detto e fatto che gli ecclesiastici, a qualsiasi livello di posizione nella gerarchia del clero, debbano sottoporsi al giudizio dei tribunali degli Stati in cui vivono, come gli altri cittadini, purchè di tratti di leggi ed istituzioni condivise ed accettate. E’ la prima volta che questo avviene nei 17 secoli passati dalla fondazione dello Stato-Chiesa, ed il nuovo principio è stato applicato in Francia, su richiesta di un deputato cattolico, appartenente alla Associazione Témoignage Chrétien, a proposito del reato di pedofilia. Si può sperare dunque che la riforma delle strutture legali e del funzionamento della Chiesa Cattolica progredisca e si applichi agli altri problemi fondamentali della convivenza umana: primo tra tutti, perché tutti li condiziona, la uguaglianza civile, politica e di diritti economici. Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, questo deve tradursi nella uguale possibilità di accesso delle donne al sacerdozio, a tutti i livelli della gerarchia.

Questo richiede che la Chiesa Cattolica accetti, dopo 6 secoli dal Rinascimento in Occidente, e oltre 25 secoli dalla geniale intuizione di Democrito che la realtà del mondo fisico è fatta di particelle indivisibili, gli “atomi”, e questi cadendo si mescolano e legano a caso dando luogo a tutta la realtà esistente: questa intuizione ha ora preso la veste di una teoria generale che si esprime in linguaggio matematico ed unifica la realtà dell’Universo, dalle galassie ai viventi, compreso Homo sapiens sul nostro pianeta Terra. Ovviamente, molti problemi sono ancora da risolvere per il progresso del sapere umano: ma il metodo della ricerca, teorica e sperimentale, ha fatto decisivi progressi, e mentre studiosi specialisti di discipline complesse sono al lavoro, già ai giovani e giovanissimi dà una visione complessiva dei saperi sin qui raggiunti, che sono alla base anche di realizzazioni di grande importanza per la vita dei popoli, in bene ma anche in male. Anche antichissime conoscenze pratiche un tempo non spiegate sono ora note con molti dettagli. Per esempio, il fatto che per la “creazione” di un nuovo essere umano è necessario l’accoppiamento di una donna e di un uomo è noto dai più lontani millenni, e da molto meno tempo è anche noto che, se si osservano grandi numeri di nascite, il numero dei nati maschi è uguale a quello delle femmine. Il “piano misterioso” della Creazione di Dio? Certo, per i credenti: ed oggi dopo la scoperta di Mendel nel 1866 si sa il perché e si è capita la base razionale del fenomeno; e dopo le scoperte, nel XX° secolo, sulla struttura chimica delle molecole che determinano la trasmissione dei caratteri ereditari (il DNA) ed il loro modo di funzionare, si è capito che la grande varietà di individui nella Specie e di Specie viventi si è formata per un errore casuale che avviene sempre e necessariamente al momento della riproduzione del DNA, cioè la riproduzione di ogni cellula dell’organismo avviene con una piccola, piccolissima probabilità di errore ( un errore ogni miliardo di “eventi informativi”): questo sta scritto nel meccanismo chimico di funzionamento della riproduzione, cosi come la ha fatta il Creatore, per i credenti. Si può quindi concludere che il calcolo delle probabilità, che consente di capire fenomeni fondamentali del mondo fisico, consente anche di valutare la necessità logica dell’errore casuale necessario a rendere unica e statisticamente irripetibile la nascita di ogni essere umano, e di ogni animale e pianta superiore che si riproduca sessualmente. Questo modo casuale di differenziare gli individui della stessa specie, e le specie tra di loro, garantisce la loro variazione imprevedibile e quindi libera, La comprensione che questa è la base logica del “piano misterioso di Dio Creatore”, è una via razionale per conciliare credenti e non credenti ed arrivare ad un accordo che aiuti a convivere pacificamente.

Non vi è nessuna ragione di pensare che il cervello delle donne funzioni meno bene di quello degli uomini: la Chiesa primitiva lo credeva, ma per l’allora generale ignoranza dei fatti, solo per la presunzione maschilista di essere destinati a prevalere. In tutto, persino nella prerogativa di insegnare le cose di Dio!

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Domenica 06 Settembre,2020 Ore: 16:45
 
 
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