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www.ildialogo.org MA QUALE SCUOLA NEL TEMPO DEL CORONAVIRUS?,di Raffaello Saffioti

LA SCUOLA LA COSTITUZIONE E L’EDUCAZIONE CIVICA
MA QUALE SCUOLA NEL TEMPO DEL CORONAVIRUS?

di Raffaello Saffioti

Assistiamo al graduale emergere di una grande mobilitazione di persone, che dal basso e dalle periferie si stanno generosamente adoperando per la protezione della terra e dei poveri. Dà gioia vedere tanti giovani e comunità, in particolare indigene, in prima linea nel rispondere alla crisi ecologica. Stanno facendo appello per un Giubileo della Terra e per un nuovo inizio, nella consapevolezza che «le cose possono cambiare» (LS, 13)”
(Dal “Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”, 1° settembre 2020)
La scuola e la Costituzione
Quale scuola? Quale Costituzione?
La Costituzione nella scuola
L’Assemblea Costituente esprime il voto che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano”.
E’ l’ordine del giorno presentato dall’on. Aldo Moro e approvato all’unanimità dall’Assemblea Costituente l’11 dicembre del 1947.
Dopo l’entrata in vigore della Costituzione, dal progetto Gonella del 1951 in poi, non si contano i tentativi di riforma della scuola.
Perché è difficile riformare la scuola?
Ma si può riformare la scuola, senza riformare la società, considerando la novità del nostro tempo?
E’ da ricordare Lettera a una professoressa, della Scuola di Barbiana (Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1967).
Sono trascorsi cinquantatré anni dalla sua pubblicazione, la scuola e il mondo sono cambiati, ma Lettera a una professoressa merita di essere letta o riletta, perché rimangono di attualità i suoi valori fondamentali. Rimane di attualità, soprattutto, il sogno dell’eguaglianza. Il sogno serve per cogliere il vero senso dell’opera.1
Quanti insegnanti la conoscono?
Leggiamo a pag. 27:
la Costituzione
Quella professoressa s’era fermata alla prima guerra mondiale. Esattamente al punto dove la scuola poteva riallacciarsi con la vita. E in tutto l’anno non aveva mai letto un giornale in classe.
Dovevano esserle rimasti negli occhi i cartelli fascisti «Qui non si parla di politica».
Una volta la mamma di Giampiero le disse:«Eppure mi pare che il bambino da che va al doposcuola comunale sia migliorato tanto. La sera a casa lo vedo leggere». «Leggere? Sa cosa legge? La COSTITUZIONE! L’ anno scorso aveva per il capo le ragazzine, quest’anno la Costituzione».
Quella povera donna pensò che fosse un libro sporco. La sera voleva far cazzottare Giampiero dal suo babbo”. (p. 27)
A pag. 80:
eguaglianza
Carriera, cultura, famiglia, onore della scuola, bilancino per pesare i compiti. Son piccinerie. Troppo poco per riempire la vita d’ un maestro.
Qualcuno di voi se n’è accorto e non ne sa sortire. Tutto per paura di quella benedetta parola. Eppure non c’è scelta. Quel che non è politica non riempie la vita d’un uomo d’oggi.
In Africa, in Asia, nell’America latina, nel mezzogiorno, in montagna, nei campi, perfino nelle grandi città, milioni di ragazzi aspettano d’essere fatti eguali. Timidi come me, cretini come Sandro, svogliati come Gianni. Il meglio dell’umanità”.
E a pp. 123-4:
educazione civica
Un’altra materia che non fate e che io saprei è educazione civica.
Qualche professore si difende dicendo che la insegna sottintesa dentro le altre materie. Se fosse vero sarebbe troppo bello. Allora se sa questo sistema, che è quello giusto, perché non fa tutte le materie così, in un edificio ben connesso dove tutto si fonde e si ritrova?
Dite piuttosto che è una materia che non conoscete. Lei il sindacato non sa bene cos’è. In casa di un operaio non ha mai cenato. Della vertenza dei trasporti pubblici non sa i termini. Sa solo che l’ingorgo del traffico ha disturbato la sua vita privata.
Non ha mai studiato queste cose perché le fanno paura. Come le fa paura andare al fondo della geografia. Nel nostro libro c’era tutto fuorché la fame, i monopoli, i sistemi politici, il razzismo”.
Don Milani, buono o cattivo maestro?
Don Milani, gravemente malato, fu accusato di apologia di reato per aver difeso gli obiettori di coscienza al servizio militare e subì il processo intentato dai Cappellani militari.
Leggiamo nella sua Lettera ai giudici, del 18 ottobre 1965:
Il motivo profondo
che cos’è la scuola
A questo punto mi occorre spiegare il problema di fondo di ogni vera scuola.
E siamo giunti, io penso, alla chiave di questo processo perché io maestro sono accusato di apologia di reato cioè di scuola cattiva. Bisognerà dunque accordarci su ciò che è scuola buona.
l’arte delicata
La scuola è diversa dall’aula del tribunale. Per voi magistrati vale solo ciò che è legge stabilita.
La scuola invece siede fra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi.
E’ l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità (e in questo somiglia alla vostra funzione), dall’altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico (e in questo si differenzia dalla vostra funzione).
[…]
il maestro
E allora il maestro deve essere per quanto può profeta, scrutare «i segni dei tempi», indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso”.2
***
Come vivrà la scuola italiana il nuovo anno scolastico?
La scuola non è un’isola ed è messa alla prova , con tutte le sue component, dal tempo in cui vive.
Siamo in un tempo nuovo caratterizzato dal coronavirus.
Il coronavirus è globale. E’ un microrganismo visibile solo col microscopio. Siamo tutti in pericolo e in attesa del vaccino per la cura.
Come risponderà la scuola alla prova?
Come risponderà alle sfide che riguardano l’educazione?
Legge 20 agosto 2019, n. 92 “Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica”.
E’ la nuova legge che entrerà in vigore nell’anno scolastico 2020-2021.
Recita il primo articolo:
Art. 1 - Principi
  1. L'educazione civica contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.
  2. L'educazione civica sviluppa nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell'Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona.”
La legge è stata definita “Un vestito di Arlecchino fatto di mille ritagli” per le numerose tematiche indicate nell’articolo 2.
Chi insegnerà questa materia? Cosa succederà?
C’è da sperare che succeda qualcosa di nuovo, difficile da prevedere.
Ha scritto Fiorella Farinelli:
“Dipenderà anche dall’opinione pubblica, dal mondo dell’editoria e del mondo della comunicazione, dai pedagogisti e dagli esperti di scuola”.3
***
La scuola è aperta a tutti”
Così recita il primo comma dell’art. 34 della nostra Costituzione.
Dalla Lettera della Ministra dell’istruzione Azzolina al mondo della scuola per il nuovo anno scolastico:
“Abbiamo lavorato e continueremo a farlo nelle prossime settimane avendo come fari i principi della Costituzione. Basti pensare all’articolo 34, che Piero Calamandrei si spinse a definire come «il più importante di tutta la Costituzione, il più impegnativo», perché fa riferimento ad una scuola ‘aperta a tutti’, che ha lo scopo di garantire a ciascuna e ciascuno pari opportunità, soprattutto a chi, pur se privo di mezzi, ha diritto di raggiungere le più alte vette dello studio. Si tratta, certamente, di una visione rivolta essenzialmente a far sì che la scuola sia immaginata come fulcro essenziale per quella lotta al superamento di ogni disuguaglianza, economica e sociale, che impedisce il pieno sviluppo della persona, in un’ottica che pervade tutta la Carta costituzionale e trova il proprio baricentro nell’articolo 3 e nei doveri inderogabili di solidarietà espressi all’articolo 2”.
E il Presidente Mattarella, ricordando Maria Montessori, nel centocinquantesimo anniversario della nascita:
“Proprio negli anni più duri del Novecento Maria Montessori è riuscita a infrangere antichi pregiudizi, dimostrando la irragionevolezza di metodi di insegnamento basati sull’autoritarismo e contrastando pratiche di emarginazione ai danni di chi era sofferente o veniva considerato diverso, aprendo la strada a un percorso di crescita dei bambini basato sulla piena espressione della loro creatività, nella formazione responsabile alla socialità”.
***
Nel tempo che stiamo vivendo, la scuola potrà ignorare l’incontro in Vaticano, programmato per il 15 ottobre prossimo, per la sottoscrizione del “Patto educativo globale”?4
Domanda conclusiva
Potrà essere ignorata la nascita della Scuola per la “Costituzione della Terra”, inaugurata a Roma il 21 febbraio 2020?5
***
Palmi, 2 settembre 2020
Raffaello Saffioti
Centro Gandhi-PALMI
raffaello.saffioti@gmail.com

 

NOTE
 
1 Cfr.:”La scuola buona (e quella cattiva), in “il dialogo”, 25 giugno 2015 (ildialogo.org
2 In: DON LORENZO MILANI, Lettera ai giudici, in L’obbedienza non è più una virtù, a cura di Carlo Galeotti, Millelire, 1995, pp. 28-29.
3 FIORELLA FARINELLI, “Educazione civica Niente di nuovo sotto il sole”, nella rivista “Rocca”, quindicinale della Pro Civitate Christiana, numero 16/17 – 15 agosto-1 settembre 2020, p. 26.
4 Cfr.: “Papa Francesco scende dalla cattedra di Pietro e chiama per un ‘Patto Educativo Globale’”
5 Cfr.: “Rispondere all’’Appello-Proposta per una Costituzione della Terra’ ’Perché la storia continui’”
“La Scuola per la Costituzione della Terra inaugurata a Roma il 21 febbraio 2020”



Giovedì 03 Settembre,2020 Ore: 10:44
 
 
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Autore Città Giorno Ora
CENTRO GANDHI ONLUS Pisa 03/9/2020 12.17
Titolo:Bellissima e tempestiva riflessione 
Bellissima e tempestiva riflessione a servizio del patto educativo globale indetto da Papa Francesco !
Autore Città Giorno Ora
Antonio D'Agostino Vibo Valentia 06/9/2020 19.35
Titolo:Chi educa chi?
Quali educatori per quale scuola? Ancora una volta Raffaello Saffioti torna su questo tema fondamentale,offrendoci testi, testimonianze e riflessioni che ci orientano verso risposte e scelte, tanto consapevoli quanto definitive, ai suoi interrogativi. E gliene siamo ancora una volta grati.
Autore Città Giorno Ora
Antonio D'Agostino Vibo Valentia 06/9/2020 19.37
Titolo:Chi educa chi?
Quali educatori per quale scuola? Ancora una volta Raffaello Saffioti torna su questo tema fondamentale,offrendoci testi, testimonianze e riflessioni che ci orientano verso risposte e scelte, tanto consapevoli quanto definitive, ai suoi interrogativi. E gliene siamo ancora una volta grati.

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