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www.ildialogo.org Perché i media hanno difficoltà ad usare la grammatica italiana nel caso dei nuovi ruoli femminili?,di Michele Zarrella

Perché i media hanno difficoltà ad usare la grammatica italiana nel caso dei nuovi ruoli femminili?

di Michele Zarrella

Architetta, sindaca, imprenditrice, ministra, colonnella, professoressa, dottoressa. Ecco alcune parole indigeste per chi la grammatica italiana l’ha studiata oltre tre decenni fa e ora l’ha dimenticata. O forse continua a pensare, come nelle passate epoche patriarcali, che le donne debbano stare in cucina, vicino alla lavatrice, crescere sette figli e che alcuni ruoli non sono consoni a loro e pertanto bisogna ancora pronunciarli e scriverli al maschile anche quando il ruolo è assunto da una donna? Non bastano le (maggiori) fatiche che le donne debbono fare per affermarsi in questi ruoli ora ci si mette anche quella per affermare le corrette forme grammaticali della lingua. Alcuni esempi di ruoli una volta riservati agli uomini: L’astrofisica Margerita Hack, la giudice Paola De Nicola, l’avvocata e senatrice Giulia Buongiorno, la presidente del senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen,
Immagini tratte da Internet
la colonnella dei carabinieri Loriana Armellini, la direttrice generale del CERN di Ginevra Fabiola Giannotti, 
Immagini tratte da Internet
la cancelliera Angela Merkel, la presidente della BCE Christine Lagarde, la virologa Ilaria Capua, la Premio Nobel Rita Levi-Montalcini, la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia ecc.
Il sistema patriarcale, tenacemente, non vuole cedere alla parità tra uomo e donna. E se la verità si nasconde nei dettagli quelli della lingua sono chiarissimi. Il maschio deve tenere il potere, la gestione della cosa pubblica, l’autorità morale, il controllo economico e della proprietà. A volte, però, sono le stesse donne che usano il genere maschile quando pronunciano la loro professione. Ma non certo l’architetta Francesca Perani che è riuscita ad ottenere dall’Ordine degli architetti di Bergamo il timbro al femminile.
 Immagini tratta da Internet
Raffaello Fornaciari nella GRAMMATICA ITALIANA del 1876 scrive così: “I nomi di persona sono di genere maschile o femminile secondo il diverso sesso delle persone …” E lo spiega dettagliatamente: “Le terminazioni dei nomi di condizione e di professione se sono “o” diventano “a” come servo serva, i nomi in “ante”, “ente” non cambiano per esempio garante, parente e così via.
 Ma senza scomodare i grandi linguisti basta prendere una buona grammatica e leggere la parte relativa alla morfologia nominale. È il minimo che debba fare una buona giornalista o un buon giornalista, una buona relatrice o un buon relatore, una buona webmaster o un buon webmaster.

Sergio Zavoli diceva: “Rispettate le parole. Tutto quello che dite ha una responsabilità enorme.

Alcuni esempi:
Comico
Comica
Astronomo
Astronoma
Architetto
Architetta
Ministro
Ministra
Chirurgo
Chirurga
Arbitro
Arbitra
Deputato
Deputata
Sindaco
Sindaca
Prefetto
Prefetta
Vigilante
Vigilante
Dirigente
Dirigente
Presidente
Presidente
Non cambiano nemmeno i nomi che terminano in “a”, “ista”, “iatra” o in “e”. Esempi:
Pilota
Pilota
Barista
Barista
Dentista
Dentista
Giornalista
Giornalista
Pediatra
Pediatra
Geriatra
Geriatra
Vigile
Vigile
Giudice
Giudice
I nomi maschili che terminano in “tore” cambiano al femminile in “trice”. Esempi:
Allenatore
Allenatrice
Presentatore
Presentatrice
Nuotatore
Nuotatrice
Imprenditore
Imprenditrice
Amministratore
Amministratrice
Annunciatore
Annunciatrice
Schermitore
Schermitrice
Nel 1960 Bruno Migliorini, autore di STORIA DELLA LINGUA ITALIANA dice: “Si formano molti nuovi sostantivi femminili ora che le donne si dedicano più frequentemente di prima agli studi e alle professioni prima riserbate agli uomini.
Immagini tratta da Internet – Liliana Lamorgese ministra dell’Interno
Onore a tutte le donne. Pronunciare o scrivere correttamente le parole “nuove” è una forma di rispetto per la grammatica italiana ma soprattutto per le donne e una constatazione costante – anche per chi ancora non se ne fa capace – della parità fra donne e uomini.
Michele Zarrella
Presidente di Astronomia Moderna



Mercoledì 05 Agosto,2020 Ore: 18:26
 
 
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