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www.ildialogo.org Virus, “epidemia” e sue conseguenze sociali, politiche ed economiche.,Di Giorgio Forti

Virus, “epidemia” e sue conseguenze sociali, politiche ed economiche.

Di Giorgio Forti

Il Corona virus è accompagnato dalle parole greche per definire il fenomeno dal punto di vista scientifico-medico (epidemia) e soprattutto della comunicazione alle popolazioni interessate, i circa due miliardi di esseri umani che posseggono un telefonino di tipo “Smart”, o magari anche una “tablette” o un computer (“pandemia”). Le notizie diffuse, iniziando dal gennaio 2020 in alcuni Paesi, dal febbraio o marzo in altri, sono basate sui dati comunicati dalle organizzazioni sanitarie dei diversi Paesi, cioè dagli istituti e strutture pubbliche specificamente responsabili della salute pubblica (1) .In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute Pubblica, oppure direttamente la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dopo che era stata dichiarata l’Emergenza nazionale. Anche i principali organi di stampa, giornalieri e periodici, hanno pubblicato le notizie ufficiali, con commenti di “esperti” e meno esperti, accompagnate da una grande abbondanza di esercitazioni letterarie, come consueto nel nostro Paese, ma tutte orientate a deformare la realtà nella direzione del terrorizzare le persone inesperte della realtà del problema (oltre il 90% degli abitanti). Realtà che tutti dovrebbero poter leggere nelle informazioni diffuse cogliendo il significato di quel che si legge. Per esempio, se il virus è stato trovato, in Italia, in un totale di 237.500 (i dati del 18 u.s.) persone dall’inizio dell’epidemia, dovrebbe anche esser scritto che l’Italia ha 60 milioni di abitanti, quindi quelli infettati in totale sono 3,95/10mila, cioè lo 0,375%. E’un’epidemia? Gli “esperti” di informatica hanno per l’occasione inventato la “pandemia”, parola greca che significa la diffusione in tutto il mondo, o quasi.
Si confronti con la influenza “Spagnola” anch’essa dovuta ad un virus, che nei primi 23 anni del secolo scorso ha ucciso circa 7 milioni di italiani su un totale, allora, di 35 milioni.
Non ho visto nessuna reazione in senso contrario degli esperti, che non hanno avuto, e tuttora in Italia non hanno, accesso diretto ai grandi mezzi di informazione elettronica, ed ai grandi organi di stampa. Ora che in tutto l’Occidente governi e padroni dell’Informazione hanno iniziato l’azione di riapertura delle attività, molti si esibiscono in acrobazie oratorie. Citerò, per tutti, il primo ministro del governo francese, Le Maire, molto fedele al suo presidente Macron, il quale viene direttamente da un incarico di primissimo piano nella maggiore banca d’affari mondiale, la Goldman e Sachs: Le Maire denuncia: «I giganti del digitale sono forse i soli al mondo ad aver tratto immensi benefici dalla crisi del coronavirus». (da suo discorso in Parlamento, che denuncia apertamente i contrasti commerciali tra Francia e USA, e fors’anche il desiderio di una parte importante dei padroni di finanza ed informazione di liberarsi degli ormai impresentabili Presidente americano ed il suo “ispiratore” israeliano, Netanyahu).
Sembra quindi necessario esaminare criticamente la natura del fenomeno che riguarda la salute pubblica e la diffusione delle informazioni su di essa.
Il mondo internazionale della ricerca ha notizie assai precise, anche se molto resta da imparare riguardo a questo virus, su quanto è successo e sta succedendo, ed i migliori laboratori di ricerca in molti Paesi, in Occidente ed in Cina, Russia, Giappone e Korea del Sud stanno lavorando, anche collaborando attivamente tra loro scavalcando i confini degli schieramenti politici dei vari Paesi.
Il Corona virus Covid19 è l’ultimo di una serie di 7 precedenti Corona Virus, diffusi in Occidente negli ultimi 60-70 anni (2). I precedenti Corona erano responsabili di "influenze" che colpiscono l'apparato respiratorio, di varia gravità. L’articolo (2), pubblicato su Nature, uno dei periodici scientifici più stimati, è leggibile solo da esperti di biologia molecolare, ma quanto ci interessa qui è di trarne la conclusione che questo nuovo virus è una mutazione di virus già circolati in Europa Occidentale ed in Nord America nei 60-70 anni passati, che hanno causato “influenze asiatiche” di varia gravità a cui molti sono stati esposti e quindi si sono immunizzati, o anche sono stati vaccinati contro l’una o l’altra delle “influenze asiatiche”, con i vaccini in vendita nel corso degli anni passati.
Il Corona virus Covid19, meglio definito SARS-CoV-2, quello di cui si parla ora, è dunque l’ultimo di una serie di 7 precedenti Coronavirus umani, diffusi in Occidente negli ultimi 60-70 anni. I precedenti Corona virus erano responsabili di influenze che colpiscono l'apparato respiratorio, di varia gravità. L’articolo sopra citato (2) dimostra che il nuovo Covid19 differisce dai precedenti in particolare per due segmenti di oligonucleotidi uno di 20 e l'altro di 30 triplette, collocati in posizioni diverse della sequenza del genoma del virus. Questo ha permesso ai ricercatori (i cinesi per primi) di preparare degli anticorpi che riconoscono il nuovo SARS-CoV (SARS-CoV-2) da qualsiasi altro virus, quindi di saggiare con sicurezza la sua presenza in catarro o tampone faringeo delle persone infettate. Occorre per questo amplificare il RNA, prima retrotrascritto in DNA, del virus con la Polymerase Chain Reaction, (PCR), uno strumento disponibile in qualsiasi laboratorio di biologia molecolare, che...dovrebbe essere disponibile, insieme ai ricercatori e medici che lo sappiano adoperare e leggerne i risultati, in ogni ospedale. E' noto che non è questa la realtà in Italia: il personale sanitario non era né addestrato a questa emergenza, né dotato delle attrezzature necessarie, il che ha causato le numerose tristissime morti soprattutto nel bergamasco ed a Milano e dintorni, in case di riposo per anziani ed in ospedali, piccoli e grandi. Anche il quadro clinico del nuovo virus è noto: affezione delle vie respiratorie, febbre per 4 giorni a non meno di 38°C, poi la temperatura diminuisce, per mantenersi però per diversi giorni sopra la norma. I dati, tutti comunicati in Italia nello stesso modo descritto sopra, sono riportati per tutte le province e città di una certa dimensione, sempre omettendo di dire il numero di abitanti della zona o città cui si riferiscono (1). Perché questa omissione, che ha il risultato di terrorizzare le persone che non hanno le conoscenze necessarie a giudicare? Come mai gli esperti non comunicano anche il denominatore della frazione, infetti /popolazione totale? Ovviamente, non si può pensare che non sappiano la aritmetica della prima media.
Dunque, il Covid19 si distingue dai precedenti Coronavirus. Siccome sembra essere comparso per mutazione di uno dei precedenti Coronavirus (vedi articolo su Nature sopra citato,2), deve avere in comune con uno o più di quei virus un certo numero di tratti del genoma, e quindi avere degli antigeni comuni: cioè, gli anticorpi formati contro uno o più dei predecessori Corona dovrebbero essere attivi contro questo "nuovo" virus, mentre il nuovo Covid19 ha due gruppi antigenici che lo distinguono da tutti gli altri, il che permette di riconoscerlo. Su questa ipotesi lavorano i migliori laboratori del mondo: in Cina, USA, GB, Francia, Italia ed altri Paesi. Questo fatto è comunicato al pubblico in molti Paesi, ma non in modo facilmente comprensibile. In Italia i grandi media, telematici o cartacei, danno informazioni parziali e talmente deformanti da terrorizzare la grande massa della popolazione. La paura non è mai buona consigliera, e la gente terrorizzata fa spesso le peggiori scelte di comportamento: dall’obbedienza pedissequa alle norme dettate in modo irrazionale, alla ribellione spaventata. In altri Paesi l’informazione è molto più vicina alla realtà che vorrebbe rappresentare, e tuttavia non soddisfacente Non sembrano esistere fonti di informazione per il grande pubblico indipendenti da quelle dominate dai titolari delle grandi reti telematiche e dalla carta stampata di loro proprietà, o dai politici a cui essi si sono associati per l’occasione.
Il fatto che questo “nuovo” virus sia così poco epidemico è probabilmente dovuto all’immunità precedentemente acquisita da molti abitanti del nostro Paese, che sono immuni dal Covid19 per l’esser stati immunizzati da precedenti infezioni di uno degli altri Corona virus o dalle vaccinazioni contro di essi praticate. Questa ipotesi spiegherebbe anche il fatto che alcuni laboratori universitari o di Corporazioni del Farmaco si siano dichiarati in grado di produrre un vaccino contro il Covid19 in 3-4 mesi, il tempo necessario per compiere le ultime sperimentazioni richieste per ottenere il brevetto e commercializzare il prodotto, invece dei 2-3 anni necessari se dovessero partire dall’inizio della sperimentazione. Questo fa pensare che quei laboratori, soprattutto quelli appartenenti o legati alle grandi corporazioni del farmaco, siano in grado di produrre le centinaia di milioni di dosi di vaccino necessarie, avendo solo da fare la sperimentazione richiesta per ottenere il brevetto e fare la commercializzazione di un prodotto che hanno già pronto o quasi. E chi non spenderebbe 200 o 300 € per farsi immunizzare contro un virus che ha causato terrore e danni economici incalcolabili? I cacciatori di brevetti e le BigPharma si sentirebbero persino generosi benefattori dell’Umanità, assicurando la salute e salvezza per poco prezzo. La informazione telematica sul Covid19 è stata ed è un esempio del potere di far girare il mondo a proprio modo a chi ha la potestà di gestire l’informazione: il potere di terrorizzare, e si sa che la paura è cattiva consigliera, di far votare le masse terrorizzate per i propri fedeli in politica, ed in Borsa. Ora che il Covid19 è entrato in campagna elettorale da padrone, il rilassamento della paura viene concesso a piccole dosi, con sempre sospesa la spada di Damocle del ritorno del virus, e i padroni dell’informazione lasciano intendere che è nelle loro mani. O almeno l’informazione su di esso. C’entrano naturalmente anche la possibilità di avere un mutuo dalla banca per pagare i debiti contratti per campare senza stipendio, senza clienti, senza poter fare la pizza o vendere qualsiasi cosa nel proprio negozio per chiunque non sia parte della grande distribuzione, la sola autorizzata durante il confinamento in casa.
Ma il risultato è che persone politicamente e sociologicamente agli antipodi, sul Corona virus vogliono sostanzialmente la stessa cosa: far tornare tutti al lavoro, ma per le ragioni opposte. Gli imprenditori e finanzieri per avere la mano d'opera buon mercato che lavori a bassi e bassissimi salari, i politici che vogliono essere appoggiati per i loro piani offrendo il lavoro, anche se insicuro e malpagato, a chi ha paura di perderlo ed è disoccupato a causa del virus da due-tre mesi. I piccoli imprenditori, quelli che lavorano senza contratto, in nero, i piccoli negozi che per tre mesi sono stati chiusi e non riescono a pagare l'affitto o le rate del mutuo, le "partite IVA" che non hanno chi li fa lavorare. Viceversa, per fare solo un esempio, Benetton, che oltre ad essere un grande industriale della moda e abbigliamento, uno dei più noti internazionalmente, è anche gestore delle autostrade, e vuole che le automobili circolino e gli paghino ogni giorno alcuni miliardi di pedaggi autostradali, di cui spende il meno possibile per la manutenzione di strade e ponti (come quello di Genova). Anche lui vuole che tutti tornino al lavoro. Infine, gli accademici: quelli che aspirano ad accedere alla proprietà di brevetti come collaboratori di grandi e potenti Corporazioni “globalizzate”, come le BigPharma produttrici di vaccini contro la pandemia oggi dominante.



Venerdì 26 Giugno,2020 Ore: 09:03
 
 
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