- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (217) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Gesualdo, aprile 2020 - Domenica delle palme 2020<br />#IoStoACasa,di Michele Zarrella *

Editoriale
Gesualdo, aprile 2020 - Domenica delle palme 2020
#IoStoACasa

di Michele Zarrella *

In tutti gli anni della nostra vita la Domenica delle palme è stata piena di strette di mano, abbracci, baci, processioni, scambi di ramoscelli di ulivo e di auguri. Domani, per la prima volta, tutto questo non sarà possibile. Il Coronavirus non ce lo consente. Dobbiamo stare in casa ed evitare assolutamente i contatti. Solo telefonate, e-mail, messaggi o videochiamate. Le funzioni sacre? In diretta TV o in streaming.
Sono settimane durissime, ma questo periodo passerà. L’emergenza è innanzitutto sanitaria, ma anche sociale, industriale, economica, culturale. Tuttavia non ci dobbiamo abbattere: grazie alle tecnologie e a qualche modifica nei nostri comportamenti molte attività possono continuare ad essere svolte col telelavoro, delle nuove sono nate ed altre nasceranno. La vita continua nonostante il nostro isolamento. Dunque stiamo in casa.
Sia chiaro, però, che Stare in casa non significa periodo di riposo, di libertà dal lavoro o dagli obblighi, anzi dobbiamo essere attivi e riempire queste giornate di tante cose, perché il peggiore degli isolamenti è l’abbandonarsi alla noia e alla solitudine interiore. Innanzitutto dividiamo e definiamo con i conviventi i tempi che sembrano rallentati e gli spazi adesso diventati un po’ più ristretti e, soprattutto, portiamo pazienza e siamo gentili. Passerà. Stando in casa la prima cosa che facciamo è quella di evitare di essere contagiati o contagiare: gli infetti potrebbero essere dieci volte di più di quelli dichiarati e molti sono asintomatici; la seconda cosa è continuare a fare il proprio lavoro, le proprie attività, e, se è impossibile, inventarsene qualcuna. Noi non siamo delle statue o dei vasi fittili pronti ad essere riempiti da qualsiasi cosa, perfino dalla noia. Nei momenti liberi, Stare in casa può diventare un’opportunità come cucinare una ricetta particolare, accudire alle faccende di casa, sistemare un quadro, la biblioteca, riprendere e approfondire una ricerca non portata a termine, fare una visita virtuale ai musei (di tutto il mondo) o all’acquario di Genova o agli scavi di Ercolano, guardare quel film che desideravamo vedere, leggere quel libro abbandonato o riprendere quel corso che si intendeva seguire. Senza mai dimenticare un po' di corretta attività fisica, l’igiene personale (soprattutto le mani) e della casa. La vita è bella ma è fragile e dobbiamo custodirla.
Restando in casa eviteremo di divenire inconsapevoli portatori del contagio. Questo mostro invisibile ci attanaglia e cambierà le nostre vite. E, di conseguenza, questo periodo di fuoco, dovrà necessariamente forgiare una nuova società. In meglio o in peggio non lo sappiamo ancora immaginare. Questa esperienza dovrà pur servire a qualcosa. Starà a noi renderla utile per una vita migliore, per la costruzione di una società più umana, che aborrisca lo spreco, l’ingiustizia del mondo e questa economia che uccide. Proprio oggi mi ha telefonato Claudia Mannetta, infermiera, che da un mese è andata a lavorare in prima linea, al Cotugno di Napoli, e mi ha detto: “Noi lavoriamo con serenità e facciamo tutto quello che possiamo per curare gli ammalati Covid-19. È la nostra missione. Abbiamo la speranza che il virus verrà al più presto sconfitto dai medici e dai ricercatori che stanno facendo tutto il possibile per individuare i farmaci che già si possono usare e il vaccino”. Ecco un germoglio di come dovrà essere la futura società. Gente che si impegna per la salute e la dignità delle persone senza distinzione di età, ma anche di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, come recita la nostra costituzione (art.3).
Da parte nostra, possiamo aiutare tutti gli operatori socio-sanitari in questo loro incommensurabile, sublime lavoro stando in casa e bloccando la diffusione del virus. I consigli dell’OMS e i divieti temporanei imposti dal governo in questo momento vanno responsabilmente accettati perché presi per la nostra salute e di tutta l’umanità e per evitare il collasso del sistema sanitario nazionale. L’unione fra lo sforzo dei sanitari e dei ricercatori e il nostro isolamento è la chiave per giungere al più presto a vincere questa battaglia. Dopo potremo di nuovo abbracciarci. Dunque restiamo a casa e, da remoto, vi invio i miei auguri di Buona Domenica delle palme.
Gesualdo, 4 aprile 2020
*Presidente di Astronomia Moderna
Per contatti
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario dei redattori e si sostiene con i contributi dei lettori. Sostienici anche tu!



Domenica 05 Aprile,2020 Ore: 10:06
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info