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www.ildialogo.org PROFUGHI: OGGI come IERI... di ottanta anni addietro.,di domenico stimolo

Editoriale
PROFUGHI: OGGI come IERI... di ottanta anni addietro.

di domenico stimolo

Per i profughi provenienti dalle aree di guerra, che cercano rifugio in Europa, non è cambiato nulla. Eppure, nel mezzo di questo lungo calendario, ci sono state le guerre: in Spagna, la seconda guerra mondiale, in Iugoslavia…..; la dichiarazione universali dei Diritti umani, il consolidamento e l’allargamento della Comunità europea, vari Trattati internazionali per il salvataggio, l’accoglienza e la solidarietà.
La guerra, prima in Iraq, e poi quella ancora in corso in Siria – provocate dai soliti noti internazionali che vogliono sempre guidare il mondo con ingordigia militare mai sazia - continuano ad essere i “serbatoi” umani di Chi fugge dalle bombe, e cerca rifugio.
Le cronache di questi ultimi giorni sono altamente drammatiche, per chi cerca di passare la frontiera terrestre tra Turchia e Grecia ( e Bulgaria) o di sbarcare nell’isola di Lesbo e nelle altre isole che si trovano a breve distanza dalla coste turche. Una nuova “marea” umana si è mossa. In un quadro che vede la forte strumentalizzazione della Turchia ( che come ben noto da anni ha visto una presenza di rifugiati siriani – o provenienti da aree di guerra collaterali - di oltre 3 milioni e mezzo) che con le imprese guerresche in Siria e Libia vorrebbe riproporre in tutta l’area un nuovo modello di impero ottomano.
Il CORONAVIRUS rafforza l’ingordo alibi dei paesi europei…….prima, in grande abbondanza, vendono armi e supporti guerreschi, a chicchessia, poi, tra le risse dei vari governanti – come costantemente avvenuto negli ultimi anni -, abbandonano, i profughi che hanno contribuito a determinare, al loro triste destino.
Nella lunga cronaca pubblicata ieri ( 1 marzo) dal quotidiano La Repubblica, con il titolo “ I dannati di Lesbo” a cura dell’inviato Marco Mensurati, riguardo alla parte di campo di Lesbo chiamata “ giungla” che vede la presenza della maggioranza dei 20.000 profughi nell’isola, tra l’altro si legge:
Le abitazioni, per lo più delle semplici tende da campeggio economiche e non impermeabili e per questo coperte da teli di plastica che non fanno passare l’aria, non hanno nessuna forma di riscaldamento. E anche l’acqua manca del tutto, come i servizi igienici. Il vero combustibile della violenza è l’affollamento, la promiscuità, la varietà di etnie e culture, e la disperazione dell'attesa…... e per i bambini vige una sorta di coprifuoco. I genitori non li fanno uscire dalle tende con il buio, nemmeno per andare in bagno...”.
Inoltre, al confine con la Grecia i profughi vengono respinti con la forza brutale utilizzata dai militari greci. Uomini, donne e bambini, vengono caricati e dispersi tra le campagne.
Nel libro “ Lungo petale di mare” di Isabel Allende, riferito ad una certa fase di permanenza dei profughi spagnoli nel campo profughi francese di Argelès sur-Mer, a pag 83 si legge:
I Rifugiati venivano lasciati alle intemperie, esposti al freddo e alla pioggia, senza il rispetto delle minime condizioni igieniche, non avevano a disposizione né latrine né acqua potabile. Dai pozzi che scavavano usciva acqua salmastra, torbida e contaminata da feci,urina e dai cadaveri che non venivano appositamente rimossi. Le donne stavano insieme in gruppi compatti per difendersi dalle prevaricazioni delle guardie e di alcuni rifugiati………...”
Eppure…..sono passati ottant'anni.
domenico stimolo



Lunedì 02 Marzo,2020 Ore: 20:29
 
 
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