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www.ildialogo.org Un “eppure” di Giampaolo Carbonetto,di Augusta De Piero

Un “eppure” di Giampaolo Carbonetto

di Augusta De Piero

Riprendiamo questo articolo, su segnalazione dell'autore che ringraziamo, dal suo blog http://diariealtro.it/?p=7125
Trascrivo volentieri:
Quei monconi di svastica
A San Daniele hanno appiccicato un cuore di carta di colore rosso fuoco sopra una svastica nera tracciata con un pennarello grosso sul muro esterno della casa in cui ha abitato da bambina Arianna Szörenyi, deportata a undici anni nei Lager nazisti e poi fortunatamente tornata in Italia con la sorella – due vive su nove deportati della famiglia – a raccontare a tutti l’irracontabile orrore della Shoah. Poche ore dopo il comune di San Daniele ha deciso di cancellare tutto, togliendo il cuore e ridipingendo il muro di bianco.
È una storia emblematica di come le simbologie possano essere importanti, ma possano anche rivelarsi fuorvianti se si va di fretta, se non le si analizza con la dovuta attenzione. Un cuore posto sopra una svastica, per esempio, è un simbolo bellissimo, ma anche pericolosissimo. Bellissimo perché vuole affermare che il bene prevale sul male e che può farlo senza abbassarsi al livello di chi il male lo pratica con convinzione. Pericolosissimo, in quanto, oltre a farci illudere che inevitabilmente l’amore sia destinato a vincerla sull’odio, ci fa commuovere e il velo di graditissime lacrime che ci inumidiscono il ciglio ci rende un po’ più arduo vedere che la realtà è ben diversa dall’illusione.
Non so se quella di sovrastare la svastica con un cuore sia stata una scelta ragionata, oltre che assolutamente benemerita, ma la decisione di non coprire completamente l’orrendo simbolo del nazismo e di lasciarne apparire ancora i quattro monconi, ha anch’essa un alto significato simbolico perché ci ricorda che i buoni sentimenti sono fondamentali e sono alla base di tutto, ma anche che da soli non possono bastare: per cancellare anche quei monconi occorrono ancora molte altre cose: cultura, solidarietà sociale, apparati legislativi e volontà di metterli in pratica.
Quando il padri costituenti, hanno scritto la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione – «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista» – non pensavano certamente che sarebbe venuto al mondo un idiota che pensasse di poter fondare letteralmente un nuovo Partito nazionale fascista: ovviamente pensavano, con quel «sotto qualsiasi forma», a ogni possibile azione volta a porre le basi per la rinascita di un’organizzazione politica che, pur sotto nome diverso, avesse le stesse basi autoritarie, antidemocratiche e discriminatorie che hanno dominato l’Italia per un orribile ventennio. E oggi ci appare un po’ strano leggere di sentenze nelle quali si stabilisce che il saluto romano è legittimo, che è lecito festeggiare con canti, labari e lugubri cortei il compleanno di Mussolini, mentre sventolano bandiere della Repubblica sociale italiana, quella nazista ancor più che fascista. E anche vedere che alle elezioni si presentano partiti ben attenti a non usare la parola “fascio” o derivati nel proprio nome, ma esplicitamente orgogliosi di proclamarsi eredi di una dittatura schifosa. E constatare che ci sono altri partiti che, se conviene, a questi si alleano.
Anche per questo avrei preferito che quel cuore che vuole cancellare la svastica fosse rimasto visibile un po’ più a lungo. Molte volte – e spero che questa non si aggiunga a tante altre – cancellare è sinonimo di dimenticare. E dimenticare non soltanto non si deve, ma davvero non si può. Perché il fascismo è stato le leggi razziste del ’38, presupposto alla deportazione nei campi di sterminio di uomini e donne, bambini e anziani; è stato le spedizioni di aggressione coloniale con il primato mondiale del primo uso di gas venefici in guerra; l’ingresso in guerra a fianco dell’orrore nazista; l’uccisione di Matteotti, dei fratelli Rosselli, di Amendola e di tanti dissidenti; l’invio al confino di molti che si opponevano perché si rifiutavano di smettere di pensare; è stato la soppressione della libertà di stampa, l’eliminazione della maggior parte dei diritti civili, la dissuasione violenta nei confronti del libero pensiero. Perché il fascismo è stata la negazione dell’umanità mentre la Resistenza, di quella stessa umanità, è stata la più alta affermazione laica.
Si avvicina il 25 aprile ed è il caso di ricordare ancora una volta, proprio sotto la spinta dei vigliacchi di San Daniele, che la Liberazione non è mai stata, né mai sarà una festa “di” tutti perché non tutti hanno accettato quella che è stata una lotta “per” tutti. Si dirà che in quel giorno bisogna cercare la riconciliazione nazionale. D’accordo! Ma una volontà di pacificazione non può vivere sulla mascalzonaggine; può smussare certi spigoli, ma non può colmare abissi.
Già si sentono le voci che diranno che in quel giorno non bisogna fare politica. Ma essere antifascisti è fare politica; credere nella democrazia è fare politica; non mediare su certi principi è fare politica; ricordare che l’articolo 1 della Costituzione nata dalla Resistenza pone il lavoro a fondamento di tutto è fare politica; ribadire che la preminenza spetta sempre ai bisogni degli uomini e non a quelli dei bilanci è fare politica; celebrare il 25 aprile con i ragazzi, affinché tutte le generazioni siano consapevoli della nostra storia e diventino, prima che sia troppo tardi, sensibili e attente a ogni pur minimo, ma progressivo degrado etico e democratico è fare politica; perché dire che l’indifferenza e il non prendere posizione, sono già complicità è fare politica.
E si dirà anche che fischiare chi tenta di sminuire il valore della Resistenza sarebbe un’inopportuna maleducazione istituzionale. Vero! Ma un’istituzione è ancora tale se fa di tutto per non esserlo?
          Anche un fischio può essere politica se prefigura la ricerca del bene della polis.
Ebrei perseguitati a San Daniele                                                     novembre99
Allego anche la foto di un mio vecchio articolo (novembre99) pubblicato .. nell’altro secolo dal mensile Confronti



Lunedì 10 Febbraio,2020 Ore: 21:37
 
 
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