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www.ildialogo.org Succede a Palermo: Giusto per sapere ...  sul porto abusivo di divisa,di Domenico Stimolo

Succede a Palermo: Giusto per sapere ...  sul porto abusivo di divisa

di Domenico Stimolo

La legge vede  e provvede.
E’ successo a Palermo. La notizia viene riportata dagli organi di informazione palermitani del 27 febbraio.
Un giovane svolgeva la funzione di disc jockey in un locale di intrattenimento cittadino indossando una divisa dell’esercito italiano, munito dei gradi relativi alla funzione di sottotenente, e con, altresì, appeso sulla giacca lo stemma  della brigata corazzata “ Vittorio Veneto”.
Giustappunto, nel momento del “massimo splendore di sfoggio”,  nel locale sono entrati i vigili urbani, per i controlli di routine che riguardano i pubblici locali.
Ovviamente, in virtù delle normative di legge vigenti, il giovane è stato denunciato per porto abusivo di divisa. Il corpo del reato è stato sequestrato.
Il comandante della polizia municipale ha così commentato: “ Non si tratta di eccesso di zelo, ma di fare rispettare le regole” ( riportato sull’edizione siciliana del quotidiano la Repubblica del 27 febbraio). 
Una domanda sorge spontanea. Ma, a tal proposito, sul suolo nazionale  la legge è sempre uguale per tutti?
Le cronache  ci informano che nel locale era in corso una festa di stampo carnevalesco.
Si sa, la lunga tradizione d’uso per carnevale “impone” il travisamento, come momento di corale gioiosità, senza le necessarie valutazioni e riflessioni.  
Poi, il carnevale passa. Ritornano le gioie e  i dolori della quotidianità. Sono tanti, riguardano tutti, senza distinzione di sesso, religione  e colore della pelle.
Ma, a guardarsi attorno, in Italia, ormai, il carnevale dura tutto l’anno?....a partire dai fulgidi esempi propagandati, di stampo nazionale!
Così recita l’Art. 498 Codice Penale. Usurpazione di titoli o di onori.
1. Chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 497-ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato , ovvero indossa abusivamente in pubblico l'abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 154 euro a 929 euro .
2. Alla stessa sanzione soggiace chi si arroga dignità o gradi accademici, titoli, decorazioni o altre pubbliche insegne onorifiche, ovvero qualità inerenti ad alcuno degli uffici, impieghi o professioni indicati nella disposizione precedente .
3. Per le violazioni di cui al presente articolo si applica la sanzione amministrativa accessoria della pubblicazione del provvedimento che accerta la violazione con le modalità stabilite dall'articolo 36 e non è ammesso il pagamento in misura ridotta previsto dall'articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689 .
Fino al 1999 ” l’usurpazione di titoli o di onori” era un reato di fatto .  Con il d.lgs. n.507 - art. 47 del 30 dicembre 1999 - il reato è stato depenalizzato,  diventando illecito amministrativo.
E’ bene evidenziare che con il d.lgs  richiamato fu anche depenalizzato il “blocco stradale”.
Il 5 ottobre 2018 è entrato in vigore il “ Decreto Sicurezza”:  il blocco stradale viene di nuovo considerato reato penale, con la pena di reclusione da 1 a 6 anni.
Il reato nei giorni scorsi è ritornato all’attenzione nazionale a seguito delle  lotte di rivendicazione - sul valore economico del latte prodotto - condotte dai pastori sardi. In diversi sono stati denunciati.
( domenico stimolo)



Giovedì 28 Febbraio,2019 Ore: 22:35
 
 
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