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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org L’ESODO CONTINUA E LA STRAGE DEI MIGRANTI CONTINUA NEL MEDITERRANEO. DIRITTI UMANI VIOLATI E CRIMINI CONTRO L’UMANITA’,di Raffaello Saffioti

Editoriale - Giorno della memoria
L’ESODO CONTINUA E LA STRAGE DEI MIGRANTI CONTINUA NEL MEDITERRANEO. DIRITTI UMANI VIOLATI E CRIMINI CONTRO L’UMANITA’

di Raffaello Saffioti

Per non dimenticare
Sono innumerevoli le iniziative promosse in tutta Italia, come in altri Paesi, nella ricorrenza della “Giornata della Memoria” che sarà celebrata il 27 gennaio, per ricordare la tragedia della Shoah e le vittime dell’Olocausto.
Le commemorazioni servono per non dimenticare, ma debbono evitare il rischio della retorica di celebrazioni che non vedono il presente.
Liliana Segre, superstite dell’Olocausto, senatrice a vita, parlando agli studenti nel teatro alla Scala di Miklano, in un incontro promosso dall’Anpi provinciale di Milano e dall’associazione Figli della Shoah, ha collegato la sua storia ai temi dell’attualità e ha detto:
"Quando ci deportarono non c'era quella pietas che manca anche oggi […]. C'era quel razzismo che ci porta a dimenticare che non esiste altra razza che quella umana. Forse Dio era distratto mentre ci portavano al macello nell'indifferenza generale".
"Vi parlo come una nonna, sono qui per raccontarvi come un giorno sono stata espulsa dalla scuola quando avevo 8 anni per la sola colpa di essere nata. Per la colpa di essere ebrea. Anch'io sono stata una clandestina nella terra di nessuno, io lo so cosa vuol dire essere respinti quando le frontiere sono chiuse. Quando si ergono muri. Io lo so cosa vuol dire quando si nega l'asilo. Io sono una che le ha provate queste cose. Sono stata una richiedente asilo. Mi disse l'ufficiale svizzero che non era vero che in Italia c'era la guerra e ci rimandò indietro".[1]
In altra occasione:
Noi testimoni della Shoah stiamo morendo tutti, ormai siamo rimasti pochissimi, le dita di una mano, e quando saremo morti proprio tutti, il mare si chiuderà completamente sopra di noi nell’indifferenza e nella dimenticanza. Come si sta adesso facendo con quei corpi che annegano per cercare la libertà e nessuno più di tanto se ne occupa”. [2]
Dal passato al presente.
Mentre si ricorda il passato, continua l’esodo e la strage dei migranti nel Mediterraneo, “mare monstrum”, divenuto un cimitero. Continua “la strage degli innocenti”. Sta avvenendo un nuovo Olocausto, chiamato “immigrazione”. Alla notizia dell’ennesimo naufragio, davanti alle coste della Libia, p. Alex Zanotelli, missionario comboniano, ha detto:
“Siamo davanti a un'immensa tragedia: altri 117 migranti sono stati inghiottiti il 18 gennaio nel Mediterraneo che è oggi un grande cimitero”. “I nostri nipoti diranno di noi quello che noi diciamo dei nazisti”.“Come cristiani non possiamo rimanere in silenzio davanti a questo genocidio che avviene sotto i nostri occhi: sono i nuovi crocifissi della storia”.[3]
Sulle migrazioni, Papa Francesco ha detto:
Le migrazioni sono sempre esistite nella tradizione giudeo-cristiana, la storia della salvezza è essenzialmente storia di migrazioni. La libertà di movimento, come quella di lasciare il proprio Paese e di farvi ritorno appartiene ai diritti fondamentali dell’uomo. Occorre dunque uscire da una diffusa retorica sull’argomento e partire dalla considerazione essenziale che davanti a noi ci sono anzitutto PERSONE”.[4]
Ascoltiamo alcune voci profetiche:
Danilo Dolci, Don Lorenzo Milani, Aldo Capitini, Bertolt Brecht
Danilo Dolci, Non sentite l’odore del fumo?
Auschwitz sta figliando.
Le più grandi risorse
erano la speranza e la dignità.
Chi si rassegna, muore prima.
Non so se i giovani hanno appreso.
Se ci si lascia chiudere, terrorizzare
se ci si lascia cristallizzare
si diventa una cosa
gli altri ci diventano cose.
Molti ancora non sanno:
Auschwitz è tra noi. è in noi.
Non so se i giovani sanno
in ogni parte del mondo:
non c'è rivoluzione se si trattano gli uomini come sassi,
ai giovani occorre
l'esperienza creativa di un mondo nuovo davvero.
Ad Auschwitz ci torno volentieri.
mi da la misura dei fatti.[5]
Don Lorenzo Milani
Non discuterò qui l’idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni.
Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.[6]
Aldo Capitini
“… le frontiere vanno superate, e la parola “straniero” è da considerare come appartenente al passato. Ogni comunità vive nell’orizzonte di tutti, e perciò non è troppo grande, ed è collegata con le altre federativamente. Ma se vi sono spostamenti di genti, esse non sono da sterminare, ma da accogliere, tenendo pronte strutture e provvedimenti che rendano possibile questa apertura”.[7]
Bertolt Brecht
“Della qualifica di emigrante”
Sempre mi è parso erroneo il nome che ci han dato: emigranti.
Questo significa: espatriati. Ma noi
non siamo espatriati volontariamente
altro paese scegliendo. E nemmeno siamo espatriati
in un paese, per restarvi, possibilmente per sempre.
Siamo fuggiti, invece. Espulsi noi siamo, banditi.
E non casa, ma esilio dev’essere il paese che ci ha accolti.
Così, inquieti, prendiamo stanza, se possibile presso ai confini,
aspettando il giorno del ritorno, qualsiasi minimo cambiamento
oltre il confine spiando, ogni nuovo venuto
febbrilmente interrogando, nulla dimenticando e a nulla
rinunciando
e neanche perdonando nulla di quel che è successo, nulla
perdonando.
Ah, il silenzio del Sund non ci inganna! Noi udiamo le grida,
fin qui, dai loro campi. Noi stessi siamo
quasi come voci dei misfatti, che varchino
i confini. Ognuno di noi
che va attraverso la folla con le sue scarpe consunte
testimonia della vergogna che ora macchia il nostro paese.
Ma nessuno di noi
rimarrà qui. L’ultima parola
non è stata detta ancora.
(1937)”[8]
La contenibile ascesa di Arturo Ui”
E voi, imparate che occorre vedere
e non guardare in aria; occorre agire
e non parlare. Questo mostro stava,
una volta, per governare il mondo!
I popoli lo spensero, ma ora
non cantiamo vittoria troppo presto:
il grembo da cui nacque è ancor fecondo”.[9]
Un disastro umanitario. Crimini contro l’umanità
Il naufragio dei migranti è anche il naufragio dei diritti umani, consacrati nella Dichiarazione dell’ONU e nella Costituzione della Repubblica Italiana (1948).
Il fronte della coscienza e nuova Resistenza.
Gino Strada
"Governanti europei dovrebbero essere processati per crimini contro l'umanità"
"La maggior parte dei governanti dei Paesi europei dovrebbe essere processata per crimini contro l'umanità al tribunale dell'Aja. Stanno condannando a morte decine di migliaia di esseri umani. Non esiste porto chiuso o porto aperto: qui stiamo ammazzando persone": così Gino Strada a Circo Massimo, su Radio Capital.
Dice Strada:
"i cittadini devono organizzare una resistenza a questa nuova barbarie, a questo fascismo misto a incompetenza e bullismo. Gli italiani non sono mostri, come vengono dipinti, ma un popolo molto solidale".[10]
Convenzione di Ginevra. “Statuto dei Rifugiati”, 28 luglio 1951
“Art. 33 Divieto d’espulsione e di rinvio al confine
  1. Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche. 2. La presente disposizione non può tuttavia essere fatta valere da un rifugiato se per motivi seri egli debba essere considerato un pericolo per la sicurezza del paese in cui risiede oppure costituisca, a causa di una condanna definitiva per un crimine o un delitto particolarmente grave, una minaccia per la collettività di detto paese”
.
Serve un esame di coscienza della società civile e serve l’impegno della cittadinanza attiva.
I diritti umani dei migranti tra religione e politica.
Cosa dice la coscienza dei cristiani?
Come interpretano il discorso di Gesù nel Vangelo sul “Giudizio finale”?
31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.[11]
Migrazioni: quali le cause e quali i rimedi?
“Ci vogliono far credere che l’Italia sia invasa dagli immigrati e in particolare dagli africani.
In realtà è in atto una grande invasione dell’Africa sia da parte delle multinazionali e del sistema bancario europeo che degli eserciti di Stato e privati. Questa invasione è all’origine dei movimenti migratori che sono in corso in Africa, soprattutto all’interno dello stesso continente.
Gli strumenti di questa invasione sono quelli tradizionali: l’appropriazione delle ricchezze energetiche e minerarie; le guerre, dietro cui ci sono le grandi multinazionali e i grandi Stati europei. L’Italia è una delle nazioni che ha il più grande commercio di armi soprattutto nel corno d’Africa.
… Le migrazioni sono anche causate dagli effetti pesantissimi del riscaldamento globale che ha causato desertificazione, siccità, carestie …
… Il neocolonialismo sta invadendo sempre più i Paesi africani distruggendo la vita di milioni di lavoratori, contadini, braccianti.
Le migrazioni avvengono perché in vaste aree del Sud del mondo non si riesce più a fare una vita dignitosa, si emigra perché si è costretti a emigrare. Che le emigrazioni siano causate da guerre, fattori economici, politici, militari, sono sempre comunque migrazioni forzate, perché nessuno lascia volentieri la propria terra”. [12]
Perché questa ricerca viene evitata dal sistema dell’informazione dominante?
Quando le migrazioni, con i naufragi e gli annegamenti, potranno avere fine?
Roma, 23 gennaio 2019
 
Raffaello Saffioti
Centro Gandhi – PALMI (RC)
raffaello.saffioti@gmail.com
NOTE
2 Dal bimestrale “qualevita”, n. 176, aprile 2018, p. 6.
3 Redazione PeaceLink, 20 gennaio 2019.
4 Dal bimestrale “qualevita”, n. 176, aprile 2018.
5 DANILO DOLCI, Non sentite l’odore del fumo?, Bari, Laterza, 1971.
6 DON LORENZO MILANI, “Lettera ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell’11 febbraio 1965”.
7 ALDO CAPITINI, Il potere di tutti, La Nuova Italia, 1969, p. 446.
8 BERTOLT BRECHT, Poesie e canzoni, Einaudi Editore, 1961, p. 135.
9 BERTOLT BRECHT, Teatro, Einaudi Editore, 1975, vol. iii, Epilogo, p. 1978.
11 Matteo 25, 31-46 (Conferenza Episcopale Italiana)
12 Da “Forum contro la guerra” (www.forumcontrolaguerra.org).



Mercoledì 23 Gennaio,2019 Ore: 15:48
 
 
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