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www.ildialogo.org Non conto nulla, non convinco nessuno, ma non posso tacere.,di Augusta De Piero

Editoriale - Decreto sicurezza
Non conto nulla, non convinco nessuno, ma non posso tacere.

di Augusta De Piero

Non voglio pronunciarmi sulla decisione del presidente Mattarella di firmare il decreto sicurezza.
Vedremo quello che saprà e vorrà fare il Parlamento
Ma sull’insistito riferimento del Presidente all’art. 10 della Costituzione ho qualche cosa da dire e che sto dicendo da anni.
La lettera g del comma 22 dell’art. 1 della legge 94/2009 prescrive l’esibizione del permesso di soggiorno a ogni genitore non comunitario che si rechi in Comune per presentare la richiesta della registrazione di nascita di un figlio che, nato in  Italia, ha diritto al certificato di nascita come ogni altro bambino (art. 3 della Costituzione).
Il Terzo Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (novembre 2017. cap.3.1) ammonisce: «Tale prescrizione condiziona i genitori stranieri che, trovandosi in situazione irregolare, spesso non si presentano agli uffici anagrafici, proprio per timore di essere eventualmente espulsi».
Gli estensori del rapporto sanno perfettamente che la Legge 27 maggio 1991, n. 176Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989” –e siamo proprio nel quadro di ciò che impone l’art. 10 della Costituzione (sarà trascritto in fondo *)- afferma all’Art 7:
 “1. Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi.
2. Gli Stati parti vigilano affinché questi diritti siano attuati in conformità con la loro legislazione nazionale e con gli obblighi che sono imposti loro dagli strumenti internazionali applicabili in
materia, in particolare nei casi in cui se ciò non fosse fatto, il fanciullo verrebbe a trovarsi apolide.”
Per evitare la follia che vuole bambini fantasma per legge basterebbe reinserire la norma , cancellata nel 2009, per cui alla richiesta di atti di stato civile (e qui ci stanno evidentemente i certificati di nascita) non può essere opposta la richiesta del permesso di soggiorno.
Un grottesco recentissimo evento segnala però la profondità di questa battaglia che si sostanzia contro i neonati e non solo e che si combatte senza esclusione di colpi con un’assoluta mancanza di pudore che sembra dilagare in senso comune.
A scatenare la polemica è Roberta Pantani, vicesindaco di Chiasso e deputata della Lega dei Ticinesi al Parlamento federale  sul Mattino della Domenica, settimanale di lingua italiana del Canton Ticino (Svizzera), organo ufficiale della Lega dei Ticinesi.
Secondo questa signora dall’aspetto normale, con una espressione dolce ma non tranquillizzante, il parroco di una parrocchia di Chiasso sarebbe reo di "utilizzare per la funzione di chierichetti bambini provenienti da altre culture, migranti". E ricorda che "quando quelli della mia generazione andavano in chiesa, quella del chierichetto era una funzione ambita, a cui si accedeva per meriti e per esperienza maturata su campo". Ma, constata, "i tempi sono cambiati". E poi attacca il prete: "Siccome don F. la gente dalla chiesa la fa uscire piuttosto che entrare, l'unica possibilità rimastagli è quella di mettere al suo servizio bimbi che fino a ieri delle funzioni ecclesiastiche probabilmente non avevano mai sentito parlare".
Domenica in chiesa leggeremo il cap. 10  del Vangelo secondo Marco dove si narra di un Gesù imprudente e indisciplinato: 13 Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. 14 Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 15 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». 16 E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva”.
Ho cercato e trovato la reazione del Vescovo che giudico deboluccia e aggrovigliata ma questo è: «Mi auguro sia stata un’uscita maldestra e gonfiata. Chiasso è un territorio di confine, dove possono più facilmente che altrove venirsi a creare delle situazioni che sollecitano un parroco a intervenire per fare riflettere i fedeli sulle loro responsabilità, anche sul piano sociale e civile. Non penso che si possa parlare di sconfinamenti da questo punto di vista. Che certi temi possano essere particolarmente sensibili per una certa parte politica e suscitare reazioni d’insofferenza è un fatto. Non mi pare, però, che sia il caso di amplificare quanto avvenuto. Riguardo ai bambini di origine etiope, sono state pronunciate parole maldestre, insensate e prive di fondamento. Oso sperare che siano da attribuire soltanto alla foga della polemica».
Vorrà qualcuno fare quanto sa e può per assicurare il rispetto dell’art. 10 della Costituzione e per ricordare che – per quanto nel corso del tempo si possono imputare gravi episodi cdi discriminazione e violenza alla chiesa cattolica – oggi dispone dell’autorevolezza e della consapevolezza di molti che non accettano, tanto per cominciare, che due bambini siano allontanati dall’altare perché di pelle scura?
* Articolo 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici



Venerdì 05 Ottobre,2018 Ore: 18:28
 
 
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