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www.ildialogo.org “Ci siamo già dentro”,di Mario Mariotti

Editoriale
“Ci siamo già dentro”

di Mario Mariotti

La bellezza del creato, e il disegno intelligente di Dio, per primi devono essere spiegati ai piccini che nascono nella grande favela del Sud. Uno su cinque morirà nei primi anni di vita; la miseria, la fame, la sporcizia ad accompagnare le prime esperienze di una vita che, in alcuni Paesi, ha un’aspettativa di poco più di quarant’anni. I morsi della fame, la sofferenza della mamma che non può nutrire a sufficienza il suo piccino, la violenza di un ambiente che, per sopravvivere, deve usare tale linguaggio: il piccino non riceve amore, e da grande non potrà dare quello che non ha ricevuto. Dall’altra parte il piccino dell’emisfero privilegiato del Nord, che, oltre a godere di tutto quello che bisognerebbe avessero tutti i bambini del mondo, viene condizionato e quasi soffocato da un tale coacervo di cose inutili e costose, abituato ad un tale livello di consumi, da includere, strutturalmente, un sempre maggior sfruttamento dei poveri ed il collasso ecologico del Pianeta.
Da una parte il lavoro schiavo dei piccini, e a volte anche quello degli adulti, migranti senza permesso di soggiorno in quei Paesi dalle plurisecolari radici cristiane i cui abitanti, quando erano poveri, facevano la stessa cosa e oggi l’hanno dimenticato; dall’altra le astronomiche e spropositate spese in armamenti dei Paesi ricchi, che basterebbero da sole a dare un notevole impulso alle coalizzazioni fra i ricchi e i poveri del Pianeta, mettendo fine allo scandalo blasfemo del lavoro schiavo dei piccini e di chi condivide la stessa loro sorte.
E dove mettere tutto l’assurdo, irrazionale ed alienante mondo della moda, strumento luciferino per distinguerci dal nostro prossimo, e per convincere la gente che quello che è ancora bello, utile e funzionale, deve essere considerato brutto, inutile e superato, per cui deve essere buttato in favore di quel nuovo che, incessantemente, viene proposto dalla stessa moda?
Anche qui girano i miliardi, anche qui tutto è normale e procede regolarmente; l’assurdità e la blasfemia di un mondo che segue la moda e mantiene di moda, anche il lavoro schiavo dei piccini non viene colta da nessuno, ed anche dai Sacri Palazzi silenzio assoluto, peccato mortale di II grado, perché il I è quello del silenzio blasfemo sullo scandalo degli armamenti, che grida vendetta agli occhi di Dio!
Nel nostro strano mondo, poi, ci sono anche quelli che sono interessati sulla presenza o meno dell’acqua su Marte; e per scoprirlo investono enormi risorse; e c’è, in generale, l’invecchiamento della popolazione, per cui la ricerca sulle cause e sulla terapia dell’Alzaimer non dovrebbe certo essere messa in secondo piano, dato che questo morbo è micidiale, e che, con lui, sempre di più dovremo fare i conti.
I fenomeni strani non sono affatto finiti: da una parte lo sviluppo tecnologico fa aumentare la produttività del lavoro in modo quasi esponenziale; dall’altra è quasi del tutto assente quella cultura di Sinistra, e o cristiana, che dovrebbe imporre la necessità di lavorare meno per poter lavorare tutti.
Da una parte tutte le religioni parlano d’amore, dall’altra esse non pongono resistenza, non coscientizzano sulla malignità strutturale del capitalismo, del mercato e della competizione, che l’amore lo bestemmiano e lo soffocano irrimediabilmente. Inoltre chi si pone quale possessore della Verità rivelata, è ancora ben lontano dall’aver capito che la famiglia si difende, e può avere futuro, solo in una società che si organizzi in modo che il posto fisso di lavoro possa essere accessibile a tutti, essendo fra l’altro un diritto umano fondamentale, e inoltre, per chi crede, la concreta condizione eucaristica di chi si spende e contribuisce al bene comune. Dall’altra parte, anche i Sindacati si sono rincoglioniti, e, accattando la competitività, che include strutturalmente la disoccupazione per i non competitivi, si sono transustanziati in corporazioni che riescono a difendere, e a fatica, solo gli occupati. Ecco allora per sterminate moltitudini di persone, un futuro di disoccupazione, miseria, precarietà, per arrivare alla fame.
Inoltre nessun governo riesce a trovare le risorse necessarie per aiutare le fasce più deboli della popolazione, in un quadro che, col passaggio dalla lira all’euro ha visto la maggior parte della gente col potere d’acquisto di stipendi e pensioni dimezzato, mentre l’altra parte ha visto le proprie entrate raddoppiate, e qui mi riferisco a tutti coloro che il prezzo dei beni e dei servizi lo impongono loro stessi. Che tristezza e che squallore vedere come una cultura maligna come quella americana, il cui sogno bestemmia l’evangelico “beati i poveri per scelta”, si stia imponendo a livello planetario, per cui arriveremo al collasso ecologico in un quadro in cui l’oligarchia dei ricchi e potenti godrà di privilegi enormi, mentre la quasi totalità della gente finirà nella miseria e vittima di uno sfruttamento estremo!
E che tristezza e che squallore vedere le stesse religioni, che avrebbero dovuto essere la cura, determinarsi quali cause, quali complici e corresponsabili del negativo che incombe! Io vorrei sapere a quale Vangelo si ispira la Chiesa cattolica negli USA, paese specializzato in guerre d’aggressione, appoggio ai vari fascismi che hanno insozzato il cono-Sud delle americhe, rapina di materie prime e sfruttamento della popolazione dei Paesi poveri con le multinazionali, colonna portante di quella speculazione finanziaria che sta seminando miseria e violenza a livello planetario, primo paladino nella difesa dei diritti umani di sua maestà il Dollaro.
Non sarà che il Vangelo l’hanno lasciato in latino, e poi si sono dimenticati di studiare questa lingua? Dai frutti si direbbe che è successo proprio questo! E allora, caro Dante, me la devo prendere anche con te! Con la tua visione religiosa di Dio, hai contribuito al rincoglionimento plurisecolare della gente, facendo un grande favore alla casta sacerdotale, la quale, dall’incontro col vero Gesù, col laico Gesù, uscirebbe malconcia. E poi, con la tua visione dell’aldilà, hai contribuito a nascondere un’altra verità: l’inferno non dobbiamo cerarlo laggiù, nell’al di là; esso è già qui; è sotto i nostri occhi, io ne ho dato nelle righe precedenti una pallida fenomenologia.
Per il piccino del Sud, per il migrante, per il profugo, per chi è esposto alla miseria, alla disoccupazione, alla violenza, alla guerra, l’inferno è già qui, è la realtà della quale è costretto a fare esperienza. Per non parlare anche di chi è colpito dalle malattie genetiche, dal cancro dall’Alzaimer, e di chi li ama e li assiste. E d’altra parte, se la religione credesse a quello che dice di credere, non dovrebbe essa stessa rendersi conto che, dove c’è accumulo privato, rapporto di mercato e competizione, la grande assente è la fraternità, il grande assente è l’amore, che Dio è amore e che l’assenza di amore non è altro che l’inferno?
Come non rendersi conto, con il suicidio dell’utopia della fratellanza, il naufragio dell’etica pubblica e privata, la contaminazione del profondo, dell’umanità delle persone, tutte insozzate dall’idolatria del “beati i ricchi” e del “io penso solo a mé stesso”, con l’assenza spaventosa dell’amore, del “me ne importa”, della gratuità, della compassione per il Regno che subisce violenza nei piccini e in tutti i non-garantiti del Pianeta, all’interno ci siamo già dentro, con l’aggravante di non saperlo vedere e quindi senza speranza di uscirne?
Mario Mariotti



Sabato 02 Novembre,2013 Ore: 17:56
 
 
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