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www.ildialogo.org L’anima venduta per uno spicciolo,di Mario Mariotti

Editoriale
L’anima venduta per uno spicciolo

di Mario Mariotti

Se io avessi dei lettori, periodo ipotetico dell’irrealtà, vorrei chiedere loro come farà mai l’Italia ad acquistare credibilità a livello internazionale, con il livello etico che il suo popolo sta manifestando soprattutto in relazione all’ultimo ventennio. Milioni di persone continuano a dare fiducia e a votare per un pluriinquisito per corruzione, evasione fiscale, induzione alla prostituzione, già condannato per reati in prescrizione e in alcuni processi di secondo grado di giudizio; mentre negli altri Paesi del globo non sarebbe stato necessario neppure il primo grado: sarebbe bastato il sospetto, l’avvio delle indagini, a troncare la carriera politica di chi intendeva porsi alla guida dei propri cittadini in vista del bene comune.

Gli avvoltoi del personaggio in questione, che da anni gli hanno venduto l’anima e bestemmiano sistematicamente sia l’etica che la logica, fondano l’innocenza del perseguitato, vittima dell’ultima oasi del comunismo rimasta sul pianeta, cioè della magistratura, sul fatto che ci siano appunto milioni di italiani che credono in lui. Il popolo avrebbe, secondo costoro, sempre e comunque ragione.

Forse costoro potrebbero avere anche ragione: essi sono gli eredi spirituali di coloro che votarono democraticamente per Mussolini nel 1922 e per Hitler nel 1933. Forse è possibile risalire molto più indietro nel tempo, e arrivare a Barabba, scelto democraticamente nel suo confronto con Gesù. Dopo alcuni esempi di questo tipo, la tesi che il popolo quando vota ha sempre ragione non deve più essere messa in dubbio.

Se parliamo poi di credibilità dell’Italia per gli investitori stranieri, essi sanno bene che, nei loro preventivi, devono mettere le mazzette per i politici ed il pizzo per la triade maligna, mafia, camorra e ndrangheta. I cittadini comuni degli altri Paesi, poi, quando pensano a noi, se sono in vena di scherzare notano l’evoluzione positiva del nostro popolo dai grandi italiani del passato al bunga-bunga di oggi; se invece riflettono seriamente, non possono non scandalizzarsi per un popolo che baratta la propria etica per un piatto di lenticchie, l’IMU, che verrà dato da una parte e sottratto con nome diverso dall’altra, mentre il mondo è sull’orlo del baratro per le guerre, le ingiustizie blasfeme, le differenze abissali fra i ricchi e i poveri, l’inquinamento che è al filo di diventare irreversibile.

E poi, a coronare il tutto, il governo delle “larghe intese”, che fa finire in “vacca” gli ultimi atomi di credibilità della casta politica, perché è la prova strutturale della bestemmia o dell’inesistenza della verità; quello che oggi è vero, domani non lo è; il bianco è contemporaneamente nero; dobbiamo correre stando fermi; dobbiamo avanzare indietreggiando, e così via… Da noi, fin dai tempi della Democrazia Cristiana , invece di risolvere i problemi, si cambiano quelli che li dovrebbero risolvere; invece di far rispettare le leggi esistenti, se ne fanno di nuove che verranno ugualmente disattese; tutti sanno bene che il 10% dei ricchi possiede il 50% delle risorse del Paese, ma tutti i governi continuano a piangere perché non ci sono più soldi per fare quello, che sarebbe necessario fare.

Capitalismo, mercato e competizione non solo non vengono giudicati tre cancri, ma vengono indicati come medicine per risolvere la crisi da loro stessi indotta, come se la competitività degli uni non producesse strutturalmente la crisi e la perdita del posto di lavoro degli altri, dei meno competitivi. Santa Romana Chiesa, che dall’alba al tramonto avrebbe dovuto mettere in opera liturgie anatematiche, (mandare accidenti alla trinità maligna), la trova, continua a trovarla normale, fisiologica, compatibile con la Parola del Vangelo.

Papa Francesco comincia a balbettare qualcosa nel modo giusto, ma in chiesa, la domenica, ci sono anche molti di coloro che soffrono per le persecuzioni giudiziarie della “dentiera sorridente”, e fino ad ora nessuno ha detto loro che possono accomodarsi fuori, perché Gesù Cristo è un’altra cosa rispetto a mammona…

E poi anche per lui, per Francesco, ci sono dei ricchi: se va avanti nella sua predicazione del progetto di far ritornare povera la Chiesa, se gli va bene verrà collocato a riposo per Alzaimer galoppante; e, se gli va male, verrà velocizzato il proprio ritorno alla casa del Padre proprio come è successo a papa Luciani…

E la Sinistra, dov’è costei? È più facile che un topo esca dalle fogne, e si metta a suonare Beethoven al pianoforte, che trovare un “compagno” che si sia accorto che tutto il casino per gli operai e per i poveri è venuto per la caduta del Muro, per il suicidio dell’utopia della fratellanza, per il ripudio del “Poveri di tutto il mondo unitevi, perché i ricchi con le Multinazionali lo hanno già fatto, di unirsi, e per voi, se non lo fate, non c’è speranza”.

E così l’operaio del Nord, non più competitivo rispetto a quello del Sud, sfruttato fino a dieci volte più di lui, resta disoccupato, mentre il telefonino che ha in tasca gronda della fatica e persino del sangue dei piccini che, in Congo, vengono usati per estrarre il coltan necessario a costruirlo.

E mentre non ci sono soldi per le fasce deboli della popolazione, un Marchionne viaggia a 38 milioni di euro di entrate all’anno, e qualche calciatore a 8 milioni di euro a stagione. I privati, gli azionisti, gli speculatori finanziari guadagnano cifre enormi stando a braccia conserte; mentre i disgraziati lavorano sotto il sole con stipendi ridicoli, e col rischio di perdere anche quelli. (A proposito, avete notato che quando la Borsa cala, lo spiker annuncia la tragica notizia delle perdite in miliardi di euro, mentre quando essa cresce, nessuno, nessuno dice quanti miliardi hanno guadagnato a braccia conserte coloro che hanno investito o disinvestito bene?)

Purtroppo siamo messi così: mentre le guardie delle città, la Chiesa e la Sinistra, dormono così profondamente da rasentare il coma, pilotato da mammona, il cancro continua a lavorare; il “beati i ricchi” continua a contaminare la gente nel profondo; tutti noi viviamo una soggettività strutturalmente maligna, e siamo contemporaneamente autori e vittime del male che incombe, che noi imponiamo agli altri e che gli altri impongono a noi.

E nel frattempo l’informazione fa una campagna in favore dei diritti umani dei bachi da seta, e il Paese si spacca perché una parte ha venduto l’anima per qualche spicciolo… Poveri noi!

Mario Mariotti




Domenica 11 Agosto,2013 Ore: 11:12
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Giovanna Melone Torino 01/9/2013 12.35
Titolo:PAPA FRANCESCO
Condivido quanto lei scrive nell'articolo in oggetto , espresso con chiarezza e acutezza .
è soltanto sull' idea che lei ha dell'attuale Papa che nutro perplessità , nel senso che , a differnza di Papa Luciani , assolutamente autentico e genuino , questa figura appare costruita , "giocata" come ultima carta da una Chiesa decadente che , nn sapendo più a quale santo votarsi , si rivolge al grande san Francesco ..... il nome scelto non è certo una casualità !!!
Complimenti per il suo articolo , le auguro di cuore di avere tanti lettori !!!

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