Per il secondo anno consecutivo l’Associazione “Egerthe” ha organizzato un incontro su Maria Maddalena dal titolo “Il potere femminile nella Chiesa” e quest’anno proprio sul lungomare di Gallipoli, tra il castello angioino e il Santuario della Madonna del Canneto. Il vento che spirava intenso è parso soffiare vivifico come la ruah nella creazione di nuove spiritualità e sensibilità su quello che è ancora la Chiesa cattolica e su quanto da parte di molti movimenti dal basso si auspica che diventi e cioè una comunità che, consapevole dell’apostolato di Maddalena, ristabilisca la parità di genere. La serata, presentata dalla Presidente dell’Associazione prof. Rita Maria Colazzo, è stata molto partecipata ed è stata addolcita dal canto di Elisa Romano, ispirata dalle poesie di laura Barone lette da Maria Margherita Manco e ammaliata dalle danze orientali del corpo di ballo di Namire De Luca.

Il primo intervento è stato a cura della teologa e storica Adriana Valerio che da trent’anni studia testimonianze e fonti per ricostruire la presenza delle donne nella Storia del Cristianesimo: dopo aver illustrato come si è giunti alla riscoperta di questa figura femminile, nel mondo cattolico per secoli associata a una prostituta penitente, ha precisato come il numero dodici degli apostoli è puramente simbolico; di seguito raccontando tre parabole di Gesù, tra cui quella della dracma perduta, ha sottolineato come emergono numerose e significative caratteristiche femminili di Dio espresse bene anche attraverso la parola rachàm, che significa utero, sede dell’accoglienza e della compassione: per questo nella spiritualità biblica Dio “ha l’utero”ed è un Padre misericordioso, come ci mostra lo stesso Gesù nelle parabole della misericordia che troviamo in Luca 15.

Il secondo intervento è stato della sorella Virginia Mariani, ospite per la seconda volta, che da vent’anni insieme con l’interesse per i temi quali “Pace Giustizia e Salvaguardia del Creato” e “Riconciliaizone” associa quello per l’uso non sessista della lingua italiana e il linguaggio inclusivo: dopo una veloce narrazione di quello che è stato il suo percorso di fede, anche attraverso alcune slide ha presentato brevemente la Storia del pastorato femminile valdese e battista in Italia (ben illustrato nello speciale numero del Seminatore) con uno sguardo all’Europa luterana e anglicana e allo stesso mondo cattolico, facendo riferimento al movimento Roman catholic women priests (Rcwp) che conta 215 donne sacerdote e 14 vescove; ha precisato, dopo una piccola ‘lezione’ di grammatica italiana sul genere femminile dei nomi, che è urgente prendere coscienza che ciò che non viene chiamato e detto non esiste e che la disparità di genere è causa di violenza, da quella verbale a quella non verbale e fisica, così come la non accoglienza delle differenze culturali ed etniche, o il non accoglimento di altri stili di vita e di altri orientamenti sessuali, e ridare visibilità alle donne della Bibbia e a Maddalena, prima vera apostola di Gesù, deve farci capire che, se vogliamo essere credibili e parlare con efficacia al mondo attualizzando la portata rivoluzionaria del Cristianesimo, è necessario riscoprire annunciare ed essere testimoni che è “in potere delle donne con gli uomini dare vita al rinnovamento nelle chiese”.