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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org IO, IL POPOLO, COME IL POPULISMO TRASFORMA LA DEMOCRAZIA, SAGGIO DI NADIA URBINATI, EDITORE IL MULINO,A CURA DI CARLO CASTELLINI

IO, IL POPOLO, COME IL POPULISMO TRASFORMA LA DEMOCRAZIA, SAGGIO DI NADIA URBINATI, EDITORE IL MULINO

A CURA DI CARLO CASTELLINI

CHI E' NADIA U R B I N A T I ?
Nadia Urbinati è profssore ordinario di TEORIA POLITICA alla Columbia University di New York. Collabora a diversi quotidiani nazionali; trai suoi libri ricordiamo DEMOCRAZIA IN DIRETTA. LE NUOVE SFIDE ALLA RAPPRESENTANZA (Feltrinelli, 2013); DEMOCRAZIA SFIGURATA. IL POPOLO TRA VERITA' E OPINIONE (Egea, 2014) e UTOPIA EUROPA (CASTELVECCHI, 2019).
L'E D I T O R E.
Che tipo di democrazia è la democrazia populista? Da non confondersi con i regimi dittatoriali e autoritari, il populismo- nella propsettiva dell'autrice – va considerto una variante del governo rappresentativo, basata sul rapporto diretto tra un leader e il “suo popolo”, rivendicato come “vero” contro l'establishement. Il rischio democatico non risiede allora nella domanda di espansione della democrazia, o nell'enfasi posta sul richiamo al popolo, ma nella selettività con cui il leader individua il “suo” popolo facendone un'arma di parte da brandire contro l'altro. Il popolo dei populisti di fatto rifugge dall'inclusività e dalla generalità del popolo sovrano. Un contributo illuminante alla comprensione di un atteggiamento e di una prassi politica segnati da un crescente successo. (L'editore).
CHE COSA SI PROPONE DI DIRE QUESTO LIBRO.
Questo libro è il risultato di idee e letture elaborate accumulate nel corso di più di un ventennio insieme alla consapevolezza del rischio populista. Il mio ineteresse di studiosa e di cittadina per il populismo è databile agli anni del declino dei partiti di massa nel nostro paese, a quelle che conosciamo come crisi o fine della Prima Repubblica.
Nel primo numero del 1998 della rivista CONSTELLATIONS curai una sezione speciale sul populismo, nella quale raccoglievo alcuni dei contributi presentati alla INTERNATIONAL CONFERENCE ON DEMOCRACY: BETWEEN POPULISM AND OLIGARCHY che la rivista RESET e l'Università di Princeton avevano organizzato nel novembre del 1996.
La democrazia italiana era l'ispirazione sottotraccia di quel convegno e l'interesse preminente e permanente dei miei studi. L'Italia e il populismo erano per l'accademia statunitense temi esotici e periferici. Oggi, molto del mondo occidentale è l'Italia, mentre la “periferia” è occupata da quei paesi democratici che non hanno movimenti populisti.
POPULISMO E FORZA DI INTERNET?
Nei paesi occidentali, in forma e con intensità diverse, il populismo è stabilmente di casa o perchè governa o perchè aspira a governare. Lo scivolamento della democrazia dei partiti verso forme plebiscitarie e personalistiche, congiunto alla gestione della comunicazione e dell'informazione da parte dei cittadini stessi per mezzo di INTERNET, sono i fenomeni epocali che hanno contribuito a cambiare la fisionomia delle nostre società e della politica.
Ma già dagli anni Novanta era chiaro a chi voleva prestare attenzione, che il populismo poteva essere una'eventualità tutt'altro che remota; che non fosse circoscritto alla “periferia” dell'Occidente e non fosse monopolio dell'America Latina, sua terra natale.
LE FORME RADICALI DEL POPULISMO.
Nel tempo, studi circostanziati sia storici che comparati, hanno mostrato come il populismo nasca all'interno di società democratiche o in via di democratizzazione, e che, se e quando riesce a governare, può inaugurare forme di radicale maggioritarismo che tollerano a fatica la
DIVISIONE DEI POTERI,
l'INDIPENDENZA DEL POTERE GIUDIZIARIO,
lo STATUTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI,
condizioni normative sbrigativamente declassate a ostacoli liberali alla democrazia.
Quando può, il POPULISMO, si fa forza costituente e modifica la costituzione del paese con il proposito di annullare la distanza tra sovranità e governo, tra Popolo e popolo. Per questa ragione, una volta al potere può tendere pericolosamente l'arco della democrazia costituzionale verso un MUTAMENTO DI REGIME, AUTORITARIO O ANCHE DITTATORIALE: sennonché, a quel punto il populismo diventa anacronistico, sepolto insieme alla democrazia.
E' evidente, quindi, che il populismo non è un'ideologia, ma una forma di rappresentanza politica di governo democratico. Questo lo rende rischioso da contrastare, soprattutto, ne fa un fattore di succcesso molto remunerativo nell'età della politica dell'audience. La patologia diventa normalità.
Fino ad anni recenti, sono stati gli aspetti patologici ad interessare gli studiosi. Ma la RIVOLUZIONE DI INTERNET nell'ambito dell'informazione e il suo impatto comprovato nella costituzione di rinvendicazioni collettive e di movimenti hanno promosso un nuovo e ricco settore di studi, più attento a comprendere le forme dell'azione politica al di là dei partiti tradizionali e della rappresentanza elettorale.
NASCE UN NUOVO SCHEMA DI AZIONE POLITICA?
In questo nuovo caso spicca il lavoro di ERNESTO LACLAU, ON POLULIST REASON, del 2005, che ha trattato il populismo non come un problema ma come lo schema dell'azione politica democratica interessata alla costruzione dei soggetti collettivi, in particolare alla costruzione del soggetto collettivo artificiale per antonomasia, IL POPOLO. Il populismo diventa così il nome dell'agire politico democratico che consiste nell'unire rivendicazioni sociali diverse mediante una narrativa egemonicae un attorenarrante che dà il proprio nome al “vero”popolo. Più inclusivo ed elastico della CLASSE e della NAZIONE, il popolo populista è costruito con una strategie doppia di individuazione ed esclusione del NEMICO, cosìda delimitare il campo politico tra chi è e chi non è “vero” popolo. Il populismo diventa a tutti gli effetti una forma di DEMOCRAZIA MAGGIORITARIA che ripudia il COSTITUZIONALISMO CLASSICO, ed è alternativa a quella dei partiti, i quali, una volta chiusa la la stagione totalitaria e abbracciato il principio del pluralismo, hanno lasciato cadere la pretesa di farsi PARTITO DEL POPOLO o della nazione.
CHE COSA E' LA DEMOCRAZIA POPULISTA?
Questo libro prende sl serio tale concettualizzazione e cerca di capire che tipo di democrazia è la DEMOCRAZIA POPULISTA.
Unire le più diverse rivendicazioni, anche quele trasversali all'ideologia della destra e della sinistra, comporta superare la rappresentanza per mezzo dei partiti e cercare un'unica frontiera: quella che separa chi esercita il potere e chi non lo esercita, l'establishment e tutti gli altri.
CHI PUO' FAR QUESTO MEGLIO DI UN LEADER?
Il leader sostituisce i partiti ( e anche il suo stesso partito se ce l'ha) e cementa l'unione con il suo popolo direttamente, affidandosi alla forza persuasiva del suo messaggio e al consenso quotidiano dell'audience. INTERNET rende questa impresa non solo facile, ma alla portata di tutti, e per questa ragione non è azzardato pensare che il populismo sia l'orizzonte della DEMOCRAZIA CONTEMPORANEA.
PERDITA DI CREDIBILITA' DEI PARTITI.
Non ostante nasca in un clima fortemente conflittuale la forma populista di rappresentanza aspira a neutralizzare o a superare le divisioni partigiane; si riappropria del mito di una democrazia consensuale e dirigistica e porta a compimento la sfiducia endogena che le democrazie hanno nei confronti dei partiti politici(partitocrazia), una sfiducia che il populismo non crea ma sfrutta abilmente.
POSSIAMO FIDARCI DEL POPULISMO?
La mia risposta è negativa. Il populismo getta un'ombra sinistra sulla DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. Non ostante questo libro si impegni a studiarlo analiticamente, non polemicamente, non rinuncio a usare il pensiero critico normativo per giudicarlo. La società di mercato e la democrazia dei partiti hanno dato forma e governo ai Paesi distrutti dalla Seconda guerra mondiale.
Nel corso dei decenni, questo modello ha eroso la propria CREDIBILITA' a causa di una combinazione che si ripropone in tutti i paesi dove il POPULISMO cresce: lo smisurato potere economico di una piccola minoranza e la progressiva AUTOREFERENZIALITA' degli eletti, percepiti via via come un CETO PRIVILEGIATO poco attento a rappresentare aspettative e bisogni della popolazione. Ma la preoccupazione giustificata per la perdita di potere della cittadinanza democratica non giustifica la SCORCIATOIA POPULISTA. Quindi mentre il populismo è un fenomeno democratico perchè può nascere solo nelle democrazie, non necessariamente è amico della democrzia. Ne è una SFIDA invece; e la sua comparsa e il suo successo, ci interpellano su quello che è andato storto, sulle ragioni del successo populista.
L'AUGURIO DELL'AUTRICE.
In questo senso il populismo è lo SPECCHIO DELLA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA. A partire da qui la ricerca sulle sue condizioni di crescita e di successo dovrebbe indirizzarsi a quelle aree critiche - nella società, nell'economia, nelle culture e nelle aggregarzioni politiche – dalle quali ricava la sua linfa. Ma questa ricercca richiede altri saperi.
Pertanto l'auspicio di queso studio sulla trasformazione populista della democrazia è che le scienze sociali, economiche e politiche si aviino ad una INTERAZIONE funzionale e fruttuosa, con lo scopo, tanto semplice quanto impegnativo e complesso, di individuare le SOLUZIONI DEMOCRATICHE SUI PROBLEMI dai quali trae alimento il populismo, lasciando cadere l'atteggimento polemico, un'arma che fa esattamente il suo gioco.
(NADIA URBINATI, a cura di Carlo Castellini).



Mercoledì 11 Marzo,2020 Ore: 21:44
 
 
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