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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org EVANGELIZZARE... CON IL VANGELO, CHIESA E MISSIONE, DI PIER MARIA MAZZOLA, DA NIGRIZIA, A CURA,DI CARLO CASTELLINI

EVANGELIZZARE... CON IL VANGELO, CHIESA E MISSIONE, DI PIER MARIA MAZZOLA, DA NIGRIZIA, A CURA

DI CARLO CASTELLINI

CHI E 'SILVANO FAUSTI?
Due libri postumi ci richiamano l'attenzione su un gesuita scomparsa due anni fa, che ha molto dato alla missione. Appassionato della Parola, esperto di linguaggio, testimone di uno stile di vita povero ed essenziale, nella condivisione. Una lezione più attuale che mai.
Legato all sue oorigini conradine In VAL TROMPIA (BRESCIA), SILVANO rmarrà sempre allergico alla scuola. Ordinato sacerdote nel 1968, con un dottorato di ricerca sotto la gui di WALTER KASPER in Germania. Studioso della filosofia del linguaggio in vista della interpretazione teologica.
IL SUO SOGNO PIU' BELLO...
“….... Sogno un papa che convochi un Concilio, non un terzo Vaticano, ma un secondo Gerosolimitano, per declericalizzarla in senso cristiano........”
DENTRO L'ARGOMENTO.
“Mi permetto di dire un segreto, tanto ovvio quanto dimenticato: l'evangelizzazione si fa con il vangelo”.
“Cosa inaudita: PADRE ANTONIO LA BRACA evangelizza con il Vangelo, il vangelo prima vissuto e poi annunciato”. “Ho capito la cosa più ovvia che ci sia : l'evangelizzazione si fa con il vangelo, con il vangelo conosciuto (basta frequentarlo assiduamente), testimoniato (questo mi riesce peggio!) e annunciato in semplicità così come si è in grado di fare”.
Ecco tre varianti, disseminate nei suoi libri, di uno degli inconfondibili leitmotil di SILVANO FAUSTI, un gesuita che di per sé non era missionario ad gentes, ma nel cui novero potrebbe figurare a pieno titolo. Il suo contributo, in questo campo, è aver formato un numero difficilmente calcolabile di missionari: dapprima attraverso l'insegnamento ai seminaristi del P. I. M. E. (Pontificio Istituto Missioni Estere) e poi, soprattutto, grazie agli esercizi spirituali da lui guidati un po' in tutti i continenti. Cui si aggiungevano, impegnandolo anche per vari mesi l'anno, corsi di aggiornamento e sessioni di formazione sulla Parola per laici con ministeri nelle comunità di base.
Non lofaceva in stile tocca-e-fuggi, ma immergendosi nell'ambiente che lo accoglieva, in atteggiamento di ascolto e senza risparmiare le sue salutari provocazioni. In Italia egli andava costantemente nutrendo di parola di dio, clero, religiosi e laici di ogni orizzonte.
PADRE FAUSTI se “n'è tornato a casa” (l'espressione è sua) due anni fa, il 24 giugno 2015, settantacinquenne, a compimento di un'esistenza interamente dedicata allo studio e all'annuncio, nella prossimità con gli ultimi, e, sempre, inseguendo e proponendo libertà. Quello della libertà è un altro dei suoi leitmotiv.
EMINENZA TI C O N S I G L I O DI......
Liberi. Beati quelli che crederanno senza sacrificare sé stessi (San Paolo), Lettera a Voltaire. Contrappunti sulla libertà (Ancora), Veritàdel vangelo, libertà di figli (Piemme):sono i titoli di suoi libri in cui la parola libertà ritorna. Non per scarsità di fantasia, dunque e, ma in linea con il filo rosso del pensiero del loro autore, due volumi postumi a sua firma sono stati intitolati SERVIRE E' LIBERTA' e CHIAMATI A LIBERTA'. Si tratta di raccolte di sue collaborazioni con riviste missionarie.
POPOLI, mensile dei gesuiti, usciva per l'ultima volta nel dicembre 2014. Lungo gli ultimi quattro anni di pubblicazione, Padre FUASTI vi ha tenuto una rubrica, che da pagina di risposte alle LETTERE DEI LETTORI, si è convertitain un succoso commentario agli ATTI DEGLI APOSTOLI.
L'editore di CHIAMATI A LIBERTA' vi ha aggiunto altri due testi, su papa Francesco (anzi, sull'”odore di pecora”) e sul cardinal Martini. Perchè dell'arcivescovo di Milano padre Silvano era stato il confessore. “Ci vedevamo una settimana l'anno e poi, ogni due settimane, per una mattinata”. E non per un'assoluzione frettolosa. “Io gli proponevo – ha confidato in un'intervista per la FONDAZIONE CARLO MARIA MARTINI rilasciata tre mesi prima di morire, disponibile su YOU TUBE – una lettura biblica, che facevamo poi insieme, ed era molto stimolante per tutti e due”. E con piacere ricordava come l'unico consiglio che osasse dare al cardinale, era di andare in montagna, un giorno la settimana, e “di non far nulla”. Perchè aver a che fare con uno più importante di Dio, il quale un giorno si è riposato anche lui.....non mi piace!”
Humour, arguzia, ironia, anche la battuta non mancavano mai sulla bocca di padre Fausti. Come sanno quanti lo hanno incontrato – e hanno riconosciuto in lui, anche dopo esigua frequentazione, un “maestro” - e come traspare dai suoi scritti.
“IL TEMPO PIU' BELLO DELLA MIA VITA”.
SERVIRE E' LIBERTA' è invece un libro legato a questa rivista. Nel 1982-83 FAUSTI aveva una sua pagina du NIGRIZIA, nell'ambito della rubrica di riflessione che è l'antenata di ORME GIOVANI, in cui commentava IL VANGELO DI MARCO. Zanotelli, allora direttore, abbinava poi al brano evamgelico la figura di un testimone della fede. Il tutto confluiva in un testo d'autore, orante e poetico. FAUSTI non aveva ancora pubblicato nulla, a parte la tesi di dottorato. Ma che a Milano ci fosse qualcuno che proponeva Marco con uno stile nuovo, nel solco della lettura poolare della Bibbia, era giunta voce a padre ALEX. Il quale da parte sua, veniva veniva dall'animazione missionaria giovanile e, in quell'ambiente (i gruppi G.I. M.), le voci con un linguaggio rinnovato e portatrici di esperienze incisive erano ricercate.
“Andai a trovarlo nella sua comunità – ricorda oggi Padre Alex. Rimasi ben impressionatoe ne nacque un rapporto che abbiamo poi mantenuto. Padre FAUSTI ja avuto una certa influenza anche a livello di famiglia comboniana. Per sempio, PADRE FRANCESCO PIERLI, superiore generale, citò in Capitolo, la sua LETTERA A SILA. Anche FAUSTI ha fatto a sua volta, un cammino significativo nel suo approccio alla Parola.”Quello che io in lui criticavo – è sempre ALEX che parla – è che i suoi commenti ai vangeli, molto belli, non collocavano il TESTO NEL CONTESTO, né quellodell'epoca in cui era stato redatto né quelloattuale”.
All'epoca, FAUSTI, aveva da poco cominciato i suoi viaggi fuori EUROPA. Dopo il MALAWI, sarà invitato in una quarantina di Paesi di missione, anzitutto per guidare ritiri spirituali, (l'aria hippy e il portafogli vuoto nascondevano un gesuita autentico). In certi paesi amerà particolarmente ritornare. Come in MOZAMBICO. E nella sperduta missione di CHIPENE in special modo. Vi erano rimaste per via della guerra, solo quattro suore e anche loro sul punto di essere ritirate. “Sentendo le angustie di Suor MARIA DE COPPI (la superiore regionale delle comboniane), le chiedo se lascerebbe le suore a CHIPENE qualora un prete andasse lì per uno o due mesi l'anno. Mi risponde affermativamente”. PADRE SILVANO ha cosi' modo di trascorrervi “il periodo più bello della mia vita – così lo definirà nella sua autobiografia. Dal punto di vista del lavoro è certamente il più povero. Mi limito a celebrare la messa con le suore durante la settimana e la domenica con una delle tante piccole comunità. Eppure è il più fruttuoso. Non per ciò che faccio io, ma per ciò che fanno le suore, rimaste lì grazie alla mia presenza”.
Fra le altre missioni in cui FAUSTI lascerà il cuore, c'è NYAHURURU, IN KENYA, dove il Fidei Donum padovano DON GABRIELE PIPINATO (dal 1994 al 2013) ha messo in piedi un'articolata struttura che mette al centro “handicappati mentali, minori abbandonati, ragazzi di strada, persone con aids, tossidipendenti, ecc. E' il luogo dove mi sono trovato più a mio agio, come a CHIPENE una trentina di anni fa, in tutt'altra situazione”.
“La missione – commenta oggi PADRE ZANOTELLI – gli ha fatto mettere in discussione un sacco di cose. E secondo me l'ha anche aiutato a contestualizzare la Parola, come si può intuire anche da una pagina che ha inserito verso la fine della sua autobiografia”. E che inizia così:”
Sogno un papa che convochi un concilio /
non un terzo Vaticano /
Ma un secondo Gerosolimitano /
Per de-religionizzare la Chiesa /
in senso barthiano /
O almeno de-clericalizzarla /
In senso cristiano /
o almeno de-occidentalizzarla /
In senso cattolico /
O almeno de-romanizzarla /
in senso evangelico.......”.
“Legato alle sue origini contadine in VAL TROMPIA (BRESCIA), SILVANO rimarrà sempre “allergico” alla scola, ma non allostudio. Dopo 'ordinazione sacerdotale nel 1968, fa un dottorato di Teologia in GERMANIA, sotto la guida di WALTER KASPER, sulla fenomenologia del linguaggio, in vista di un'ermeneutica teologica”.
Nei fermenti post-sessantottini ha l'aria di sguazzrci Non ha intenzione – e come lui un manipolo di confratelli che hanno preso a loro “istruttore” padre THOMAS BECK – di incartapecorirsi nelle “solite istituzioni”. Vogliono dare vita ad una comunità “diversa”, come FAUSTI racconta nell'autobiografico SOGNI, ALLERGIE, BENEDIZIONI: diversa per tipo di abitazione (un appartamento); stile di vita (in amicizia e “facendo noi i lavori di casa”); forma di servizio apostolico (“ovviamente gratuito” e condotto insieme, “con particolare attenzione a non credentie non praticanti”).
Dopo alcuni tentativi a MILANO, la scelta del luogo definitivo della nuova comunità cade “casualmente”, nel 1978, su una cascina semidiroccata ormai inglobata nella città, a VILLAPIZZONE (periferia nord occidentale), in parte occupata da “collettivi extraparlamentari, con infiorescenze brigatiste”. A PADRE FAUSTI l'hanno segnalata una storica coppia di missionari laici rientrati dal RWANDA, decisi a non lasciar spegnere i valori sperimentati in AFRICA, e che nella sede dell'associazione COOPI ormai non hanno più spazio, tra figli loro, adottati e in affido.
Con un altro geuita, FILIPPO CLERICI, con cui condivide una inossidabile amicizia, FAUSTI, si rimbocca letteralmente le maniche. In un anno di lavoro, la loro porzione di cascina, “la più malmessa”, è resa abitabile. Giungono altri confratelli e prede vita un'esperienza di vita religiosa nova, dove, tra l'altro, si fa casa comune: non solo tra gesuiti ma con i VOLPI, cuisi aggiunge la famiglia NICOLAI, dall'analogo passato africano, e con il camèionario di vari aumanità che qui si ferma, per periodi più o menolunghi. E'da questo humus che PADRE FAUSTI annuncia il vangelo. Unicamente con il vangelo. (PIER MARIA MAZZOLA, a cura di Carlo Castellini).



Domenica 08 Marzo,2020 Ore: 21:25
 
 
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