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www.ildialogo.org DAPHNE CARUANA GALIZIA. “DI' LA VERITA' ANCHE SE LA TUA VOCE TREMA”.,A CURA DI CARLO CASTELLINI

DAPHNE CARUANA GALIZIA. “DI' LA VERITA' ANCHE SE LA TUA VOCE TREMA”.

BOMPIANI MUNIZIONI, COLLANA DIRETTA DA ROBERTO S A V I A N O, BOMPIANI EDITORE


A CURA DI CARLO CASTELLINI

R E L 1 = ON di ROBERTO SAVIANO.
IL LIBRO CHE HAI TRA LE MANI, cara lettrice, caro lettore, è sacro. Sacro diventa ciò che paghi con la vita. Sacro come le scelte che hanno la forza dell'irrevocabilità, l'intensità dell'ossessione, la cura dell'amore, la febbre dell'inquietudine, la speranza della poesia.
DAPHNE CARUANA GALIZIA aveva iniziato a costruire questo libro per dare una fisionomia organica e coesa al suo lavoro. Spesso, quando si è costretti a usare la parola in una militanza quotidiana, imposta dall'agenda dei fatti di cronaca, si rischia di vedere il percorso in frammenti: per riunire questo mosaico in una visione più ampia è necessario raccoglierlo in un libro. Stava pensando proprio a questo progetto DAPHNE, ma l'hanno uccisa prima che potesse completarlo.
LE PAROLE CHE STAI PER LEGGERE sono state fermate da un SMS. E' bastato che un SMS fosse inviato da una barca vicina alla costa a una scheda collegata all'ordigno piazzato nell'auto di DAPHNE per innescarlo e farlo esplodere. Un SMS con questo testo: REL 1 = ON.
In inglese “to rely on” significa “fare affidamento su”. Un codice che forse racchiudeva in una sigla: fare affidamento sul tritolo. E il tritolo è stato puntuale nella sua affidabilità. Ha fermato DAPHNE. L'ha dilaniata.
Che cosa si prova a morire in una esplosione? Si sentono le ossa fuoriuscire dalla carne? Si percepisce forse il proprio corpo dividersi in pezzi'. A che grado di dolore si arriva? Che cosa si avverte in quell'istante, nell'attimo dell'esplosione?
Nell'auto di Daphne furono posti sotto il sedile del passeggero tra 300 e 400 grammi di tritolo, la potenza che si usa per sfondare porte blindate, e sventrare furgoni portavalori. Invece a brillare fu la lamiera fragile di una Peugeot 108 con una donna al volante.
Il cervello in ogni caso ha la sua via di fuga, quando gli impulsi del dolore sono così forti non vengono più tradotti e la risposta che pietosamente i medici danno alle domande dei familiari è veridica: è morta senza accorgersene.
Ma DAPHNE CARUANA GALIZIA si era accorta di tutto. Daphne si era accorta che stava morendo, aveva sentito istante per istante, la sua vita assediata, aggredita, consumata. Si è accorta di morire quando intorno al suo corpo avevano iniziato ad inanellarsi i cerchi concentrici del bersaglio. Un bersaglio su cui esercitare l'odio di una intera nazione, un corpo su cui scagliare tutta la rabbia generata dalla necessità di tacere, perché dal silenzio sui crimini qualcuno ha sempre da guadagnare.
Non tacendo DAPHNE svelava la codardia dei più, la moltitudine dei silenziosi che prima di lei potevano nascondersi dentro il comodo spazio del non sapere, l'ingenua scusa dell'incapacità di capire, di arrivare in fondo alle cose per poter decidere.
DAPHNE SVELAVA, e ogni suo articolo pretendeva dal lettore una scelta: questo accade quando le parole accendono bagliori su una verità che è sempre stata a tiro di sguardo ma tenuta prudentemente all'oscuro per viltà o stupidità.
DAPHNE AVEVA CAPITO CHE IL SUO PAESE si stava trasformando in una CENTRALE DEL RICICLAGGIO INTERNAZIONALE, e lo dice, lo urlava, lo dimostrava. Per ricostruire il flusso di denaro l'unico modo era scavare per mettere insieme pezzi che sembravano non avere nulla in comune tra di loro.
DAPHNE AVEVA STUDIATO ARCHEOLOGIA ALL'UNIVERSITA', conosceva dunque l'arte di scavare secondo il metodo del ricercatore di reperti; da ogni singolo ritrovamento provava a generare una storia, che da ipotetica, passo dopo passo, diventa fattuale, sino ad arrivare allo scavo più profondo che fornisce la prova.
OGNI ARTICOLO DI DAPHNE ERA GIUDICATO SENZA ESSERE LETTO, molti maltesi non leggevano nemmeno l'inglese dei suoi pezzi ma sapevano benissimo come contestarlo. Criticare è lamento di vita, non di morte e infatti non era la critica che interessava agli occhi che scorrevano le sue inchieste: chi era colpito dalle sue denunce voleva dilaniarla, renderla inabile alla credibilità.
DAPHNE DEVE SCOMPARIRE COME PERSONA, il suo volto andava nascosto dietro la maschera di NEMICA DELLA NAZIONE, di produttrice di fango contro il benessere di tutti.
Una volta partecipò ad una festa patronale in un paesino, dove era presente per caso anche uno dei soggetti delle sue inchieste: questi raccolse un gruppo di sostenitori, e una piccola folla cominciò a inseguirla per le strade del paese gridando: ECCOLA, ECCO LA STREGA! VIA, STREGA!” Era stata costretta a citofonare al portone di un monastero per farsi aprire e mettersi al sicuro.
DAPHNE SAPEVA CHE STAVA MORENDO, quando un ministro maltese, inventando una causa per diffamazione contro di lei, chiese e ottenne il CONGELAMENTO DEI SUOI CONTI BANCARI: non poteva più accedere ai suoi soldi. I giornali di gossip e i siti di retroscena con lei avevano trovato un bersaglio remunerativo: su imbeccata dei suoi nemici, e forse dietro lauta ricompensa, insinuavano che fosse mossa da rancori personali, che il marito avesse una schiera di amanti e che fosse al servizio, in quanto avvocato, di qualche nemico del governo.
Persino quando è morta le CALUNNIE non si sono fermate: si arrivò all'aberrazione di dire che il marito avesse una relazione extraconiugale e che questo fosse un movente plausibile per l'omicidio. A oggi la versione non è meno ridicola: un atto criminale comune compiuto da tre balordi che ora sono in carcere. Gli esecutori materiali dell'omicidio di DAPHNE non hanno fatto il nome di alcun mandante, certi che il loro silenzio gli frutterà molto, moltissimo.
E il magistrato che inizialmente avrebbe dovuto indagare sulla morte di DAPHNE? Una giudice che in passato era stata oggetto dei suoi articoli e che aveva avviato un procedimento giudiziario contro di lei. Solo il conflitto di interessi sollevato dai familiari di DAPHNE portò la giudice a ritirarsi dal caso.
VORREI CHE QUESTO LIBRO FINISSE TRA LE MANI DI TUTTE LE DONNE. PERCHE'?
Perché DAPHNE è stata pienamente donna, o così mi appare ogni qual volta mi occupo della sua vita. Ha vissuto la difficile conciliazione tra la protezione dei propri figli e il coraggio di osare senza sosta. Ha visto sgretolarsi il proprio equilibrio familiare, in molti momenti recuperandolo nella dimensione irrazionale che è il mastice delle relazioni: il bene che continuava a legarla ai figli MATTEW, ANDREW, PAUL e a suo marito PETER. Ha dovuto fronteggiare i pregiudizi che la volevano innocua redattrice di articoli di costume, ha persino difeso la sua passione per i giardini, per fiori e bulbi, per concimi e siepi, di cui scriveva e da cui traeva risorse economiche e spirituali per proseguire il lavoro d'inchiesta. In questo libro è conservata la PASSIONE DI DAPHNE per tutto ciò che innescava nella sua intelligenza: pagine sul cibo, descrizioni di ricette, c'è una vera e propria attrazione per i colori del Mediterraneo. Tutta l'ENERGIA che DAPHNE metteva a disposizione nell'inchiesta giornalistica era generata da una VERSATILITA' CULTURALE, che la rendeva in grado di scrivere con grande competenza anche di DESIGN E DI ARCHITETTURA.
E per qualche istante lettrice, lettore, pensi che queste righe siano un'agiografia. Ti sbagli: sono un'APOLOGIA, la difesa di una donna sola, che per ogni insulto ora merita una candela di verità e riconoscenza. Non temo la spocchia accademica che battezza come autentica solo l'aritmetica che sa numerare l'errore, la contraddizione, l'incoerenza, lo sporco e in ultimo, se ne rimane nel setaccio, il TALENTO. Di DAPHNE voglio URLARE I TALENTI. Dare la grancassa per proclamarne l'ONORE.
Forse solo una donna può comprendere quello spazio che la rende se stessa, cosciente di poter agire rischiando ma senza sentirsi in colpa per esporre i propri figli e la propria vita. Perché dico questo? Perché molte donne sono capaci di tradurre l'abitudine a subire pregiudizio e diffidenza non in senso di sconfitta o rancore ma in ispirazione al cambiamento.
DAPHNE HA AMATO ED E' STATA AMATA, HA CURATO, HA SBAGLIATO, HA SOFFERTO.
Ma perché mi rivolgo solo alle donne? Sto sbagliando, quello di DAPHNE è un messaggio per tutti. L'ho mandato alle donne per empatia, perché questi articoli d'inchiesta, di denuncia, di impegno ci parlano di come sono le donne davvero, lontano da ogni stereotipo di lettrici di storie d'amore, di intrattenimento, di pura emozione. Qui invece una donna sola, con la sua penna osa parlare del SANGUE MARCIO DELL'ECONOMIA, e DA SOLA si affaccia sulla voragine profonda più dell'oceano in cui entra DANARO SPORCO, sporco e ancora sporco da tutto il mondo. Con la potenza degli aggettivi, l'armonia delle locuzioni, usa tutte le munizioni dell'alfabeto.
SOCIETA' STRANIERE PERCHE' REGISTRATE A MALTA?
MALTA E' UNO SCOGLIO, E' UN QUARTO DELLA SUPERFICIE DI ROMA, UNO DEGLI STATI PIU' PICCOLI D'EUROPA, MA HA OLTRE CINQUANTAMILA SOCIETA' REGISTRATE
di cui 23.405 – quindi quasi la metà – di proprietà di stranieri (con almeno un azionista straniero). Come mai così tante società controllate da stranieri vengono registrate proprio qui? Lo ha spiegato il CONSORZIO DI GIORNALISMO INVESTIGATIO EIC (EUROPEAN INVESTIGATIVE COLLABORATIONS) nei suoi MALTA FILES, una grande inchiesta su MALTA COME PARADISO FISCALE.
Immaginate che una società registrata a MALTA guadagni un milione di euro. MALTA applica il trentacinque per cento di crescita e non riuscendo a tenersi il gettito fiscale delle multinazionali, si concentra solo sulla parte che non può permettersi di andare altrove. Quando un'azienda sana sceglie l'OFFSHORE, deve sapere che sta sostenendo un sistema che è quello utilizzato anche dai CAPITALI CRIMINALI.
Il CAPITALISMO LEGALE ha imparato dal CAPITALISMO CRIMINALE come si sopravvive e come si vince nel mondo degli affari: AGGIRANDO LE REGOLE. Dietro l'anonimato di una società offshore potrebbe nascondersi chiunque: da un imprenditore che cerca di risparmiare sulla tassazione dei suoi guadagni leciti a un politico corrotto che nasconde il frutto di tangenti sino a un mafioso che vole riciclare proventi di attività illecite.
CHE COSA SONO I PANAMA PAPERS?
Lavorando sui PANAMA PAPERS, Daphne scoprì l'esistenza di una società offshore riconducibile alla moglie del premier maltese JOSEPH MUSCAT alla quale era intestato un bonifico da un milione di dollari proveniente dalla famiglia di ILHAM ALIYEV, il Capo di stato, - dittatore, sì dannazione : DITTATORE DELL'AZERBAIGIAN, con cui negli ultimi anni il governo maltese ha stretto accordi energetici. Dietro quei soldi secondo DAPHNE poteva nascondersi un caso di corruzione. Il bonifico era partito da un conto della PILATUS BANK, una banca privata fondata a Malta dal banchiere iraniano ALI SADR HASHEMINEJAD, che si rese disponibile ad accettare quei soldi non ostante altri istituti di credito in precedenza avessero rifiutato ad ALIYEV l'apertura di conti per via delle norme antiriciclaggio. DAPHNE aveva scoperto tutto questo e ne scrisse nel suo blog. Le autorità maltesi lasciarono cadere nel vuoto il suo allarme e l'unica conseguenza fu che la PILATUS BANK la querelò per diffamazione e danni. A marzo 2018, cinque mesi dopo la morte di DAPHNE, il proprietario della banca è stato però arrestato negli Stati Uniti perchè accusato di riciclaggio di denaro : ora è libero su cauzione in attesa del processo a New York e rischia fino a centoventicinque anni di prigione. Nel frattempo alla PILATUS BANK è stata ritirata la licenza per operare a Malta. Ma non è finita: Daphne sospettava chela vendita della CITTADINANZA MALTESE voluta dal governo MUSCAT potesse facilitare questo schema di riciclaggio internazionale. Dal 2014 infatti, migliaia di stranieri (tra cui magnati russi vicini a PUTIN) hanno ottenuto la cittadinanza maltese grazie ad un programma introdotto dal governo laburista, che permette di averla per circa un milione di euro. Un sistema che di fatto apre le porte a capitali criminali diretti in Europa.
GLI ARTICOLI DI DAPHNE ERANO COSI' POTENTI
che il premier maltese, non ostante abbia sempre negato le accuse, fu costretto a dimettersi. A giugno 2017 si andò a elezioni anticipate che MUSCAT vinse nuovamente. Nel 2018 la Procura maltese titolare delle indagini su MUSCAT, sua moglie e l suo entourage ha archiviato le accuse di corruzione e riciclaggio nei confronti degli indagati, non essendo riuscita a trovare riscontri circa la fondatezza delle condotte delittuose ipotizzate; ma MUSCAT non ha mai reso pubblici, come invece si era impegnato a fare, gli atti di questa inchiesta. Nel frattempo continua indisturbata la VENDITA DEI PASSAPORTI. Le frontiere dell'Europa sono aperte a chiunque possa comprarsi un passaporto maltese. DAPHNE vive i mesi i cui Malta diventa spazio di salvezza per le imbarcazioni dei migranti; a questo tma dedica articoli così attuali che colpisce sentire come avesse già intuito chiaramente la drammatica dinamica che ha reso il MEDITERRANEO UN CIMITERO: STRADE SPALANCATE PER I CAPITALI, PORTI CHIUSI PER I NAUFRAGHI.
Immaginatevi una donna sola, davanti alo schermo del suo computer, con le agende fitte di appunti:la sua trincea. Scrive i suoi articoli e in cambio riceve lo stigma di non difendere la bellezza di Malta, di esibirne un'immagine distorta, di danneggiare il turismo. Il paradosso che attanaglia chiunque metta il dito nella ferita si stringe anche attorno a DAPHNE: ama Malta chi l'ha resa un buco in cui nascondere tutti i soldi lerci del mondo e non chi in nome della sua bellezza di pietra, di sole e di salsedine vuole tentare di salvarla dalla cancrena del riciclaggio. Colpevole perchè spezza il silenzio, , lavora per dissipare l'ombra che permette ai criminali di agire senza che in nessuno si desti il dolore e la colpa.
A DAPHNE ARRIVANO MINACCE DI MORTE, LE BRUCIANO LA PORTA DI CASA, SQUARCIANO LE GIUGULARI DEI SUOI CANI, poi arrivano con una massa di cause per portarle via tempo, soldi, per intimidirla: aveva quarantasette procedimenti c
ivili e penali in corso. Togliere i soldi con le cause, insinuare che i suoi articoli servono solo ad arricchirla, congelare i conti bancari per fermarla.
NON CI RIESCONO. LA SUA OSSESSIONE CONTINUA, LA SUA VOE DENUNCIA IL CLIENTELISMO, LA CORRUZIONE, L'IMPUNITA' e la massa smisurata di capitale che transita senza sosta dall'isola.Il 16 ottobre 2017 scrive un articolo sul suo blog che chiude così:”Ci sono corrotti ovunque si guardi ora. La situazione è disperata”.
Poco dopo aver postato l'articolo, DAPHNE essce per andare in banca e avere notizie sui CONTI BLOCCATI. Rientra poco dopo perchè ha dimenticato il il libretto degli assegni del marito, l'unico che può usare data la sua situazione bancaria. Esce di nuovo, sale in auto, mette in moto e parte, decisa come sempre. Dopo pochi metri, l'esplosione, DAPHNE ha cinquantatré anni.
Il figlio maggiore di Daphne, MATTEW sente il boato, corre verso la nuvola di fumo, spera che non si tratti del'auto della madre, la stessa che il giorno prima aveva usato per andare al mare, perché la Peugeot è coloro grigio scuro, ma davanti ai suoi occhi ne brucia una bianca. Invece sono le fiamme ad aver divorato la vernice. Poi riconosce le lettere della targa. E' finita, arriva la consapevolezza, l'hanno uccisa.
Dal giorno in cui DAPHNE CARUANA GALIZIA è stata assassinata, molti maltesi depongono fiori, candele, fotografie sul memoriale nato spontaneamente ai piedi del GREAT SIEGE MINUMENT ALLA VALLETTA. Ma non tutta Malta difende il luogo dove ogni 16 del mese si svolge la cerimonia in ricordo del coraggio di Daphne. Il memoriale è stato rimosso più volte per ordine delle autorità maltesi, che hanno addootto le le più svariate motivazioni: dalla necessità di celebrare in quel luogo ricorrenza nazionali alla ristrutturazione del monumento perchè rovinato dalla cera delle candele, fino all'apertura di un cantiere per il rifacimento della pavimentazione dell'intera piazza. Ogni volta il memoriale è stato ricomposto d amici e attivisti che si battono per difendere il RICORDO DI DAPHNE.
Se hai tra le mani questo libro, significa che l'affidabilità del tritolo è stata un equivoco. L'SMS REL 1=ON si è appena mutato in REL 1=OFF: il tritolo non è stato affidabile come i killer si aspettavano, perchè dilaniando il corpo di DAPHNE ha liberato il suo spirito. Nel respiro che stai compiendo mentre leggi queste pagine, un respiro che puoi percepire nitidamente, c'è LA VITTORIA DI DAPHNE: le sue parole ricevono il tuo ossigeno, escono dalle fiamme e tornano a camminare libere. (ROBERTO SAVIANO, a cura di Carlo Castellini).



Lunedì 28 Ottobre,2019 Ore: 08:48
 
 
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