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www.ildialogo.org “SE IL CIELO ADESSO E' VUOTO”,DI CARLO CASTELLINI

“SE IL CIELO ADESSO E' VUOTO”

E' POSSIBILE CREDERE IN GESU' NELL'ETA' POST-RELIGIOSA?, GABRIELLI EDITORI, VIA CENGIA, 67, SAN PIETRO IN CARIANO (VERONA), PRESENTAZIONE E COMMENTO


DI CARLO CASTELLINI

LUCIA GABRIELLI, figlia di EMILIO e di LIDIA, e sorella di CECILIA, ha fornito una bella foto di copertina, adeguata al titolo del libro scelto dall'autore “SE IL CIELO ADESSO E' VUOTO”, di GILBERTO SQUIZZATO. Un astronauta che galleggia nello spazio dopo avere staccato il cordone ombelicale, che lo collega alla capsula spaziale che lo tiene in vita.
Diventa questa immagine simbolo dell'uomo di oggi che si allontana sempre più dalla religione tradizionale, una volta imposta dai genitori o dai nostri nonni,(Cfr.Oltre le religioni) per avviarsi ad abbracciare una visione di religione e di fede, che vuole ancora credere in Gesù di Nazareth che ci interpella con le sue parole e le sue opere, ma con un linguaggio e contenuti decisamente nuovi.
Sì, perchè ancora l'uomo di oggi è sempre alla ricerca di risposte alle domande di sempre. Chi sono io? Dove vado?Che senso ha la vita in generale e la mia in particolare? Che cosa significa credere? Chi è stato Gesù di Nazareth? Che senso ha credere in lui oggi?
A questi e ad altri interrogativi cerca di rispondere l'Autore con questo saggio sulla sua condizione esistenziale, che è sempre alla ricerca di senso della religione e della fede oggi, e che non rinuncia alle provocazioni del Figlio del Carpentiere di Nazareth, nella cosiddetta età della cultura post-religiosa.
Lo scrittore percorre alcuni sentieri che vorrebbe indicare anche ad altri.
PRIMO SENTIERO – “IL MIRACOLO SUPERFLUO”: è quello segnato dalla sua riflessione su come si possa presentare ai giovani di oggi il messaggio di Gesù di Nazareth in un'età che lui chiama del “nichilismo filosofico”. I giovani oggi credono in un nulla di fatto. Il libro è dedicato ai suoi due figli DAVIDE e GABRIELE. Che sono il prototipo di tanti altri giovani accomunati dalle statistiche sociali che riferiscono di tendenze di gruppo e sociali ormai acquisite. Questo primo saggio dello scrittore patavino, affronta appunto queste problematiche.
SECONDO SENTIERO- “IL DIO CHE NON E' DIO”. CREDERE OGGI RINUNCIANDO AD OGNI IMMAGINE DEL DIVINO, con presentazione di CHRISTIAN RAIMO e prefazione di ANDREA PONSO. Per facilitare l'accesso dei giovani alla comprensione e all'esperienza di fede, l'autore originario di Padova ma ormai bustocco di adozione, prepara, così io l'ho capito, un percorso per giovani che vogliano riflettere e capire l'esperienza di fede, liberando il campo da alcune incrostazioni storiche dogmatiche e deformazioni bibliche, che rendono più difficile e problematica la conoscenza dei testi biblici certi periodi della storia della Chiesa e dei Concili, superando così linguaggi ormai desueti per l'uomo di oggi e alcune anacronistiche posizioni.
TERZO SENTIERO - “ADESSO CHE IL CIELO E' VUOTO”, E' POSSIBILE CREDERE IN GESU' NELL'ETA' POST-RELIGIOSA? E' un po' questa terza riflessione argomentata l'approdo finale del percorso del nostro saggista. Il quale si avvale di alcuni studi su questo argomento prodotti da ROGER LENAERS, JOHN SHELBY SPONG, nei loro studi ricchi di idee ma anche di esperienze vissute e le difficoltà incontrate sia nelle scuole che negli incontri personali con la gente di tutti i giorni. Si sente in questa terza riflessione argomentata dell'autore, l'influsso delle opere scritte dei due scrittori testimoni sopra citati, che permettono al nostro di prendere coraggio e spunti da inserire nel suo pensiero a mo' di testimoni ma anche di moderni pensatori. Ma non solo questi. Perchè Squizzato di avvale di un corredo di letture storiche, bibliche, teologiche che sono un po' la linfa vitale che gli dà tono e gli permette la sincera ricerca di una identità laicale umana e cristiana, senza rinunciare al suo spirito critico di giornalista e studioso e biblista non accademico.
CHE COSA E' QUESTO LIBRO.
E' una riflessione chiara e documentata sulle varie forme e immagini di dio che col tempo la Chiesa, i Concili, e la nostra liturgia hanno costruito e definito, e delle quali facciamo fatica a liberarci. In questo si trova d'accordo sulla linea tracciata da Spong e Lenaers, proponendo nuovi sentieri di ricerca (Cfr. bibliografia essenziale).
CHE COSA NON E' QUESTO LIBRO.
Questo scritto non stufa, perchè le idee possono essere accolte o non condivise da tutti, credenti e non credenti, uomini strutturati e giovani alla ricerca di senso, che troveranno del cibo per i propri denti. Non è un trattato di teologia, non è un libro di filosofia, non è un romanzo storico, non è un saggio di Istruzioni per l'uso, non è un libro di dogmatica. E' suddiviso in capitoletti tematici, non lunghi ma stimolanti ad una lettura chiara, ricca di idee e di riflessioni specie sulla ricerca di una propria laicità umana e identità cristiana.
SIMPATIE, EMPATIE E SINTONIE CON L'AUTORE.
Durante la lettura di questo scritto ho provato più volte sentimenti di condivisione, di tanti giudizi espressi su persone, periodi storici indagati, su criticita' espresse su Chiesa, Concili, e papi, su abitudini e tradizioni religiose ormai anacronistiche; sulla ricostruzione storica e linguistica di alcuni capitoletti; ma anche condivisione di un atteggiamento generale di dialogo solidale che si avverte tra le righe e che si manifesta in maniera chiara quando l'Autore si congeda dal suo lettore, con poche pagine ricche di grande pathos. Sia quando commenta come critico d'arte, “LA FUGA IN EGITTO” illustrata da Giotto, nel suo bel quadretto della Cappella degli Scrovegni presente nella Basilica del Santo a Padova; o come quando spiega il senso del film “SOPRA IL CIELO DI BERLINO”, DI WIM WENDERS: esso racconta la storia di due angeli, che fanno visita alla città. Ad un certo punto uno dei due angeli vuole rinunciare alla sua condizione angelica per diventare uomo........... mentre il secondo no, vuole conservare la sua condizione angelica...........Bisogno di incarnazione!
CAPITOLETTI ACCATTIVANTI.
La ricostruzione storica e il ricordo particolare, della vicenda esistenziale del faraone AKENATON, del XIV sec. a. C., la sua sfortunata rivoluzione religiosa, con l'introduzione e diffusione del culto del dio Sole, che aveva lo scopo di sconfiggere ed emarginare varie forme di politeismo che convivevano in Egitto, sostenuto e difeso dalla casta dei sacerdoti, potentissima e di grande influsso sul popolo egiziano. Ma questo faraone non è che avesse più fede religiosa di altri, ma aveva intuito prima degli altri, come la religione poteva diventare strumento e appoggio al potere politico. La sua vicenda e rivoluzionaria, riecheggerà anche nella storia personale di Giosia, che cercherà di portare il popolo sulla retta via dell'Alleanza con il suo Dio, e infine il ritorno di Elia. In queste tre esperienze storiche personali ma anche popolari, riecheggeranno le tematiche di chi vorrà imporre, suo malgrado, il ritorno al culto dell'unico dio dell'alleanza, per sconfiggere nuove forme di idolatria e quindi appoggeranno queste forme di monoteismo: che avrà la forza di riaggregare il popolo ma poi si alleerà anche con i politici di turno, che di queste forme di monoteismo si sono serviti.
BIBLIOGRAFA DELL'AUTORE.
E' cosa ovvia non è possibile citare tutti libri letti o documenti indagati, resta sempre fuori qualcosa, a volta per scelta, altre volte per dimenticanza. Nel caso di alcuni contenuti di questo saggio, avrei visto volentieri citati alcuni autori che sono in sintonia con tali argomenti trattati. Per esempio CARLO MOLARI (laicità del cristiano, la teologia della espiazione vicaria, dogmi e concili nella Chiesa ecc.), ma anche VITO MANCUSO, ALBERTO MAGGI che il nostro scrittore conosce senz'altro molto bene. Ma soprattutto il primo teologo raffinato e aggiornato, che ha espresso le sue riserve su alcuni aspetti dei libri di ROGER LENAERS e anche di JOHN SHELBY SPONG, cui riconosce la positività di nuovi modi di impostazione della dottrina cristiana, ma anche l'esigenza di trovare moderni strumenti comunicativi.
IL SENSO E IL DONO DELLO SMARRIMENTO.
Ce lo aveva già ricordato FRANCO BARBERO, con un libretto edito dai Fratelli Gabrielli di Verona, che aveva confidato sé stesso, con grande onestà intellettuale sul problema del suo smarrimento umano spirituale e psicologico. A mio modesto parere non c'è nessuno che non abbia provato alcuni momenti di smarrimento religioso, culturale, politico, umano. Lo smarrimento fa parte della nostra condizione umana. Penso che a questa forma di smarrimento si sia riferito il nostro autore di Busto Arsizio.
Nella mia esperienza di vita ho provato alcuni momenti di smarrimento psicologico, inteso come “Non so più cosa fare........!”; mi sono fermato, consigliato con altri, mi sono fatto aiutare ed alla fine ho ripreso in mano il filo della mia esistenza.
COSA RIMANE DOPO AVERE SVUOTATO I CIELI?
Ma c'è oggi una forma sottile quasi inconscia di smarrimento quello valoriale e culturale. Dopo avere fatto di tutto per svuotare contenitori di cultura, ideologie di partito, religioni ormai anacronistiche come tradizioni, teologie e linguaggi superati, alla fine cosa rimane, dopo avere svuotato i cieli sopra di noi?
Durante il mese di agosto ho contemplato più volte il cielo stellato, la via lattea, una meraviglia! Quanti pensieri, quanti profondi silenzi, e anche alcune stelle cadenti, prima e dopo il X agosto. Il cielo rimane ancora stellato e pieno di mistero, il mistero dell'universo e dentro quello il mistero dell'uomo . Ma anche il mistero di dio, che dell'uomo ha bisogno, per incarnarsi, come l'angelo Damiel che vola sul cielo di Berlino, e vuole diventare umano.
Queste sono le nuove icone, immagini che ci mostrano come l'incontro tra l'umano e il divino (Claudia Fanti, di Adista), ha bisogno di nuovi linguaggi, di nuove immagini, di nuove formulazioni, purchè dicano riferimento a quel Gesù di Nazareth, che con parole e opere ci ha mostrato il volto del Padre. (CARLO CASTELLINI).



Mercoledì 12 Settembre,2018 Ore: 18:20
 
 
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