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www.ildialogo.org Ma brillavano le stelle,di Michele Zarrella *

Ma brillavano le stelle

di Michele Zarrella *

È acquistabile su Internet al link https://www.ibs.it/ma-brillavano-stelle-libro-raffaele-ieffa/e/9788833350134 , il lavoro letterario di Raffaele Ieffa Ma brillavano le stelle Edizioni del Rosone.

Questo libro parla con ricchezza semantica della vita dalla culla all’infanzia, dalla gioventù alla maturità dalla vecchiaia alla bara. “La morte non giunge mai d’un tratto. Si muore un poco ogni momento, giorno dopo giorno; si muore tutte le volte in cui qualcuno, qualcosa non c’è più.

Narra degli affanni e delle gioie; delle disavventure e dell’emigrazione; dell’amore e dell’incanto, dei sogni, delle magie, delle fatture, della guerra. Ma anche di filosofia, di storia, del cielo e della terra, dell’infinitesimo e dell’infinito; intrecciando i fatti di una comunità locale fino ai viaggi fantasiosi interstellari di adolescenti sognanti…

Il libro, in definitiva, parla della vita dell’uomo, parla dell’umanità partendo da un mondo passato non per farci vivere di ricordi ma per riflettere sul mondo che evolve, che “passa” e non ritorna più. Non facciamoci illusioni, insomma. In uno dei 24 racconti l’autore fa un bellissimo excursus filosofico e ricorda del suo bravissimo professore di filosofia, il professor Tommasi (nome di fantasia) che esponeva le varie tesi. In particolare ne ricordo due. Quella di Eraclito: “Panta rei”, tutto scorre, per indicare l’eterno divenire della realtà, che classicamente viene paragonata ad un fiume che pur rimanendo lo stesso si trasforma e si rinnova continuamente, sicché è dato tuffarsi solo una volta in esso. Infatti la seconda volta non è lo stesso fiume in quanto non è la stessa acqua della volta precedente. Ed io aggiungo che non è neanche lo stesso luogo in quanto la Terra si è spostata di milioni di chilometri, perché corre intorno al Sole a 30 chilometri al secondo. Insomma tutto evolve persino le stelle “nascono” (si formano), “crescono” (evolvono) e … “muoiono” (si trasformano esplodendo o implodendo), per indicare l’eterno divenire della realtà. Posizione contrapposta a quella dell’assoluta eterna unità e immutabilità dell’essere, affermata da Parmenide.

Ieffa parla sì di episodi locali, a cui è legato con struggente e profonda nostalgia, ma essi sono solo lo spunto per viaggiare nell’immensità dello scibile umano: storia, filosofia, religione, tradizioni … Parla sì dell’aprica campagna irpina, di uomini intabarrati, di racconti terribili, di fuochi fatui che appaiono nei cimiteri, di feste allegre e spensierate, della scrupolosa osservanza delle regole nell’iconografia dei santi, della morte, ma sono lo spunto per parlare anche di mitologia, di arte, di pittura, di cinema, di radici, di sogni. E raggiunge il culmine quando parla della rottura dell’unità dell’infinito (mi fa pensare alla teoria del Big Bang) per creare le cosiddette cose finite e del loro perenne anelito a ritornare verso l’unità cioè di nuovo verso l’infinito.

Sarà che nel titolo c’è la parola “stelle”, una parola stupenda non solo per me che sono un astrofilo, ma come posso non dire che questo è, tra i libri che ho letto – e sono un lettore bulimico –, uno dei più belli, perché tenta di abbracciare tutto il ciclo dell’esistenza anelando a spiegarne il mistero? “La morte – naturale, aggiungo io – non giunge mai d’un tratto. Si muore un poco ogni momento, giorno dopo giorno; si muore tutte le volte in cui qualcuno, qualcosa non c’è più.” Sì è vero, il libro descrive la dura vita quotidiana di una società agricola-pastorale degli anni Cinquanta del Secolo breve ove tutto era duro sacrificio … ma, la sera, una certezza: brillavano le stelle. Reali e metaforiche. Diviene così lo spunto per riflettere sul nostro futuro partendo dalle radici e scoprendo che nella vita solo l’amore vince.

Grazie, Raffaele.

Gesualdo, 25 agosto 2018

Michele Zarrella

*Ingegnere e astrofilo

Per contatti

zarmic@gmail.com

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Sabato 25 Agosto,2018 Ore: 16:36
 
 
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