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www.ildialogo.org CARMELO ALIBERTI, UNA VITA PER LA LETTERATURA,di Sebastiano Saglimbeni

CARMELO ALIBERTI, UNA VITA PER LA LETTERATURA

di Sebastiano Saglimbeni

Conosco l’uomo, il poeta, il saggista, il docente (emerito da alcuni anni) Carmelo Aliberti, nato a Bafia, in provincia di Messina. Ho scritto su questo giornale alcune note sulle sue opere, non poche, da un cinquantennio divulgate ed apprezzate. Scrivo ancora di questo insonne autore per la circostanza di una sua recente opera, di cui dirò più avanti. Ricordo che Aliberti dalla sua comunità, dalla singolare cultura contadina, ha soggiornato più volte al nord del nostro Paese, nella mitica Trieste, dove ha letto e scritto studi sulle opere di alcuni autori. Studi densi e sofferti. Come, ad esempio, quello su Sgorlon, “un grande scrittore dalla complessa tematica, tra storia, mito, fiaba e ricerca metafisica, fideisticamente accettata, ma sempre messa in discussione di fronte al Male del modo”. A proposito degli studi densi e sofferti, Aliberti, dopo la pubblicazione de L’altra letteratura siciliana contemporanea (La Medusa editrice, 2013), captato dall’assillo di perfezionismo, ha riscritto quest’opera, rendendola più densa, sacrificando alcuni autori che non ha più ritenuto di pregio. In seguito a questa sua azione ha fondato una rivista, quasi un libro elegantissimo, dal titolo “Terzo Millennio”. In un numero del gennaio 2017, di un centinaio di pagine, oltre alla sua firma e a quella di altri autori di spicco, figura quella del famoso saggista scomparso Giorgio Bàrberi Squarotti, pure un limpido poeta. Una vita, quella di Aliberti, votata, indiscutibilmente, alla nostra letteratura.
La sua recente opera, di cui sopra si faceva cenno, riguarda la realizzazione, in due tomi, della Letteratura e Società Italiana dal II Ottocento ai giorni nostri, di 1412 pagine. Un’autentica opera omnia che incorpora oltre 130 autori italiani dalle varie tendenze che vanno dal Naturalismo e Verismo ai poeti Nuovissimi. C’è da credere che questo saggista, suscitatore di energie culturali, non ha faticato per contraddistinguersi dagli altri, ma per avvicinare le future generazioni a conoscere, in luogo d’ altro vacuo, il consistente patrimonio delle nostre lettere italiane, quello che da oltre cento anni si è sviluppato nel nostro Paese di guerre, di miserie, di infamie, di famismo e di rinascite. E alle rinascite ha tanto contribuito la nostra letteratura.
Si legga quest’ultima opera di meditazione di Aliberti, che ha consumato gran parte della sua esistenza per apprendere e conoscere e far conoscere le scritture dei nostri autori, grandi e minori, obliati, noti e mal noti. Aliberti un interprete della letteratura italiana che mi ricorda Giuseppe Zagarrio.



Domenica 21 Ottobre,2018 Ore: 19:42
 
 
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