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www.ildialogo.org Documento-appello ai Vescovi di Modena e Reggio Emilia, ai Parroci e alle comunità cristiane del Distretto Ceramico,di Cavani Ruggero - Pinelli Luisa

Documento-appello ai Vescovi di Modena e Reggio Emilia, ai Parroci e alle comunità cristiane del Distretto Ceramico

di Cavani Ruggero - Pinelli Luisa

Sulla situazione di forte disagio che tanti fratelli e sorelle musulmane stanno vivendo dopo la chiusura, la scorsa settimana, del luogo di culto di via Cavour.
Preghiamo e facciamo quello che è possibile, ognuno per la sua parte, perchè si possa superare questa situazione difficile.


il Gruppo
Camminare Insieme’
esperienza di dialogo interreligioso
Fiorano, li 08.12.2013
Festa dell’Immacolata Concezione
Ai Vescovi di Modena e Reggio Emilia
Ai Sacerdoti e alle loro Comunità Cristiana
dell’area della Ceramica
Carissimi,
come avrete avuto modo di leggere sui giornali locali, nelle ultime settimane, centinaia e centinaia di fratelli e sorelle di fede musulmana, che vivono e lavorano nel nostro Distretto, non anno più un luogo per incontrarsi e per lodare Dio come popolo.
Dopo la chiusura del Luogo di Culto di Via Circonvallazione, alcuni anni or sono, in questi ultimi giorni abbiamo assistito alla chiusura di quello di Via Cavour, sempre a Sassuolo.
A nome e per conto del gruppo ‘Camminare Insieme’, composto da famiglie cattoliche e musulmane, che da oltre 10 anni svolge un’azione di ascolto, conoscenza, dialogo tra credenti delle due grandi esperienze religiose monoteistiche, siamo a chiedere che quello che sta avvenendo non sia seguito da parte di tutti da un silenzio che riteniamo potrebbe diventare ‘assordante’, ma possa scuotere le coscienza di tanti.
Noi tutti sappiamo quale valore possa, per una persona credente, religiosa, avere la possibilità di incontrasi con altri fratelli e sorelle nella fede, per lodare insieme Dio, per far festa, per vivere momenti di formazione e studio.
E’ vero che è importante la lode e l’adorazione personale, è vero che consideriamo momento molto utile ed edificante il pregare in famiglia, ma conosciamo anche la bellezza e l’intensità del trovarsi in assemblea a pregare tra fratelli.
Sappiamo bene, come cristiani, come sia importante vivere i momenti forti dell’anno liturgico, in questo periodo stiamo ‘vivendo’ l’Avvento, tempo che ci porterà al Natale del Nostro Signore Gesù, come Comunità, come Assemblea, come Popolo.
Per questo possiamo immaginare quale dolore, quale amarezza può esserci nel cuore di tanti fratelli e sorelle musulmane che dovranno rinunciare a questo, magari costretti a farlo all’aperto, per strada, nei parchi, con quello che vuol dire per la salute, ma anche per la concentrazione, davvero umiliante.
Siamo convinti che una società civile, ma soprattutto una comunità cristiana non possano accettare quello che sta accadendo.
Con questo appello non vogliamo entrare nello specifico delle sentenze, degli aspetti tecnici e delle questioni burocratiche, che saranno altri a dover dirimere, ma sentiamo il bisogno di alzare la voce e chiedere a tutti e in particolare a chi professa e cerca di vivere al meglio la propria fede in Cristo, un surplus di impegno affinché si trovi una soluzione a questo problema.
Ci rivolgiamo a voi Sacerdoti e alle vostre Comunità, perchè possiate contribuire, per quello che vi è possibile, con gli strumenti e le opportunità di cui disponete, affinché la numerosa comunità musulmana che vive nel nostro territorio, uomini e donne che incontriamo ogni giorno al lavoro, o a fianco dei nostri figli a scuola, o a far la spesa nei supermercati, o seduti sulle panchine nei parchi dei nostri paesi, posso superare questo momento di ‘tristezza’ e di grande ‘precarietà’.
Vogliamo concludere questo appello con alcuni testi presi da un documento conciliare e da un discorso di Papa Giovanni Paolo II che ci fanno capire l’importanza dell’essere prossimi-vicini a questi nostri fratelli:
La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra (5), che ha parlato agli uomini.
Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce.
Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione.
Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno.
Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà.
(Nostrae Aetate)
La Chiesa guarda con stima ai musulmani che, lo ricorda anche il Concilio Vaticano II°, adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso ed onnipotente, creatore del cielo e della terra che ha parlato agli uomini.
A questo si deve aggiungere, il rispetto che la tradizione islamica ha per Gesù, che considera un grande profeta, e per Maria, sua Madre Vergine.
Possa tale vicinanza consentire sempre più una reciproca intesa a livello umano e spirituale…
Dio è unico, e nella sua giustizia ci chiede di vivere in maniera conforme alla sua volontà santa, di sentirci fratelli gli uni gli altri, di impegnarci ad operare affinché la pace sia garantita nei rapporti umani, ad ogni livello..”
(Papa Giovanni Paolo II)
Poi riportiamo alcune frasi del discorso fatto a Roma da Papa Francesco, giovedì scorso, all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
La Chiesa cattolica è consapevole del valore che riveste la promozione dell’amicizia e del rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose.
Ne comprendiamo sempre più l’importanza, sia perché il mondo è, in qualche modo, diventato “più piccolo”, sia perché il fenomeno delle migrazioni aumenta i contatti tra persone e comunità di tradizione, cultura, e religione diversa.
Questa realtà interpella la nostra coscienza di cristiani, è una sfida per la comprensione della fede e per la vita concreta delle Chiese locali, delle parrocchie, di moltissimi credenti......
...C’è una sola strada per vincere questa paura, ed è quella del dialogo, dell’incontro segnato da amicizia e rispetto.
Quando si va per questa strada si percorre una strada umana.
Diventa perciò imprescindibile il riconoscimento del diritto fondamentale alla libertà religiosa, in tutte le sue dimensioni.
Su questo il Magistero della Chiesa si è espresso negli ultimi decenni con grande impegno. Siamo convinti che per questa via passa l’edificazione della pace del mondo’.
A conclusione di questo breve, ma intenso e accorato appello, crediamo che non potremo vivere pienamente la gioia e l’intensità dei momenti che stiamo per festeggiare come società, ma ancor di più di celebrare come Comunità Cristiana, se sappiamo che ci sono persone che non possono esercitare appieno il loro diritto di culto.
Grazie dell’accoglienza, grazie per quello che farete, Buon Natale.
Cavani Ruggero
Pinelli Luisa
(ruggerocavani@libero.it)



Venerdì 13 Dicembre,2013 Ore: 19:35
 
 
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Dialogo cristiano-islamico

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