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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Contro il culto dei caduti in guerra. Per il dialogo cristiano-islanico,di Enrico Peyretti

Contro il culto dei caduti in guerra. Per il dialogo cristiano-islanico

di Enrico Peyretti

Una tradizione orale attribuita al profeta Muhammad afferma:
Ho sentito dire all'inviato di Dio: «Quando due si affrontano armati di spada, l'ucciso e l'uccisore andranno all'inferno»
Al-Ahnaf, figlio di Qays: «Questo per l'uccisore. Ma perché anche per l'ucciso?»
L'inviato di Dio: «Perché bramava uccidere il suo compagno».
(al-Buḫārī, Detti e fatti del profeta dell'Islām, a cura di Virginia Vacca, Sergio Noja, Michele Vallaro, Ed.Utet 2009, p. 89)
   Contro il culto dei caduti in guerra, celebrati e offesi nei monumenti guerreschi, eretti in tutti i nostri più piccoli paesi. Però, tenendo conto che molti di questi poveri soldati sono stati vittime di chi li ha comandati e costretti.  Moltssimi non volevano uccidere, ma solo salvarsi e tornare alle loro case, campi e famiglie. Alcuni veri eroi hanno disobbedito a chi comanda di uccidere. Chi costringe altri alla guerra è molto più peccatore.
   Quando andiamo al bellissimo Parco della Maddalena, qui a Torino, e vediamo gli oltre 4.000 cippi dei caduti torinesi nella guerra 1915-18, sentiamo compassione per loro, e indignazione per governanti e militari che li usarono come pedine nel gioco del potere mortale. E poi eressero sulla vetta della collina un osceno monumento alla Vittoria. E sentiamo anche compassione, e chiediamo il perdono di Dio anche per chi, con le tenebre nel cuore, getta la propria vita contro la vita degli altri.
   Ascoltiamo questa parola del profeta Muhammad. Se non sbaglio, pochi cristiani hanno rimproverato l'ucciso in guerra come l'uccisore: i morti-uccisori di questa parte sono considerati nobili eroi, e i soldati dell'altra parte soltanto assassini. La prima vittima della guerra è sempre la verità.
   Musulmani, cristiani, ogni persona dal cuore buono, impariamo sempre gli uni dagli altri, sulla via del bene.
   Ciao, Enrico
Una tradizione orale attribuita al profeta Muhammad afferma:
Ho sentito dire all'inviato di Dio: «Quando due si affrontano armati di spada, l'ucciso e l'uccisore andranno all'inferno»
Al-Ahnaf, figlio di Qays: «Questo per l'uccisore. Ma perché anche per l'ucciso?»
L'inviato di Dio: «Perché bramava uccidere il suo compagno».
(al-Buḫārī, Detti e fatti del profeta dell'Islām, a cura di Virginia Vacca, Sergio Noja, Michele Vallaro, Ed.Utet 2009, p. 89)
"Black lives matter"



Domenica 06 Settembre,2020 Ore: 17:29
 
 
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Dialogo cristiano-islamico

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