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www.ildialogo.org La massomafia dello Stretto. Il Ponte, il Porto di Gioia Tauro e gli esami facili nell’Ateneo di Messina,di Antonio Mazzeo

La massomafia dello Stretto. Il Ponte, il Porto di Gioia Tauro e gli esami facili nell’Ateneo di Messina

di Antonio Mazzeo

Ministri, ‘ndrine, frammassoni, faccendieri e costruttori per governare le Grandi Opere in Calabria a partire dai lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio e di quelli per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. A rivelare le occulte trame ordite per accaparrarsi le ingentissime risorse finanziarie destinate ai maggiori programmi infrastrutturali destinati al sud Italia è il collaboratore di giustizia Cosimo Virgiglio, già ai vertici della massoneria italiana ed ex fiancheggiatore della potente cosca dei Molè della Piana di Gioia Tauro. Virgiglio è stato sentito il 18 febbraio come testimone al processo che vede imputato a Reggio Calabria l’odierno sindaco di Imperia, Claudio Scaloja, pluriministro di Forza Italia negli esecutivi di Silvio Berlusconi (dell’Interno nel biennio 2001-2002, per le Attività produttive nel 2005-06 e per lo Sviluppo economico nel 2008-2010), accusato di aver favorito la latitanza in Libano dell’ex deputato forzista Amedeo Matacena, condannato a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente residente a Dubai.
“Era il 2005 più o meno, stavano facendo i lavori per l’ammodernamento per l’autostrade e le famiglie della Tirrenica non volevano scontri”, ha raccontato il collaboratore di giustizia. “A loro non piaceva fare danneggiamenti e attentati perché attiravano l’attenzione delle forze dell’ordine”. Così - come riporta la giornalista Alessia Candito nel Corriere della Calabria - le ‘ndrine tentarono la strada dell’accordo previo, tramite il cosiddetto sistema Ugolini “di cui il pentito faceva parte e che per anni avrebbe lavorato come una sorte di Stato parallelo, in grado di determinare l’evoluzione politica, economica e sociale dell’Italia”. Un sistema interamente in mano alla massoneria, al cui vertice ci sarebbe stato Giacomo Maria Ugolini, ambasciatore della Repubblica di San Marino in Vaticano “C’era il gotha del potere e con quel mondo la ‘ndrangheta aveva rapporti solidi e strutturati, cementati da comuni interessi e complementari esigenze”, spiega Virgiglio. Così quando il colosso delle costruzioni Impregilo ottiene i lavori dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e vince il bando per il general contractor per la progettazione esecutiva e i lavori di costruzione del Ponte sullo Stretto, il clan Molè invia un proprio uomo di fiducia per discutere l’affaire con il gran maestro Giacomo Maria Ugolini. Continua in: antoniomazzeoblog.blogspot.com



Martedì 26 Febbraio,2019 Ore: 15:52
 
 
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