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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Il legame fra cattolicesimo e corruzione  ,di BARBARA BEFANI

Il legame fra cattolicesimo e corruzione  

di BARBARA BEFANI

Nell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, alti rappresentanti della Magistratura  hanno più volte richiamato la “piaga della corruzione”. Tra le cause, Barbara Befani ne motiva una, su cui c’è da riflettere.


Da: Micromega

Transparency International, un’agenzia internazionale che si occupa di lotta alla corruzione, ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto annuale, che vede l’Italia scendere di tre posizioni nella classifica dei paesi meno corrotti del mondo e assestarsi al 72esimo posto, insieme alla Tunisia. Dalla mappa si vede chiaramente come l’Italia sia il paese più corrotto dell’Europa occidentale [1], insieme alla Grecia; e anche, più in generale, del mondo occidentale, se escludiamo alcuni paesi dell’America Latina.

Un dato chiaro che emerge dall’analisi è che i paesi storicamente cattolici sono invariabilmente più corrotti di quelli storicamente protestanti: l’America del Sud è (molto) più corrotta dell’America del Nord; e Italia, Portogallo, Spagna, Austria, Irlanda e Francia (rispettivamente n. 72, 33, 30, 25, 25 e 22) sono più corrotte di Olanda, Norvegia, Svizzera, Svezia, Finlandia e Danimarca (rispettivamente n. 9, 7, 6, 4, 1 e 1). (Vedi la graduatoria in fondo)Se confrontiamo paesi simili, che hanno pezzi di storia in comune, notiamo che i paesi di tradizione fortemente cattolica sono sistematicamente più corrotti dei paesi a tradizione mista: l’Austria è più corrotta della Germania, il Belgio è più corrotto dell’Olanda, l’Irlanda è più corrotta del Regno Unito, la Spagna della Francia.

L’argomento sollevato da alcuni “tutto è correlato con la performance economica”, più che togliere responsabilità alla tradizione religiosa, rafforza l’importanza della corruzione nella performance economica, e conferma un legame che illustri studiosi (tra cui Max Weber e Lawrence Harrison) dimostrano da secoli: quello tra forme di cristianesimo e, appunto, performance economica. Le tesi degli studiosi legano invariabilmente il cattolicesimo a economie più deboli, e il protestantesimo a economie più forti. Ma il punto qui non è trovare l’influenza di una singola causa, sia essa corruzione o tradizione religiosa, ma osservare come tutti questi fattori vadano a braccetto, siano in qualche modo connessi e correlati. E mentre le tradizioni protestanti sono associate a bassa corruzione e alta crescita economica, le tradizioni cattoliche sono associate ad alta corruzione e bassa crescita economica.

Il legame tra forma di cristianesimo e prevalenza di corruzione non è quindi casuale e necessita di una spiegazione. La spiegazione è che questa differenza nei livelli di corruzione è legata a una delle maggiori differenze teologiche tra i due cristianesimi: i mezzi per raggiungere la salvezza, ovvero per accedere al regno dei cieli dopo la morte. Nell’attuale società secolarizzata, le differenze teologiche tra religioni, o ancor più tra forme di cristianesimo, possono sembrare di poco conto, ma non si può negare la loro importanza storica nel plasmare cultura e mentalità nelle masse. Ad esempio i paesi protestanti sono stati i primi a offrire l’istruzione primaria gratuita a tutta la popolazione, e questo per un motivo teologico: perché il contatto diretto con le sacre scritture, senza intermediari umani, era l’unico modo per il fedele di entrare in contatto con Dio.

Per contro la Chiesa Cattolica, che continuava a sostenere la necessità di intermediazione del clero, si è sempre opposta alla diffusione dell’istruzione. E oggi, a differenza delle chiese protestanti europee, si oppone con forza ad altre forme di autonomia decisionale dell’individuo come eutanasia, testamento biologico, aborto e contraccezione, invitando il fedele a interpretare nascita, morte e genitorialità come “decisioni di Dio” di fronte alle quali nulla si può.

L’atteggiamento delle Chiese protestanti invece (almeno quelle europee) è completamente diverso. In certi casi i gruppi religiosi sono più moderni dello stato, ad esempio in tema di diritti civili: i quaccheri da anni fanno pressione sul governo inglese per estendere il matrimonio a tutta la popolazione, indipendentemente dall’orientamento sessuale/affettivo. Queste differenze non sono casuali e hanno fondamenta teologiche.

Per quanto riguarda le differenze sulla prevalenza della corruzione, esiste un intuitivo legame con i mezzi che il fedele ha a disposizione per raggiungere la salvezza. Il Cattolico (come previsto dal dogma delle buone opere) deve passare attraverso l’intermediario clero, che di volta in volta comunicherà il tipo di servizio o penitenza necessario al fedele per accedere al regno dei cieli. Non ci sono regole prestabilite: dipende tutto dalla decisione momentanea dell’intermediario. In altre parole la salvezza del fedele dipende dalla concessione arbitraria di un essere umano in carne e ossa. Il Protestante invece, come prevede il dogma della predestinazione, non può fare nulla per cambiare il suo stato di eletto o meno, il quale è stato stabilito da Dio nella notte dei tempi e non è conoscibile da nessuna entità terrena. Nessun essere umano in carne e ossa ha il potere di sapere se si finirà all’inferno o in paradiso, e nessuno ha il potere di cambiare e controllare questa scelta divina.

Il Cattolico dunque coltiva la consapevolezza che tutto si può comprare, persino la vita eterna, se si riesce a compiacere (leggi: corrompere) persone abbastanza potenti. E se si è costretti a corrompere, si cercherà per compensazione di essere corrotti a nostra volta, perché è così che le cose funzionano, nella teologia e nella cultura cattolica. Il Protestante, invece, non deve compiacere nessuno e non ha nessuno da corrompere. L’unica cosa che può dare lui/lei sollievo è il riconoscimento oggettivo del proprio valore da parte della collettività impersonale, della società anonima, nel suo complesso: perché ciò le/gli darebbe la sensazione soggettiva (ma più oggettiva possibile) di essere un eletto, di essere destinato al regno dei cieli. Ma al fine di ottenere il riconoscimento della collettività impersonale (che può essere incarnato ad esempio dal successo sul mercato) piuttosto che di singole persone potenti, il Protestante è incentivato, piuttosto che a corrompere e a essere corrotto, al miglioramento personale, all’autonomia di pensiero e di azione; e alla coerenza morale e comportamentale (chiamata in inglese “integrity”, che è l’opposto esatto di “corrupted”).

Tutto ciò non vuol dire che è necessario essere Cattolici per essere corrotti, e infatti la corruzione prospera anche in paesi non cattolici; ma significa che essere stati esposti da generazioni a una cultura storicamente legata alla religione cattolica è un fattore di rischio. E il rischio proviene dal cuore teologico del cattolicesimo, che intrinsecamente alimenta e giustifica la corruzione richiedendo non meglio specificate “buone opere” (che saranno specificate arbitrariamente da chi in una certa situazione detiene il potere) per accedere alla salvezza ultraterrena. Non sorprende quindi che essere protestante, nel senso di essere stato esposto per generazioni a una cultura storicamente legata al protestantesimo, è un fattore che protegge dalla corruzione, visto che uno dei nodi teologici cruciali che ha determinato la rottura protestante più di 4 secoli fa è stato proprio il dogma delle buone opere, sostituito con quello della predestinazione.

[1] Si può obiettare che si tratta di “percezione della corruzione” e non di corruzione “oggettiva”; ma come molti altri fatti sociali, il fatto “oggettivo” deriva e viene costruito dalla percezione (si chiama profezia che si autoavvera – autoadempie): se esiste la percezione del fatto, indipendentemente dall’esistenza del fatto al momento della percezione, prima o poi avrà luogo e si creerà il fatto stesso. Quindi la percezione della corruzione si può considerare una buona approssimazione dell’esistenza “oggettiva” di corruzione.

Da: http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it

______________________________

In allegato una parte della graduatoria (fino alla Cina: 80a) 100= molto pulito; 0=molto corrotto (www.transparency.org)

RANK COUNTRY SCORE SURVEYS USED CI: LOWER CI: UPPER

1

Denmark

90

7

87

93

1

Finland

90

7

85

95

1

New Zealand

90

7

87

94

4

Sweden

88

7

85

91

5

Singapore

87

9

83

90

6

Switzerland

86

6

81

90

7

Australia

85

8

83

86

7

Norway

85

7

82

87

9

Canada

84

7

80

87

9

Netherlands

84

7

81

88

11

Iceland

82

6

75

89

12

Luxembourg

80

6

75

85

13

Germany

79

8

75

83

14

Hong Kong

77

8

74

80

15

Barbados

76

3

65

87

16

Belgium

75

7

71

78

17

Japan

74

9

70

78

17

United Kingdom

74

8

72

77

19

United States

73

9

66

79

20

Chile

72

9

69

76

20

Uruguay

72

6

70

75

22

Bahamas

71

3

70

73

22

France

71

8

67

75

22

Saint Lucia

71

3

70

73

25

Austria

69

8

65

73

25

Ireland

69

6

64

75

27

Qatar

68

6

58

79

27

United Arab Emirates

68

7

61

75

29

Cyprus

66

4

63

70

30

Botswana

65

7

62

68

30

Spain

65

7

60

69

32

Estonia

64

8

59

69

33

Bhutan

63

3

57

69

33

Portugal

63

7

59

67

33

Puerto Rico

63

3

55

71

36

Saint Vincent and the Grenadines

62

3

53

71

37

Slovenia

61

8

55

67

37

Taiwan

61

7

54

67

39

Cape Verde

60

4

54

67

39

Israel

60

5

55

64

41

Dominica

58

3

55

62

41

Poland

58

10

55

62

43

Malta

57

4

53

61

43

Mauritius

57

5

51

63

45

Korea (South)

56

10

52

60

46

Brunei

55

3

40

70

46

Hungary

55

10

49

61

48

Costa Rica

54

5

43

66

48

Lithuania

54

7

45

63

50

Rwanda

53

5

42

63

51

Georgia

52

6

42

62

51

Seychelles

52

4

38

65

53

Bahrain

51

5

44

58

54

Czech Republic

49

10

44

53

54

Latvia

49

6

42

55

54

Malaysia

49

9

44

55

54

Turkey

49

9

45

52

58

Cuba

48

4

41

55

58

Jordan

48

7

43

54

58

Namibia

48

6

42

54

61

Oman

47

5

35

60

62

Croatia

46

8

41

51

62

Slovakia

46

8

39

53

64

Ghana

45

9

39

51

64

Lesotho

45

5

38

53

66

Kuwait

44

5

37

50

66

Romania

44

8

38

50

66

Saudi Arabia

44

5

34

55

69

Brazil

43

8

38

49

69

FYR Macedonia

43

6

35

51

69

South Africa

43

9

39

48

72

Bosnia and Herzegovina

42

7

38

46

72

Italy

42

7

38

46

72

Sao Tome and Principe

42

3

34

50

75

Bulgaria

41

8

35

47

75

Liberia

41

7

35

47

75

Montenegro

41

4

34

49

75

Tunisia

41

7

36

45

79

Sri Lanka

40

7

38

42

80

China

39

9

34

43




Martedì 29 Gennaio,2013 Ore: 16:50
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
ugo agnoletto ponte della priula 03/2/2013 21.53
Titolo:non solo
c'è un'altro motivo che induce la Chiesa Cattolica alla corruzione, è il fatto che per i cattolici la chiesa è di diritto divino, lo stato è di diritto umano, quindi neppure comparabile per dignità con la chiesa. Per questo il clero cattolico ritiene come dovuto ogni privilegio e ogni ingenenza nello stato. Lo stato deve essere a servizio della chiesa! Perciò la corruzione è il mezzo ordinario di intrusione della chiesa nello stato.

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