- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (280) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Gli incomprensibili silenzi del collaboratore di giustizia Santo Gullo al processo contro il giornalista Mazzeo,di Antonio Mazzeo

Gli incomprensibili silenzi del collaboratore di giustizia Santo Gullo al processo contro il giornalista Mazzeo

di Antonio Mazzeo

Tribunale di Messina, giovedì 15 novembre. Ennesima udienza del processo che mi vede imputato per il reato di cui agli artt. 81 e 595 comma 3 (diffamazione a mezzo stampa) a seguito di una querela presentata nell’agosto 2012 dall’allora amministrazione comunale di Falcone per l’inchiesta da me pubblicata sul periodico I Siciliani giovani (n. 7 luglio-agosto 2012), dal titolo “Falcone comune di mafia fra Tindari e Barcellona Pozzo di Gotto”. Mentre l’odierna amministrazione ha deciso di non costituirsi parte civile “poiché in parte ritiene di condividere il pensiero espresso dal Sig. Mazzeo”, l’ex sindaco Santi Cirella ha ritenuto insistere nel procedimento nei miei confronti a titolo personale, affidando la propria costituzione all’avvocata Rosa Ellena Alizzi, la stessa a cui l’amministrazione da lui diretta aveva affidato sei anni fa la querela nei miei confronti, affiancandole per tutto il dibattimento il fratello avv. Gaetano Cirella.
Nella mia lunga inchiesta venivano descritte alcune vicende che avevano interessato la vita politica, sociale, economica ed amministrativa della piccola cittadina della costa tirrenica del messinese (speculazioni immobiliari dalle devastanti conseguenze ambientali e paesaggistiche; lavori di somma urgenza post alluvione del 2008, ecc.) nonché le origini e le dinamiche evolutive delle organizzazioni criminali presenti nel territorio, organicamente legate alle potenti cosche mafiose di Barcellona Pozzo di Gotto.
Nonostante il 7 febbraio 2013 il Pubblico ministero del Tribunale di Patti Francesca Bonanzinga avesse depositato una richiesta di archiviazione nei miei confronti affermando che “la critica mossa dal giornalista non si risolve in un attacco sterile e offensivo nei confronti del denunciante ma in una amara riflessione sulla storia del Comune di Falcone, ove, il denunciante viene menzionato solo perché facente parte della gestione dell’Amministrazione Comunale”, l’avvocata Alizzi per conto del Comune presentò opposizione al decreto di archiviazione. L’8 luglio 2015, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, dott.ssa Ines Rigoli, decideva di rigettare la richiesta di archiviazione e ordinava al Pm di formulare l’imputazione a mio carico. Quattordici giorni dopo la Procura di Patti disponeva il rinvio a giudizio e dopo il trasferimento del fascicolo al Tribunale di Messina competente territorialmente, il 7 aprile 2017 prendeva il via il processo dal sapore sempre più kafkiano.
Ma andiamo all’ultima udienza di giovedì scorso, quando è stato chiamato a deporre come teste della difesa il collaboratore di giustizia Santo Gullo, già a capo dell’organizzazione criminale mafiosa operante nel territorio di Falcone congiuntamente all’allevatore Salvatore Calcò Labruzzo (entrambi condannati con sentenza passata in giudicato per gravissimi reati: omicidi, associazione mafiosa, estorsioni, ecc.). Il mio legale, l’avvocato Carmelo Picciotto, aveva richiesto la deposizione del Gullo per riferire su quanto di sua conoscenza relativamente al ruolo apicale del boss (oggi al 41bis) Calcò Labruzzo; su una eventuale partecipazione diretta di quest’ultimo alla campagna elettorale per le amministrative del maggio 2011 e su eventuali attività di condizionamento da part del gruppo criminale nella vita politica, economica ed amministrativa del Comune di Falcone (temi questi al centro della mia inchiesta giornalistica).
Il collaboratore di giustizia, assistito dal legale di fiducia avv. Valentino Gullino del Foro di Messina, ha esordito confermando le dichiarazioni rese contro l’allevatore falconese, specificando che lo stesso, alla vigilia delle elezioni amministrative, gli aveva chiesto di sostenere elettoralmente la propria nipote Maria Calcò Labruzzo, candidata con la lista sostenitrice dell’avvocato Santi Cirella e risultata poi la prima degli eletti in consiglio comunale. Santo Gullo ha però aggiunto che anche l’allora candidato della lista di opposizione ingegnere Carmelo Paratore (oggi sindaco del Comune di Falcone) si era rivolto a lui per il voto, dichiarazione questa che non ci risulta essere mai stata verbalizzata in passato dal collaboratore. Senza che nessuna delle parti in aula facesse esplicite domande in merito, lo stesso Santo Gullo ha aggiunto che “prima delle dichiarazioni rese come collaboratore di giustizia, Salvatore Calcò Labruzzo era persona incensurata”, ripetendo cioè uno dei ritornelli ripetuti più volte nel corso del dibattimento dal querelante e dalla sua legale (“prima del suo arresto con il procedimento antimafia Gotha nel giugno 2011, nessuno a Falcone era a conoscenza del ruolo criminale del Calcò Labruzzo”). In verità, l’allevatore era tutt’altro che “incensurato” o ignoto alle cronache giudiziarie. Salvatore Calcò Labruzzo risulta aver riportato una condanna nel 2001 dal Tribunale di Messina, con sentenza n. 301/01 RS, per pascolo abusivo (art. 636 c.p.); lo stesso è stato nuovamente condannato nel 2008 per danneggiamento e pascolo abusivo ed altri reati di analogo tenore. Gli inquirenti specificano pure che lo stesso “annovera diversi precedenti per truffa ai danni dell’AIMA, commessi nel 1999”. Continua in: antoniomazzeoblog.blogspot.com



Giovedì 22 Novembre,2018 Ore: 12:19
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sulla criminalita'

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info