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www.ildialogo.org Proposte conclusive fatte all’assemblea sulla Pacem in terris del 6 aprile 2013 dal Comitato Promotore del percorso “Chiesadituttichiesadeipoveri” per ricordare il Concilio Vaticano II, dal settembre del 2012 al dicembre 2015,a cura de Il Comitato promotore di “Chiesadituttichiesadeipoveri”

Proposte conclusive fatte all’assemblea sulla Pacem in terris del 6 aprile 2013 dal Comitato Promotore del percorso “Chiesadituttichiesadeipoveri” per ricordare il Concilio Vaticano II, dal settembre del 2012 al dicembre 2015

a cura de Il Comitato promotore di “Chiesadituttichiesadeipoveri”

A tutte le associazioni e le riviste firmatarie e promotrici dell’assemblea del 15 settembre a 50 anni dall’inizio del Concilio e di quella di sabato scorso sulla Pacem in terris

Cara sorella, caro fratello,

cinquanta anni fa oggi, l’11 aprile del 1963, papa Giovanni firmava la Pacem in terris.E’ oggi una ricorrenza fausta per la storia della Chiesa.

L’assemblea di sabato scorso a Roma ha parlato a lungo dell’enciclica e ha ascoltato tanti operatori di pace che ad essa si ispirano. Ti alleghiamo i due testi conclusivi: uno, molto di sintesi, sui principali contenuti emersi, l’altro sull’impegno futuro di “Chiesadituttichiesadeipoveri” da oggi all’incontro mondiale, già deciso, del dicembre 2015 a Roma di tutta l’area “conciliare” della Chiesa, a 50 anni dalla conclusione del Concilio.
Tutti i documenti dell’incontro che abbiamo fino a oggi e l’audio/video integrale (da Radio Radicale), li puoi leggere e vedere sul nostro sito a cui ti preghiamo di collaborare inviando notizie, proposte, osservazioni.

Per favore, fai girare tutto ai tuoi associati e a tutte le persone interessate, usa i materiali come meglio credi.
Questa mattina il nostro nuovo vescovo di Roma Francesco ha ricordato i 50 anni dalla firma della Pacem in terris in un incontro con una fondazione americana.
Un abbraccio di pace
Il Comitato promotore di “Chiesadituttichiesadeipoveri”
(Vittorio Bellavite, Nandino Capovilla, Emma Cavallaro, Giovanni Cereti, Raffaele Corte, Franco Ferrari, Valerio Gigante, Raniero La Valle, Alessandro Maggi, Serena Noceti, Gianni Novelli, Enrico Peyretti, Stefano Toppi, Fabrizio Truini, Rosa Siciliano)
Per qualsiasi informazione o altro :
 

Vittorio Bellavite vi.bel@iol.it

Tel. 02-2664753, cell.3331309765
 

Raffaele Corte postmaster@chiesadituttichiesadeipoveri.it (webmaster)

cell. 3298042334
 

Franco Ferrari fferraripr@gmail.com

Tel. 0521-242479 cell. 3400828488
 

Gianni Novelli novelli.gianni@gmail.com

Tel. 06-5814018 cell. 3356159057
 

Fabrizio Truini fabriziotruini@tiscali.it

cell. 3398928097


Proposte conclusive fatte all’assemblea sulla Pacem in terris del 6 aprile 2013 dal Comitato Promotore del percorso “Chiesadituttichiesadeipoveri” per ricordare il Concilio Vaticano II, dal settembre del 2012 al dicembre 2015

Il Comitato promotore di “Chiesadituttichiesadeipoveri” ha ipotizzato e ora propone i seguenti successivi percorsi, due più semplici e ravvicinati, due più impegnativi di medio periodo.

Il primo è quello di chiedere a tutte le associazioni e riviste firmatarie dell’incontro del 15 settembre (a 50 anni dall’inizio del Concilio) e di quello di oggi sulla Pacem in terris di ricordare con iniziative locali (celebrazioni eucaristiche o altro) i 50 anni dalla morte di papa Giovanni il prossimo 3 giugno; il secondo è quello, in concomitanza e in simpatia con l’assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiesa di Busan in Corea di ottobre, di realizzare localmente iniziative concrete per un nuovo ecumenismo dal basso, anche con il primo passo costituito dalla reciproca ospitalità eucaristica, dove ce ne sono le condizioni.

Sui tempi più lunghi la proposta è quella di due incontri nazionali (primavera 2014 e primavera 2015), il primo sulla vita della Chiesa, la sua povertà, la collegialità, la sinodalità, la presenza e il ruolo delle donne e i ministeri tenendo in conto la Lumen Gentium, e quanto farà e dirà il nuovo vescovo di Roma Francesco; il secondo per affrontare la questione della pratica del Vangelo di fronte alle realtà sofferenti del mondo, a partire dal rapporto Nord/Sud, tra ricchi e poveri, tra distruzione e salvaguardia del creato, tenendo in conto la Gaudium et Spes.

Avremo infine nel dicembre 2015 l’incontro mondiale a Roma tutti i movimenti di ispirazione “conciliare” della Chiesa cattolica, a 50 anni dalla conclusione del Concilio.

Si ipotizza di organizzare queste iniziative anche in modo decentrato, ci si aspetta e si auspica che, all’interno del percorso “Chiesaditutichiesadeipoveri” si riconoscano iniziative organizzate a livello locale e che il sito sia lo strumento principale di comunicazione e di collegamento.

Sintesi dei contenuti principali emersi nell’incontro sulla Pacem in terris del 6 aprile 2013 a Roma e letti alla conclusione dell’ assemblea

E’necessario rilanciare, specie nella delicata congiuntura storica, politica ed economica che stiamo attraversando, i contenuti della Pacem in terris, importantissimo testo che resta un canone interpretativo privilegiato per la comprensione e l’attuazione del Concilio Vaticano II e per la promozione della pace e della “dignità umana”, elemento costitutivo e peculiare di ogni uomo, donna, popolo e nazione, e per il superamento del divario Nord/Sud, ricchi/poveri, distruzione/salvaguardia del creato.

E’ necessario continuare ad interrogarci insieme, credenti e non credenti, sulle vie oggi da percorrere, nella Chiesa, nella politica e nel diritto per passare dalle armi alla nonviolenza, dal domino alla libertà e instaurare la pace in ogni nazione e tra tutti i popoli della terra.

Alla luce della Pacem in terris e dell’art. 11 della Costituzione repubblicana, non è più tollerabile alcuna forma di silenzio, reticenza o diplomazia sull’invio e sulla presenza di truppe italiane in quelle missioni militari all’estero che si configurano come vere e proprie guerre di aggressione; sulla diffusione del modello della guerra preventiva come strumento “ordinario” della politica estera degli Stati; sull’esportazione della “democrazia” occidentale con mezzi militari; sull’insistenza a ritenere i conflitti come scontri di civiltà; sulla dissennata crescita delle spese militari che in Italia vede da tempo il movimento per la pace contro l’acquisto degli F35.

Queste situazioni devono diventare oggetto primario di ogni azione pastorale e preoccupazione prioritaria di ogni singolo credente, ma anche delle comunità cristiane, dei vescovi e del magistero ecclesiastico. Ora il nuovo vescovo di Roma Francesco alimenta speranze e attese che dovranno trovare piena realizzazione.

Tutti noi guardiamo con grande attenzione alle tante occasioni in cui negli ultimi anni, credenti e non credenti, si sono trovati assieme per testimoniare un modello diverso di convivenza civile, opponendosi alla costruzione della nuova base militare USA “Dal Molin” a Vicenza, alla presenza delle testate atomiche sul nostro territorio, all’aumento delle spese militari, alla vendita di armi italiane all’estero soprattutto ai paesi in guerra, alla partecipazione diretta o indiretta del nostro paese ai tanti conflitti che attraversano lo scacchiere mondiale.

Questi movimenti e le tante iniziative diffuse sul territorio esigono però una parola di maggiore chiarezza da parte dei pastori: però ciò non può avvenire finché l’istituzione ecclesiastica continua a vivere la contraddizione degli Ordinariati militari e di preti e di vescovi inquadrati nelle gerarchie militari. Per questo è necessario che la cura pastorale del personale militare venga affrontato in modo diverso da quello attuale di cappellani con lo stipendio, le stellette e l’inquadramento nelle Forze Armate.

Allo stesso modo è necessario un maggiore impegno delle gerarchie cattoliche nel promuovere un vero, fecondo, orizzontale cammino ecumenico ed un vero dialogo interreligioso.Solo se le chiese cristiane e le confessioni religiose procederanno verso l’unità sarà possibile che i credenti levino una sola altissima voce per abolire la guerra e prevenire ogni tipo di violenza contribuendo a un possibile nuovo ordine mondiale. E ciò per realizzare l’intuizione che concludeva il Decennio per il superamento della violenza (2000-2010) indetto dal Consiglio Ecumenico delle Chiese all’inizio del nuovo millennio: quello del passaggio dalla “guerra giusta” alla “pace giusta”.




Giovedì 11 Aprile,2013 Ore: 17:27
 
 
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Concilio Vaticano II 50 anni dopo

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