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www.ildialogo.org Resoconto assemblea nazionale di "Noi siamo Chiesa",di Giorgio Saglietti

Resoconto assemblea nazionale di "Noi siamo Chiesa"

di Giorgio Saglietti

Domenica 16 giugno si è tenuta la quindicesima assemblea nazionale di “Noi Siamo Chiesa” alla cascina Contina (Milano)

Sessanta sono stati i partecipanti alla quindicesima assemblea nazionale di “Noi Siamo Chiesa” (NSC) alla cascina Contina (Rosate-Milano) provenienti da quattordici diverse situazioni locali. Durante la giornata è stata celebrata l’Eucaristia secondo un ritmo particolare (1). All’inizio dell’assemblea la prima parte con le letture, a metà giornata lo spezzare del pane e del vino nella chiesetta della cascina e infine il Padre nostro a conclusione della giornata. Si è pregato per chi è andato alla casa del Padre recentemente: Luisito Bianchi, Giulio Girardi, Luigi Negri, Andrea Gallo, Piero Barbaini. Quest’anno argomento principale di discussione sono stati i cambiamenti al vertice della Chiesa.

Luigi Sandri su Francesco e le prospettive

Luigi Sandri ha introdotto dicendo che le inedite dimissioni di Benedetto XVI sono la conseguenza del fallimento dell’interpretazione ratzingeriana del Concilio inteso come momento di sostanziale continuità con la storia della Chiesa, senza portare avanti l’iniziale autocritica di Giovanni Paolo II del marzo 2000. I Cardinali si sono trovati di fronte a una situazione pesantissima al vertice della cattolicità con la conseguente generale perdita di credibilità ovunque del mondo cattolico per le immagini e le notizie che venivano da Roma. Essi, di ogni orientamento, si sono trovati rapidamente d’accordo nel dire di no al candidato della continuità sponsorizzato da Ratzinger (Scola), di no alla curia e alle sue strutture e di invece ad uscire dall’Europa.

Il nome di Francesco, che si è dato Bergoglio, è un programma di governo che non potrà essere smentito. Bergoglio da vescovo è sempre stato un moderato, paternalista verso i poveri anche se ad essi molto vicino. Potrà essere ora un nuovo Romero? Se lo diventasse dovrebbe rivoltare la curia romana. Ma, per fare ciò, l’unica ipotesi concreta è quella di un nuovo Concilio non composto solo dai vescovi ma anche da rappresentanze di tutto il popolo cattolico. Decisivo sarà il problema della nomina dei vescovi, se essa rimarrà integralmente a Roma o se invece sarà modificata nella direzione di quanto avveniva nel primo millennio. I messaggi delle omelie mattutine a S. Marta sono positivi, due passaggi negativi sono stati il silenzio su Romero il 24 marzo, anniversario dell’assassinio, e il discorso alle suore di tutto il mondo, paternalista e con invito all’obbedienza. “Per dodici ore sono ottimista-ha concluso Sandri- per le altre 12 sono pessimista. Se le cose non cambiassero e se il mandato ricevuto dai Cardinali non fosse adempiuto, il risveglio da questo nostro sogno, sarebbe amarissimo”.

Il dibattito

Nel dibattito si è detto: ”comunque si respira un’altra aria, c’è chi ora si riaccosta a problematiche di fede”, “Bergoglio ha poco tempo, c’è l’urgenza teologico pastorale di cambiare”, “anche noi abbiamo delle responsabilità; stiamo attenti a giudizi troppo netti tipo: tutto è bene o tutto è male”, “è importante stare nel circuito internazionale di Noi Siamo Chiesa, le dimissioni di Ratzinger hanno avuto un valore profetico”, “pensiamo di più e sempre alla Parola di Dio piuttosto che al papa”, “le suore hanno reagito male all’incontro con Francesco”, “siamo in una situazione pasquale, tra la morte e la resurrezione; Francesco ha bisogno di aiuto”, “Dobbiamo vigilare, il compito di NSC è essenziale”, “è fondamentale che Francesco sia e faccia il vescovo di Roma, valorizziamo le chiese locali”, “è cambiato il quadro generale in cui ci muoviamo, nell’opinione generale la situazione è cambiata. Quale problema Francesco pone a noi? Quello di valorizzare gli aspetti propositivi delle nostre iniziative”. E altro ancora.

Complessivamente nei confronti della situazione nuova che si è creata nella Chiesa, l’assemblea ha condiviso una posizione di attesa e di speranza intrecciata con molti dubbi e timori e con l’impegno all’attenzione critica nei confronti dell’evolversi della situazione.

Un anno di iniziative e di documenti di Noi Siamo Chiesa

Nel pomeriggio il coordinatore nazionale Vittorio Bellavite ha informato su tutte le iniziative dell’ultimo anno, a partire dagli interventi sulle dimissioni di Benedetto XVI e sull’elezione di Francesco, dalla partecipazione alle conferenze stampa internazionali di IMWAC (International Movement We Are Church) prima del Conclave. La linea scelta è quella che è stata confermata nel dibattito appena svolto in assemblea.

Inoltre NSC ha promosso e partecipato alle due assemblee di “Chiesa di tutti chiesa dei poveri” del 15 settembre e del 6 aprile che si inseriscono nel proposito di partecipare alla creazione di reti del cattolicesimo conciliare (collaborando, per esempio, con la rete dei Viandanti che ha diffuso una “Lettera alla Chiesa che è in Italia” i cui contenuti sono condivisi da NSC). Sulla situazione italiana NSC è intervenuta per constatare il fallimento della linea della CEI (incontri di Todi e sponsorizzazione del centro con l’appoggio abbastanza evidente al partito di Monti) e per indicare un possibile modo dei credenti di essere presenti in politica (a proposito delle elezioni di febbraio). Si sono ricordati gli incontri, organizzati con altri, su “Finanza e potere nella Chiesa” (Roma, 16 marzo) e sul card. Martini (Milano, 16 marzo) e infine la dura Lettera aperta ai vescovi italiani di maggio per denunciare la loro colpevole passività sulla questione della pedofilia di esponenti del clero.

I rapporti internazionali, i libri, la comunicazione, le adesioni, il coordinamento nazionale

L’assemblea ha poi esaminato i rapporti internazionali, sia mediante la presenza di NSC nel Council di IMWAC (incontro a Lisbona in ottobre) che dell’European Network Church on The Move (Madrid, maggio) e al Forum sociale mondiale di Tunisi. Queste presenze sono anche finalizzate alla realizzazione di un incontro mondiale a Roma nell’autunno del 2015 a 50 anni dalla conclusione del Concilio.

Poi si è discusso dei problemi della comunicazione e dell’editoria, oltre che delle iniziative dei gruppi locali. Nell’ultimo anno, oltre a “Non solo Vescovi” (Gabrielli editore, curato da Giovanni Panettiere) NSC ha pubblicato “Correggere la Chiesa” di dom Clemente Isnard e insieme ad Adista “Il dissenso soffocato: un’agenda per papa Francesco” (curato da Mauro Castagnaro e da Ludovica Eugenio), entrambi editi dalla Meridiana. Questo libro è stato inviato al vescovo di Roma con una lettera del coordinatore nazionale con l’auspicio che esso “possa aiutarla a conoscere e a capire meglio situazioni che attendono nella Chiesa soluzioni di riconciliazione e di amore”.

Oltre ai propri libri l’assemblea ha deciso di sponsorizzare ulteriormente Adista e di promuoverne la conoscenza in ogni modo.

Il sito di NSC (www.noisiamochiesa.org) è abbastanza frequentato così come Facebook è uscito dal rodaggio. Esiste poi uno Yahoogroup con molte presenze.

Le adesioni a NSC devono essere rinnovate ogni anno e si raccolgono da gennaio a dicembre; da settembre sarà rilanciato l’invito a formalizzare l’adesione per chi non l’ha ancora fatto, quest’anno c’è un certo ritardo. E’ stato presentato dal segretario organizzativo Giovanni Ambrosoni il bilancio di NSC. Esso è in pareggio e registra partite attive e passive modeste, essendo in NSC l’impegno solo volontario. L’assemblea, per quanto riguarda la composizione del coordinamento nazionale, ha deciso di tornare al sistema usato fino a due anni fa perché più funzionale e democratico: faranno parte di esso i rappresentanti designati dai gruppi locali e di quelle associazioni o movimenti con cui NSC ha consuetudine di collaborazione da lungo tempo.

(1) è disponibile la traccia della celebrazione; chi volesse riceverla la richieda al mittente della presente

Cordialmente

Giorgio Saglietti




Giovedì 04 Luglio,2013 Ore: 20:01
 
 
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