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www.ildialogo.org SCENOGRAFIE POSSIBILI,di <strong>Renata Rusca Zargar</strong>

Arte
SCENOGRAFIE POSSIBILI

di Renata Rusca Zargar

Indaco, via Verzellino 32 r., è un’azienda savonese che si occupa di immagine. Da qualche tempo, considerando che le vetrine dei negozi di Savona, come spiega Laura Chiara, la titolare, sono poco attrattive e spesso rimangono identiche per mesi e mesi, ha lanciato il Progetto “Indaco per… l’Arte!”. Ogni mese, infatti, un artista dell’area savonese può esporre le sue opere in vetrina e in un piccolo spazio interno. In questo modo, si avrà una bella vetrina sempre diversa e appassionante e l’artista farà la sua promozione, trovando magari anche commesse tra chi vuole, ad esempio, degli oggetti di qualità per il proprio matrimonio o altro.

Questo mese, fino al 31 maggio, è stata la volta della giovane Serena Salino. Il nonno, Eliseo Salino, famoso artista e ceramista albissolese, e la madre, Antonia Briuglia, consapevole architetto, impegnata fortemente sui temi dell’ambiente e della vivibilità umana, hanno, certamente, influenzato la sua maturazione. Così, dopo le medie, ha intrapreso il Liceo Artistico, sollecitata dalla passione per l’arte in genere ma anche dalla possibilità di “provare” un po’ tutto, come succede all’Artistico: pittura, architettura, scultura… Dalla sua tesina all’esame di stato della maturità si comprende, però, già una scelta: infatti, nello sviluppare una ricerca sul Teatro Chiabrera di Savona, considerato come edificio, si è estesa al periodo della Belle-Époque come modo di vivere e fascino pittorico e scenografico… Frequenta, dunque, l’Accademia ligustica di Belle Arti di Genova, scegliendo il corso di scenografia e si laurea, poi, nella specialistica, in pittura, con esito molto positivo.

In questa mostra, presso Indaco, denominata “Scenografie possibili”, Serena presenta dei lavori eseguiti con pittura a olio, gessetti e stucco, che prendono il via da un’immagine, magari catturata su un giornale o su un libro, di edificio fatiscente, o da un abuso edilizio, da ponteggi, ecomostri, opere non finite, delle nostre città degradate. Da questo studio produce, quindi, una scenografia libera e lontana dagli schemi, solo in bianco e nero che considera essi stessi colori perché danno la misura della povertà dell’ambiente in cui viviamo. Il risultato è unico nel suo genere: un paesaggio surreale dove la prospettiva può essere anche errata, proprio per trasmetterci un’emozione di strade irregolari, di architetture umiliate dall’uomo schiavo di potere e denaro.

L’arte deve essere formativa, come scriveva Manzoni, deve avereL'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo.” Per questo, le scenografie di Serena hanno lo scopo di farci riflettere, di suscitare scalpore perché si provi a cambiare, a considerare l’essere umano come portatore di diritti e non solo schiavo di gruppi di potere inamovibili.

Non meno interessante, dal punto di vista filosofico-politico, è la ceramica. Serena ha fondato la “SinteticArte”, un movimento che, pur ispirandosi a movimenti pittorici precedenti, ha molte novità. La ricerca è nata nel laboratorio di anatomia artistica della prof.ssa Sabrina Marzagalli dell’Accademia. Lo studio dei corpi in movimento è approdato a un percorso grafico in cui, con una linea, si crea un corpo o una parte di esso che, tra l’altro, ben si adatta a figure di donna che ne incarnano la dinamica. Femminismo, donne che si ribellano, urlano, si difendono, si dibattono, nei suoi vasi, come ad esempio, quello rotondeggiante con forme rosse e carne, così come, purtroppo, leggiamo ogni giorno nei giornali nella pagina della cronaca nera. L’arte, infatti, riprende le tematiche odierne, deve discutere e far discutere. Anche il suo piatto, stupendo, con le figure delle Parche (o donne infelici e sofferenti, tormentate dal proprio destino?) riprende tale soggetto.

Che cosa sogna per il futuro una ragazza tanto dotata?

Semplicemente, di continuare il suo percorso artistico, di farsi conoscere per quello che è e, forse, insegnare ad altri a praticare l’arte con un obiettivo alto.

Renata Rusca Zargar


 

 

 

 

 

 



Sabato 25 Maggio,2013 Ore: 19:45
 
 
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