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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Catania 23-25 novembre: Iniziative contro la violenza maschile alle donne. 23 novembre: SIT.IN contro il decreto Salvini,a cura di Domenico Stimolo

Catania 23-25 novembre: Iniziative contro la violenza maschile alle donne. 23 novembre: SIT.IN contro il decreto Salvini

a cura di Domenico Stimolo

23-25 novembre 2018

La Ragna-Tela
Rete femminista catanese di donne e uomini affinché ogni violenza
sessista abbia fine


Iniziative inerenti alle Giornate internazionali contro la violenza
maschile alle donne


Venerdì 23 Novembre 2018, ore 10-13
Manifestazione al Cara di Mineo per denunciare il fenomeno della tratta
e l’induzione alla prostituzione delle donne migranti
Partenza in auto da Piazza Paolo Borsellino (Alcalà) ORE 9.00

Venerdì 23 Novembre, ore 16,30
Presentazione del libro
Maternità. Surrogata? Nel bazar della vita: il
prezzo di un figlio? Trattabile. di Daniela Danna. Ne discutono con
l’autrice Teresa Consoli, Mirella Clausi. Coordina Sara Crescimone
Messina. Aula A1 di Scienze Politiche, via Gravina 12-Catania

Domenica 25 Novembre, Catania piazza Stesicoro ore 9.30 -13
Le donne al centro. “Red Carpet”di affermazione e di denuncia:
espressioni poetiche, musicali, performance artistiche, esposizione
della mostra: “La rotta delle sirene”

Verrà allestito a cura di Femministorie, un banchetto di raccolta firme
per dedicare una via di Catania alle donne che hanno subito il femminicidio.

La Ragna-Tela: La Città Felice, LILA Catania, Ass.ne Penelope:
coordinam. solidarietà sociale,  Sezione PCI Olga Benario, COBAS Scuola,
SUNIA Catania, Centro Koros, ANPI Catania, ANPI Sicilia, Comitato No
Muos No Sigonella, Mamme No Muos Caltagirone, Animal Thèatron, Rete
antirazzista catanese, CDC: Coordinamento Democrazia Costituzionale
Catania, Africa Unita, Comitato popolare Antico Corso, AGEDO, Mama
Kreis, Comitato No Pua, Comitato abitanti di Piazza Federico di Svevia,
Catania Bene Comune, Uomini contro la violenza maschile alle donne,
Metis Catania counseling filosofico.
Aderiscono: Femministorie, UDI Catania, NUDM Catania, UICI (Unione
italiana Ciechi e Ipovedenti) Sezione provinciale di Catania, CPO
Colapesce, GAPA, I Siciliani Giovani, Federazione catanese PRC,
Dipartimento politiche di genere CGIL Catania


                          “RED CARPET”
                DI AFFERMAZIONE E Di DENUNCIA

Anche oggi incessantemente CI SIAMO e incessantemente AFFERMIAMO la
sapienza, il principio e l’equilibrio femminile in merito alla
conduzione del mondo, per il bene delle donne, degli uomini e per tutto
l’esistente…
SIAMO con le migliaia di donne solidali del movimento mondiale MeeToo,
che hanno spaccato il fronte maschile, denunciando gli abusi e i ricatti
sessisti di uomini potenti che pretendevano di usare indiscriminatamente
il loro corpo.
DENUNCIAMO al contempo, la cultura misogina e il sistema patriarcale
nell’ intento di ridurre a “merce” la sessualità e la potenza
riproduttiva delle donne.
Nel mondo, milioni di donne, ragazze e bambine, schiacciate da
condizioni di sub cultura o povertà estrema, sono costrette a matrimoni
forzati e allo sfruttamento sessista!
DENUNCIAMO i femminicidi, gli stupri, la tratta delle donne migranti, lo
strazio delle vite negate di donne prostituite e di quelle piegate
all’esposizione pornografica dei loro corpi e all’affitto del proprio
utero.
RIFIUTIAMO con fermezza ogni strategia adottata dalla cultura
patriarcale e misogina per umiliare e minare l’immagine delle donne, la
loro forza, la loro soggettività.
Catania 25 novembre 2018

 

Venerdì 23 novembre ore 17,30
Presidio in via Etnea, angolo via Prefettura
Contro il razzismo ed il decreto Salvini!
L’incoraggiante riuscita della manifestazione nazionale del 10 a Roma (oltre 100.000 partecipanti) può contribuire ad una ripresa del protagonismo dei migranti nella difesa dei propri diritti di cittadinanza violentemente attaccati da leggi sempre più liberticide, dal Daspo urbano e dal “codice di condotta” di Minniti al delirante decreto Salvini.
Il decreto Salvini parte da un assunto falso e cioè che coloro che hanno diritto alla protezione umanitaria siano dei “falsi profughi”. Questo perché scappano da paesi nei quali “non c’è nessuna guerra”, come ripete ossessivamente. Il diritto a ricevere protezione, però, non è subordinato all’esistenza di guerre nel paese dal quale si scappa, ma alla storia individuale del richiedente asilo. L’articolo 10 della nostra Costituzione prescrive infatti che ha diritto d’asilo in Italia il cittadino straniero «al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana». Il decreto Salvini, al primo articolo, cancella la protezione umanitaria (in vigore in 20 paesi su 28 dell’Unione Europea) e la sostituisce con un coacervo di altre protezioni, confusionarie, di difficile interpretazione e quindi di difficile applicazione. Partendo sempre dal medesimo assunto, la seconda applicazione non poteva che essere la cancellazione del Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), e cioè il sistema di accoglienza pubblico che offre maggiori garanzie dal punto di vista della presa in carico della persona e della sua autonomia. Lo Sprar non esisterà più perché verranno espulsi dal sistema tutti i richiedenti asilo, anche coloro che sono considerati vulnerabili: «i disabili, gli anziani, le donne in stato di gravidanza, le vittime della tratta di esseri umani, le persone affette da gravi malattie, le persone per le quali è stato accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o legata all’orientamento sessuale, le vittime di mutilazioni genitali». Dallo Sprar verranno espulsi anche coloro che saranno titolari delle sei fattispecie che sostituiranno la protezione umanitaria. Tutti questi soggetti sono destinati a strutture di fatto affidate ai privati, sulle quali si sono concentrati scandali e indagini, a partire dai Cara (vedi la vergognosa realtà del megaCara di Mineo) e dai Cas. Nello Sprar resteranno solamente titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. Tra eliminazione della protezione internazionale, smantellamento dello Sprar, investimento nelle espulsioni il finale sembra già scritto: maggiore irregolarità, più persone che cadranno in situazioni di marginalità. Per concludere, in spregio alla mobilitazione per lo ius soli, che negli anni scorsi ha percorso l’Italia, il decreto estremizza il concetto di ius sanguinis, introducendo la «revoca della cittadinanza», da applicarsi a chi compie reati connessi con il terrorismo.Pensare che la cittadinanza sia una concessione allo straniero e non un diritto da riconoscere svela il disegno di fondo: uno straniero non potrà mai essere veramente italiano perché non ha ”sangue italiano”. Infine, un altro mostro giuridico: al richiedente asilo che dovesse essere investito da un procedimento penale per ipotesi di reato legate alla sicurezza dello Stato (non condannato!) viene bloccato l’iter per il riconoscimento dell’asilo ed è tenuto ad abbandonare il paese. Si configura in primo luogo una violazione dell’art. 27 della Costituzione secondo il quale “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Sono chiari dunque i profili di incostituzionalità e la volontà di fare a pezzi la parte migliore rimasta del sistema di accoglienza, per investire decisamente sulla gestione emergenziale e straordinaria che negli anni ha coinvolto la criminalità organizzata nel megabusiness della pseudo-accoglienza. Ed è proprio esasperando fratricide guerre fra poveri ed ai poveri che l’attuale ministro dell’Interno ha costruito e visto crescere il proprio consenso. Consideriamo una grave provocazione il recente sequestro della nave umanitaria Aquarius per un’inchiesta sullo “smaltimento illecito di rifiuti”.
A Catania le comunità migranti hanno lottato per anni contro la sanatoria-truffa e l’estate scorsa in migliaia abbiamo manifestato contro la micidiale agenzia europea Frontex e per la liberazione dei 177 migranti sequestrati nella Diciotti. In una città saccheggiata da un’imprenditoria vorace, clientele, potere mafioso, privatizzazioni dei beni comuni, sta per arrivare l’inverno ed aumentano sempre più i senza fissa dimora, sia migranti che catanesi, abbandonati e perseguitati da un’amministrazione oramai in dissesto (che però rinnova il comodato d’uso gratuito per 3 anni dell’ex monastero S. Chiara a Frontex). Costruiamo, uniti ed indivisibili, una nuova stagione di mobilitazioni autorganizzate ed antirazziste per riprendere in mano il nostro futuro.
La storia siciliana ce l’ha insegnato: Emigrare non è reato!
No a Frontex, No a Salvini, la nostra Europa non ha confini!
Rete Antirazzista Catanese

 



Domenica 25 Novembre,2018 Ore: 18:35
 
 
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