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www.ildialogo.org CREDERE: PERCHE' NO?,A cura di Carlo Castellini

CREDERE: PERCHE' NO?

A cura di Carlo Castellini

Cooperativa Cattolico-Democratica di Cultura 

VENERDI' ORE 20.45 - CREDERE: PERCHE' NO?
Venerdì 24 maggio 2013, alle ore 20,45, nella Sala Bevilacqua, via Pace n.10, Brescia sarà presentato il nuovo libro di padre Giulio Cittadini d.O.
Credere: perché no? (Morcelliana 2013)
Intervengono il prof. Pietro Gibellini e don Gabriele Filippini.
L'incontro è promosso da Padri filippini della Pace, Morcelliana, Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.
____________

Pubblichiamo qui la premessa del libro.
Nell'anno dedicato da Papa Benedetto XVI alla virtù teologale della fede ci sentiamo invitati, noi cristiani, a riesaminarci sul significato di questo grande dono spirituale, che ci fa guardare al futuro con serenità e speranza.
Mi chiedo: perché sono, almeno anagraficamente, cristiano? Quali sono i motivi razionali che mi inducono a credere nel Dio di Gesù Cristo?
Quanto alla prima domanda, devo riconoscere, biograficamente, che sono cristiano perché sono nato tale. Perché sono nato in una Paese culturalmente cristiano e cattolico; perché i miei genitori mi hanno portato in chiesa appena nato e mi hanno fatto battezzare e poi, più avanti, mi hanno avviato alla prima Comunione ed alla Cresima. Sono cristiano perché ho avuto il dono in età scolare di maestri profondamente credenti e di preti assolutamente degni, colti ed umanamente aperti e maturi; dotati di una fede rigorosamente cristocentrica, avendo conservato nella loro risposta a Dio una sana laicità.
Quanto alla seconda domanda, certamente più impegnativa, dirò che i motivi per credere sono legati alla necessità di rispondere adeguatamente allo stupore con cui guardo al mondo che mi circonda ed a me stesso. Ma questo sarà appunto il tema delle rapide riflessioni che seguono. Nell'anno della fede mi metto, idealmente, di fronte ad un interlocutore incredulo che, giustamente, a buon diritto, mi domanda le ragioni del mio credere in Cristo. A questo interlocutore dovrò rivolgermi con «dolcezza e rispetto» così come mi suggerisce Pietro, il primo papa. Devo infatti pensare che chi mi sta di fronte è forsepiù vicino a Dio di quanto lo sia io che cerco di convertirlo. Potrebbe essere più vicino in ragione di una sua maggiore carità che esercita nei confronti di quei poveri, affamati, infermi, carcerati, nei quali, secondo il Vangelo (Mt 25), il Cristo e cioè Dio di fatto è presente.
Potrebbe occupare, questo presunto ateo, il penultimo gradino della fede nel vero Dio, il Dio più grande e diverso dal quel Dio troppo piccolo finora propostogli. Potrebbe anche trattarsi di un inquieto ricercatore di assoluto, titubante sulla soglia della fede cristiana e disponibile a varcarla,ma soltanto in modo motivato e responsabile.
Mi chiedo se potrò essere di aiuto a questi miei «compagni di viaggio» per raggiungere insieme la meta che attende tutti noi, la verità che dà significato al nostro esistere nel mondo e nel tempo.
Anche quest'anno vi chiediamo di sostenere la CCDC destinandole il vostro 5 x 1000.
Basta apporre la firma sulla dichiarazione dei redditi (modello 730-1 o modello unico) nel primo riquadro sotto la voce: sostegno delle organizzazione non lucrative di utilità sociale, indicando il codice fiscale della Cooperativa 00844950170
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Giovedì 23 Maggio,2013 Ore: 17:12
 
 
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