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www.ildialogo.org Anche noi stiamo dalla parte di Bradley!,di Associazione PeaceLink

Mobilitazione internazionale di sostegno a Bradley Manning
Anche noi stiamo dalla parte di Bradley!

Firma anche tu la petizione promossa dal "Bradley Manning Support Network" e unisciti ai firmatari della lettera all'ambasciatore statunitense Thorne promossa da PeaceLink.


di Associazione PeaceLink

31 maggio 2013

peacelink.it

Bradley Manning

Bradley Manning è un militare e informatico statunitense di 25 anni che rischia decine di anni di carcere e forse l'ergastolo. L'imputazione è di aver passato al sito Wikileaks documenti riservati che attestano, tra le altre cose, crimini di guerra commessi da militari statunitensi in Iraq. Il più noto è il video nel quale un elicottero statunitense attacca e uccide almeno undici civili iracheni, tra cui due giornalisti della Reuters, e ne ferisce gravemente altri, tra cui due bambini.

Oltre al video “Collateral Murder”, il soldato scelto Manning è accusato di aver passato a Wikileaks gli “Afghan War Diaries” -- decine di migliaia di cronache dal campo di battaglia che raccontano esplicitamente di uccisione di civili e di insabbiamenti, di ufficiali corrotti, di collusione con i signori della guerra, e di un fallimentare sforzo bellico USA/NATO.

Abbiamo saputo che questi crimini hanno avuto luogo solo perché ci sono addetti ai lavori che li hanno denunciati con grande rischio personale...Gli informatori del governo sono parte di una democrazia sana e devono essere protetti dalle conseguenze delle loro azioni”, osservava Barack Obama durante la campagna elettorale del 2008. Il Presidente faceva riferimento al reclutamento illecito, da parte dell'Amministrazione Bush, di impiegati delle società telefoniche americane per spiare illegalmente i cittadini del proprio paese. Ma queste parole di elogio andrebbero rivolte innanzitutto – e soprattutto -- al soldato Manning. Perché nel corso del suo lavoro negli archivi dell'esercito, egli divenne poco a poco convinto, leggendo i documenti che doveva catalogare, che, nella conduzione delle guerre in Iraq e in Afghanistan, erano stati commessi un gran numero di crimini. E che qualcuno nell'esercito aveva coperto e insabbiato quei reati. Dopo aver fatto vari tentativi per far aprire un'inchiesta interna seguendo i canali ufficiali dell'esercito, ma senza successo, e dopo aver cercato di interessare i suoi parlamentari al caso, ugualmente senza successo, Manning ha deciso, alla fine, di ricorrere alla denuncia pubblica, spinto dalla propria coscienza e dalla convinzione che la sua prima lealtà doveva essere, non ai comandanti responsabili degli insabbiamenti, bensì al suo paese e alla giustizia.

E' tragicamente ironico che, dopo undici anni di guerra in mezzo mondo condotta dall'esercito americano in nome della democrazia, un giovane soldato – proprio di quell'esercito – debba dimostrare eroicamente i limiti della democrazia che si vuole esportare – a costo, poi, di centinaia di migliaia di vite irachene e afghane, oltre alle vite dei miliari alleati. Ma la storia è piena di improbabili eroi.

Se il processo stabilisce che Bradley Manning è effettivamente la fonte dei documenti apparsi sul sito Wikileaks, il suo paese non lo dovrebbe punire: lo dovrebbe ringraziare. Chiediamo dunque tutti quanti, al Segretario dell'Esercito, l'Onorevole John M. McHugh, e al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti, Generale Raymond T. Odierno, di liberare il soldato Manning e di far cadere le accuse contro di lui.

*********

Egregio Ambasciatore Thorne,

ad oggi, ci sono negli Stati Uniti oltre 25.000 firmatari dell'appello a favore di Bradley Manning (www.standwithbrad.org), promosso dal Bradley Manning Support Network.

Anche l'Italia sta seguendo il processo Manning con grande preoccupazione.

Noi firmatari di questa lettera, aggiungiamo la nostra voce a quella dei Suoi concittadini, per dire che è intollerabile che venga considerato un criminale chi ha osato svelare un crimine di guerra. Il vero criminale è chi nell'esercito ha commesso quel crimine e chi quel crimine lo ha coperto. Lo stesso vale per gli illeciti del Dipartimento di Stato rivelati (secondo l'accusa) da Bradley Mannning su Wikileaks: va punito chi ha commesso gli illeciti e chi in seguito ha cercato di coprirli, non chi li ha denunciati pubblicamente quando tutti i canali interni di denuncia e di ricorso si sono rivelati bloccati.

In Italia abbiamo una lunga storia di casi di “testimoni di giustizia” che spesso non vengono sorretti dallo Stato e che quindi pagano tragicamente le conseguenze delle loro denunce e del loro coraggio.

E' per questo che non possiamo tollerare che chi denuncia misfatti venga lasciato solo, o addirittura venga messo sotto processo per reati punibili dall'ergastolo, come sta accadendo a Manning.

Sua Eccellenza, l'Italia attende dagli Stati Uniti un trattamento diverso per Bradley Manning, più consono ai valori che da sempre il Suo paese proclama.

Per aderire all'appello all'ambasciatore Thorne, invia una mail a: info@peacelink.it

Primi firmatari:

  1. Alessandro Marescotti - PeaceLink
  2. Patrick Boylan - Rete No War/ PeaceLink
  3. Alessio Di Florio
  4. Giacomo Alessandroni
  5. Laura Tussi
  6. Antonella Recchia
  7. Luciano Manna
  8. Fulvia Gravame
  9. Giovanni Matichecchia
  10. Fabio Petrosillo
  11. Tiziano Cardosi
  12. Daniela Patrucco
  13. Francesco Antonio Terracina, Senise.
  14. Loris Lonardi
  15. Maria Caviglia
  16. Paolo Bertagnolli, Bolzano
  17. Alessandra Mecozzi, FIOM CGIL
  18. Aldo Zanchetta, Gragnano (Lu)
  19. Brunella Fatarella, Gragnano (Lu)
  20. Luca Rasoti
  21. Pio Castagna
  22. Lucia De Sanctis
  23. Giuseppe Bruzzone
  24. Simonetta Salinari, Castellaneta (TA)
  25. Stefano Fragasso, Trani(BT)
  26. Marco De Luca, Milano
  27. Gabriele Cometa
  28. Ferdinando Piezzi
  29. Maria Carla Biavati, Rete Corpi Civili di Pace
  30. Maurizio Cucci, Rete Corpi Civili di Pace
  31. Nadia Redoglia
  32. Enzo Brandi, ISM e Rete NoWar
  33. Rossana De Simone
  34. Maria Teresa Puliti, Spinadesco (CR)
  35. Giovanni Sarubbi, direttore IlDialogo.org
  36. Maurizio Prisco, Ciampino (Roma)
  37. Sergio Bergami
  38. Piero Donati
  39. Antonino Drago
  40. Ernesto Celestini
  41. Paola Canarutto
  42. Domenco Aloi
  43. Bassi Laura
  44. Forlivesi Cesira
  45. Pollini Luigi
  46. Loretta Mussi, Un Ponte Per...
  47. Stefania Russo, Rete No War- Associazione Italia Cuba, circolo di Roma
  48. Francesco Santoianni, Napoli
  49. Francesco Fantozzi, Belluno
  50. Adriana N. Filip, Vinovo(To)
  51. Maurizio Casetta, Vinovo(To)
  52. Emanuele D'Angelo
  53. Ester Fano, Roma
  54. Valeria Strada, Music for Peace
  55. Pierangelo Monti, Ivrea
  56. Loretta Fernando
  57. Alessandro Capuzzo
  58. Maria Ravazzolo
  59. Rosa Lucia Tiberio, Casalbordino(Chieti)
  60. Maria Anna Carelli
  61. Antonio Mazzeo, giornalista e peace researcher
  62. Angelo Baracca
  63. Renzo Di Biase, San Salvo(Chieti)
  64. Patrizia Benfenati
  65. Ugo Giannangeli
  66. Carmine Miccoli, Lanciano (CH)
  67. David Lifodi, Siena
  68. Luca Frattura
  69. Annamaria Rivera
  70. Stefano Mencherini
  71. Monica Zoppè
  72. Elio Rindone
  73. Ennio Romolo Epifania
  74. Anna Polo, Mondo senza guerre
  75. Annamaria Garelli
  76. Elena Strummiello
  77. Giovanni Dazzi, Reggio Emilia
  78. Anna Bucca, Arci Sicilia
  79. Giuseppe Fusco
  80. Cosimo Coro, Montemesola - TA
  81. Piergiorgio Rosetti
  82. Fedele Sposato
  83. Paola Magillo, Genova
  84. Nara Zanoli, Cavezzo
  85. Massimo Bongallino
  86. Rodolfo Loffredo
  87. Lorenza Erlicher, Trento
  88. Laura Favro Bertrando, S. Antonino(TO)
  89. Italo Pent, S. Antonino(TO)
  90. Giovanni Russotto -Comitato per la Pace "Rachel Corrie"-Valpolcevera (Ge-Bolzaneto)
  91. Luigi Lacchia, Biella
  92. Mauro Castagnaro
  93. Giuseppe Bramè
  94. Giovanni Borsa
  95. Gianni Brianese
  96. Giulio Cengia
  97. Luciano Leoni
  98. Ugo Sturlese, Cuneo
  99. Spartaco Vitiello, Padova
  100. Giorgio Rossi, Chioggia
  101. Letizia Pizzutto, San Mauro Torinese (To)
  102. Haidi Gaggio Giuliani, Genova
  103. Rita Trinchieri
  104. Fiorenza Corsetti, Firenze
  105. Francesco Ricciardi
  106. Daniele D'Arpini
  107. Valentina Manca
  108. Pietro Galiazzo
  109. Consuelo Dosolini, Castelfiorentino (FI)
  110. Lidia Giannotti

Note:

Clicca qui per seguire PeaceLink On Air, la nostra Web TV:
livestream.com
Per tutta la giornata del 1 giugno, sarà trasmessa la versione integrale del video "Collateral Murder".




Venerdì 07 Giugno,2013 Ore: 14:54
 
 
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